ORANGE BOWL: Già vincitore dell'Heisman Trophy, Carson Palmer ha ora un altro trofeo da aggiungere alla sua collezione, quello di MVP dell'Orange Bowl. Palmer ha dominato la sfida con il secondo classificato nella graduatoria valida per l'assegnazione del trofeo individuale più ambito nel college football, il QB di Iowa Brad Banks, lanciando per 303 yards e 1 TD e portando USC, numero 4 della nazione, al successo 38-17 sugli Hawkwyes, classificati al numero 8. La partita era considerata la più interessante fra i Bowl (escluso ovviamente il Fiesta), perché metteva di fronte due delle squadre più "calde" del momento, ma la netta superiorità di Southern Cal ha impedito che la gara rimanesse equilibrata fino alla fine.
Palmer ha guidato drive di 79, 80, 99, 85 e 61 yards, tutti terminati con una segnatura, e i Trojans hanno chiuso la gara con un vantaggio di 16 minuti nel tempo di possesso della palla; grazie a 3 lunghe marce terminate con TD nei primi 3 possessi del secondo tempo, USC ha preso il comando di una partita il cui punteggio era fermo sul 10-10 all'intervallo.
Banks è stato limitato a 204 yards su passaggio, e non è riuscito a guidare la sua squadra nell'end zone avversaria fino all'ultimo minuto. La giocata più importante per gli Hawkeyes è arrivata sulla prima azione della partita, quando C.J. Jones ha riportato il kickoff di apertura in meta dopo 100 yards, stabilendo un nuovo record nella storia dell'Orange Bowl; ciò non è bastato ad Iowa, e Southern California ha sconfitto una squadra classificata nella Top 25 nazionale per la settima volta quest'anno, vincendo l'ottava gara consecutiva ed interrompendo la serie di 9 successi consecutivi degli Hawkeyes. USC ha chiuso bene l'annata: nelle ultime tre partite della stagione i Trojans hanno dominato UCLA, Notre Dame e Iowa, segnando in tutto 134 punti e subendone 51.
SUGAR BOWL: Georgia, numero 3 della nazione, ha terminato nel modo migliore la stagione, e ha fatto capire che il suo futuro potrebbe essere molto roseo. La vittoria 21-13 su Florida State, precipitata al numero 21 nazionale, nel Sugar Bowl, è stata per il coach dei Bulldogs Mark Richt una sorta di "vendetta" contro la sua ex squadra; per Georgia, l'MVP della gara Musa Smith ha corso per 145 yards, Bruce Thornton ha riportato un intercetto per un TD e il QB di riserva D.J. Shockley ha completato per una meta il suo unico lancio della serata.
I Bulldogs hanno impiegato un attacco piuttosto conservativo, e hanno tratto beneficio dai 4 FG calciati da Billy Bennett. Georgia ha messo la palla in aria soltanto 15 volte, sperando di poter essere aiutata dal QB avversario Fabian Walker, alla sua prima gara da titolare con la maglia dei Seminoles, che infatti ha lanciato per 2 intercetti e perso la palla su un fumble, dopo che Florida State aveva perso solo una volta l'ovale nelle sue ultime 4 gare di regular season
I Bulldogs hanno vinto 13 partite per la prima volta nella storia dell'università, in quello che è soltanto il secondo anno alla guida della squadra di Richt, che ha avuto anche la soddisfazione di sconfiggere il suo mentore Bobby Bowden, nel cui staff aveva lavorato per 14 anni prima del passaggio a Georgia nel 2001.
Il SuperDome di New Orleans era stracolmo di tifosi dei Bulldogs, accorsi a festeggiare la prima apparizione di Georgia nel Sugar Bowl dal 1982, anno del loro ultimo titolo della SouthEastern Conference, e Georgia non ha tradito le attese, spazzando via una squadra che molti consideravano non abbastanza valida da guadagnarsi un posto in uno dei 4 bowl principali e che, infatti, ha terminato la stagione con 5 sconfitte per la prima volta dal 1981.
ROSE BOWL: Mike Price ha deciso di allenare Washington State nel Rose Bowl, pur avendo già annunciato di essere in procinto di passare a Alabama per la prossima stagione. Oklahoma, numero 5 della nazione, ha rovinato la sua gara d'addio, dominando i Cougars 34-14 e ricacciando indietro Washington State fino al numero 10 della classifica nazionale.
I Cougars sono stati limitati a 243 yards, la peggior prestazione dell'anno, e a sole 4 yards sul terreno; inoltre, Washington State non è riuscita ad andare sul tabellone fino a 6 minuti dal termine della partita, quando però i Sooners erano già in vantaggio 27-0. Oklahoma era stata battuta per due volte quest'anno grazie ai lanci profondi degli avversari, ma il QB dei Cougars Jason Gesser è stato "ammanettato" in maniera molto efficace da una difesa che aveva già contenuto con successo stelle del calibro di Seneca Wallace, Kliff Kingsbury e Chris Simms: Gesser ha chiuso con 17 completi su 34 tentativi per 239 yards, 2 intercetti e 6 sack subiti. Dall'altra parte, il QB Nate Hybl ha giocato un'altra gara solida (19 su 29 per 240 yards, 2 TD, un intercetto e il titolo di MVP della partita), mentre il RB Quentin Griffin ha superato quota 100 yards per la decima volta consecutiva, guadagnando 144 yards su 30 portate e segnando l'ultimo TD per i suoi su una corsa da 19 yards. In regular season Griffin aveva conquistato in tutto 1740 yards.
I Sooners hanno conquistato il doppio delle yards guadagnate dai Cougars nel primo tempo, ma hanno preso il controllo della gara soltanto negli ultimi 2 minuti della prima metà, quando hanno segnato due volte. Da lì in poi Oklahoma non si è più voltata indietro, ed ha dominato il primo Rose Bowl che non ha ospitato una sfida tra le vincitrici di Big Ten e Pac 10 dal 1947.
Matteo Gandini