Miami ha superato uno degli ultimi ostacoli
che si frapponevano tra la squadra e il Fiesta Bowl, la gara che il prossimo 3 gennaio assegnerà il titolo nazionale. Con Ohio State a riposo, e già qualificatasi per il big game, la squadra in testa a tutte le graduatorie nazionali ha messo a tacere coloro i quali vedevano il team allenato da Larry Coker in calo nelle ultime settimane con la netta vittoria 49-7 su Syracuse, la 33esima consecutiva per Miami. Ken Dorsey ha lanciato per 2 TD, Willis McGahee ha corso per due mete da 61 e 51 yards e i 'Canes sono sembrati una squadra completamente diversa rispetto a quella che nelle settimane precedenti aveva a tratti faticato contro Florida State, Rutgers, Pittsburgh e West Virginia. Il potente attacco di Miami ha permesso alla squadra di trovarsi in vantaggio 21-0 già all'inizio del secondo periodo, contro gli Orangemen, e da quel punto in poi gli Hurricanes non si sono più voltati indietro. E' stato McGahee a portare in vantaggio i suoi sul secondo gioco offensivo della partita, con una corsa da 61 yards sul lato destro del campo che gli ha permesso di segnare la 20esima meta dell'anno, raggiungere 1737 yards totali e quota 120 punti segnati, tutti e tre record per la sua squadra. Syracuse, che ha terminato l'annata con un record negativo per la prima volta dal 1986, non ha mai impensierito i 'Canes, che avevano già dominato i due precedenti scontri diretti, vinti con il punteggio totale di 85-0. La gara è servita anche a Dorsey e McGahee per rinforzare la loro candidatura per l'Heisman Trophy, che verrà assegnato il prossimo 14 dicembre, mentre per qualificarsi per il Fiesta Bowl ora Miami deve solo sconfiggere Virginia Tech sabato prossimo.
E' caduta fino alla posizione numero 7 della BCS Oklahoma, che fino alla scorsa settimana era la prima squadra nella lista di quelle pronte ad approfittare di un passo falso delle primissime della classe. Un anno dopo aver guastato i piani di post-season dei Sooners, è stata ancora Oklahoma State ad avere la meglio su Oklahoma, e a provocare la seconda sconfitta stagionale della squadra allenata da Bob Stoops; grazie ai 3 TD ricevuti da Rashaun Woods sui lanci del QB Josh Fields, i Cowboys si sono imposti 38-28, con Woods capace di ricevere 12 palloni per 226 yards, nuovo record per la sua università, e Fields in grado di completare 18 passaggi su 27 per 357 yards contro la nona difesa della nazione. Oklahoma State ha sconfitto le "superpotenze" Nebraska e Oklahoma nella stessa stagione per la prima volta nella storia, ma è riuscita ad avere la meglio sui Sooners per la quinta volta negli ultimi 8 anni ed ha incrementato le sue possibilità di partecipare ad uno dei Bowls; tra l'altro, i Cowboys non hanno mai permesso a Oklahoma di passare in vantaggio, cosa che non era mai successa nelle prime 49 gare in cui Stoops è stato alla guida della squadra.
In terza posizione, nella classifica computerizzata, troviamo ora
Georgia, che nella sfida contro i rivali di Georgia Tech si è procurata un vantaggio di 34-0 alla fine del primo tempo, ed ha poi chiuso con il netto successo per 51-7. Si tratta del punteggio più schiacciante nella storia della rivalità, il cui primo atto fu giocato nel 1893; fino alla settimana scorsa, la gara meno combattuta era stata quella del 1969, vinta 47-8 dai Bulldogs. Georgia, che la prossima settimana sfiderà Arkansas nella finale della SouthEastern Conference, ha la possibilità di vincere il suo primo titolo divisionale dal 1982, e in caso di sconfitta di Miami contro Virginia Tech, spera di poter partecipare addirittura al Fiesta Bowl. Per la squadra allenata da Mike Richt si tratta della prima stagione da 11 vittorie dal 1982, mentre gli Yellow Jackets hanno subito la loro peggior sconfitta dal 1996, quando persero 49-3 contro Florida State; il record di Georgia Tech è abbastanza buono da permettere alla squadra di Chan Gailey di partecipare al sesto bowl consecutivo, anche se gli Yellow Jackets dovranno probabilmente accontentarsi del "piccolo" Seattle Bowl.
Dietro ai Bulldogs in graduatoria troviamo USC, che è uscita vincitrice 44-13 dal big match della settimana, la classica sfida contro Notre Dame. In 1081 partite giocate dall'apertura del loro programma di football nel 1887, i Fighting Irish non avevano mai subito una sconfitta così pesante in termini di punteggio. Il QB dei Trojans Carson Palmer ha lanciato per 425 yards e 4 TD, completando 32 passaggi su 46 con 2 intercetti, e in tutto USC ha guadagnato 610 yards, contro le 109 di Notre Dame; sia le yards concesse in assoluto che quelle su passaggio rappresentano il massimo storico per gli Irish, caduti al decimo posto della graduatoria del computer a causa della pesante sconfitta. I Trojans hanno concesso solo 70 yards su passaggio e 39 sul terreno agli avversari, e in difesa hanno concesso soltanto 2 FG, visto che l'unico TD segnato da Notre Dame è arrivato su un punt bloccato. Nonostante la pesante sconfitta, gli Irish sperano ancora in un invito a partecipare ad uno dei bowl più importanti.
Dalla quinta all'ottava posizione nazionale, nella nuova classifica della BCS, troviamo Iowa, Washington State, Oklahoma e Kansas State; per due di esse, tranne Oklahoma e Washington State che saranno impegnate la prossima settimana, la stagione è già finita.
Al nono posto c'è invece Texas, vincitrice 50-20 nel derby contro Texas A&M. Per la prima volta nella loro storia, i Longhorns hanno sconfitto i rivali statali per il terzo anno consecutivo, e il QB Chris Simms, in campo per l'ultima volta in casa, dove non ha mai perso in 15 gare da titolare, ha guidato i suoi con 278 yards e 3 TD. Gli Aggies sono scesi in campo nonostante la scomparsa del defensive tackle Brandon Fails, vittima di un collasso all'interno del dormitorio dell'università soltanto 4 giorni prima della gara, e in sua memoria tutti i giocatori hanno attaccato al casco un adesivo con il numero 89 di Fails. La sconfitta di Texas A&M è costata il posto al coach R.C. Slocum, licenziato due giorni dopo la gara.
Il prossimo sabato sono in calendario le ultime gare di stagione regolare. Gli occhi di tutti saranno puntati sulla tradizionale sfida tra Army e Navy, sulle finali della SEC (Georgia - Arkansas) e della Big 12 (Colorado - Oklahoma), e sulla sfida tra Miami e Virginia Tech. In caso di vittoria degli Hurricanes, sarà la squadra allenata da Larry Coker a sfidare Ohio State per il titolo nazionale.
Matteo Gandini