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GLI OSCAR DELLA STAGIONE 2001
A cura di Alessandro Taraschi

Quale modo migliore per prepararsi ai playoff, ed alle pagelle di Huddle che li ravviveranno, se non dare gli Oscar alla regular season che si è conclusa da pochissimo? Ovviamente non potevamo tirarci indietro ed eccoci a formulare giudizi insindacabili ed incontrovertibili, secondo il nostro infallibile giudizio… Ovviamente stiamo scherzando, e il grande Dan Peterson ci insegna che i giudizi di oggi non valgono anche domani e il nostro è solo uno degli innumerevoli punti di vista possibili, ma tant’è…

Miglior Giocatore Protagonista
Marshall Faulk, RB St.Louis Rams
Ancora lui. È vero, ha saltato qualche partita, ma Faulk resta il giocatore più devastante in circolazione, corre e riceve con egual efficacia, commette errori una volta ogni sette Olimpiadi e non perde occasione di rendersi decisivo. Il nostro MGP non può che andare a lui. Dei Rams pretendenti numero uno all’anello, lui è il pezzo più pregiato. Le statistiche inoltre, anche se non sono tutto, parlano chiaro: 5.1 yard per tentativo, 11 TD su corsa, 9 su ricezione, oltre 1200 yard su terra da unire ad oltre 700 aeree il tutto saltando due partite. Altro?

Miglior Attaccante Protagonista
Jerome Bettis, RB Pittsburgh Steelers – Bettis ha fatto una stagione talmente incredibile che nel finale ha persino potuto prendersi qualche domenica di ferie per prepararsi al meglio in vista dei playoff e lenire i piccoli acciacchi che lo avevano colpito. Alla soglia dei 30 anni è il momento migliore per tentare un altro assalto al Vince Lombardi Trophy.

Miglior Difensore Protagonista
Brian Urlacher, LB Chicago Bears – Nessun dubbio in proposito. Urlacher in due anni è già un protagonista assoluto. Fermare le corse, mettere pressione sul Qb, intercettare passaggi, non c’è cosa che non sappia fare. In questa stagione ha fatto davvero di tutto, non bastasse la difesa ha pure segnato su ricezione. Tra le altre cose ha riportato i Bears al titolo divisionale, tra le altre cose…

Miglior Giocatore Lontano dai Riflettori
Curtis Martin, RB New York Jets – Senza di lui i Jets avrebbero chiuso si e no con 4 vittorie. Ha fatto reparto da solo e il leggero appannamento dopo metà stagione non può far dimenticare l’incredibile annata del numero 28.

Migliori Progressi in un Giocatore
David Boston, WR Arizona Cardinals – La telefonata estiva di Boston a Plummer in cui invitava il compagno a fare due lanci ha avuto risultati davvero tangibili. I due in offseason si sono incontrati due volte alla settimana per migliorare reciprocamente. Al terzo anno nella lega Boston ha ricevuto per più yard di ogni altro ricevitore, diventando praticamente l’unico bersaglio di Plummer e mettendo a segno big play anche quando lo sapevano pure gli hot dog fuori dallo stadio che “The Snake” avrebbe indirizzato l’ovale nella sua direzione… A 23 anni ha tutto per diventare un grandissimo: taglia, mani, precisione nel correre le tracce. Sotto controllo.

Miglior Sceneggiatura Originale e Migliori Effetti Speciali
Marcus Brown, DB Chicago Bears – Chiudere per due settimane consecutive la partita con un intercetto in overtime riportato in end zone è davvero qualcosa che solo il miglior Spielberg poteva immaginare. L’avessero fatto in un film ci saremmo lamentati della poca credibilità che il regista avrebbe dato al suo lavoro. Marcus Brown, invece, nella settima e nell’ottava giornata l’ha fatto davvero e se Jeff Garcia non poteva credere ai suoi occhi figurarsi cosa avrà pensato Tim Couch sette giorni dopo. Straordinario.

Miglior Adattamento e Premio Sconosciuto dell’Anno
Tom Brady, QB New England Patriots – Se un QB con la classe e il contratto di Drew Bledsoe passa la stagione in panchina a guardare il suo back up furoreggiare e portare la sua squadra ai playoff un motivo ci sarà… stessa situazione vissuta un anno fa a New Orleans e sembra proprio che a far le valigie possa essere ancora una volta il titolare dei tempi che furono…

Miglior Giocatore che Pensavamo d’aver perso
Garrison Hearst, RB San Franciso 49ers – Prima del riconoscimento di Huddle Hearst si è meritato anche un viaggetto al Pro Bowl, il che parla da sé. Le oltre mille yard stagionali ritornando da un infortunio come il suo e le 4.8 guadagnate ogni volta che stringeva l’ovale tra le braccia respingono ogni eventuale obiezione.

Giocatore più Sottovalutato
Priest Holmes, RB Kansas City Chiefs – Holmes è tornato il runner che si era intravisto nel 1998 a Baltimore. Adesso sta a lui confermarsi a questi grandissimi livelli e vincere un Oscar diverso il prossimo anno.

Miglior Rookie Offensivo
Chris Chambers, WR Miami Dolphins – Il dubbio ci ha attanagliato fino all’ultimo. Il sig. Tomlinson potrebbe recriminare, ma Chambers è stato più continuo ed ha cambiato decisamente volto alla stagione di Miami. Lamar Smith abbondantemente sotto gli standard di un anno fa non ha pesato vista la presenza di questo atletone che in alcune occasioni ha fatto sembrare Fiedler un superquarterback semplicemente perché gettava la palla in aria nei suoi paraggi…

Miglior Rookie Difensivo
Kendrell Bell, LB Pittsburgh Steelers – Un linebacker coi fiocchi ed il vizietto del sack (sette) per gli Steelers intenzionatissimi ad andare fino in fondo. Bell ha giocato tutte le partite dei suoi partendo titolare in ben 14 gare.

Giocatore più Deludente
Eddie George, RB Tennessee Titans – George non ne ha azzeccata una, anche per via dei malanni assortiti che lo hanno afflitto, ed i suoi Titans non hanno avuto alcuna chances di andare ai playoff. Senza di lui Tennessee vale la metà, sarà meglio capire alla svelta cosa non è andato per il meglio quest’anno e ricostruire fisicamente e mentalmente un giocatore da cui non si può prescindere.

Giocatore più Sopravvalutato Definitivamente Smascherato
Trent Green, QB Kansas City Chiefs – Stavolta non ci sono stati infortuni di mezzo che potessero creare alcun tipo di alibi. Trent Green non è un super e St. Louis con lui al posto di Warner difficilmente avrebbe vinto il Superbowl due anni or sono.

Premio Speciale Giocatore di Cristallo
Rob Johnson, QB Buffalo Bills – Adesso basta. Non ne vogliamo più sapere di quanto sarebbe forte potenzialmente Johnson. Due partite e si rompe. Il suo destino è questo, ad Alex Van Pelt le chiavi dei Bills ed un buon avvocato per uscire da un contratto folle. Doug Flutie ha fatto le cose per bene solo a metà in quel di San Diego, ma su chi fosse il numero uno a Buffalo… Flutie Flakes per favore!

Miglior Regista
Bill Belichick, New England Patriots – E chi se no? Dal nulla di New England ha plasmato una squadra in grado di offrire anche un ottimo spettacolo oltrechè raggiungere la post season. A settembre sembrava che l’unico giocatore decente dei Patriots fosse Bledsoe, Belichick ha fatto tutto senza di lui e ha dimostrato coraggio quando ha deciso di cavalcare fino alla fine Brady nonostante Drew fosse nuovamente a disposizione.

Le Tre Squadre più Sorprendenti
Chicago Bears – Serve aggiungere qualcosa? Hanno vinto la division come non accadeva da tempo immemore. Sono stati abbastanza fortunati è vero ma la fortuna aiuta gli audaci no? Ma qual è la forza dei Bears? La difesa, in primis. Quindi un Front Office che in due draft ha portato: Brian Urlacher, Anthony Thomas, David Terrell e Paul Edinger. Aggiungiamo, per concludere, il collettivo. Questi Bears hanno vinto con Jim Miller a lanciare la pelota! …vero è che i Ravens han vinto il Superbowl con Trent Dilfer…
New England Patriots - Quando si è infortunato Bledsoe si pensava dovessero già lavorare per la prossima stagione ed invece… Tom Brady andrà al Pro Bowl, Antowain Smith è letteralmente rinato, e, soprattutto, i Patriots tornano ai playoff.
Pittsburgh Steelers – I gialloneri non potevano mancare. Kordell Stewart formato “lasciamo perdere la slash è ora di fare solo il QB” se ne andrà alle Hawaii e questo è molto per una squadra abituata a perdere con lui come indiziato numero uno. Ad Honululu andrà anche un nonnino che vorrebbe una seconda fermata al Superbowl, magari con ritorno a casa ingioiellato prima di ritenersi pensionabile. The Bus ha tirato la carretta fino alla conquista dei playoff ed ora si è riposato-curato per tre partite e non vede l’ora di riprendere la corsa.

Le Tre Squadre più Deludenti
New Orleans Saints – Il fuoco interiore dell’anno scorso è andato perduto in chissà quale music pub nel quartiere francese. La squadra resta ottima e Aaron Brooks è una garanzia per il futuro e non un saldo di fine stagione, ma le motivazioni sono il carburante del football e senza si guardano i playoff dalla Tv.
Tennessee Titans – Causa numero uno: la disastrosa stagione di Eddie George. Causa numero due: la disastrosa stagione di Eddie George. Causa numero tre: il tardivo ritorno in auge del soprannome “Air” per il signor McNair. Aggravante: gli infortuni di inizio campionato a Mason e Dyson.
Minnesota Vikings – OK, il ritiro di Robert Smith è stato un duro colpo, ma i Colts quando persero Faulk ed immisero nel loro sistema James non andarono malaccio, e poi Moss, Carter e Culpepper c’erano eccome. La morte di Stringer non è stata onorata come avrebbe meritato. Urge una svolta e dennis Green non dovrebbe esserne coinvolto...

…ed ora silenzio in sala e si alzi il sipario... è il momento dei playoff.

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