DALLAS 13 - ATLANTA 20

La si potrebbe definire la partita dei
grandi assenti. Per infortuni piu' o meno seri mancavano infatti, tra gli
altri, Chris Chandler e Jamal Anderson (oramai da tempo fuori per la
stagione) per Atlanta ed Emmit Smith ed un quarterback qualsiasi per
Dallas. I sostituti sulle corse hanno fatto bene: Maurice Smith e' stato
l'unico vero trascinatore dei Falcons con la sua prima gara da 100 yards e
Troy Hambrick (anch'egli alla sua prima partita da 100 yards) ha tenuto
vivo il gioco di corsa dei Cowboys per lunghi tratti.
Sui passaggi invece abbiamo avuto due conferme: la prima e' che Michael
Vick ha tanto talento ma non e' ancora pronto per il posto da starter,
mentre la seconda e' che Ryan Leaf pronto non lo e' stato mai, e men che
meno lo e' ora a Dallas.
Vick doveva sfruttare l'occasione datagli dall'infortunio di Chandler, ma
dopo un patetico 4/12 per 32 yards (ed il primo TD pass della sua
carriera...) uno sconsolato Dan Reeves l'ha dovuto sostituire con il terzo
quarterback Doug Johnson, senza peraltro ottenere miglioramenti degni di
nota. E non tragga in inganno il fatto che le due segnature dei Falcons
sono venute proprio da TD pass, perche' esse sono state propiziate dalle
corse di Maurice Smith e da due straordinari ritorni di punt di Darrien
Gordon, che hanno permesso ad Atlanta di avvicinarsi alla end zone nei
momenti topici dell'incontro.
Gara senza particolari emozioni, con il compito di mettere punti in
carniere affidato speso e volentieri ai kickers. E' infatti Seder ad
aprire le danze con un calcio dalle 28, dopo che Hambrick, con 5 corse per
56 yards, ha portato la palla in zona punti. La risposta dei Falcons non
si fa attendere, e Maurice Smith imita il suo collega di reparto, correndo
in mezzo alla difesa dei Cowboys fino a portare la palla sulle 9
offensive, da dove Vick, nell'unico lampo di tutta la partita, trova Alge
Crumpler in ricezione semiacrobatica per il TD del 7-3. Dopo la segnatura
i Falcons spariscono dal campo, e buon per loro che di fronte ci sono dei
derelitti Cowboys, sbiadita copia dei grandi del passato, che nonostante
tutta la loro buona volonta' non riescono a prendere il largo piu' di
tanto.
Ancora Seder calcia il 7-6 e poi, verso fine quarto, Ryan Leaf trova in
end zone il TE Jackie Harris portando i suoi al riposo in vantaggio 13-7.
Nel secondo tempo Feely accorcia con un FG, ma i Cowboys sembrano poter
difendere tranquillamente il 13-10, e la partita scivola stancamente verso
la fine, tra un punt e l'altro, senza particolari emozioni. Ci pensa
quindi Darrien Gordon a ravvivare un po' la situazione, ed uno di questi
punt lo ritorna per ben 74 yards, e solo un intervento in extremis di un
difensore dei Cowboys gli impedisce la segnatura, mandandolo fuori dal
campo sulle 11 yards. E' ancora compito di Maurice Smith avvicinare la
alla alla end zone, e dalla 1 yard e' poi Johnson a trovare in TD Brian
Kozlowski per il TD del sorpasso. Ancora un ottimo punt return di Gordon
mette Feely in condizione di mettere altri tre punti in carniere a 1:11
dal termine. L'ultimo drive dei Cowboys si spegne con un classico di Leaf:
un intercetto su un passaggio forzato nel tentativo di recuperare lo
svantaggio.
Tutto sommato una buona vittoria di Atlanta, senza fare cose eccezionali,
sfruttando al meglio quello che i Cowboys hanno concesso, ma sicuramente
ci vuole ben altro per affrontare (e battere) i prossimi avversari dei
Falchi.
SAN FRANCISCO 28 - NEW ORLEANS
27

Al 3com park era in gioco il posto di
pretendente al trono che, al momento, e' saldamente nelle mani dei Rams,
in attesa del ritorno dello scontro diretto che potrebbe portare delle
sorprese.
I Saints, reduci dalla inattesa vittoria a St.Louis e dalla seguente ancor
piu' inattesa sconfitta con i Jets, consci delle proprie potenzialita'
sono scesi in campo da campioni NFC West uscenti, sfidando apertamente i
niners sul loro terreno. I 49ers, dal canto loro, non si sono certo tirati
indietro, ed il risultato e' stato un incontro vibrante, spettacolare,
incerto fino all'ultimo, dove le due contendenti non si sono risparmiate
ed hanno anche dato spettacolo. Aaron Brooks ha sfruttato benissimo le sue
doti di mobilita' dietro la linea, colpendo i suoi ricevitori con fredda
precisione, aiutato anche dalle potenti e precise corse di Ricky Williams,
che ha sempre tenuto sul chi vive la difesa di casa, non permettendogli di
focalizzare la propria attenzione solo sui passaggi. Anche Garcia ha
tirato fuori dal cilindro alcuni dei suoi numeri migliori, ed ha lanciato
ben 4 TD pass (due a Terrell Owens, e gli altri ricevitori cominciano a
mugugnare un po'), portando a casa la partita per un solo punto, grazie
anche ad un'ottima difesa che ha ben contenuto i Saints quando necessario.
I 49ers cominciavano bene, prima costringendo i Saints ad accontentarsi di
un field goal (sono oramai 14 partite che New Orleans non segna un TD nel
drive di apertura), poi marciando per tutto il campo fino a trovare il TD
del 7-3 grazie ad un perfetto passaggio di Garcia per Owens. Nel secondo
quarto era San Francisco ad allungare, grazie ad un drive in cui Owens era
fondamentale. Prima eseguiva alla perfezione un end around guadagnando 12
yards, poi riceveva in end zone un passaggio da 5 yards per il 14-3. I
Saints on ci mettevano molto per riportarsi sotto. Ad Aaron Brooks
bastavano tre passaggi per percorrere tutto il campo e trovare Joe Horn in
end zone. Grazie alla conversione da due i Saints erano di nuovo a
distanza di un field goal nel punteggio. Haslett non aveva pero' fatto i
conti con la scarsa vena dei propri linebackers, che sembravano poco
disposti al placcaggio. Erà cosi' semplice per Fred Beasley trasformare
un passaggio corto in un touchdown da 61 yards, grazie ad una marea di
tackle sbagliati dalla difesa avversaria. Allo scadere del tempo Carney
faceva in tempo a ridurre le distanze sul 21-14, ed a meta' tempo i Saints
erano ancora abbondantemente in partita. Nel terzo periodo gli ospiti
operavano il sorpasso. Prima ancora un field goal di Carney avvicinava i
Saints, poi Brooks percorreva 90 yards in dieci giochi trovando il solito
Joe Horn in end zone per il TD del 24-21. A questo punto entrava in gioco
Garrison Hearst, che conduceva per mano l'attacco dei 49ers guadagnando
terreno e mangiando tempo in una tattica perfetta. Era un'altra magia di
Garcia, che scappava alla pressione della linea di difesa avversaria e
trovava in end zone il TE Johnson per il TD che sarebbe risultato
definitivo.
I Saints non si perdevano d'animo e cercavano di recuperare, ma Ricky
Williams commetteva un errore sanguinosissimo: Brooks lo pescava in end
zone su di un terzo tentativo, e Williams droppava malamente il pallone
costringendo i Saints ad accontentarsi di un field goal, portandosi sul
27-28. Nei due possessi successivi le squadre si scambiavano due punte, ma
nell'ultimo e decisivo drive, Garrison Hearst teneva palla mangiandosi
tutto il tempo residuo e permetteva ai niners di portare a casa una
vittoria importantissima.
E' chiaro che i Saints avranno grosse difficolta' non solo a ripetere
l'exploit della scorsa stagione (titolo divisionale) ma anche solo a
qualificarsi per la post season, e questo grazie soprattutto
all'incostanza della difesa che alterna partite perfette come quella di
St.Louis a partite mediocri come quella di ieri o addirittura pessime come
domenica scorsa contro i Jets. I 49ers invece si ritrovano avanti con i
tempi di programmazione. Secondo le stime iniziali la ricostruzione
avrebbe dovuto dare scarsi risultati sul campo ancora almeno per questa
stagione, mentre invece San Francisco si trova li' ad un passo alla vetta
della NFC West ed alla pari con le squadre che attualmente vanno per la
maggiore. Certo non si puo' dire che siano dominanti in assoluto (tre
partite in OT, una vittoria di un punto, una partita contro i Rams gettata
letteralmente alle ortiche) ma francamente, chi si sarebbe aspettato di
vederli cosi' in alto gia' da quest'anno?
ST.LOUIS 48 - CAROLINA 14
Dopo tre settimane di stop il Maresciallo
rientra in campo e lo fa alla sua maniera. Gioca solo meta' partita,
perche' Martz nel secondo tempo da' spazio alle seconde e terze linee, ma
gli basta per guadagnare quasi 200 yards di total offense e seminare il
panico tra i giocatori di Carolina che si trovano in campo e cercano di
organizzare un qualcosa dal nome di "difesa". E' tutto fin
troppo facile quando di fronte hai una difesa come quella dei Panthers che
e' un invito a nozze per i runners. La dimostrazione lampante e' la
seconda corsa di Faulk, una innocua sweep a sinistra che un paio di
blocchi azzeccati e la velocita' di Marshall trasformano in una volata da
71 yards per il TD d'apertura della partita. Con Bruce e Conwell a
bloccare gli unici due uomini fuori dal box, Faulk si ritrova in campo
aperto dopo sole due yards, ed e' veramente un gioco da ragazzi andare
fino dall'altra parte. Questa vulnerabilita' sulle corse si evidenziera'
molte altre volte nel corso della partita, e permettera' anche a Trung
Canidate, subentrato a Faulk nel secondo tempo, di correre per ben 145
yards.
La cronaca della partita e' abbastanza superflua, sarebbe solo una mera
elencazione dei TD segnati, mentre ben piu' interessante e' soffermarsi su
alcuni aspetti della gara. E' difficile trovare qualcosa che non va in una
vittoria di queste proporzioni, ma ci sono almeno due campanelli d'allarme
il cui suono e' stato sopraffatto dalle marce trionfali ad ogni TD
dell'attacco e della difesa. Innanzitutto gli special team. Ancora una
volta la copertura sui kickoff non e' stata ottimale (Steve Smith ha
segnato su ritorno di kickoff e ne ha effettuati altri di lunghezza non
indifferente), ed anche l'unita' di ritorno ha nuovamente pasticciato.
Questa volta e' toccato a Canidate perdere un fumble che solo grazie alla
buona difesa ed alla scarsa mira di Kasay non e' costato altri punti ai
Rams. E' ovvio che problemi di questo tipo bisognera' risolverli, ora che
la schedule si fa piu' dura, e le prossime due partite con New England e
Tampa Bay saranno degli importanti test. Inoltre sembra esserci un
problema anche in cabina di regia. A parte l'infortunio al pollice di
inizio stagione che, secondo i bene informati, pregiudicherebbe le buone
prestazioni di Warner, l'MVP NFL 1999 ha lanciato ben sette intercetti in
due partite. Il problema principale e' che questi intercetti non sono
stati frutto di pressione avversaria o prodezze dei difensori, ma di molte
decisioni sbagliate da parte di Warner, che sembra aver improvvisamente
smarrito quella capacita' di imbeccare il ricevitore giusto al momento
giusto, preferendo lanci forzati, fuori ai numeri e spesso su doppie (se
non triple) coperture. Certo, Carolina non poteva essere un test probante,
ma anche in questa occasione niente come le prossime due partite ci
potranno dire se si tratta di un malessere passeggero o di una tendenza
improvvisa quanto inaspettata.
Per il resto non si puo' che fare elogi. Elogi alla linea d'attacco che,
con 337 yards di corsa e nessun sack concesso, ha svolto un eccellente
lavoro.
Elogi alla difesa, che pur giocando in tranquillita' (pochi blitz e poca
pressione sul gia' frastornato quarterback Lytle) non ha concesso nulla
all'attacco di Carolina, che ha conquistato il suo primo first down a
meta' del terzo quarto ed ha guadagnato 31 yards su corsa e 115 su
passaggio.
Elogi ad Aeneas Williams, che ha riportato in end zone il suo secondo
intercetto stagionale. Elogi a Martz che ha finalmente capito l'importanza
di risparmiare i titolari e non infierire nel punteggio.
Sull'altra sideline invece e' difficile trovare qualcosa o qualcuno da
elogiare. Il povero Seifert non credeva ai suoi occhi nel vedere i RB di
St.Louis imperversare per il campo senza che quella che dovrebbe essere
una difesa facesse granche' per fermarli. In attacco non si poteva
aspettare piu' di tanto dal terzo quarterback, che ha giocato per gli
infortuni di Weinke e Craig. Certo pero' che e' sempre piu' difficile
capire come una squadra in queste condizioni abbia potuto battere i
Vikings alla prima di campionato ed abbia sfiorato la vittoria con i
49ers. Per i Panthers la lotta per il secondo posto al draft (il primo e'
gia' prenotato dagli Houston Texans) e' oramai l'ultima risorsa per dare
un significato (?) a questa stagione.
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