NEW ENGLAND 24 - ATLANTA 10

Ad Atlanta i momenti di luce si alternano
a pesanti blackout, e questa settimana non c'era nessuno per riaccendere
l'interruttore generale.
Chris Chandler ha nuovamente dovuto lasciare il campo infortunato, questa
volta alle costole, dopo una prestazione che definire opaca e' persin
troppo poco (8/20 per 95 yds 1 TD ed 1 Int.), ma il suo sostituto Michael
Vick non ha certo fatto di meglio, dimostrando di non essere ancora del
tutto pronto per l'NFL.
Dall'altra parte invece c'era un Tom Brady che ha decisamente imboccato la
strada giusta per non far rimpiangere troppo Drew Bledsoe, il QB piu'
pagato della lega. I suoi 3 perfetti lanci in touchdown, aggiunti al field
goal di Adam Vinatieri, sono stati sufficienti a piegare i Falcons che,
dal canto loro, non hanno saputo rispondere adeguatamente dopo essere
andati in vantaggio nel primo quarto con un passaggio di Chandler per
Jefferson, un ex dal dente particolarmente avvelenato.
La difesa in costante blitz dei Patriots ha messo spesso in difficolta'
l'attacco della Georgia, chiudendo bene anche sulle corse, dove Maurice
Smith e' stato limitato ad 84 yards (58 delle quali pero' in una corsa
soltanto). Dopo il TD iniziale che faceva ben sperare i Falcons, i
Patriots aggiustavano subito il tiro, e nel secondo quarto era gia'
pareggio con Brady che trovava Kevin Faulk in end zone per il primo dei
suoi tre TD pass.
Sul drive successivo Chandler si faceva intercettare ed i Patriots
convertivano il turnover in un field goal che li portava in vantaggio
10-7. Prima della fine del primo tempo Brady trovava ancora il modo di
percorrere tutto il campo e di pescare il fullback Marc Edwards con un
passaggio in TD a 15 secondi dal termine.
Nel secondo tempo le cose non cambiano granche', con Atlanta che fatica a
muovere il pallone i in attacco e New England che affonda nella difesa
avversaria come una lama rovente nel burro.
Allo scadere del terzo quarto e' ancora Brady a trovare Troy Brown con un
pass da 44 yards per il 24-7 che chiude definitivamente la partita.
Ambrose defletta la palla diretta a Brown ma il ricevitore dei Patriots
riesce comunque ad impossessarsi dell'ovale, grazie al favorevole
rimbalzo: anche questo e' un segno della serata no di Atlanta. A 5:20 dal
termine del terzo quarto la partita di Chandler finisce a causa di un
pesante sack di Roman Phifer, che arriva dopo due quarti e mezzo di
maltrattamenti per il QB dei Falcons. Entra Vick e sembra cambiare
l'inerzia dell'incontro. Il suo primo passaggio e' una bomba da 50 yards
per Finneran, e posiziona i Falcons in raggio da Field Goal, che Feely non
sbaglia portando il punteggio sul 27-10, ma e' un fuoco di paglia.
Nei successivi possessi di palla, Vick non riesce nemmeno a conquistare un
first down, ed i Patriots possono far scorrere il tempo portandosi a casa
la quarta vittoria stagionale. Atlanta cade a 3-4, sprecando un'altra
occasione di riagganciare i Saints e restare in corsa per una wild card,
che sembra sempre piu' problematica.
CAROLINA 6 - MIAMI 23
Un'altra sconfitta per i Panthers, che
sono sempre piu' soli in fondo alla NFC West. Questa volta sono i Dolphins
a battere i Panthers, e senza nemmeno doversi sforzare piu' di tanto. In
effetti i due attacchi hanno faticato molto, soprattutto nel primo
periodo, quando il punteggio stallava sul 3-3 grazie a due field goal di
Mare e Kasay. Toccava quindi alla difesa di Miami l'onere e l'onore di
portare a casa i primi sette punti dell'incontro. Un brutto passaggio di
Weinke veniva prima deflettato da Brian Walker e poi definitivamente
catturato da Petrick Surtain, che lo riportava in end zone dopo una corsa
di 29 yards. Per Carolina la rimonta non era affatto semplice. Chris
Weinke si infortunava, veniva curato nell'intervallo ma doveva poi
lasciare il posto al suo backup Dameyune Craig. Anche quest'ultimo pero'
prendeva un brutto colpo e doveva a sua volta essere rimpiazzato dal terzo
QB Matt Lytle.
Il risultato di questo balletto di QB era che il gia' asfittico attacco
dei Panthers era ancora piu' in difficolta', ed i Dolphins ne
approfittavano per mascherare la non eccelsa prova del proprio reparto
offensivo. Prima del riposo, i Panthers avevano due occasioni per
accorciare le distanze. La prima veniva convertita da Kasay, portando il
punteggio sul 10-6, ma alla seconda occasione il field goal non andava a
buon fine. Subito dopo era Olindo Mare a convertire un calcio dalle 45 per
ristabilie le distanze appena prima dell'intervallo.
Il terzo quarto vedeva i Panthers in rimonta, ma un cruciale quarto e due
veniva stoppato ancora da Surtain, per quello che risultera' probabilmente
il gioco cruciale dell'incontro. Soffocata infatti questa iniziativa degli
avversari, i Dolphins non correranno piu' rischi fino alla fine, infatti,
andando addirittura in touchdown con Rob Konrad sul finire del terzo
quarto. Nel quarto periodo i Dolphins controllavano l'orologio, non
disdegnando di mettere altri tre punti in carniere, ma sostanzialmente
controllando la partita, forzando anche due three-and-out consecutivi
negli ultimi due drives dei Panthers.
Per Carolina e' la settima sconfitta consecutiva, dopo il promettente
avvio di stagione che forse aveva illuso molti, per quello che risulta
essere il peggior avvio di stagione nella breve storia della franchigia.
SAN FRANCISCO 21 - DETROIT 13
Dopo aver concesso un'improbabile rimonta
ai Bears la scorsa settimana, i 49ers cambiano di ruolo e sperimentano
l'ebbrezza del recupero per vincere una partita contro Detroit che si
dimostra piu' difficile del previsto. Ancora una volta e' l'asse
Garcia-Owens a portare nella baia i punti necessari a battere i Lions, ed
ancora una volta Garcia mostra due facce ben distinte: un inizio
balbettante ed un finale travolgente.
E' proprio un intercetto subito da Garcia ad aprire le danze. Robert
Bailey si impossessa del pallone lanciato dal QB californiano, ringrazia e
saluta, involandosi per 74 yards verso la end zone avversaria. Il
successivo field goal di Jason Hanson porta il punteggio sul 10-0 tra la
sorpresa generale.
Garcia esce immediatamente dal torpore che lo sta avvolgendo, forse grazie
anche ai rimproveri di Mariucci sulla sideline, ed orchestra un ottimo
drive, terminato con un TD pass per il TE rookie Eric Johnson (il primo TD
in carriera per lui), per mandare le squadre al riposo sul 10-7.
Nel secondo tempo e' tutta un'altra musica. Garcia ed Owens ritrovano la
loro ottima intesa e mettono a segno il touchdown del definitivo sorpasso
dei Niners. I Lions non si danno per vinti, riuscendo ad accorciare le
distanze con un altro field goal di Hanson, ma i californiani sono oramai
lanciati, ed ancora una combinazione tra Garcia ed Owens regala a San
Francisco altri sette punti.
La statistica finale parla chiaro: nel total offense i 49ers hanno
surclassato i Lions guadagnando 427 yards contro 131. Dopo la bruciante
sconfitta in overtime contro Chicago, i Niners erano chiamati ad una prova
d'orgoglio che, a parte lo sbandamento iniziale, e' puntualmente arrivata.
Sono gia' dimenticate le polemiche settimanali innescate dal "solito
noto" Terrel Owens, che ancora una volta aveva aspramente criticato
la conduzione tecnica di Mariucci, provocando la stizzita reazione di
quest'ultimo. Grazie alla contemporanea sconfitta dei Saints, San
Francisco si insedia al secondo posto della division in piena solitudine
ad una partita di distacco dalla capolista St.Louis e con una partita di
vantaggio proprio su New Orleans, che affronteranno domenica prossima in
una partita importantissima per entrambe le squadre.
NEW YORK JETS 16 - NEW ORLEANS
9

Chi di turnover ferisce, di turnover
perisce. Vittoriosi la settimana scorsa sui Rams grazie anche ad
un'impressionante serie di turnovers degli avversari, i Saints devono
cedere questa settimana di fronte ai Jets a causa anche dei quattro
costosissimi turnovers commessi. Due intercetti e due fumble persi
perfettamente sfruttati dagli avversari prima per costruirsi il vantaggio,
poi per non perderlo.
Inoltre i Saints, in piena rimonta nel quarto periodo, vengono fermati nel
piu' stupido dei modi: grazie a delle penalita' a gioco fermo. Ma andiamo
per ordine. Sono i Jets a siglare i primi tre punti con un field goal di
Hall dopo tre minuti e mezzo. Il primo turnover della partita, un fumble
di Joe Horn recuperato dai Jets al primo gioco offensivo di New Orleans,
porta ad un altro field goal tre minuti dopo. Il primo quarto si chiude
con il punteggio di 6-0 per New York, ed il secondo quarto si apre con i
Saints alla caccia del primo TD. Tutto sembra andare per il verso giusto,
ma l'incubo della red zone deve ancora cominciare, ed alla fine della
giornata cinque viaggi dentro le 20 avversarie avranno fruttato un solo TD.
Brooks si fa intercettare in end zone, vanificando cosi' il tentativo di
rimonta, ed i Jets rispondono subito con Testaverde che restituisce il
favore facendosi intercettare sulle cinque yards avversarie.
Sono i Jets pero' a venire fuori, e testaverde lancia un TD di sette yards
a Coles a 2:35 dalla fine del primo tempo, portando New York sul 13-0.
Ancora una volta Brooks porta sotto i suoi, ma ancora una volta si fa
intercettare sulla 1 yard, sprecando un'altra buona occasione.
Al rientro in campo le cose sembrano migliorare per i Saints, che riescono
finalmente a mettere punti sul tabellone. E' Curtis Martin a commettere un
fumble che viene ricoperto dai Saints sulle 26 offensive. Quattro giochi
dopo Ricky Williams riesce in uno dei suoi rari spunti della giornata,
segnando con una corsa da una yard e portando il punteggio sul 13-7. I
Saints le provano tutte e ricoprono un onside kick, solo per uscire
mestamente dal campo tre giochi dopo, non essendo riusciti a muovere la
palla abbastanza per un primo down. Ancora la difesa dei Saints fa un big
play, pressando Testaverde nella propria end zone e costringendolo all'intentional
grounding: due punti, 13-9 e palla ai Saints. Ancora Brooks vanifica tutto
con un fumble sullo snap recuperato dagli avversari che ringraziano e
tirano un grosso sospiro di sollievo, portandosi in attacco e chiudendo il
loro drive con un field goal che li porta sul 16-9. La difesa dei Saints
offre al proprio attacco un'ultima occasione per pareggiare la partita
quando respinge l'attacco avversario sulle proprie 40 in situazione di
terzo e pollici.
Con 1:51 da giocare Brooks si fa intercettare al primo gioco, ma New
Orleans stasera sembra essere particolarmente fortunata, ed il gioco viene
annullato per una penalita' di holding da parte di un difensore dei Jets.
Dai e dai, arriva l'ennesimo errore dei Saints, questa volta costosissimo.
Brooks porta il suo attacco fino sulle dieci avversarie, da dove corre per
un lieve guadagno. Nell'azione un difensore dei Jets prende Brooks per la
maschera per quella che sembrerebbe una penalita' chiave (darebbe il primo
down sulle quattro yards a New Orleans), ma Turley decide di impazzire un
attimo, si scatena in una rissa dalla quale esce con in mano un casco dei
Jets, che butta per aria. Il risultato e' che i Saints vengono penalizzati
per comportamento antisportivo ed arretrati fino alle 20 yards, da dove
Brooks viene poi sackato nell'ultimissimo tentativo di rimonta.
I Saints perdono un'incontro imprevisto, complicando la loro situazione
nell'ambito della NFC West. Lo scontro diretto di domenica prossima con i
Niners ci dira' certamente qualcosa di piu' sulle ambizioni di entrambe le
franchigie.
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