ARIZONA 30 - CAROLINA 7
Un brusco ritorno alla realta' per i Panthers, che la settimana scorsa avevano accarezzato il sogno di battere i Rams ed interrompere la loro striscia perdente che dura dalla seconda giornata di campionato. La partita si mette subito male per Carolina che, dopo 56 secondi, e' gia' sotto di sette grazie al ritorno di fumble di Ronald McKinnon.
Il punteggio si determina quasi tutto nel secondo quarto. Plummer trova David Boston due volte ed Oglesby piazza due field goals, mentre Carolina rispinde con una meta di Hayes imbeccato da Weinke. Il terzo fild goal di Oglesby ad inizio ripresa fissa il punhteggio sul 30-7 finale.
Arizona ha mostrato un Boston in piena forma, autore della sua nona partita oltre le cento yards in stagione, ed ingenerale ha mostrato una squadra che ha la ferrea volonta' di terminare la stagione con un record non perdente. Carolina invece e' oramai allo sbando pu' totale. Weinke ha tentato ben 63 passaggi, ma e' il gioco a terra la vera debolezza dei Panthers. Il solo Huntley (12 per 62) sembra poter avanzare il pallone con efficacia, ma proprio quando le corse sembrano funzionare Seifert decide di mettere il pallone per aria con i risultati che tutti vediamo. Un record di sette quarti down giocati alla mano per i Panthers la dicono lunga sul fatto che oramai ogni partita e' solo unesperimento invista della prossima stagione. Emblematica la frase del linebacker Dan Morgan a fine partita: "Sia che vinciamo sia che perdiamo la prossima settimana, pensiamo tutti positivamente alla prossima stagione. Dopo una stagione come questa ti viene voglia di lavorare ancora piu' sodo" (ed io aggiungerei: "tanto peggio di cosi' non sipuo' fare..).
Carolina ha solamente unobiettivo per domenica prossima: vincere per evitare l'onta del record di sconfitte consecutive che al momento detiene in coabitazione con Tampa Bay 1976, New Orleans 1980, Baltimore 1981 e New England 1990.
WASHINGTON 40 - NEW ORLEANS 10
Nonostante la vittoria dei Buccaneers sui Ravens li avesse eliminati dalla corsa ai playoffs, i Saints erano decisi a congedarsi con una vittoria dal proprio pubblico. Ilprimo quarto si apriva ottimamente per ipadroni di casa, che andavano sul 10-0 grazie ad un field Goal di Carney e ad un touchdown pass di Brooks per McAllister. I Saints pero' si fermavano a quel punto, ed i Redskins finivano per travolgerli con 40 punti, segnando negli ultimi sette possessi ma senza bisogno di sforzarsi piu' di tanto.
Davis ed il redivivo Carter correvano per 173 yards e tre TDs combinati, e Tony Banks poteva nuocere meno del solito mettendo la palla per aria solamente 15 volte. I Saints si autodistruggevano con tre intercetti ed un fumble perso, ed a fine partita la solita "bocca larga" di Joe Horn ne aveva per tutti. In una partita che ha mostrato tutti gli attuali limiti di Brooks, che e' un buon quarterback ma che ha bisogno ancora di qualche anno per fare il saltodi qualita', la leggendaria difesa di New Orleans e' parsa a tratti spenta e remissiva, e sebbene abbia avuto poche occasioni per mettere alle corde il gioco aereo (peraltro quasi inesistente) dei Redskins, ha avuto il demerito di far riemergere dall'oblio Ki-Jana Carter.
Obiettivo della prossima stagione sara' ovviamente dimostrare che il titolo divisionale dello scorso anno non e' stato un fuoco di paglia, ma cio' potra' essere raggiunto solamente con un maggior equilibrio ed una maggior continuita' di rendimento dell'attacco, che ha grandi numeri ma inespressi o sfruttati male.
DALLAS 27 - SAN FRANCISCO 21
La vittoria dei Rams chiudeva comunque ogni discorso di titolo divisionale, ma la sconfitta patita dai niners potrebbe avere delle serie ripercussioni per gli accoppiamenti dei playoffs. Eh gia'... una vittoria avrebbe assicurato al 99% una partita casalinga a San Francisco che ora rischia di andare a giocarsi la wild card nella frozen tundra, dove ultimamente le cose non e' che siano andate poi molto bene.
Ancor piu' brucia una sconfitta contro Dallas, solo qualche anno fa dominatrice della lega proprio assieme ai niners ed ora in disgrazia. La partita ha celebrato la settantaquattresima volta di Emmitt Smith oltre le 100 yards di corsa ed il suo superamento del muro delle 16mila in carriera, portando Emmitt a sole 616 yards dal grande Walter Payton. Un altro anno e Smith dovrebbe prendere il comando nella graduatoria assoluta. Ma al di la' del grande Smith la stella della giornata si chiama Quincy Carter. Quarterback per caso dopo il taglio estivo di Tony Banks, poco a poco Quincy sta entrando nell'ottica del quarterback NFL, ed anche se non ha il talento di un Favre o di un Warner, sta regalando qualche soddisfazione ai tifosi dei Cowboys, oramai a rischio asfissia da un paio di stagioni a questa parte. Terrel Owens, guardato a vista dentro e fuori dal campo (ricordiamo lo show di dubbio gusto della scorsa stagione...), e' stato limitato a cinque ricezioni (e nessun TD) da George Teague che stavolta non ha dovuto ricorrere alle maniere forti per farsi rispettare.
Dopo un paio di partite ad alto livello, Hearst non si e' ripetuto sugli standard a cui ci aveva abituato e, mancando il gioco di corsa, Garcia ha dovuto fare gli straordinari, ma non e' bastato.
I niners hanno avuto la possibilita' di vincere la partita nel finale, come spesso gli e' acaduto quest'anno. Un punt bloccato ha portato San Francisco ad un rapido touchdown a circa quaranta secondi dalla fine della partita, ma i miracoli non sempre accadono, ed il successivo onside kick e' stato preda dei Cowboys che hanno cosi' salvato la vittoria da una improbabile quanto fulminea rimonta degli avversari.
MIAMI 21 - ATLANTA 14
Pronti via, il Fielder Show e' servito. Al primo gioco della partita Fielder si fa intercettare ed i Falcons, senza oramai piu' speranze di playoffs, ringraziano e mettono sette punti sul tabellone con una corsa di Maurice Smith. Al Pro Player Stadium tutti pensano ad una scena vista e rivista quest'anno, con Fielder che getta alle ortiche le speranze di vincere il titolo divisionale e guadagnarsi la bye week, ma stavolta la difesa viene in aiuto dell'attacco e vince la partita praticamente da sola: un intercetto ritornato in TD da Sam Madison, un fumble recuperato che porta ad un altro touchdown dei Dolphins, ma soprattutto i quattro tentativi sulla propria una yard con Atlanta che le tenta tutte per superare la difesa di Miami (ed in verita' sembra che al terzo down ci riesca con Bob Christian, ma il replay non e' d'aiuto per gli arbitri, che non riescono a stabilire con certezza se la palla ha varcato la linea di goal prima o dopo che il ginocchio di Christian toccasse terra).
Per i Falcons e' gia' tempo di guardare al futuro. Si sono viste buone cose da Michael Vick, in campo da meta' partita in sostituzione di Chandler all'ennesimo infortunio. Il rookie da Virginia Tech ha palesemente bisogno di fare esperienza, ed il fatto di esere uscito in anticipo dal College non lo aiuta di certo, ma quando sara' piu' abituato alla divrsa velocita' del football NFL, fara' sicuramente disastri.
Vick termina la partita con un rispettabile 11/20 per 214 yards ed un TD (a fronte di due intercetti), ma risulta anche il miglior runner della squadra con cinque portate per 63 yards. Probabilmente Chandler gli fara' da chioccia ancora il prossimo anno (ma le percentuali di presenza in campo saranno sicuramente invertite in favore di Vick), poi per Michael sara' solo questione di tempo: la gloria NFL e' a portata di mano.
ST.LOUIS 42 - INDIANAPOLIS 17
La prima volta di Marshall Faulk contro la sua ex squadra finisce in un trionfo: 118 yards di corsa, 47 di ricezione e 4 touchdowns segnati sonoil contorno ad un'esibizione show degli arieti. Superbo anche Torry Holt, oltre le 200 yards di ricezione, ed il solito Warner, il cui unico intercetto rovina la statistica per un altro perfect game (ma statistica o no il suo 23/30 per 359 yds 3 TDs ed 1 intercetto e' ragguardevolisimo).
I Rams vincono la division e mantengono il vantaggio campo su Chicago, anche se sara' necessario vincere ancora domenica (o sara' necessaria una sconfitta dei Bears) per avere la certezza matematica, giocando una partita in scioltezza. La difesa offre un'altra ottima prestazione bloccano il secondo attacco della lega a soli 17 punti (quasi tutti nel primo tempo), mentre l'attaco, con un secondo quarto da favola, polverizza i Colts con 42 punti. Strabilianti i numeri del secondo periodo di gioco: i Rams hanno avuto la palla per soli 5 minuti e mezzo ed hanno messo a segno 28 punti. Dopo la prestazione opaca di settimana scorsa contro i Panthers Warner ritrova la sua vena (ed il suo amato turf...) imbeccando i ricevitori con precisione millimetrica. Il playbook di St.Louis ha ritrovato la palla profonda, facilitata dal fato che la difesa dei Colts era molto attenta alle corse di Marshall Faulk, e cio' ha sguarnito un po' troppo la retroguardia.
Ora i Rams stanno alla finestra. Ricevono i Falcons per l'ultima partita stagionale ed attendono di apere chi verra' a fargli visita cercando un biglietto di accesso al championship game del 26 Gennaio.
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