BUFFALO 30 - ATLANTA 33
Nonostante l'influenza incipiente Chris Chandler guida i Falcons ad
un'importantissima vittoria all'ultimo secondo contro Buffalo, grazie alla
quale (e grazie anche alla contemporanea sconfitta dei Saints) i Falcons
possono ancora avere qualche speranza di acchiapare il sesto ed ultimo
posto disponibile per i playoffs.
Tanto per far capire quanto grande sia stata l'impresa di Chandler, era da
vent'anni che un quarterback di Atlanta non lanciava piu' di 400 yards in
una partita, e Chris ne ha lanciate ben 431, condite da due touchdowns,
per portare a casa questa vittoria. E pensare che l'inizio della partita
non avrebbe lasciato intendere una prestazione tanto maiuscola: Chandler
veniva intercettato due volte, infatti, ed uno dei due ritorni finiva
anche in touchdown grazie a Spoone. Inoltre il qb dei Falcons quasi
mancava l'inizio del terzo quarto proprio perche' stava ricevendo delle
cure per la sua influenza.
I Bills, dal canto loro, dovevano rimpiazzare il rookie RB Henry
infortunato, ed il rimpiazzo Bryson non ha certo deluso le aspettative,
correndo per 130 yards e due TDs. La partita e' stata combattuta e tirata
fino all'ultimo. Dopo un primo tempo in cui il punteggio si e' alternato
continuamente, terminando sul 14-13 per Buffalo grazie ai TDs di Smith,
Bryson e Spoon ed ai due field goals di Feely, l'equilibrio si manteneva
anche nel terzo periodo, che vedeva un touchdown lungo per parte con
Bryson (68 yards di corsa) per Buffalo e Martin (63 yards di passaggio)
per Atlanta. La differenza la facevano ancora un field goal di Feely e la
trasformazione da due sbagliata dai Bills. Si entrava cosi' nel quarto
periodo, ed i Falcons sembravano imprimere l'accelerazione definitiva con
Alge Crumpler, che riceveva un passaggio da 49 yards e portava Atlanta
avanti 30-20. I Bills non si perdevano d'animo e riusciavno prima ad
accorciare con un field goal di Graham, e poi a pareggiare con un bel
touchdown pass di Van Pelt per Moulds a 48 secondi dalla fine della
partita. Tutti si preparavano all'overtime, ma prima un ritorno di Vaughan
su un laterale di Koslowski portava i Falcons sulle proprie 43, poi un
magistrale Chandler guadagnava abbastanza terreno per permettere a Feely
di calciare il field goal della vittoria a tempo scaduto. Il calendario
non aiuta certo i Falcons a sperare ancora (Miami e St.Louis le ultime due
partite), ma chissa'... i Falcons ci hanno abituato a pensarci sempre due
volte prima di darli per spacciati.
PHILADELPHIA 3 - SAN FRANCISCO 13
E un altro trabocchetto e' andato.
Philadelphia era un avversario temibile, e nemmeno affrontarlo sul terreno
amico del Candlestick Park lasciava tranquilli Mariucci ed i suoi, poiche'
gli Eagles erano fino a sabato scorso perfetti in trasferta: sette partite
ed altrettante vittorie. Non e' stata una partita facile, ed il risultato
lo dimostra, ma da quando i niners hanno ritrovato un Garrison Hearst in
piena forma non hanno piu' bisogno di mettere la palla per aria troppo
spesso, e possono limitarsi al gioco aereo nelle zone corte che ha
contraddistinto il football degli ultimi vent'anni da questa parte della
baia.
Garcia, sebbene sofferente alle costole, ha sezionato con precisione la
difesa degli Eagles, trovando sempre un ricevitore libero sul coerto,
prediligendo il tight end all'inizio della partita, per poi andare da Terrel
Owens quando le maglie della difesa biancoverde si sono un po' allentate.
Dall'altra parte McNabb faceva lo stesso, lanciando sul corto per Staley e
cercando raramente la profondita', ma la difesa di San Francisco faceva
un'ottima guardia. La partita e' andata avanti per tre quarti senza
particolari sussulti, con le difese bene a guardia della propria red zone,
abili a concedere solamente dei calci piazzati.
All'inizio del quarto periodo pero' gli Eagles sembrano prendere il
sopravvento. Sul 6-3 per i niners, McNabb riesce finalmente a muovere un
po' il pallone e si porta a ridosso dell'area di meta di San Francisco.
Qui viene fuori tutta la grinta della difesa californiana, che riporta
alla mente dei propri tifosi il primo Superbowl vinto contro Cincinnati ed
i mitici quattro tentativi dei Bengals sulla una yard, tutti e quattro
fermati dalla difesa rorro-oro. Qui i niners si superano. Con la palla
sulla una yard, gli Eagles tentano tre corse, ben fermate dalla difesa, ma
al quarto tentativo ricevono in regalo un first down automatico per un
defensive holding. Altri quattro tentativi sulla una yard e 49ers che
temono il peggio, ma dopo altre due corse infruttuose di Staley, McNabb
cerca la soluzione aerea, trovando pero' l'intercetto di Derek Smith in
end zone. Sul drive successivo Garcia lancia e corre, gli Eagles prendono
una penalita' per interferenza ed infine Garcia trova Owens in end zone
per il TD del definitivo 13-3. Oramai matematicamente ai playoffs, i
Niners non perdono di vista i Rams, consci che un passo falso di St.Louis
potrebbe consentirgli di conquistare il titolo divisionale ed il riposo al
primo round di post season.
TAMPA BAY 48 - NEW ORLEANS 21
I Saints sono rimasti nello spogliatoio
tutto il primo tempo: non c'e' altra spiegazione alla pesante debacle
subita a Tampa. Nemmeno il tempo di sedersi davanti alla TV ed i Bucs sono
gia' a segno. Stecker ritorna il kickoff iniziale 86 yards, sfiorando
l'impresa di segnare il primo TD su kickoff return nella storia della
franchigia, poi Brad Johnson impiega due downs a trovare Karl Williams
libero in end zone per il 7-0. Passa meno di un minuto e Tampa segna
ancora. Barber intercetta Brooks e rida' la palla ai suoi sulle 12
offensive. Quattro giochi ed Alstott raddoppia dalla una yard. I Saints
sono groggy, non riescono a tenere la palla per piu' di tre downs,
sembrano incapaci di eseguire qualunque schema. Alla fine del primo quarto
c'e' ancora tempo per un field goal di Gramatica, che si ripete altre due
volte nel secondo quarto, con in mezzo un TD di Warrick Dunn. Si va al
riposo sul 30-0 e dei Saints non c'e' nemmeno l'ombra.
Al rientro in campo qualcosa si muove. Brooks completa qualche passaggio,
Williams guadagna qualche yard, ed i Saints vanno sul tabellone con un
passaggio di Brooks per Horn, ma se non e' piu' buio pesto la luce e'
comunque ancora lontana. Nel quarto periodo Tampa approfitta per far
giocare un po' le seconde linee ed i Saints segnano due touchdowns, ma
sono ancora i Bucs a chiudere la partita con il terzo intercetto di Barber,
questa volta riportato in touchdown. I numeri fanno paura: Brooks 4
intercetti, Ricky Williams 26 yards guadagnate, total rushing di 41 yards.
I Saints perdono lo scontro diretto e si ritrovano ora risucchiati nel
mucchio, che i Bucs guardano dall'alto della loro partita di vantaggio.
ST.LOUIS 38 - CAROLINA 32
Ma era Kurt Warner quello sceso in campo
a Charlotte? Certo, alla fine risulta aver raggiunto le 4000 yards
lanciate per la seconda volta in tre stagioni (e se non fosse per
l'infortunio dello scorso anno...), ma la sua prestazione e' stata a dir
poco sconcertante. Conosciuto per la sua precisione, per la sua capacita'
di mettere il pallone la' dove il ricevitore lo aspetta, Warner e'
sembrato il fantasma di Tony Banks quando ha lanciato il secondo
intercetto in mezzo ad una difesa dei Panthers che non aspettava altro (ed
il ricevitore piu' vicino era a cinque yards). Meno male per gli arieti
che c'e' San Maresciallo, che anche quest'anno avanza la sua autorevole
candidatura per il titolo di MVP della lega gia' vinto nel 2000. 202 yards
di corsa, 50 di ricezione, due TDs, di cui uno su una corsa da 70 yards
assolutamente straordinaria, sono il bottino della serata, ed e' anche
grazie a questi numeri che l'attacco dei Rams non si e' impappinato di
fronte ad una delle peggiori difese (sulla carta) della lega. Ed anche la
difesa, che fino ad oggi non aveva sbagliato quasi nulla, ha concesso ad
un quarterback come Weinke di lanciare per 312 yards ed un TD, ed ha
subito ben 32 punti da un attacco che chiamare asfittico e' fargli un
complimento.
Forse e' stato il normale rilassamento dopo una serie di partite tirate
dal punto di vista emotivo, forse e' stato anche il giocare all'aperto, al
freddo e sull'erba, notoriamente tre situazioni che i Rams non amano
molto, ma fatto sta che a momenti ci scappava il colpaccio. Addirittura
Jeff Wilkins, che in due anni non aveva sbagliato nemmeno un fiel goal, ne
ha sbagliati due nella stessa partita. Vista la mala parata Martz ha
saggiamente deciso di mettere la palla in banca nelle mani di Faulk, e
Marshall non ha deluso. I Panthers tirano solo piu' a finire questa
disgraziata stagione (tredicesima sconfitta consecutiva per loro) che
portera' un unica cosa positiva: la seconda scelta al draft di Aprile (la
prima e' gia' della nuova franchigia di Houston).
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