SAN FRANCISCO 25 - CAROLINA 22
(ot)
Se siete tifosi di San Francisco quest'anno dovete avere due caratteristiche fondamentali: delle coronarie di ferro e del tempo extra per seguire le partite della vostra squadra del cuore. E cosi', dopo il doppio overtime con i Falcons e quello con i Bears, i niners vanno ai supplementari anche contro i Panthers una settimana dopo aver vinto un'importante scontro divisionale per un solo punto.
Sinceramente tutti quanti si aspettavano una passeggiata dei Californiani, e nemmeno il rientro del qb Weinke lasciava intendere che ci sarebbe stata battaglia fino all'ultima yard. Evidentemente otto anni a San Francisco non sono stati spesi invano da George Seifert, che conosce i 49ers meglio di chiunque altro (e si vede... quest'anno ha perso le sue prime due partite contro di loro dopo averne vinte quattro di fila). Ancora una volta sugli scudi il QB Garcia, i cui miracoli sono alla base del sorprendente rendimento di questa franchigia, di nuovo oltre le 300 yards lanciate, per un totale di 2135 in stagione.
Ma andiamo per ordine. I Panthers passano per primi in vantaggio sfruttando un passaggio di Weinke a Richard Huntley, convertendo cosi' in sette punti il fumble perso da Beasley nel drive precedente. San Francisco e' in difficolta', ma risponde bene a meta' del secondo quarto, quando Garcia trova JJ Stokes in end zone per il TD del pareggio. Prima dell'intervallo Kasay centra i pali dalle 25, e manda i Panthers avanti nel tabellone a meta' tempo. Nel terzo quarto le cose sembrano mettersi male per i Niners. Ancora un field goal di Kasay porta i Panthers avanti di sei punti, ma il mai domo Garcia trova ancora JJ Stokes in end zone per il TD del 14-13.
In apertura di quarto quarto Weinke lancia Walls in end zone, ma i Panthers commettono l'errore che costera' loro la partita. La trasformazione da due, tentata per portare i niners a distanza di almeno un touchdown, viene negata da uno splendido intervento difensivo di Plummer, ed il punteggio si ferma sul 19-14.
I Panthers non si perdono pero' d'animo, e si riportano sotto, arrivando a segnare altri tre punti a meno di due minuti dal termine. Sembra fatta, ma non bisogna mai fare i conti senza l'oste. Nella fattispecie l'oste e' Garcia, che riporta i niners sulle sette yards con un drive tanto perfetto quanto efficace. Con sei secondi sul cronometro tocca ad Owens risolvere la partita. Garcia lo trova sul lato della end zone, ed Owens tiene l'equilibrio quel tanto che basta a ricevere il pallone in campo. La trasformazione da due sul TE Johnson porta le squadre all'overtime. Stavolta i niners non sprecano l'occasione e, vinto il sorteggio, si appropinquano all'end zone avversaria in pochi giochi, ed e' quindi Jose' Cortez a mettere a segno il FG della vittoria con un preciso calcio dalle 26 yards.
Carolina, pur non impressionando molto, e' riuscita a mettere in difficolta' una squadra di caratura decisamente superiore, ma molto sospetta e' la prestazione della difesa dei californiani, perche' sia Weinke (22/41 per 177 yds e 2 TDs) che Huntley (13 corse per 63 yds) non hanno certo brillato. Di tutt'altro tenore la prestazione dell'attacco dei 49ers. Il solito Garcia, ben supportato da Hearst vicino alle 100 yds di corsa, ha distribuito i suoi precisi passaggi tra Stokes, Owens e lo stesso Hearst, evitando cosi' di dare un punto di riferimento preciso alla difesa di Carolina. Forse questa maggior distribuzione del pallone ha anche avuto origine dai mugugni degli altri ricevitori, stanchi di correre le tracce e vedere i palloni arrivare solo dalle parti di Owens, ma fatto sta che la tendenza sembra aver dato i suoi frutti. Coach Mariucci e' gia' riuscito a vincere piu' partite della scorsa stagione, ma i pensieri sono gia' puntati al 9 dicembre, quando i Niners renderanno visita ai Rams cercando di restituire la sconfitta della terza settimana con la speranza, nemmeno poi tanto segreta ne' remota, di poter approfittare dell'occasione per reinsediarsi al comando della division.
INDIANAPOLIS 20 - NEW ORLEANS
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Il ritorno di Peyton Manning sul campo che vide protagonista il padre Archie negli anni 70 non e' certo stato dei piu' felici. Infatti la stella dell'incontro non e' stata lui ma il formidabile trio Brooks-Horn-Williams, con il quale New Orleans ha portato a casa una prestigiosissima vittoria dando prova di carattere una settimana dopo aver fallito l'appuntamento con la vittoria per un solo punto a San Francisco.
Aaron Brooks e' stato praticamente perfetto, con un 19/22 per 249 yards e due TDs oltre ad un TD personale su corsa, ma anche Joe Horn (8 ricezioni per 148 yards) e Ricky Williams (28 corse per 120 yards ed un TD) hanno fatto la loro parte, senza dimenticare un altro Williams, il TE rookie Eddy, che ha ricevuto due TD importantissimi. Il 18/28 per 262 yards un TD ed un Intercetto non sono quindi bastati a Manning figlio per emulare le gesta del padre, costringendo i Colts ad incassare la seconda sconfitta consecutiva. Certo l'assenza di Edgerrin James si fa sentire, ma la difesa della Louisiana e' un osso duro per tutti, e ben lo sa Marvin Harrison, limitato ad un (per lui) misero 6 ricezioni per 55yds.
Erano pero' proprio i Colts a portarsi in vantaggio 14-0 nel primo quarto. Al primo gioco della partita Manning trovava il TE Pollard per un TD da 86 yards con una splendida ricezione ad una mano. Poco piu' tardi era Rhodes, il sostituto di James, a violare l'end zone avversaria con una corsa da 1 yard, I Saints si risvegliavano grazie ad un ritorno di punt da 63 yards che metteva Brooks in condizione di pescare Eddie Williams in end zone per il 14-7 all'inizio del secondo quarto. Carney metteva a segno un Field Goal e poi, allo scadere del tempo, Brooks trasformava un sack sicuro in una corsa da sette yards in TD, scomparendo e ricomparendo in un baleno. Con 35 secondi sul cronometro Manning portava avanti i suoi, ed accadeva un episodio curioso. Manning arrivava fin sulle sette yards avversarie e, senza timeout, fintava lo spike della palla per fermare il tempo, involandosi invece in TD tra lo stupore generale. La finta era talmente ben fatta che sorprendeva tutti, arbitri compresi, che infatti fischiavano fermando il gioco convintissimi che lo spike fosse stato effettuato. TD annullato, un secondo sul cronometro e conseguente FG che pareggiava il conto, ma l'amarezza per il vantaggio svanito per un fischio intempestivo era grandissima.
Nel secondo tempo i Colts non riuscivano ad impensierire piu' di tanto i Saints, che prendevano in mano le redini della partita e la portavano a casa senza eccessivi patemi. Ancora Eddie Williams riceveva un passaggio in TD, poi Carney faceva 27-17. I Colts mettevano a segno solo un FG con Vanderjagt, e Ricky Williams metteva il sigillo definitivo sulla partita con una corsa in TD da sette yards.
GREEN BAY 20 - ATLANTA 23

La vittoria che non ti aspetti. Proprio quando Atlanta fatica a battere una delle peggiori franchigie NFL del momento (Dallas), proprio quando Green Bay viene indicata come la piu' seria candidata a rappresentare la NFC al Superbowl di New Orleans, proprio quando si parla di Brett Favre come del possibile MVP 2001, ecco che Favre lancia tre intercetti e perde un fumble ed i Falcons si portano a casa una pesante quanto inaspettata vittoria sul filo di lana.
Chris Chandler, acciaccato ma determinato, ha fatto la parte di Favre, lanciando per 352 yards e due TDs, risultando in definitiva l'uomo in piu' che ha permesso ai Falcons di fare bottino pieno.
Il pomeriggio si annunciava subito stregato per Favre che, al primo lancio della partita, veniva intercettato da Ashley Ambrose. Sebbene il turnover fosse infruttuoso per Atlanta, i Falcons mettevano punti in carniere nei due drives successivi, entrambi terminati con un field goal di Feely, portandosi sul 6-0. Il tempo per Longwell di ridurre le distanze con un calcio da tre punti e si giungeva al termine del primo quarto. Chandler prendeva in mano le redini dell'incontro conducendo i Falcons ad una rapida segnatura con Bob Christian e facendo capire ai Packers che superare Atlanta sarebbe stata una dura impresa. Nel drive successivo ancora un intercetto, stavolta ad opera di Buchanan, ridava la palla ai Falcons che non si lasciavano pregare per mettere altri tre punti in carniere. Favre non si dava per vinto, e riportava sotto i Packers poco prima dell'intervallo trovando Schroeder in end zone per il TD del 16-10. Ancora Longwell riavvicinava i suoi con un field goal, e si entrava cosi' nel quarto quarto con il risultato in bilico ed una partita gradevole ed abbastanza spettacolare. I nervi dei Packers erano al limite, e lo si vedeva quando Akins, sostituto dell'infortunato Butler, commetteva una stupida penalita' di violenza non necessaria che teneva in vita un drive dei Falcons oramai stoppato. Richiamato in panchina, Akins dava vita ad un'accesa discussione con alcuni elementi del coaching staff, mentre in campo i Falcons mettevano a segno il TD decisivo. Era la volta di Brian Finneran, che riceveva in tuffo in end zone il passaggio del 23-13 con poco meno di nove miuti da giocare.
Sembrava la situazione ideale per Favre e le sue leggendarie rimonte, ma stavolta non era aria.
In poco piu' di due minuti Favre trovava Freeman per il 23-20, ma nei drives successivi la rimonta falliva, e le ultme speranze si spegnevano nell'identica maniera in cui erano cominciate: un intercetto della secondaria dei Falcons metteva la parola fine all'incontro.
Nonostante la miriade di problemi di organico i Falcons sono caldi: tre vittorie nelle ultime quattro partite. Certo, probabilmente oramai non bastera' per accedere alla postseason, ma e' sicuro che saranno guai seri per chi dovra' ancora affrontare Chandler e soci, e la graduatoria della division potrebbe non essere poi cosi' scontata come sembra al momento.
ST.LOUIS 24 - NEW ENGLAND 17
Serviva una prova di carattere dopo l'allenamento di settimana scorsa contro i Panthers, ed e' arrivata questa importante vittoria sul terreno ostile dei patriots. E' risaputo quanto i Rams non amino l'erba naturale, ne' il clima freddo, ne' tantomeno uno stadio ostile ed urlante come quello di Foxboro. I precedenti in questo senso si sprecano: Tennessee e Philadelphia nel 1999, Kansas City e Tampa nel 2000. Forse e' pero' giunto il momento della maturazione completa. Warner ha riscattato i due intercetti iniziali con una prova superba, guadagnando oltre 400 yards di passaggio ma soprattutto mostrandosi calmo e preciso come ai "bei tempi", e stavolta nessuno dei due intercetti puo' essere considerato un suo errore.
Come solito Marshall Faulk ha cantato e portato la croce soprattutto verso la fine della partita, quando serviva tenere il possesso di palla e far trascorrere il tempo.
La sfida tra la "Famiglia Brady" e la "Warner Bros" si e' risolta ampiamente in favore di questi ultimi. Brady e' stato ben contenuto, gli e' stato impedito il lungo e sul corto non gli e' stato concesso un granche', con i linebackers e la secondaria sempre pronti a reagire. Addirittura gli screen ed i middle screen non sono andati granche' bene per la grandissma reattivita' della linea difensiva e soprattutto di London Fletcher, che sta giocando una stagione da Pro Bowl.
Warner invece ha aputo sfruttare egregiamente la perfetta esecuzione delle tracce di Bruce (7 per 130) ed Holt (7 per 89) e la solita affidabilita' di Faulk (7 per 70) sugli swing pass e sulle flat. Menzione d'onore per Ricky Prohel che ha sostenuto praticamente da solo tutto un drive, conclusosi con un TD del fullback Hodgins.
I Rams mettevano subito le cose in chiaro intercettando Brady ad inizio partita e convertendo i lturnover in sette punti, ma poi venivano colpiti a freddo da due intercetti consecutivi. Il primo, generato da un malinteso tra Prohel e Bruce, permetteva al redivivo Terrell Buckley di correre per 52 yards in TD. Nel drive immediatamente successivo, Warner veniva intercettato al primo passaggio dal LB Bruschi. I Patriots ricavavano solo tre punti, ma i Rams ci mettevano un po' a rimettersi dallo shock. Alla fine del secondo quarto Aeneas Williams ricopriva un fumble di Faulk (Kevin) sulle tre yards e ridava la palla al proprio attacco. Warner decideva che il tempo degli scherzi era finito, ed inventava uno splendido drive da 97 yards che in 8 giochi ed un minuto e quarantuno secondi portava Marshall Faulk a segnare la meta del 14-10 con cui le squadre andavano al riposo. Il secondo periodo vedeva i Rams sfruttare ancora il momento favorevole, ma si dovevano accontentare solamente dei tre punti che arrivavano dal field goal di Wilkins, propiziato da un intercetto di London Fletcher.
Nel quarto periodo erano ancora i Rams a condurre le danze, e stavolta Warner trovava in sequenza Holt, Prohel e Bruce prima di incaricarsi personalmente della conversione di un terzo down con una corsa da sette yards. Il tocco finale era lasciato ad Hodgins, probabilmente l'ultima opzione di Warner in quel particolare gioco, che riceveva inaspettatamente il suo primo TD pass in carriera.
Sul 24-10 la difesa si rilassava un po' ed i Patriots avevano vita facile ad arrivare in end zone con poche azioni. Tom Brady impiegava cinque giochi a percorrere le 65 yards che lo separavano dal 24-17, che arrivava grazie ad un passaggio in meta per David Patten.
A questo punto i Rams dovevano solo controllare la partita, e chi meglio di Marshall Faulk lo poteva fare? Faulk portava palla praticamente tutto il drive, convertendo tre terzi down cruciali e mangiandosi tutto il tempo rimanente. La partita finiva con Warner ad inginocchiarsi sulle 12 yards avversarie.
Settimana prossima i Rams riceveranno i Buccaneers al Dome, in quella che si prospetta come una nuova saga della recente rivalita' tra queste due squadre. I Rams hanno vinto due anni fa un championship giocato alla maniera dei Bucs, mentre i Buccaneers hanno sconfitto lo scorso anno a Tampa i Rams in una partita giocta in stile Rams. La chiave di volta sara' fermare le corse dei Buccaneers, soprattutto perche' qust'anno a marcare Keyshaw Johnson non c'e 'piu' (fortunatamente) Todd Lyght, ma un certo Aeneas Williams, e le cose su passaggio per i Bucs si fanno veramente difficili.
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