NEW YORK GIANTS 21
- PHILADELPHIA 24
Nella NFC EAST i playoffs sono cominciati con due settimane d'anticipo e per i Giants, come qualcuno forse avrà intuito, sono già finiti. Gli Eagles di Donovan Mc Nabb, invece, conquistano il primo titolo divisionale dal 1988 e vanno ai playoffs.
Per una volta la "partita della settimana" è stata veramente all'altezza delle aspettative: una gara combattutissima, giocata con un'intensità superiore, da post season e per di più con un finale mozzafiato.
Pressati dall'esigenza di cancellare la prestazione disastrosa contro San Francisco, gli Eagles segnano per primi: Mc Nabb parte a razzo (6 su 7 per 68 yds!) e conclude il drive d'apertura con un preciso passaggio da 5 yds per il fido te Chad Lewis.
I Giants tentano di replicare, ma il gioco un po' troppo prevedibile (concentrato sul solo "Fulmine Barber") e alcuni brutti errori dei ricevitori impediscono a New York di perforare la solida difesa di Philadelphia, condotta da un Jeremiah Trotter addirittura devastante (un sack e diversi placcaggi dietro la linea).
Comunque New York non perde contatto e di questo deve ancora una volta ringraziare la difesa. Il reparto coordinato da John Fox, infatti, mette a segno parecchi big plays, soprattutto perché l'OT John Runyan, storicamente in difficoltà contro i Giants, concede 3 sack e mezzo ( uno dei quali frutta un recupero di fumble) al probabile "Defensive Player of the Year" Michael Strahan (ora a quota 21 e mezzo: cioè a mezzo sack dal record di Gastineau!).
Ma nonostante le opportunità, l'attacco non segna.
Forse per questo nel primo gioco d'attacco del secondo tempo Jim Fassel chiama una spettacolare flea-flicker. Barber riceve l'handoff, ma restituisce la palla a Kerry Collins che spara una fucilata nel mezzo dove staziona un liberissimo Toomer: meta da 60 yds e pareggio.
I Giants prendono l'inerzia e con un fg di Andersen dalle 25 yds passano in vantaggio.
Ma Philadelphia non ci sta. Grazie ad alcuni aggiustamenti nella protezione sul passaggio, Mc Nabb (grande prova, la sua: 270 yds e tre td pass, oltre a 48 yds su corsa!) ha un po' più di tempo per osservare i suoi ricevitori: in particolare si accorge che il velocissimo James Trash, data l'assenza dell'all-pro Jason Sehorne, è marcato dal rookie Will Allen (grosso potenziale, ma...). Infatti, al primo passaggio profondo, Trash (145 yds in due soli quarti!) brucia l'inesperto marcatore e segna una meta da 57 yds.
Siamo all'inizio del quarto periodo e il bello deve ancora venire. Sul punteggio di 14-10 Eagles, i Giants infilano un altro fg eppoi, a due minuti e mezzo dal termine, il redivivo Dayne, (un "cavallo da tiro" ormai usato come "spot player"!) infila un bucone da 16 yds: aggiungete la trasformazione da due di Barber (sempre su corsa, grazie agli ottimi angoli di bloccaggio) e otterrete lo score: 21-14 Giants.
Collins sembra poter compiere il miracolo per la terza settimana di fila, ma questa volta i titoli li vuole fare McNabb che organizza un drive speculare a quello di inizio partita e lo conclude esattamente allo stesso modo, con un millimetrico lancio al TE Chad Lewis: la presa è sensazionale e significa pareggio.
Mancano meno di 2 minuti e i Giants hanno l'occasione per chiudere la partita: invece è un costosissimo "three&out" e la palla, con soli 58 secondi, torna agli Eagles. Altro grande drive di McNabb, e a 6 secondi dalla conclusione David Akers infila il fg.
Vittoria? Ancora no: nel gioco finale Barber riceve al centro del campo un breve passaggio di Collins, ma da lì, con un rapidissimo pitch, mette in azione il supersonico Ron Dixon che arriva da dietro. Dixon (segnò una meta si ritorno al Superbowl, ve lo ricordate?) è una freccia e ha tre bloccatori davanti a lui: ma quando oramai sembra fatta, uno degli inseguitori, la S Moore, riesce a mettergli le mani addosso e lo atterra a 6 yds dalla meta! Esplode il pubblico del Veteran Stadium: per New York (7-8) il tempo è scaduto, la partita è persa e addio playoffs.
Ai playoffs ci andranno gli Eagles (10-5) perché, come afferma con soddisfazione Mc Nabb "In barba a tutti coloro che ci hanno criticato fino ad ora, siamo noi in Campioni della Division!".
Ma nella wild card dovranno affrontare i formidabili Buccaneers, al top della forma: il caso vuole che li debbano incontrare anche Domenica prossima, nel recupero della seconda giornata. Buon allenamento!
DALLAS 27 - SAN FRANCISCO 21
Negli States li chiamano "spoilers": letteralmente i "guastafeste".
Sono quelle squadre che, tagliate fuori da qualsiasi contesa, senza nulla da perdere, ew con moltissimo da guadagnare, giocano "alla morte" e magari mettono KO avversari che sono in lotta per la post-season, sulla carta molto più forti.
Esattamente quello che è successo Domenica al Texas stadium, quando i 49ers, sorpresi dai Cowboys, hanno probabilmente perso il vantaggio campo nei playoffs.
Veramente sembrava di essere tornati alla metà degli anni '90, quando i Cowboys dominavano: un grande quarterback (credeteci o no, Quincy Carter, autore di due td pass), un grande runningback, (il mitico Emmit Smith, oltre le 16.000 yds in carriera e vicinissimo alla undicesima stagione consecutiva con 1000 o più yds!) un grande ricevitore (il redivivo Joe Galloway, 146 yds e una meta).
Con l'attacco che, per una volta, ha funzionato a pieni giri (28 punti segnati, possesso di palla di 15 minuti superiore agli avversari, 11 terzi downs su 17 convertiti e nessun turnover: mai successo quest'anno!) e una difesa sottovalutata ma come sempre eccellente (sapevate che, per yds concesse, è la seconda della NFL?) gli uomini di coach Campo hanno dimostrato di poter avere un futuro brillante e un presente perlomeno confortante. Non è da tutti tenere l'esplosivo attacco dei Californiani a 285 yds complessive: se Garcia ha comunque avuto una buona partita (due td pass e una meta su corsa) i Cowboys (5-10) hanno quasi completamente annullato il secondo miglior attacco della NFL sulle corse, concedendogli 58 misere yds. "Non sono sorpreso" - afferma Smith- "Se l'attacco avesse sempre giocato così, con la difesa che abbiamo, beh, avremmo vinto un sacco di partite!" Gli fa eco l'altro veterano rimasto, Darren Woodson: "Questa era la nostra partita di playoffs: era una partita che dovevamo vincere a tutti i costi per aumentare la fiducia nelle nostre capacità in vista della off-season". Insomma: gran bel modo per aspettare il nuovo anno.
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