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WEEK 13



EAST DIVISION
by Carlo Mantovani

 

SAN DIEGO 14 - PHILADELPHIA 24 

Gli Eagles vincono la quinta gara in sei partite e si confermano sempre più gli indiscussi leader della division. Nessuno, però, si aspettava che la migliore difesa sul passaggio della NFL (la quarta in assoluto) soffrisse così tanto di fronte ad un avversario che, avendo perso sette partite in fila (otto con questa), viene a diritto definito in parabola discendente. E poiché già due volte quest'anno (contro Arizona e Washington) Philadelphia aveva perso contro avversari sulla carta molto inferiori, qualche brivido coach Andy Reid, specialmente all'inizio, deve averlo provato.
Gli Eagles vanno in vantaggio per primi, condotti con decisione e precisione dal grande McNabb che trova il fido te Chad Lewis con un td pass da 1 yard.
Ma è pronta la risposta dell'indomabile Doug Flutie (in grande giornata). Nel drive successivo lancia una bomba lungo la side-line dove il wr Jeff Graham (mitico Jeff) compie una prodezza (da cineteca!) che solo all'eroico Steve Largent dei tempi migliori era riuscita: il passaggio è un po' corto, ma Graham, con un eccellente riflesso e grande volontà, va a prendere la palla sulla schiena dell'avversario (Troy Vincent, uno dei migliori cb della lega!), con una manovra da giocoliere la fa propria e ha ancora la forza di correre verso la end zone, per una (a dir poco) spettacolare meta da 61 yds! Parità. 
Il modo in cui gli Eagles riprendono il vantaggio è molto significativo perché spiega in gran parte la crisi della squadra californiana. I Chargers affrontano un terzo&uno e che cosa c'è di meglio che dare la palla al tuo miglior runninback? E infatti la palla va al giovane Tomlinson che però, appena riceve il pitch, vede arrivare un siluro in maglia verde con una scritta bella grande: "O la palla, o la vita". Ovviamente Tolinson lascia la palla e si tiene la pelle: ma è un fumble che il missile in questione, la safety Brian Dawkins, raccoglie con piacere e la porta sino in td. 
Ma il primo tempo di gioco, in cui vengono segnati quasi tutti i punti della partita, non è ancora finito. Prima dell'intervallo, infatti è di nuovo McNabb (221 yds e due td pass) a dare la scossa e gli Eagles si portano sul 21-7 quando Duce Staley (per il resto controllato molto bene dai Chargers: solo 21 yds di corsa in 15 tentativi!) riceve in end zone un lancio di 8 yds. L'intervallo orami è vicino, ma Doug Flutie (307 yds e 2 mete) compie un altro dei suoi capolavori: in 56 secondi guadagna 71 yds e conclude il drive con il secondo td pass (10 yds) per Graham. Il punteggio è 21-14, la partita è ancora completamente aperta e Andy Reid non è per niente tranquillo.
Per fortuna degli Eagles San Diego ha il killer instinct...ma solo contro se stessa! Perciò nel secondo tempo non aggiunge punti ma solo turnovers (vera spina nel fianco di coach Mike Riley): ci si mette anche Flutie, che su un blitz del solito Dawkins (il migliore dei suoi con 10 placcaggi e due fumbles forzati) perde la palla e consegna la partita a Philadelphia.
In conclusione. 
Mentre i Chargers (5-8) subiscono la sesta (!) sconfitta consecutiva e sono ormai alla deriva, per gli Eagles (8-4) il discorso è più complesso: da un lato continuano a vincere con discreta continuità, e hanno stabilito un record all-time: 28 partite senza subire più di 24 punti! Dall'altro la difesa sbaglia qualche placcaggio di troppo e anche l'attacco è a corrente alternata. Come afferma Coach Reid " Andiamo bene, ma possiamo migliorare molto in tutti i reparti". Messaggio ricevuto?. 

ARIZONA 10 - WASHINGTON 20 

I Redskins legittimano la propria candidatura a seconda forza del girone e lo fanno con nel modo migliore: con una netta vittoria contro i rivali diretti, i sorprendenti Cardinals. 
Arizona aveva grandi aspettative, poiché veniva da 3 vittorie consecutive, l'ultima delle quali addirittura clamorosa sul campo dei "SuperBowl-contender" Oakland Raiders.
Ma gli uomini di coach Schottenheimer non si sono certo lasciati intimorire dai curriculum: pensate che Washington conduceva addirittura 20-3 a metà dell'ultimo quarto di gioco!
Dopo non aver combinato quasi nulla nel primo quarto, i Redskins spingono sull'acceleratore e finalmente all'inizio del secondo periodo Tony Banks (19 su 26 per lui) trova il te di riserva Zeron Flemister con un breve td pass (2 yds): 7-0.
I Cardinals reagiscono con un bellissimo drive condotto sull'asse Plummer- Boston ma, giunti sulle 4 yds offensive, sono costretti ad accontentarsi del fg di Gramatica.
Prima dell'intervallo Arizona ci riprova, ma il passaggio Plummer (indirizzato al solito Boston: ottava partita oltre le 100 yds per il fuoriclasse da Ohio State!) non è perfetto e un'altra superstar, il lb Lavar Arrington (anche lui da ProBowl) intercetta la palla. L'ex prima scelta si invola come un fulmine lungo la side-line e, dopo 43 yds di ritorno, viene costretto ad uscire dal campo: oramai, però, il fg di Conway è inevitabile.
Il secondo tempo, stando al copione, dovrebbe essere dei Cardinals e invece esce la classe (e la preparazione atletica) di Stephen Davis, ancora oltre le 100 yds e vero motore della squadra: nessuno a Washington era riuscito a correre più di 1000 yds per tre stagioni consecutive, nemmeno il mitico Jonn Riggins!
E così, dopo un altro fg di Conway, un passaggio da 40 yds per il rookie Rod Gardner consente al potente rb dei Pellerossa di sfondare dalla linea della 1 yard. 
Sotto di 17 punti nel quarto periodo, Plummer riesce ancora una volta ad organizzare un drive vincente negli ultimi due minuti, ma il td pass per Martay Jenkins (10 yds) non basta.
Per dirla con le parole di coach Schottenheimer (che adesso alcuni, dopo averne chiesto l'esecuzione, vorrebbero in lizza per il premio di allenatore dell'anno!): "Giochiamo un tipo di football non molto spettacolare: ma ti da quasi sempre la possibilità di vincere ".
E così, mentre Arizona (5-7) vede svanire le speranze di post season, per Washington (6-6), c'è ancora la possibilità teorica di agguantare la Wild Card: in fondo New Orleans e Tampa Bay (7-5) hanno soltanto una vittoria in più .

DALLAS 20 - NEW YORK GIANTS 13 

Quest'anno mi sa che le promesse di Jim Fassel non funzionano. I Giants, in completo disarmo, si arrendono anche ai Dallas Cowboys e (quasi sicuramente) dicono addio alle loro ambizioni da playoffs.
Eppure New York aveva iniziato alla grande, segnando su tre dei primi quattro possessi: due fg di e un td pass da 2 yds di Collins per il rb Marcellus River, propiziato da una gran corsa di "fulmine" Barber. Sino a questo punto i Giants sono stati perfetti, impedendo ogni mossa di Dallas che non riesce a conquistare neppure un primo down e lasciando il tabellino personale del discusso Quincy Carter con un tragico meno 2 nelle yds su passaggio. E il punteggio è un emblematico 13-3. 
Ma dopo l'intervallo c'è un brusco cambio di turno: i Cowboys si svegliano, mentre i Newyorchesi cadono in un sonno a dir poco profondo. Pensate che delle (modeste) 245 yds di total offense, 190 sono state conquistate nel primo tempo di gioco! 
Invece le cose per Dallas si mettono subito al meglio. 
Dopo il secondo fg di Hilbert, un lungo lancio di Carter per "il razzo" Ismail (con il quale sta sviluppando un ottimo feeling: 10 riicezioni per 118 yds, massimo in carriera!) consente a Emmit Smith di sfondare dalla 1 yds e segnare il 147simo td della carriera: è pareggio!
I Texani, che tante volte quest'anno hanno bruciato il vantaggio iniziale, decidono che è finalmente giunta l'ora della rimonta ed effettuano il sorpasso nel quarto periodo. Carter è bravo a chiudere un terzo e 11 sulle 14 dei Giants che frutta un bel primo &goal a 3 yds dalla meta: il qb di Dallas (che è apparso piuttosto migliorato rispetto all'inizio del campionato) guarda i end zone e scarica il secondo td pass della sua carriera nelle mani del veteranissimo te Jackie Harris.
Che dire?
Mentre Dallas (4-8) si toglie finalmente qualche soddisfazione e guarda con speranza all'anno prossimo, i Giants (5-7), a parte i Sack di Strahan (arrivato a quota 16 e mezzo) e la buona vena di Barber (110 yds), sono veramente in difficoltà. Basta sentire che cosa dice Kerry Collins (13 su 26 per 122 yds) a fine partita: "Se qualcuno a New York parla ancora di playoffs vuol dire che è matto: Abbiano un sacco di problemi e ancora pochissime risposte".

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