DALLAS 20 - WASHINGTON 14

E vabbèh, allora ditelo subito che è la stagione delle "smentite"!
Sì, perché proprio nel momento "topico" della loro storica rimonta, quando tutti ricominciavano a parlare di loro, i Redskins sprecano il vantaggio casalingo e si fanno sorprendere dai modestissimi Dallas Cowboys.
Certo, può darsi che Washington si sia fatta travolgere dall'entusiasmo (leggi: dall'assalto dei giornalisti) e sia entrata in campo un po' (diciamo un bel po'!) deconcentrata, ma sta di fatto che Domenica Dallas ha dominato la linea di scrimmage sia in attacco, sia in difesa.
O forse, come ammette il capitano della difesa Dexter Coackley:"Quando incontriamo i Redskins diamo veramente il massimo...sono sicuro che se giocassimo sempre contro Washington saremmo 16-0!".
Chi ha dato sicuramente il massimo è stato Emmit Smith: vistosi ultimamente scavalcato dai più giovani colleghi, ha fatto "due chiacchiere" con coach Campo (che aveva dichiarato: "Emmit non è più un corridore da 30 portate a partita") e, riavuta finalmente la palla, ha messo a segno una prova esemplare che ha convinto tutti: ha corso 102 yds in 25 tentativi e ha trascinato la squadra.
Sua è, infatti, la prima meta dei Cowboys (corsa di 5 yds).
I Redskins invece, guidati da un incertissimo Tony Banks, sono rimasti bloccati per quasi tutto il primo tempo. Solo verso la fine del secondo quarto, quando il loro regista ha completato (!) il primo lancio della partita, le cose hanno cominciato ad ingranare, ma non del tutto: arrivati ad una yard dalla meta grazie ad una ricezione di 29 yds dell'ottimo Davis, i Pellerossa segnano, ma solo sul quarto down! Dopo tre tentativi dello stesso Davis, deve essere infatti Banks a rischiare il tutto per tutto con un'azione personale all'esterno.
Si va quindi al riposo sul 7-7, ma nella ripresa i Texani allungano il passo.
Per chi avesse tenuto il conto nella lotteria del qb di Dallas, questa era la partita del rientro del contestatissimo rookie Quincy Carter, che però sostituiva l'ancor più contestato "Bambinone" Leaf, tornato (finalmente) in panchina. La prestazione di Carter (che non ha mai veramente convinto nessuno) è stata piuttosto mediocre, ma tra i pochi lanci che gli sono riusciti è venuta fuori una spettacolare bomba da 64 yds per il "Razzo" Ismail, che ha bruciato Champ Bayley. Il secondo fg del kicker di riserva Hilbert ha arrotondato il punteggio, portandolo sul 20 a 7.
Solo nei secondi finali Banks trova lo spiraglio giusto e pesca in meta il rookie Rod Garner con un lancio da 15 yds. Ma la partita finisce qui.
Dallas (3-8) ha dimostrato di avere ancora qualche carta da giocare (216 yds corse in faccia ad una delle difese più gettonate del momento!) e, soprattutto, di possedere i "numeri" dei Redskins: questa è la nona vittoria consecutiva!
Washington (5-6) perde una ghiottissima occasione per rimettersi in corsa nella division, ma, come afferma coach Schottenheimer, "tutto questo è inevitabile, se il tuo attacco non blocca e la tua difesa non placca". Come dargli torto?
OAKLAND 31 - ARIZONA 34 (ot)

Un piccolo suggerimento per gli appassionati: non aspettatevi niente da nessuno, specialmente dalle squadre NFL!
Nell'era della "Parity", infatti, tutto può accadere e l'unica domanda che vi dovete fare mentre leggete lo scoreboard è: "Quale pronostico avranno "ciccato" gli analisti oggi?".
Penso che nessuno al mondo avrebbe potuto prevedere questa incredibile -ma meritatissima- vittoria dei Cardinals all'Oakland Coliseum, gioiello casalingo dei Raiders. Anche perché non è il frutto delle prodezze di un individuo (magari il solito re delle rimonte "Snake" Plummer) ma il corollario di una superiorità manifesta dimostrata dalla squadra di coach McGinnis. Altro che rimonta: dopo il due quarti il punteggio si era già fissato su un inequivocabile 20-7 per Arizona!
Di fronte alla mastodontica linea d'attacco dei Cardinals (tre elementi sopra i centosessanta chili!) il problema dei Raiders (che potrebbe privarli di alcune grosse soddisfazioni) è emerso con grande chiarezza: gli uomini di John Grunden (tra i migliori in attacco, ma ventesimi in difesa!) non riescono a fermare le corse.
Ne ha approfittato alla grande Michael Pittman che, con una prepotente fuga da 42 yds nel primo quarto, ha propiziato il td (di T.Jones) del temporaneo pareggio. Lo stesso Pittman viola di nuovo la end zone avversaria nel secondo quarto con una corsa da 1 yard. Seguono tre fg del rookie Bill Grammatica (il primo dei quali nato da un gran ritorno di punt da 55 yds dello sconosciuto Arnold Jackson).
Ma i Raiders, sospinti dall'orgoglio e dal pubblico amico reagiscono e, grazie ad una prodezza di Tim Brown ("fingertipis catch" in end zone!) riprendono il comando a 1:47 dal termine. Sembra fatta per i predoni della California e i tifosi sventolano le bandiere.
E invece il bello inizia proprio qui: Plummer, abituato (purtroppo per lui!) alle rimonte, non si fa certo intimidire e, su una traiettoria "post", trova il sensazionale wr Davis Boston (il migliore nella NFL, quest'anno) che in campo aperto brucia (come ai tempi del college, del resto) l'all-pro Charles Woodson e segna una strepitosa meta da 50 yds. Ma in questa sfida all'ultima meta il sangue si riscalda e il vecchio Gannon riesce ad impostare un bellissimo drive concluso in meta dalla solita micidiale "slant" del mitico Jerry Rice: 31-31, è overtime!
La partita ha il suo epilogo solo dopo sette minuti di supplementari, quando il punt dei Cardinals non viene trattenuto dal ritornatore dei Raiders David Dunn: fumble e palla ricoperta da Arizona sulle 25 di Oakland!
A questo punto è' un gioco da ragazzi per Gramatica mettere il calcio della insperata vittoria, la terza consecutiva per i Cardinals (5-6) che, almeno sulla carta, si godono il miraggio dei
playoffs.
KANSAS CITY 10 - PHILADELPHIA
23

L'orribile prestazione di un fuoriclasse come Donovan Mc Nabb contro i Redskins non poteva ripetersi e i "poveri" (alludo alla classifica) Chiefs di Dick Vermeil ne hanno fatto le spese.
Kansas City è stata travolta dalla brillantezza del Qb di Philadelphia (269 yds, due td pass, più altre 41 yds su corsa) e non è mai stata in partita. "In settimana ci siamo allenati soprattutto sul timing, e gli effetti mi sembra che si siano visti" dice un rinfrancato McNabb. In effetti è stato lui il grande protagonista dell'incontro: approfittando di un erroraccio di Kansas City nel primo tempo, ha pescato Duce Staley nel "flat" con un td pass di 46 yds e, nel terzo periodo, ha rintuzzato il timido tentativo di rimonta dei Chiefs con un bel drive concluso da uno spettacolare "scramble" di 15 yds, immediatamente seguito dal secondo td pass di giornata, questa volta per il rookie te Tony Stewart.
Ottima anche la prova del solito Akers, che con i 3 fg messi a segno Domenica ha eguagliato il suo record di 13 fg consecutivi senza errori. Per non parlare poi della difesa che ha forzato 3 turnovers (due fumbles del pericolosissimo "Prete" Holmes e un intercetto subito da Trent Green), e sostanzialmente bloccato ogni iniziativa degli avversari.
Al termine Coach Andy Reid è visibilmente soddisfatto "soprattutto perché abbiamo preso subito il ritmo giusto, fattore importantissimo quando giochi in un catino ribollente come l'Arrowhead Stadium" Gli Eagles (7-4) festeggiano l'ottava vittoria consecutiva in trasferta (5 quest'anno, 3 l'anno scorso: battuto un record di squadra vecchio 52 anni!) e guadagnano prezioso terreno nella corsa ai playoffs.
La prossima è contro San Diego.
NY Giants: turno di riposo (e mentre il gatto dorme...)
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