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WEEK 12



CENTRAL DIVISION
by Alessandro Taraschi

 

CHICAGO 13 – DETROIT 10

Chicago. Andate voi a spiegare ai Detroit Lions che il destino non esiste. Persa l’ennesima partita per meno di sette punti vedono involarsi verso il titolo della Central i Bears, che al contrario paiono aver rubato il sacchettone della fortuna ai compagni divisionali. Leon Johnson, ancora lui, corre per un TD da distanza ravvicinata dando il primo vantaggio ai Bears a dieci minuti dalla fine, e questo unito a due FG di Paul Edinger basta per vincere la seconda partita consecutiva con soli 13 punti segnati. Merito della difesa e della precisione itinerante di Jason Hanson, che domenica era evidentemente altrove. Il kicker dei Lions non sta giocando un brutto campionato (13-16 prima del match coi Bears) ma i tre errori di domenica ed in special modo l’errore dalle 40 che poteva pareggiare la partita sono costati carissimi a Detroit, che sembra rivivere il brutto incubo dei Chargers dello scorso anno. Per Chicago ancora protagonista Mike Brown (sack, da cui è nato un fumble che ha ricoperto in prima persona!) per Detroit piove sul bagnato visto che si è infortunato Charlie Batch e ne avrà per un po’. Detroit era andata in vantaggio con una buona difesa ed un TD da tre yard di James Stewart. Chicago avrebbe potuto segnare prima se David Terrell non si fosse fatto sfuggire due palloni all’interno della end zone.

TAMPA BAY 16 - CINCINNATI 13 (ot)

Cincinnati. Chi ha un fratello minore lo sa benissimo. Far meno del fratellino da sempre un certo fastidio, nonostante faccia un gran piacere vedere i successi del “piccolo”. Così Martin Gramatica, il piedino fatato dei Tampa Bay Buccaneers, avrà gioito col fratello quando domenica scorsa Bill aveva dato ad Arizona la vittoria con un suo field goal. Ed avrà gioito anche ieri vedendo Bill ripetersi contro nientepopodimeno che gli Oakland Raiders. Poi però deve aver pensato: “Un momento. Ma io pure sono un kicker della Nfl. Non sarà più bravo lui? Ma non esiste!” Sicchè ha accompagnato con piacere i compagni all’overtime e quando è stato chiamato in causa non ha fallito. Le gerarchie vanno ristabilite. Nel giorno dellla famiglia Gramatica (gli amanti delle statistiche dovranno scervellarsi per dirci se era già capitato che nella Nfl due fratelli calciassero il FG della vittoria nello stesso turno) a Martin va il titolo “Eroe del giorno – Nfc Central” anche a nome di tutti i fratelli maggiori. Tampa continua a faticare in attacco e ovviamente non addolcisce il giudizio il fatto che contro ci fosse la difesa di Cincinnati. Keyshawn johnson e la end zone continuano a non salutrasi e sembra che quest’ultima ormai gli abbia chiesto gli alimenti. Se Brad Johnson trovasse il suo ricevitore forse molti problemi si risolverebbero senza l’aiuto di Harry Potter.

MINNESOTA 16PITTSBURGH 20

Pittsburgh. Dennis Green non è uno abituato a starsene seduto davanti alla TV in gennaio. Nella sua lunga militanza sulla panchina dei Vikings il paffuto coach non ha centrato la post season solo in un occasione. Prima di quest’anno. La sconfitta a Pittsburgh però odora di seconda volta. Un’altra opaca prestazione, che avrebbe potuto risollevarsi solo se gli arbitri avessero chiamato una macrosopica interferenza in end zone subita da Randy Moss nel gioco della disperazione, condanna i Vikings ad un record che lascia solo l’aritmatica come speranza finale di post season. E evitare passi falsi di qui alla fine ora potrebbe non bastare più. Contro gli Steelers Minnesota ha dovuto registrare l’ennesimo passo falso dell’attacco (lontano dalla pbrillantezza dellle passate stagioni) e in aggiunta l’infortunio a Daunte Culpepper che probabilmente domenica con i Titans farà il tifo per Todd Bouman dalla panchina. Da Bouman arrivano le note liete del viaggetto in Pennsylvania. I suoi TD pass per Randy Moss e (udite, udite) Michael Bennett sono state le uniche due perle di un pomeriggio tutt’altro che memorabile.

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