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WEEK 7

 

La giornata vista da Matteo Gandini

La stagione NFL si avvicina al suo giro di boa confermando di essere una delle più incerte degli ultimi anni; dopo 7 settimane di gioco sembra comunque che 2 squadre, Rams e Raiders, possano essere considerate le principali favorite per arrivare al Super Bowl.

  • Incoraggiante prova dei Pittsburgh Steelers nel Monday Night; gli uomini allenati da Bill Cowher hanno dimostrato di essere la squadra da battere nella AFC central, e l'hanno fatto dimostrando per la prima volta questa stagione di avere un gioco aereo di ottimo valore. Nel successo 34-10 contro Tennessee, gli Steelers sono stati limitati a sole 133 yards di corsa, 64 sotto la loro media stagionale, ma per la prima volta in 2 anni Kordell Stewart ha lanciato per più di 200 yards, trovando ottimi bersagli in Hines Ward e Plaxico Burress; quest'ultimo aveva deluso un po' tutti fino ad ora, dopo essere stato scelto al primo giro nel draft del 2000, ma adesso sembra perfettamente inserito in un attacco diventato improvvisamente solidissimo. 
    Dall'altra parte, i Titans quest'anno sembrano proprio non trovare la formula giusta; dopo 6 giornate hanno racimolato solo 2 vittorie, entrambe risicate, contro Detroit e Tampa Bay. Potrebbero benissimo essere 0-6.
  • Ai Rams porta sfortuna la settima gara stagionale; per il terzo anno consecutivo St.Louis ha aperto con 6 vittorie, per poi perdere ogni volta la partita numero 7. In questa occasione, però, la squadra allenata da Mike Martz pensava di avercela fatta, quando si è trovata sopra 24-6 alla fine del primo tempo contro i Saints; poi, le palle perse, ben 8, sono costate la gara ai Rams. St.Louis ha la tendenza a mettere la palla in aria un po' troppo, forse perché si fida poco di Trung Canidate, il sostituto di Marshall Faulk; contro New Orleans i Rams hanno corso solo 16 volte, e Canidate ha chiuso con sole 19 yards, dopo la grande prova della settimana scorsa, quando di yards ne aveva guadagnate 195. Paradossalmente, la sconfitta 34-31 contro i Saints non fa che confermare comunque che Kurt Warner e compagni sono la miglior squadra della lega; nonostante il numero notevolissimo di errori e palle perse i Rams sono rimasti in gara fino ai secondi finali, e hanno perso soltanto di 3 punti, con il field goal allo 
    scadere di John Carney. Poche colpe sono da attribuire alla difesa di St.Louis, che a causa degli errori dell'attacco ha spesso visto gli avversari prendere possesso del pallone in posizione molto favorevole.
  • A proposito di rimonte, quella più impressionante della giornata è quella dei Bears, che si trovavano in svantaggio 28-9 contro i 49ers e sono riusciti alla fine a vincere 37-31, portandosi a 5 successi e una sola sconfitta. Oltre alla prova spettacolare della Michigan Connection, Anthony Thomas e David Terrell, da segnalare la prestazione di Shane Matthews, che è sceso in campo per la prima volta dal 23 settembre in sostituzione di Jim Miller, e ha guidato i suoi con pazienza e precisione: Matthews ha completato 25 passaggi per 166 yards, il che equivale alla media bassissima di poco più di 6 yards. La difesa di Chicago ha fatto la sua parte, fermando San Francisco più volte nel secondo tempo e dando all'attacco la possibilità di rimettere in discussione il risultato; in particolare i Niners non sono mai riusciti a sviluppare un gioco sulle corse, e Jeff Garcia non è più stato lo stesso dopo essersi infortunato alla caviglia; i suoi lanci sono diventati poco efficaci e prevedibili. Brian Urlacher e compagni sono in costante crescita e nelle ultime gare hanno messo a segno un gran numero di big play, come testimoniato dal fatto che per la terza partita di fila Chicago ha vinto grazie ad un intercetto o recuperando un fumble; il successo contro San Francisco è importantissimo per il morale dei Bears, poco abituati a vincere dopo le ultime, pessime stagioni.
  • Grandissime emozioni sono venute da San Diego, dove i Chargers hanno vinto nel modo più beffardo la sfida contro i Bills, che il padrone di Buffalo Ralph Wilson aveva definito "più importante del Super Bowl", visto il grosso numero di ex Bills, compreso il general manager John Butler, ora presenti nelle file di San Diego. Dopo gli anni di "guerra interna" con Rob Johnson, Flutie ha avuto la meglio sul suo ex compagno, guidando i suoi al drive della vittoria nei minuti finali, e concludendolo correndo in end-zone; la lotta personale fra i 2 QB può essere però considerata un pareggio, visto che entrambi hanno condotto bene la propria squadra, e hanno dimostrato di essere entrambi a loro agio nel sistema in cui si trovano. Flutie, a San Diego, ha però avuto la fortuna di trovarsi nel regime del coordinator Norv Turner, senza dubbio una delle migliori menti offensive della lega; i Chargers, infatti, sono ora a 5 vittorie e 2 sconfitte, vicini alla cima della AFC West, mentre per i Bills le possibilità di rimettere in piedi la stagione sono sempre più scarse.
  • Impressionante prestazione dei Raiders. Oakland ha dominato contro Philadelphia, molto più di quanto il punteggio, 20-10, farebbe pensare; la squadra allenata da Jon Gruden sembra essere un gradino sopra a tutti nella AFC, se non nella lega intera. La difesa fisica dei Raiders ha limitato gli Eagles a 176 yards totali, e non ha permesso a Philly di convertire un primo down fino ai minuti finali; Donovan McNabb si è trovato sotto costante pressione per tutta la gara, ha completato meno di metà dei suoi passaggi ed è stato placcato 4 volte. Gli Eagles non hanno convinto per la seconda settimana consecutiva, ma questa volta gli avversari non erano i Giants, che hanno permesso a McNabb di vincere la gara in rimonta nello scorso Monday Night, ma i Raiders, che si sono preparati nel modo migliore per neutralizzare l'abilità del QB avversario di sfuggire alla pressione difensiva.
  • Bentornata, Buc-ball! Come ogni anno, ecco più o meno a metà stagione il risveglio di Tampa Bay, che dopo un brutto inizio è solita tornare nel discorso playoffs con un efficace rush finale; il netto successo contro i Vikings di domenica, per 41-14, è venuto con le stesse armi che hanno portato nella post-season la squadra allenata da Tony Dungy nelle ultime stagioni: corse e difesa. A dir la verità, Tampa Bay ha giocato un primo 
    tempo perfetto, chiuso sul 28-0, in cui ha dominato Minnesota sotto tutti gli aspetti; Mike Alstott ha punito chiunque cercasse di fermarlo sulle sue corse, e per la prima volta quest'anno, Brad Johnson ha giocato in modo convincente, liberandosi presto del pallone in molte occasioni, permettendo al suo attacco di avanzare a piccoli ma efficaci passi. Questi erano i Bucs che alcuni avevano addirittura pronosticato in cima alla NFC, ma Tampa Bay ha aspettato un po' troppo per tirar fuori quella che potrebbe essere la sua vera natura e, soprattutto, deve confermare la buona impressione di domenica scorsa nelle prossime gare, soprattutto contro Green Bay, Chicago e St.Louis. La prova di Minnesota è da considerarsi completamente disastrosa, anche perché come è abitudine in casa dei Vikings quando le cose vanno male, i giocatori hanno di nuovo cominciato a puntarsi il dito contro; l'impressione è che questo sia l'anno in cui il lungo regno di Dennis Green potrebbe vedere la sua fine.
  • Segnali positivi per entrambi le squadre sono venute dal successo dei Dolphins 24-20 sui Seahawks; Miami ha ottenuto una vittoria importante su un campo difficile, mentre il QB di Seattle Matt Hasselbach, tornato dopo l'infortunio all'inguine, ha giocato finalmente una buona gara, aiutato anche dal playbook di Mike Holmgren che è sembrato più flessibile del solito, come dimostrato dal numero di volte che Hasselback si è posizionato in shotgun. I Seahawks sono rimasti in partita fino all'ultimo nonostante il loro attacco sulle corse fosse praticamente inesistente; discutibile la decisione di Holmgren di calciare quel field goal con i suoi in svantaggio di 6, ma con 3 timeouts a disposizione la chiamata poteva avere un senso.
  • Attenzione ai Redskins: al contrario di quanto sostenevano i suoi detrattori, Marty Schottenheimer non ha certo disimparato ad allenare durante il suo anno sabbatico; dopo il disastroso inizio di stagione, Washington ha ora vinto 2 gare consecutive, e l'ex coach dei Chiefs è diventato probabilmente il primo coach nella storia a venire festeggiato con la classica doccia di Gatorade pur avendo un record di 2-5, dopo la vittoria 35-21 contro i Giants. Schottenheimer in queste settimane ha lavorato duramente per risolvere gli innumerevoli problemi della squadra, e l'attacco 
    è decisamente migliorato; in particolare Stephen Davis ha cominciato a carburare sulle corse, e i ricevitori Rod Gardner e Michael Westbrook sono stati capaci di grandi giocate nelle ultime due gare. I Giants hanno intrapreso una pericolosa fase calante; probabilmente sono arrivati alla sfida contro Washington sicuri di fare un solo boccone dei Redskins e sottovalutando la crescita della franchigia della capitale. New York in attacco domenica ha avuto grossi problemi, soprattutto perché i due TD segnati all'inizio della gara da Washington hanno costretto i Giants a mettere la palla in aria più del previsto; ora gli uomini di Jim Fassell sono attesi da due sfide divisionali sulla carta piuttosto semplici, ma devono stare attenti a non fallire un'altra volta.
  • Continua la crisi di Baltimore. Con una squadra composta principalmente da riserve, vista la lunga lista di giocatori infortunati, i Ravens sono riusciti a rimontare nel finale e ad avere la meglio sui Jaguars, 18-17. Randall Cunnignham, alla sua ultima stagione NFL, è riuscito a condurre i suoi al successo, ma contro una squadra come Jacksonville, che gioca senza un decente attacco sulle corse, il fatto che la vittoria dei campioni in carica sia stata solo di un punto sottolinea come la famosa difesa di Baltimore stia attraversando un momento difficile; Mark Brunell, che Brian Billick avrebbe voluto come riserva di Elvis Grbac, ha infatti messo in difficoltà senza troppi problemi la secondaria dei Ravens. Per i campioni in carica c'è in vista il big match contro Pittsburgh, che metterà in ordine la situazione nella AFC central.

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