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WEEK 12

 

La giornata vista da Matteo Gandini

  • Il Monday Night Football ha reso ancora più certa una delle poche cose chiare di questa pazza stagione 2001: Brett Favre è tornato quello dei tempi d'oro. La gara vinta dai Packers 28-21 contro i Jaguars è stata decisa dalla splendida prestazione del QB di Green Bay, che oltre a lanciare per 3 TD ha segnato su corsa la meta decisiva per il successo, con 1.30 da giocare nel quarto periodo; si è trattato della prima corsa in TD di Favre dall'ottobre '98. Il QB dei Packers ha confermato di essere ancora una stella in una lega in cerca di nuovi personaggi di primo piano, dopo il tramonto della generazione degli Elway e dei Marino; dall'altra parte, anche Mark Brunell ha offerto una prestazione superlativa, che guadagna ancora più valore se si pensa che all'attacco dei Jaguars mancavano il RB titolare Fred Taylor e l'uomo chiave della linea d'attacco, Tony Boselli, e che lo stesso Brunell ha un problema al quadricipite. Eppure, nonostante tutto, Jacksonville è andata in vantaggio per 21-7, e avrebbe comodamente vinto la gara se non fosse stato per le magie di Favre; i Packers hanno avuto grosse difficoltà sulle corse, e quando hanno capito che l'unico modo di vincere la gara era sfruttare il braccio del QB hanno rinforzato la linea d'attacco per proteggerlo, visto che il defensive end dei Jaguars Tony Brackens stava portando a scuola il tackle avversario Chad Clifton. Domenica Green Bay e Chicago, le prime due della NFC Central, si affrontano in uno scontro molto importante; favoriti sembrano essere i Packers, più completi rispetto ai loro avversari della "città del vento".

  • La gara vinta domenica dai Rams per 35-6 contro i Falcons dimostra ancora una volta come St.Louis sia praticamente imbattibile quando non perde il pallone. E' chiaro che la squadra allenata da Mike Martz al momento è la migliore della lega, con una difesa veloce, ben allenata, e un attacco che contro i Falcons è riuscito a trovare un giusto bilanciamento fra corse e passaggi, senza mai forzare troppo. Dan Reeves aveva preparato bene i suoi alla gara, come testimonia il fatto che nel primo tempo la sua squadra ha tenuto il pallone per ben 20 minuti, limitando al minimo i possessi dell'esplosivo attacco avversario; dal piede di Jay Feely sono arrivati però soltanto due field goal, e nonostante la netta differenza nel tempo di possesso i Rams all'intervallo erano già in vantaggio per 14-6, grazie anche a un TD della difesa. Quando Chris Chandler, che aveva giocato splendidamente fino ad allora, si è fatto male, le speranze dei Falcons si sono definitivamente spente; al suo posto, la prima scelta assoluta Michael Vick ha dato segni di miglioramento, ma contro St.Louis ci voleva ben altro.

  • Anche questa settimana non è mancata la sorpresona; le vittime di turno sono stati i Raiders, battuti 37-34 in overtime dai Cardinals. Oakland non può come scusante il grosso numero di giocatori infortunati, perché dall'altra parte, con più di metà partita da giocare, Arizona domenica ha perso entrambe le guardie, Leonard Davis e Pete Kendall, e il tight end Terry Hardy; i Raiders dovrebbero piuttosto preoccuparsi della grossa debolezza della loro difesa sulle corse, che potrebbe essere cruciale in un ipotetico matchup nei playoffs contro Pittsburgh. Per una volta, Rich Gannon non è riuscito a salvare la situazione, e ha giocato una delle gare meno brillanti dell'anno, venendo anche intercettato due volte; difficilmente Oakland andrà molto avanti se non migliorerà dal punto di vista difensivo, e la sospensione per droga del tackle Darrell Russell potrebbe essere un altro colpo difficile da assorbire. Sul fronte dei cardinals, da registrare la grande prova del talentuoso ma incostante Jake Plummer, e l'ennesima ottima prestazione del ricevitore David Boston, che nel silenzio del deserto dell'Arizona sta diventando uno dei migliori della lega nel suo ruolo.

  • Strana partita quella vinta dagli Steelers per 21-16 contro Minnesota; Pittsburgh era in vantaggio 21-3 e sembrava destinata a spazzare via i Vikings, invece alla fine ha dovuto resistere alla disperata rimonta degli uomini di Dennis Green, guidati dal QB di riserva Todd Bouman dopo l'infortunio a Daunte Culpepper. Gli Steelers non sono nuovi a debacle del genere, se si pensa che lo scorso anno avevano perso una gara in cui conducevano nettamente, contro Philadelphia, e la sconfitta era costata loro un posto nei playoffs, ma questa volta, l'esito finale è stato diverso; Minnesota ha tuttavia esposto la debolezza della secondaria degli Steelers, che ha concesso un elevato numero di yards per la seconda settimana consecutiva. Pittsburgh sta anche pagando la mancanza di una solida pass rush, visto che ultimamente la difesa non sta mettendo la stessa pressione a cui erano sottoposti i QB avversari nella fase centrale della stagione, come testimonia il numero di sack, nettamente in ribasso; bisogna però sottolineare che i Vikings, pur essendo una delle squadre più deludenti dell'annata, hanno in attacco fuoriclasse del calibro di Randy Moss e Cris Carter, che presentano problemi di copertura per tutte le difese.

  • Riveste enorme importanza il successo dei Patriots, 17-16 contro i Jets; New England si riafferma come possibile contendente per la AFC East, mentre i newyorchesi vedono interrotta la loro striscia di 4 successi consecutivi e perdono a favore dei Dolphins il comando della division. I Jets venivano dalla netta vittoria su Miami della scorsa settimana, e conducevano 16-0 sui Patriots; poi, nel secondo tempo, qualcosa è cambiato: New York ha perso la sua aggressività e ha cominciato a perdere l'inerzia della gara. Tom Brady ha guidato i suoi con efficacia, e soprattutto, per New England hanno cominciato a funzionare le corse; il resto del calendario dei Pats non è per nulla proibitivo, e con una sola partita da recuperare sui leader divisionali, gli uomini di Bill Belichick hanno tutte le carte in regola per dire la loro. I Jets devono riprendersi in fretta dalla debacle nel secondo tempo, perché domenica avranno di fronte gli Steelers, forse la miglior squadra della AFC.

  • E' un momento nerissimo per i Broncos che, decimati dagli infortuni, hanno perso una partita contro i Dolphins per 21-10 pur avendola statisticamente dominata. Denver ha tenuto il possesso della palla per quasi 35 minuti, e si è trovata in vantaggio 10-0 all'inizio del quarto periodo; l'intercetto riportato in end zone dal defensive end dei Dolphins Kenny Mixon ha però girato l'inerzia della gara, e Miami ha segnato 21 punti in meno di 5 minuti, portando a casa il successo che la riporta in cima alla AFC East. Non ha certo colpe il povero Brian Griese, che oltre a non essere egli stesso al 100%, senza Ed McCaffrey e Rod Smith, non ha uomini validi a cui lanciare il pallone; l'inefficacia dell'attacco dei Broncos sta mettendo troppa pressione sulla difesa, che non è abbastanza buona da portare l'intero peso della squadra sulle spalle. I Broncos possono essere comunque contenti della buona prova di Terrell Davis, all'ennesimo ritorno dopo i guai al ginocchio; la porta per i playoffs non è ancora chiusa del tutto per Denver, che è attesa da tre consecutive gare divisionali non impossibili da vincere, e potrebbe trarre grossi benefici dal ritorno di Smith previsto per la prossima settimana. La prova non molto convincente dei Dolphins complica ancora di più le cose nella affollata cima della AFC East, in cui i Jets sembrano avere una marcia in più rispetto agli altri, nonostante la debacle contro i Patriots; Miami continua comunque a trovare modi per vincere anche le gare in cui viene dominata, e questo è un segnale importante.

  • I Bears continuano a dare argomenti ai critici che li definiscono fortunati. Nelle ultime settimane il loro attacco è stato poco efficace, soprattutto con l'assenza di Anthony Thomas, e Jim Miller, che si trova addosso molta più pressione, ha poco tempo per orchestrare le azioni offensive in cui viene chiamati in causa. Eppure, Chicago continua a vincere, aiutata stavolta dall'imprecisione di Jason Hanson, i cui 3 errori sono costati la gara a Detroit; è incredibile come i Lions, che hanno perso le ultime 8 gare per un totale di 35 punti, non riescano a vincerne una pur essendo stati in partita fino alla fine in molte occasioni. La prossima settimana, Thomas dovrebbe rientrare, e ciò potrebbe aiutare non poco Chicago, che andrà al Lambeau Field ad affrontare i Packers in un importantissimo scontro divisionale; Green Bay, tra l'altro, è l'ultima squadra ad aver sconfitto i Bears al Soldier Field. La vittoria su Detroit per 13-10 è comunque la nona stagionale per Chicago, contro due sole sconfitte; qualunque cosa succeda da qui in poi, per la squadra allenata da Dick Jauron è stat un'annata sopra le più rosee previsioni.

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