SEATTLE 23 - BUFFALO 20 
I Seahawks si presentano a Buffalo sull'onda della bella vittoria sui Raiders nel Sunday Night della scorsa settimana. Il Rich Stadium non è più quel campo inviolabile dei tempi di Kelly & compagnia, i Bills sono in fase di ricostruzione e alle prese con diversi infortuni importanti.
Il QB titolare di Seattle è il confermato Matt Hasselbeck, e coach Holmgren si aspetta da lui un altra solida prova senza errori.
L'inizio gara è piuttosto bruttino, Alexander è ottimamente contenuto dalla linea di Buffalo, mentre i due attacchi sono sull'inconsistente andante.
Dopo un FG di Lindell alla fine del primo quarto, Seattle allunga sul 10-0, grazie a un TD pass di Hasselbeck per il rookie Robinson, alla prima segnatura in carriera.
Dopo che Buffalo è riuscita a portarsi in parità sul 10-10, è la volta di Shaun Alexander, che realizza il decimo TD dell'anno.
Buffalo non riesce a replicare adeguatamente e si deve accontentare solo di un FG, che Arians insacca dalle 26; i Bills poi riescono a fermare l'attacco verdeblu, ma purtroppo per loro Arians fallisce il FG del 16-17, mentre Lindell va a segno due volte in fila mettendo tra la sua squadra e Buffalo 10 punti di vantaggio sul 23-13.
A 3:12 dalla fine però i Bills non mollano, e costruiscono un drive di 74 yards che culmina con un TD pass per Riemersma.
Il tentativo di onside kick però non ha successo e i Seahawks conquistano una importantissima vittoria, che consente loro di conquistare il secondo posto nella division.
Ancora ottima la prova di Alexander con 93 yds; Hasselbeck svolge bene il compitino, ma è la difesa che mostra i progressi più evidenti, con sole 69 yds concesse su corsa e due fumble recuperati.
La prossima è una sfida delicata, un'altra traferta, ma questa volta a Kansas City.
DENVER 10 - WASHINGTON 17
In una fredda giornata con pioggia, neve e quant'altro, i Denver Broncos riescono a fare infuriare i propri tifosi come non mai, fornendo una prestazione scialba e modesta, con poche idee e uomini in attacco, ma soprattutto con una difesa che nonostante il cambio di coordinator, non ha dato quel cambio di "passo" che Shanahan si auspicava.
Insomma, l'attacco non si può sempre caricare la squadra sulle spalle e viste le condizioni di menomazione fisica a cui è stata sottoposta la franchigia (infortuni di McCaffrey, Davis, Griffith, Rod Smith non al meglio) era lecito aspettarsi che la difesa facesse quel passo in più per vincere partite come quella odierna, parecchio delicate per la stagione.
La cronaca della partita a dire il vero non merita una completa analisi, un dato importante che ha sfiancato tutti quanti, dai tifosi, ai giornalisti, a chi seguiva a casa la partita in real time, è stata la durata dell'incontro: ben 4 ore e 20 minuti d'orologio, ci saranno state 1000 pause, turnovers, replays, confabulazioni arbitrli e time-out...quando sugli altri campi c'erano già le interviste di rito ai giocatori, a Denver si continuava a giocare.
La gara è stata bruttina, anche condizionata dal maltempo e infatti i pochi punti testimoniano tutto ciò, il primo quarto è stato un alternarsi di punt e fumble, poi finalmente i Broncos vanno a segno con Elam dalle 33 yds.
Sul drive successivo Banks perde palla sulle proprie 34, Devner non ne approfitta e perde addirittura terreno, ma sul punt i Redskins fanno i Babbo Natale della situazione e regalano ancora il pallone ai padroni di casa sulle 13, a questo punto Griese non può esimersi dal segnare e pesca Rod Smith per il 10-0.
Si fa male Blake (trauma cranico) e viene sostituito da Graham, che se non altro riesce a portare l'attacco in posizione sufficente per il FG di Conway, per chiudere il primo tempo sul 10-3.
Il terzo quarto è una "schifezza", mentre nell'ultimo interminabile quarto solo i Redskins sembrano avere un gioco solido e infatti realizzano i due TD che mettono in archivio la partita e nei guai i Broncos.
La squadra è smarrita, il famoso running game è lontano anni luce e la mancanza di ricevitori degni di questo nome non dà a Griese delle opzioni per appoggiare il gioco d'attacco.
Il record ora dice 5-5 e in classifica nella AFC West Denver si ritrova al quarto posto.
Il prossimo turno vede la sfida al Texas Stadium contro i Cowboys nel Thanksgiving Day.
SAN DIEGO 24 - OAKLAND 34 
Al giorno d'oggi per vincere una partita bisogna che tutti i reparti giochino ad alto livello, non basta fare più yards in attacco o fermare bene quello avversario.
I Raiders domenica ci hanno provato a buttare via una partita statisticamente dominata, permettendo 3 big plays a San Diego che hanno consentito di tenere in bilico l'incontro quasi sino al termine.
I Chargers attualmente sono in difficoltà, Flutie ha perso il suo tocco da tre giornate a questa parte (praticamente dopo l'infortunio subito contro i Chiefs) e la difesa ha perso alcuni uomini chiave per infortunio e, specialmente nella secondaria, fatica a contenere gli avversari.
Gruden l'ha capito e fin dall'inizio predilige il gioco aereo piuttosto che le corse ed infatti nel drive d'apertura Gannon pesca Tim Brown per l'immediato 7-0.
Neanche il tempo di scartare una caramella e i Chargers inventano una reverse per Conway sul primo gioco, bum, pochi secondi e 67 yards dopo, San Diego è già in parità.
Dopo uno scambio di punt, Oakland ritorna in avanti, questa volta è Jerry Rice a ricevere in endzone dopo un drive di 66 yds.
Si chiude il primo tempo senza particolari emozioni, mentre sul primo drive del secondo, il ritorno di kickoff di Jenkins mette in buona posizione San Diego, che avanza bene, anche se si deve accontentare di soli 3 punti di Richey, che fissano il parziale sul 14-10.
Palla ai Raiders e succede quello che non era accaduto per i precedenti 226 passaggi dalla prima giornata: Gannon viene intercettato, ma i Chargers non ne approfittano e restituiscono palla ai Raiders che ringraziano e vanno a segno con Janikowski. Ora il punteggio è di 17-10, ma sul kickoff successivo Jenkins questa volta si fa un baffo di tutti e vola in touchdown, portando così in parità la partita.
Oakland non si scompone, soprattutto non lo fa Rich Gannon che approfittando della marcatura soft riservata a Rice, lo serve con un passaggio perfetto in meta, tra il tripudio del famigerato "Black Hole".
Ma i Chargers non mollano e finalmente Flutie orchestra un drive di quelli seri, che culmina con il touchdown del rookie Tomlinson, che indisturbato, passeggia in endzone dalla linea della yard.
Siamo quasi a metà dell'ultimo quarto e nonostante la difesa di Oakland abbia concesso pochissimo, il risultato parla chiaro, siamo pari !!!
A questo punto i vecchi Raiders si sarebbero suicidati, ma la forza di questa squadra è tutta nello sguardo duro del suo allenatore e nel braccio e nelle gambe del suo QB, che per la quarta volta in partita riesce a pescare un WR in touchdown, e questo WR è ancora il "vecchietto" Rice, che si beve l'inesperto cornerback con una finta e spezza la parità, portando in vantaggio i padroni di casa sul 31-24.
Sul drive seguente è la difesa dei Raiders ad avere la meglio, Flutie viene costretto al fumble e 4 giochi dopo entra Janikoswki, che fissa il punteggio sul finale di 34-24.
Con questa vittoria i Raiders si allontanano in testa alla division, ma domenica prossima li attende un test difficile, i Giants a New York, mentre San Diego potrebbe ritornare alla vittoria ospitando i Cardinals al Qualcomm
Stadium.
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