Prima un occhio alla classifica...
Come sempre, la AFC East è una lotta corpo a corpo. Mancano due giornate alla fine e tre squadre si stanno giocando la division separate da mezza partita di distacco.
Con una striscia di 5 vittorie consecutive i Patriots (10-5) hanno fatto il capolavoro. Sono primi, ed in uno stato di forma tale da indurre a pensare che ci rimarranno nonostante il bye week che li attende la prossima settimana. L'ultimo turno li vede infatti ospiti dei
Panthers, impegno da non sottovalutare, visto come Carolina è riuscita ad impegnare i
Rams, ma certo alla portata dei ragazzi di Belichick.
I Jets (9-5) stanno un po' meglio di prima. Grazie alla vittoria sui Colts hanno riagganciato il secondo posto e sono in piena lotta per un posto in wild card, oltre ad essere comunque a sola mezza partita di distacco da New
England. Il calendario però non è semplicissimo, perchè dopo la gara casalinga contro i Bills di domenica prossima dovranno volare ad Oakland, contro una squadra che potrebbe ancora essere in lotta per il primato nella
AFC. Chi invece sta male sono i Dolphins (9-5), che con due brutte sconfitte di fila stanno mantenendo fede alla loro orribile tradizione dicembrina, ed ora si trovano terzi, scavalcati anche dai Jets per via del
tiebreaker. Il calendario è così così (Atlanta e Buffalo in casa), ma è la condizione della squadra a destare perplessità.
I Colts (5-9) sono sicuramente quarti, e con il morale sotto i tacchi. A questo punto la classifica è l'ultimo dei loro pensieri. Come pure lo dovrebbe essere dei Bills (2-12), che sono in lotta per evitare l'ultimo posto nella NFL, ma che già da tempo si sono assicurati la coda della
division.
MIAMI 13 - NEW ENGLAND 20
Il Foxboro Stadium andava congedato dal football per bene, ed i Patriots lo hanno fatto nel modo migliore: strapazzando gli arcirivali di Miami. È stata una partite dai due volti: il primo tempo dominato senza sforzo dai Patriots, che hanno fatto quello che hanno voluto contro una squadra inesistente, in cui Zach Thomas (16 tackles alla fine) sembrava essere l'unico a lottare, infliggendo ai Dolphins un parziale di 20-3; e poi il secondo tempo, in cui Miami si risvegliava, non concedeva più nulla ai Pats, ma riusciva a segnare solo 10 punti perché si ammazzava con un paio di fumbles che ne stroncavano le speranze di rimonta.
I Patriots, in questo momento della stagione sono una bella squadra da vedere: grintosi e potenti come nessuno avrebbe potuto immaginare vedendo la squadra sgangherata di inizio stagione. E dare il merito solo a Tom Brady non sarebbe corretto: intanto perché ieri le cifre del qb sono state modeste (11-19 per 108 yds) ma soprattutto perché dominanti contro Miami (almeno nel primo tempo) sono state soprattutto le due linee, che hanno spinto come dei tori su ogni gioco, ed Antonwain Smith, ultima prova del vecchio assioma secondo cui senza un bel runner non si vince. Ieri è stato trascinante, non esplosivo ma sempre un problema per la difesa dei Dolphins, ed ha chiuso con 156 yards ed 1 TD, stravincendo lo "Smiths duel" contro Lamar, che invece si è fermato a 33 yards ed ha sulla coscienza il terribile fumble a due yards dalla end zone che è costato carissimo a Miami.
Chi invece ha avuto numeri di spicco è stato Jay Fiedler, il quale, praticamente in un solo tempo, ha lanciato per 320 yards ed un touchdown (per Jeff Ogden). Gran parte di queste, in assenza dell'infortunato Gadsden, sono finite nelle mani del rookie Chris Chambers, che con soli 7 passaggi è arrivato a 124 yards, confermando ancora una volta tutto ciò che di buono si sta dicendo su di lui.
Fiedler non ha lanciato intercetti, ma ci hanno pensato i suoi compagni ad uccidere la partita con i tre fumbles (uno Jed Weaver e ben due Lamar Smith, uno su corsa ed uno, quasi tristemente comico, su passaggio) che alla fine, hanno condizionato il risultato.
Addio Foxboro Stadium, allora: il nuovo CMGI Field è già pronto appena dietro l'angolo. Ma chissà che l'addio non diventi un arrivederci: magari, nei playoffs...
ATLANTA 33 - BUFFALO 30
Quante volte è già successo? Quante partite perse per un niente quest'anno, che magari non avrebbero cambiato la classifica dei Bills, ma almeno avrebbero potuto incidere sul morale di una squadra giovane che sta imparando sulla propria pelle quanto sia dura la vita nella NFL. Stavolta, ad Atlanta, i Bills sono andati avcora una volta ad un passo dalla vittoria, ed è stato solo il piede di Jay Feely, kicker dei Falcons, allo scadere del tempo, a rimandarli a casa a mani vuote.
Come al solito, comunque, Buffalo ci ha provato. Shawn Bryson, in scadenza di contratto, ha trovato il modo di farsi notare sostituendo l'infortunato Travis Henry, correndo per 130 yards e segnando 2 touchdowns. Alex Van Pelt ha proseguito la sua striscia di buone prestazioni, lanciando per 208 yards (17/31) e lanciando un touchdown nella mani di Eric Moulds. E chissà se qualcuno inizia a chiedersi quanto sia veramente inferiore a Rob Johnson. Moulds e Price hanno catalizzato (com'è logico) gran parte del gioco aereo, catturando 4 e 5 passaggi anche se per un numero di yards non elevato (ma il playbook di ieri voleva il gioco appoggiato su Bryson). Ed anche la difesa ha fatto una buona figura, con gli 11 tackles di Nate Clements, i due intercetti (sempre Clements e Brandon Spoon) ed un sack. Insomma, niente male, per gli standard dei Bills di quest'anno. Se poi si fosse anche riusciti a vincere, sarebbe stato meglio. Ma, magari, ne riparleremo il prossimo anno.
NEW YORK JETS 29 - INDIANAPOLIS 28
Evidentemente lo schema che ai Jets riesce meglio è il "fourth quarter comeback". Sotto 28-22, a meno di tre minuti dalla fine e senza timeouts, Vinny Testaverde ha guidato i suoi alla quinta rimonta della stagione e, come successo altre due volte, l'ha finalizzata con un passaggio in end zone per il TE Anthony Becht.
"Tutto considerato, con tutta la pressione che c'è sul fatto che non vinciamo in dicembre, i playoffs, il non aver mai vinto qui - almeno io non c'ero mai riuscito - ed essere anche in TV Nazionale, questo probabilmente è uno dei migliori driver che assocerei all'idea di una rimonta vincente" ha dichiarato il quarterback a fine gara. Prima di allora l'unico touchdown che i Jets erano riusciti a segnare era stato su un passaggio da 25 yards per Lamont Jordan nel primo quarto. Poi era stato solo il piede di John Hall ad aumentare il bottino, con ben 5 field goals.
Nel frattempo i Colts avevano piazzato una corsa da 46 yards in end zone di Rhodes, un passaggio da 28 yards di Manning per Marcus Pollard ed un altro da 39 yards per Harrison da parte di (udite udite) Ken Dilger, al suo primo passaggio da TD in sette anni di carriera: su un terzo e 10 Manning ha passato lateralmente la palla a Dilger, che si è girato ed ha sparato lungo in end zone. E Marvin Harrisonnon si è fatto certo pregare. A tutto ciò vanno aggiunti anche due calci di Vanderjagt. Statisticamente Manning ha poi chiuso 25/35 per 228 yards ed 1 TD, Rhodes a 126 yards ed 1 TD (ma anche due gravi fumbles) ed Harrison a 127 yards ed 1 TD. Tutto ciò però non è bastato, perché alla fine Testaverde (28/47, 285 yds, 2 TD e 2 int) ha comunque avuto la palla in mano. E l'ha sfruttata come ha spesso dimostrato di saper fare.
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