Cronaca - Preview - Statistiche e play by play
LIONS Bergamo - DOLPHINS Ancona 45-0
(10-0, 14-0, 14-0, 7-0)
Marcatori: Marcatori: Field Gol Gennaro
(L), Td Sangenette (L) + 1 Marone (L), Td Sangenette (L) + 1 Marrone (L), Td
Bartynsky + 1 Marone, Td Sangenette (L) + 1 Marone(L), Td Sangenette(L) + 1
Lafata (L), Td Pazak (L) + 1 Lafata (L)
Note: spettatori 3.000 circa
(2.622 paganti), incasso devoluto alla Lega del Filo d'Oro.
Civitanova - Il XXIII Superbowl d’Italia,
disputato sabato sera tra i campioni in carica dei Lions Bergamo e gli Executive
Busco Dolphins, passerà alla storia del football americano made in Italy, come
la finale con la maggior differenza punti tra le due squadre in campo.
Lontanissimo il ricordo delle ultime sfide nella partita che vale il titolo
italiano di massima serie 2001 e 2002, che in entrambe le occasioni erano state
tirate fino all’ultimo. Sabato scorso invece non è stato così e gli
Executive Busco Dolphins si sono trovati in balia degli avversari senza riuscire
in tutto l’arco dell’incontro, ad impensierire l’armata bergamasca che con
questo sesto sigillo consecutivo, diviene la formazione italiana più blasonata
della storia.
Unica attenuante per gli Executive Busco, l’indisponibilità per
squalifica ed infortuni di tre pedine fondamentali nell’economia del gioco:
Bervederesi, Bonomo e Leonardi, tre titolari importantissimi nel reparto
difensivo di coach Paolucci.
Della prestazione dell’attacco c’è dopo da dire e sul banco degli
imputati sale senza dubbio il quarterback Travis Mari, mai apparso all’altezza
della situazione in tutta la stagione. Ma anche su resto degli stranieri in
forza ai Dolphins quest’anno bisognerà spendere due parole. Fatti salvi i
finlandesi Koivisto e Grunlund, i vari Robinson, autore di un clamoroso liscio
sul td dei Lions in apertura del secondo tempo, Greco e Macellaro hanno quasi
trascorso una lunga vacanza in Italia, senza essere quasi mai utilizzati. Anche
i due assistants Antoine e Rivera, in più occasioni sul punto di essere
rispediti a casa, sono invece restati fino alla fine.
Coach Luchena dovrà riflettere a lungo sulle scelte operate a livello
tecnico in termini di stranieri in questa stagione, perchè per far giocare dei
mediocri, forse sarebbe meglio fare crescere il proprio vivaio.
Della partita bisogna comunque riportare i tabellini, visto che sugli spalti
assistevano 3000 persone, in gran parte provenienti dal Capoluogo.
I Dolphins vincono il sorteggio de decidono di calciare. Il primo drive dei
Lions viene ben contenuto dalla difesa dorica e gli orobici si devono
accontentare di un field goal di 30 yard di Gennaro, 3-0. Dopo un calcio d’allontanamento
degli adriatici al termine di una sterile serie di giochi d’attacco, i
bergamaschi passano su lancio di 24 y. di Bucciol su Sangenette e con l’extra
point, 10-0.
Qualche azione degna di nota nel secondo quarto di gioco per gli Executive
Busco che iniziano a dare l’impressione di aver le batterie scariche e vengono
puniti ancora in azione fotocopia sull’asse Bucciol Sangenette su lancio di
33y, 17-0. Prima della chiusura della prima frazione i lombardi passano ancora
con Bucciol che imbecca con un lancio corto Bartynsky che corre la bellezza di
60y nel cuore della difesa dorica, 24-0.
In avvio ripresa Bucciol, grande prestazione la sua, lancia ancora su
Sangenette che s’invola per 69 y, 30-0. Sul finire Sangenette e Pazak su
corsa, chiudono il conto passeggiando letteralmente su dei tramortiti ed
impotenti Dolphins.
Da domani bisognerà pensare a iniziare a scrivere una nuova pagina di
storia della storica franchigia marchigiana.
Marco Olivieri
I premi consegnati al Superbowl
MVP: Peter Sangenette (Lions)
MVI: Dino Bucciol (Lions)
Memorial Scandellari: Alessandro Angeli (Dolphins)
Trofeo Viganò: Vito Lafata (Lions)
Trofeo Disciplina: Titans Romagna