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Philadelphia Eagles 21 - Tampa Bay Buccanneers 3 |
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Grandissimi Eagles.
Veramente grandissimi. Al Veteran Stadium, con una partita perfetta in
attacco e in difesa, gli uomini di Andy Reid spazzano via i favoriti Bucs
e regalano al loro fantastico pubblico l'ultima emozione del secondo
millennio, così affacciandosi al 2001 nel migliore dei modi: con molte
speranze e il morale stelle. Due i protagonisti assoluti. In attacco il fenomenale Donovan McNabb (esattamente come avevamo previsto: non male, vero?) ha fatto a pezzi, down dopo down, la impotente difesa di Tampa Bay, sottraendosi ai placcaggi con incredibile facilità, correndo con efficacia tra i difensori avversari e pescando, con precisione e prontezza, tutti i suoi ricevitori. Il qb n° 5, già oggetto di culto a Philadelphia, con questa straordinaria prestazione entrerà, penso, nella leggenda: il giovanotto, ha messo infatti la sua ormai celebre firma su tutte tre le mete degli Eagles, lanciando due td pass (uno da 5 yds per il wr Na Brown e l'altro da 2 yds per il te Jeff Thomason) e mettendo personalmente i primi punti 6 punti dell'incontro, con una breve corsa (tanto per cambiare) su un terzo e goal. Come conferma Brian Mitchell, rb all-purpose destinato alla Hall of Fame: "Il talento o cel'hai o non ce l'hai: e Donovan oggi ha dimostrato di averlo. Nella mia carriera non avevo mai visto un quarterback così dotato". |
Un plauso, va detto, lo merita anche la linea d'attacco, che -efficace sia nei blocchi, sia in protezione- non ha concesso alcun sack e ha consentito agli Eagles di tramortire gli avversari con drive lunghissimi che hanno letteralmente mangiato l'orologio, lasciando a Tampa solo le briciole. Ma la ricetta vincente di Philadephia, si sa, prevede anche un bel po' di difesa. E in effetti, prima che Mc Nabb travolgesse i malcapitati Bucs, (e cioè per tutto il primo quarto) la partita era in perfetto equilibrio, e, anzi, gli uomini di Tony Dungy si erano portati in vantaggio grazie ad alcune buone corse di Mike Alstott, concretizzate dall'inappuntabile kicker Martin Grammatica. Ma a 4 minuti dalla fine del secondo quarto, proprio quando la linea d'attacco di Tampa Bay sembrava aver preso il controllo della partita, Hough Douglas, il potentissimo all- pro difensive end n° 53, ha piazzato, ancora una volta quest'anno, la zampata vincente: approfittando di un errore di assegnamento della linea avversaria, Douglas (nell'ordine) salta Hegamine (il tackle), calpesta (il minuscolo) Warrick Dunn e investe (come un treno) il povero Shawn King. Risultato: (ovvio) fumble di King, (ovvio) recupero degli Eagles (con Mamula), palla sulle 20 offensive e (dopo un minuto esatto) primo td di Philadelphia. Questo, come dicono gli analisti NFL, è stato il "turning point", l'azione che ha determinato la svolta della partita. Da quel momento infatti, come smarriti, i Bucs non hanno combinano nient'altro che disastri, rimediando una vera figuraccia. Come apice negativo, citerei le chiamate dell'offensive coordinator, Les Steckles, che (spero) verrà licenziato. | Incredibile quello che si è visto in campo, in un'incontro così importante: dopo la prima meta degli Eagles, improvvisamente e inspiegabilmente, l'unico giocatore che aveva avuto un impatto in attacco, ovvero Mike Alstott, è stato tolto dal campo; e abbiamo dovuto attendere la metà del quarto periodo (quando la partita, peraltro, era già decisa) perché un tight end venisse affiancato al povero George Hegamine (tagliato dagli Eagles!), sino a quel momento (diciamo così) inefficacie: inutile dire che questa "svista" Tampa l'ha pagata a caro prezzo, regalando tre sacks agli avversari e non riuscendo mai ad offrire al suo giovane qb la tranquillità necessaria a organizzare il gioco. I Buccaneers, insomma, escono clamorosamente di scena, non essendo riusciti (ma secondo noi non per ragioni climatiche) a vincere la maledizione che li vede sempre sconfitti (oggi per la ventesima volta consecutiva) quando si gioca con la temperatura sotto lo zero. Per le Aquile di Philadelphia, alla ottava vittoria negli ultimi nove incontri, invece, è il trionfo. Ormai nella città dell'amore fraterno non si fanno programmi: Domenica prossima al Giant Stadium li aspettano, per una lotta fratricida, gli uomini di Jim Fassel, gli unici, quest'anno, a sconfiggerli in modo netto. Ma, come opportunamente conclude Hough Douglas, "Siamo una squadra completamente diversa, adesso. Abbiamo perso quelle due partite all'inizio della stagione. E siamo pronti a prenderci una bella rivincita". |