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WEEK 5



WEST DIVISION
by Massimo Foglio

NEW ORLEANS 27 - CAROLINA 25

Le tre partite che vedevano coinvolte le squadre della NFC West hanno regalato intense emozioni fino al termine della partita, a cominciare da questo scontro divisionale tra Saints e Panthers che, sulla carta, doveva essere facile appannaggio dei Campioni Divisionali in carica. Non e' invece stato cosi' semplice per i Saints, che hanno avuto bisogno di un TD di Ricky Williams dalla una yard a tempo scaduto per avere ragione di Carolina, che aveva rimontato il 17-0 con cui i Saints avevano pensato di aver messo al sicuro la gara. Sembrava tutto facile per New Orleans, che capitalizzava con 10 punti due fumbles consecutivi di Weinke, ed anche quando, dopo il secondo TD dei Saints, Kasay infilava due FG per chiudere il primo tempo sul 17-6 nessuno avrebbe mai immaginato la piega che la partita avrebbe preso nel secondo tempo. Rientrati in campo rinfrancati, i Panthers giocavano decisamente meglio che nella prima frazione, e mettevano alle corde una delle migliori difese dell'intera NFL. Weinke trovava Donald Hayes in end zone, ma mancava la trasformazione da due punti, e Carney ristabiliva le distanze con un FG che mandava le squadre al quarto periodo sul 20-12 per New Orleans. Weinke orchestrava ancora un drive magistrale e trovava Walls in end zone per un touchdown da 23 yards. La trasformazione da 2 che avrebbe pareggiato l'incontro era ancora fallita, ed alla fine le trasformazioni mancate faranno proprio la differenza, come spesso succede. I Saints non erano in grado di muovere troppo la palla, nonostante Williams fosse una spina nel fianco della difesa dei Panthers per tutta la giornata, ma la scarsa vena di Brooks (solo 14/40 per 180 yds, 2 TD ed 1 intercetto) fermava il tentativo dei Saints di mettere al sicuro la partita e New Orleans era costretta al punt. Il rookie Steve Smith ripeteva l'impresa della prima giornata ritornando il calcio in touchdown (70 yards per lui sul runback) e mandando insperatamente Carolina in vantaggio con solo 1:48 sull'orologio. Brooks allora reagiva d'orgoglio, e riportava i Saints in zona punti. Sul 25-20 un field goal non bastava e, con una chiamata rischiosa ma azzeccata, l'offensive coordinator dei Saints mandava dentro un gioco di corsa per Ricky Williams, con un secondo sul cronometro e nessun time out a disposizione. Williams prendeva palla ed entrava in end zone intoccato dopo una corsa laterale sulla sinistra, che dava la vittoria finale ai Saints. Carolina recrimina ancora una volta per una buona occasione buttata al vento, ed incassa la quarta sconfitta consecutiva dopo aver battuto i Vikings all'esordio stagionale. Per i Saints deve suonare un campanello d'allarme per la facilita' con cui i Panthers hanno rimontato una partita che sembrava saldamente nelle mani di New Orleans, ma allo stesso tempo il drive vincente di fine partita e' una conferma del completo recupero di Williams, un giocatore a cui, oggi come oggi, l'attacco dei Saints potrebbe difficilmente rinunciare.

ATLANTA 31 - SAN FRANCISCO 37 (ot)

Al Georgia Dome la partita che non ti aspetti. Dopo due quarti i Falcons, privi di Jamal Anderson e con Chandler a mezzo servizio, sono avanti 20-7, e per i 49ers non si vede via d'uscita. I Falcons partono a razzo e mettono sul tabellone i primi 14 punti grazie a due perfetti drives da 81 e 92 yards, prima con una ricezione di Bob Christian per 5 yards, poi con una corsa di Smith per tre yards. I niners accorciano le distanze con una corsa centrale di Garcia nel secondo quarto, ma sono ancora i Falcons a segnare punti con due FG di Feely che fissano il punteggio all'intervallo sul 20-7. I Falcons calano alla distanza, e Garcia si ricorda che i Falcons sono la squadra contro cui puo' vantare dei numeri stratosferici (92/148 per 1,130 yards, 7 TD e 2 Intercetti per lui in carriera contro Atlanta). Comincia quindi lo show del QB californiano e del suo ricevitore preferito: Terrel Owens. Con tre passaggi proprio su Owens, Garcia permette a Cortez di ridurre il divario a 10 punti, poi trova ancora Owens in TD per il 20-17 con cui si inizia il quarto periodo. Atlanta sente il fiato degli avversari sul collo, e comincia a temere il peggio. Barlow commette un fumble sulle proprie 19 ed Atlanta recupera il pallone, ma ne esce solamente un misero field goal. San Francisco e' oramai un rullo compressore, e con un drive da 74 yards si porta in vantaggio grazie ad una corsa di due yards di Barlow. Non e' finita qui. I Falcons non si danno per vinti e vogliono a tutti i costi vendicare la sconfitta subita alla prima giornata in overtime, e con 2:22 sul cronometro Chandler trova il rookie Finneran per 47 yards. La conversione da due punti su Jefferson sembra essere il sigillo alla partita, ma il 31-24 non basta quando dall'altra parte ci sono Garcia ed Owens scatenati. Un altro drive costellato di passaggi per Owens (un ottimo 9-183 il suo bottino finale) viene coronato dal TD di T.O. a 17 secondi dal termine. Il calcio di Cortez manda la partita in overtime, proprio come alla prima giornata. I niners hanno la prima occasione per segnare nel supplementare, ma il terzo fumble della giornata allo snap vanifica tutto. I Falcons non hanno piu' benzina, e sono costretti a puntare. E' tutto pronto per il capolavoro finale di Jeff Garcia. Il ricevitore primario e' Owens, coperto da Buchanan. Garcia finta una slant, Buchanan abbocca e lascia ad Owens quel paio di yards che gli sono sufficienti per ricevere in solitudine ed involarsi 52 yards per la meta della vittoria. E' piaciuta la reazione dei Falcons all'ennesimo colpo di sfortuna abbattutosi su questa franchigia, ma alla fine l'assenza di Jamal Anderson e' stata determinante, mentre se i 49ers riusciranno ad eliminare le amnesie ed i blackout che hanno caratterizzato tutto il primo tempo, potranno certamente dire la loro per un posto ai playoffs.

  ST.LOUIS 15 - NEW YORK GIANTS 14 

Tutti a parlare dello stratosferico attacco dei Rams, di come sia impossibile fermarlo, di come St.Louis sia gia' al Superbowl e via dicendo. I Giants si sono presentati a St.Louis decisi a dimostrare che sono i campioni NFC in carica, e ci sono riusciti in pieno. La chiave della partita si chiama Michael Strahan. Si era molto parlato in settimana di come fosse fondamentale contenere l'esplosivo DE dei Giants per proteggere Warner, e fa decisamente scalpore la decisione di Martz di affidarlo alle cure di Ryan Tucker, che gia' di per se' e' nient'altro che un onesto tackle, e se si aggiunge che ha anche una mano rotta, non si vede come possa costituire un problema per un giocatore come Strahan. Ed infatti: quattro sack, numerosi colpi (legali) appena dopo il lancio, una prestazione che Warner si sognera' la notte per diversi mesi e l'attacco dei Rams praticamente imbrigliato. I Giants hanno davvero perso una grossa occasione per tornare a casa con un grosso risultato, e se i Rams hanno vinto lo devono soprattutto alla loro difesa, che si e' piu' volte piegata ma non si e' mai spezzata, ed anche all'incapacita' di Collins di chiudere dei downs critici e decisivi nei momenti topici dell'incontro. I Giants si presentavano in maniera impressionante: guidati dalla potenza di Dayne e dalla precisione di Collins, segnavano sette facili punti al loro primo drive d'attacco. I Rams non riuscivano a reagire completamente, e si dovevano accontentare di un field goal, come poi anche nel loro secondo drive offensivo. Era una partita tutta imperniata sulle difese, entrambe grandi a concedere qualcosa ma non il tutto, fermando gli attacchi avversari con costanza e decisione. Che l'attacco dei Rams non girasse come al solito lo dimostravano anche i passaggi droppati da Holt e Bruce ed i due fumbles di Marshall Faulk, ma i Giants avrebbero dovuto e potuto raccogliere molto di piu' da tutti i turnover che la loro difesa provocava. Warner si svegliava dal torpore iniziale verso la fine del primo tempo, grazie anche ad un provvidenziale raddoppio su Strahan, e portava i Rams al riposo avanti 9-7, grazie al terzo field goal dell'infallibile Wilkins. Alla ripresa del gioco la musica non cambiava ed anzi, Garnes intercettava il QB di St.Louis al primo drive, riportando i Giants in attacco. Collins pero' non era piu' lucido come nel primo tempo, e le coperture della secondaria dei Rams miglioravano notevolmente, e tutto cio' risultava in un terzo quarto senza segnature. Sul finire del terzo quarto succedeva quella che sembrava la svolta della partita: Faulk perdeva il suo secondo fumble e si infortunava piuttosto seriamente (le prime prognosi parlano di 4 settimane di stop), ed i Giants approfittavano del break andando sul 14-9 con Ike Hilliard, trovato incredibilmente solo in end zone da Collins. Con Canidate al posto di Faulk, poco tempo a disposizione ed una tattica obbligata, le speranze dei Rams sembravano svanite, anche perche' non si vedeva come Warner avrebbe potuto evitare la costante pressione di Strahan per un intero drive. Finalmente sulla sideline qualcuno si accorgeva del problema e mandava Jones dentro al posto di Tucker. Questa mossa, unita all'utilizzo di schemi che non prevedevano piu' il roll di Warner dalla parte di Strahan, sortivano l'effetto sperato ed il QB dei Rams aveva un po' piu' di tempo per trovare i suoi ricevitori. A questo punto della partita saliva in cattedra Hakim che, con un paio di ricezioni, toglieva la sua squadra da situazioni piuttosto scomode. La sorpresa arrivava pero' da Canidate: prima convertiva un quarto e quattro, poi prendeva una penalita' di interferenza cruciale che metteva la palla sulla una yard, ed infine metteva a segno il TD della vittoria. La rimonta dei Giants era fermata dall'ottimo Archuleta che colpiva Joe Jurevicius durante la ricezione. Jurevicius perdeva l'ovale che veniva ricoperto da Grant Wistrom per il turnover che metteva la parola fin alla partita. Un bel bagno di umilta' per i Rams, che hanno vinto fortunosamente una partita che i Giants hanno buttato al vento non sfruttando le numerose occasioni avute, e soprattutto per un coaching staff che ha preso molte decisioni sbagliate, a partire dal lasciare in campo Tucker per troppo tempo prima di accorgersi che non avrebbe mai fermato Strahan. L'infortunio di Faulk e' una brutta tegola, ma il maresciallo ci ha abituati a recuperi lampo, ed in questo caso potrebbe ben sfruttare anche la settimana di stop del 4 novembre per anticipare i tempi di recupero. Al momento e' ancora incerta la diagnosi (si parla di stiramento ai legamenti o di semplice forte contusione ossea), ma l'autorita' con cui Trung Canidate ha preso il posto di Faulk lascia ben sperare anche nell'eventualita' di uno stop prolungato per Faulk.