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Preview AFC - NFC / FORUM / Week: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 |
WEEK 4
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CHICAGO 31 - ATLANTA 10 Difficile dire qualcosa dei Falcons in una partita che ha visto in campo solamente i Bears. Sovrastati in attacco, in difesa, negli special teams, nei turnovers, sulla sideline, i Falcons si sono risvegliati stamattina cercando di capire dove fossero, cosa avessero fatto ieri pomeriggio, che targa avesse il camion che li aveva investiti. La prima partita senza Jamal Anderson non poteva andare peggio, ed anche l'infortunio che ha costretto Chandler a lasciare il posto a Vick nel secondo tempo e' un segno che la partita era predestinata. Atlanta ha resistito un quarto, poi e' andata sotto grazie ad un trick play dei Bears. Miller ha dato un laterale a marty Booker, professione WR, congelando cosi' Ray Buchanan che stava coprendo Marcus Robinson. Quest'ultimo ha ringraziato, ha fatto qualche yard in perfetta solitudine ed ha ricevuto il preciso passaggio del compagno di squadra e di reparto, involandosi per 34 yards ed il TD d'apertura. Da quel punto in poi e' stato un monologo per Chicago. La difesa ha forzato ben 5 turnovers e piazzato 7 sacks, ed in uno di questi Michael Vick ha perso palla, trovando un prontissimo Urlacher nel raccoglierla e riportarla in TD dopo una corsa di 90 yards. Un altro passaggio lungo per Booker ed una corsa di Thomas, uniti ai calci di Edinger, hanno fissato il punteggio finale, e solo a cinque minuti dal termine un FG di Feeley ha evitato ai Falcons un imbarazzante shutout. Come si diceva all'inizio, c'e' ben poco da commentare sulla prova dei Falcons. Anche l'ingresso di Vick non ha portato i benefici sperati, mentre Maurice Smith ha sostituito abbastanza bene Anderson per quanto riguarda il guadagno sulla terra, ma e' stato poco produttivo in termini di punti segnati, cio' che alla fine ha fatto la differenza. NEW ORLEANS 28 - MINNESOTA 15 Il giorno della vendetta e' arrivato. Estromessi dai playoffs proprio dai Vikings la scorsa stagione, i Saints si sono presi la prima rivincita su Culpepper e compagni con una vittoria convincente, grazie anche ad un'ottima prestazione difensiva. Moss e Carter avevano fatto disastri lo scorso gennaio, l'inizio della partita prometteva di ripercorrere le stesse orme della precedente. Dopo due FG di Carney infatti, i Vikings passavano in vantaggio grazie ad un TD di Randy Moss, perfettamente imbeccato da Culpepper. La risposta dei Saints non si faceva attendere, ed a meta' del secondo quarto era Ricky Williams a riportare avanti i suoi con una bella corsa da una yard. Carney allungava ancora con il terzo dei suoi cinque field goals, poi succedeva il fatto che cambiava definitivamente l'inerzia della gara. In piena rimonta, Culpepper trovava Carter libero e gli lanciava una bomba da 52 yards. Carter sembrava oramai avviato al TD, ma sulle 5 yards Kevin Mathis gli strippava la palla, che veniva ricoperta in end zone per un touchback. Da quel momento i Saints prendevano in mano le redini della partita senza piu' lasciarle fino alla fine dell'incontro. Un'ottima linea di difesa metteva Culpepper sotto forte pressione, costringendolo a lanciare in fretta e male. Culpepper finira' la giornata con un buon bottino con 23/34 per 332 yards due TDs ed un intercetto, ma i numeri non rendono giustizia ad una difesa di New Orleans che l'ha maltrattato per tutta la partita, ed ha impedito che fosse decisivo come invece lo era stato la scorsa stagione. Moss e Carter sono stati ben guardati, e Culpepper ha dovuto distribuire il pallone a ben nove ricevitori diversi, con alterne fortune, ma soprattutto ha dovuto cambiare bersaglio ogni volta, grazie anche all'eccellente lavoro di copertura della secondaria. A premio della grande prestazione difensiva arriva anche il TD che suggella il punteggio. Culpepper viene letteralmente derubato del pallone, Oldham lo recupera e lo riporta in TD dopo una cosa di 46 yards. Oramai era fatta. Un cedimento fisiologico della retroguardia dei Saints permetteva ai Vikings di accorciare le distanze con un TD di Chamberlain, ma non era abbastanza, e Carney calciava ancora perfettamente per il 28-15 finale. Con questa vittoria i Siants lanciano un preciso messaggio alla NFC West: la conquista del titolo divisionale passa ancora per il turf del SUperdome!! CAROLINA 14 - SAN FRANCISCO 24 C'era una volta la cenerentola delle divisions: la NFC West. Oggi come oggi e' difficile definire la NFC West una cenerentola, poiche' puo' contare su due squadre con un record di 3-1 (San Francisco e New Orleans) e dell'unica imbattuta rimasta (i Rams, che devono pero' ancora giocare il Monday Night, ma alla peggio saranno 3-1 anch'essi). I Niners venivano dalla grande vittoria del Monday Night contro i Jets, dove avevano stupito tutti correndo per tre quarti dell'incontro. Ritornando all'antico il risultato e' stato lo stesso, ed al termine di una partita piu' combattuta di quanto il risultato non faccia pensare, il californiani hanno portato a casa una vittoria che vale doppio contro i rivali divisionali di Carolina. Solo nel secondo quarto i niners sono in grado di sbloccare il risultato con una keeper di Garcia, ma i Panthers tenevano botta e rispondevano con un solido drive da ben 99 yards, culminato nel TD di Walls, che pareggiava i conti ad 1 minuto e 10 secondi dalla fine del primo tempo. Per la terza settimana consecutiva i niners erano in grado di segnare altri punti proprio allo scadere con un field goal di Cortez, andando al riposo avanti 10-7. Il terzo quarto iniziava pero' male per i Californiani, perche' Evans riportava in end zone un intercetto a Garcia. A quel punto veniva fuori il carattere dei Niners e la classe di Terrell Owens. Due perfetti drives, sostenuti dalle corse di Hearst e Barlow, permettevano a Garcia di trovare Owens per i TD della vittoria da 29 e 20 yards. Il quarto quarto era di contenimento, con la difesa dei Niners occupata a mantenere il risultato ed a rintuzzare i vani assalti dei Panthers. Anche i Niners avanzano la loro autorevole candidatura per un posto a tavola dopo due anni di digiuno, ed un altro tassello lo potranno mettere domenica prossima, quando visiteranno i non trascendentali Atlanta Falcons. Per Carolina invece una prova ben piu' impegnativa: riceveranno infatti i lanciatissimi Saints. La speranza per la formazione di Seifert e' quella di ritrovare lo smalto dell'esordio stagionale, quando batterono a sorpresa Minnesota. ST.LOUIS 35 - DETROIT 0 I Rams tornano da Detroit con una bella vittoria in tasca e restano l'unica squadra imbattuta della lega, registrando anche il primo shutout della franchigia da quando e' di stanza a St.Louis. Decisamente favoriti dal pronostico, i blu-oro di coach Martz si sono presentati al Silverdome con l'obiettivo di non avere cali di concentrazione o di prendere la partita troppo sottogamba, e tutto sommato l'obiettivo e' stato centrato solo a meta'. Su un 35-0 solitamente non si sta troppo a discutere, ma nello specifico la partita e' stata per lo meno strana, ed il punteggio non rende giustizia a Detroit. L'inizio sembra promettere bene per i Lions, nonostante il three-and-out a cui vengono costretti dalla difesa dei Rams, perche' lo stesso trattamento viene riservato all'attacco ospite: un blitz che forza un passaggio veloce, una corsa ben fermata dietro la linea (e sara' una delle sole tre tentate dai Rams in tutto il primo tempo) ed un sack su Warner restituiscono la palla ai padroni di casa. Incredibilmente coach Mornhingweg da' fiducia a Ty Detmer in cabina di regia, nonostante i sette intercetti di domenica scorsa, ma L'ex Heisman Trophy ripaga questa fiducia con una prova decisamente incolore, e la palla torna in fretta nelle mani di Warner. Perfettamente in linea con la filosofia secondo la quale un attacco deve prendere cio' che la difesa gli concede, Martz stravolge il suo game plan e da "pass-oriented" lo trasforma in "pass-only", sfruttando in pieno le debolezze della zona "non-fateci-male" dei Lions. Le tracce medio-corte di Warner fanno avanzare inesorabilmente l'attacco dei Rams, finche' un quick-in su Hakim non si trasforma nei primi sette punti. Un paio di minuti nel secondo quarto ed arriva il raddoppio, grazie ad un perfetto passaggio a Torry Holt nell'angolo destro della end zone avversaria. La facilita' con cui il gioco aereo fa a pezzi la difesa avversaria induce Martz a mettere la palla per aria praticamente sempre, ed anche le due corse tentate gli danno ragione, poiche' vengono fermate per una perdita di yards entrambe le volte. I Lions hanno un moto d'orgoglio e, grazie alla combinazione Detmer-Crowell, percorrono tutto il campo, ma sprecano tutto arrivati nella red zone. Bly intuisce benissimo la traccia del ricevitore avversario, gli si para davanti ed intercetta il pallone ritornandolo per 93 yards ed il TD del 21-0 con cui le squadre vanno al riposo. Nel secondo tempo i Lions si ripresentano con Charlie Batch in cabina di regia, ma la situazione non cambia. Martz decide di mettere la palla a terra, e Faulk comincia il suo solito show a tutto campo, stavolta pero' ben contenuto dalla difesa Lions. Nel terzo quarto sembra giunto il momento buono per i Lions per mettere punti sul tabellone grazie a Batch, che porta i suoi sulle 15 offensive. Batch va in drop back e scorge il ricevitore perfettamente solo nell'angolo dstro della end zone: gli lancia un perfetto lob che il ricevitore fa suo senza problemi. Peccato solo che il ricevitore in questione sia Dexter McCleon e non Germane Crowell, che ha fatto tutta un'altra traccia. Questo secondo intercetto ammazza ogni residua speranza per i Lions, ed anche il pubblico comincia a sfollare, mugugnando per un'altra sconfitta. C'e' anche il tempo per assistere a due eventi straordinari: Bruce, che aveva gia' commesso un fumble ad inizio partita, droppa due facili palloni consecutivi, ed addirittura Marshall Faulk perde un fumble. L'evento si puo' considerare raro, dal momento che il RB numero 28 con 502 giochi consecutivi senza un fumble era al terzo posto all-time nella speciale graduatoria. Di questo fumble sembra approfittare Detroit, che marcia di nuovo percorrendo tutto il campo fino alle 8 avversarie, dove una stupida penalita' li ricaccia indietro. Ancora una volta l'attacco Lions pasticcia, ed a seguito di un bel sack di Little Batch perde la palla, che viene recuperata da Grant Wistrom per un gioco che sa di barzelletta. Wistrom ricopre il pallone e tarda a rialzarsi, convinto che il gioco sia fermo. L'arbitro pero' non fischia, per cui il DE viene rialzato da un paio di compagni e percorre 80 yards per quello che sembrerebbe un facile TD. Peccato pero' che anche l'attacco dei Rams fosse convinto che l'azione fosse terminata e, casco in testa, Warner e compagnia entrano in campo durante il ritorno. Morale: penalita' per "sostituzione illegale" (o forse per invasione di campo?!?). Non vorremmo essere nei panni dei giocatori che hanno provocato la penalita', vista l'espressione (e la stazza...) di Wistrom seduto in panchina dopo il fattaccio!! I Rams si riportano sotto, e segnano ancora con una bella playaction con lancio sul TE Conwel solo soletto in end zone. Sul 28-0 Martz lascia incredibilmente in campo tutti i titolari, e c'e' ancora il tempo per il TD definitivo di Faulk che porta il punteggio sul 35-0 finale. Tutto sommato una partita strana. Se invece dei Lions ci fossero stati anche solo i Dolphins di domenica scorsa non credo che i Rams avrebbero passato una bella serata. L'attacco impreciso oltre ogni limite, nervoso al punto di chiamare i tre timeout gia' nel primo quarto di gioco, non ha espresso il suo miglior gioco. La difesa ha avuto dei momenti di amnesia totale, durante i quali Stewart e Schlesinger sembravano Marcus Allen e Tony Dorsett, ma alla fine della fiera lo shutout zittisce qualunque critica. Domenica arrivano al "Please-Find-A-Name" Dome i Giants, che saranno un test ben piu' probante di quanto non lo siano stati i Lions di ieri sera. I commentatori, sebbene sia ancora molto presto (basti vedere lo scorso anno di gusti tempi e poi come invece sia finita), danno i Rams come squadra da battere nella NFC e nell'intera NFL, e sicuramente la partita contro i vicecampioni del mondo ci dira' qualcosa di piu' sulla bonta' di questa previsione. |