NFL2K1 | La National Football League completamente in italiano |
Preview AFC - NFC / FORUM / Week: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 |
WEEK 3
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CAROLINA 7 - GREEN BAY 28 Green Bay veniva dalla scintillante prova del Monday night, dove aveva schiantato i Redskins (in verita' ben poca cosa in quest'inizio di stagione), mentre i Panthers si presentavano all'esordio casalingo reduci dalla delusione di Atlanta. Tutto sembrava far pensare ad una partita equilibrata, anche perche' i Panthers tenevano bene palla, ed i Packers si facevano intercettare ben due volte, risultando impacciati ed imballati. Dopo un primo quarto senza segnature, era il rookie Weinke che orchestrava un ottimo drive e pescava Walls in end zone per un touchdown da tre yards che portava in vantaggio i padroni di casa. La difesa di Carolina riusciva a contenere bene sia i lanci di Favre che le corse di Green (275 yards nelle prime due partite per lui), e riusciva a limitare i danni a due field goals che fissavano il risultato sul 7-6 all'intervallo. Al ritorno in campo le due azioni che cambiavano il volto della partita. Steve Smith, dopo essersi presentato all'NFL ritornando in touchdown il kickoff d'apertura della partita d'esordio, commetteva fumble sul kickoff di inizio secondo tempo. I Packers recuperavano prontamente ed in cinque giochi Favre trovava Schroeder in end zone per il 14-7 (PAT da 2 punti di Freeman). Sul kickoff successivo nuovo fumble di Smith e nuova palla recuperata dai Packers che, in sei giochi, si portavano sul 21-7 con un altro passaggio di Favre, questa volta per il TE Bubba Franks. La partita finiva praticamente in quel momento. I Panthers non riuscivano a reagire, e la mancanza di un gioco di corsa li obbligava a mettere la palla per aria, dove la secondaria di Green Bay aveva gioco facile. Nel quarto quarto c'era ancora spazio per Corey Bradford, che riceveva il terzo TD pass di Favre per fissare il punteggio sul 28-7 definitivo. Nonostante Carolina abbia tenuto testa ai Packers ottimamente per un tempo, i due errori decisivi sui kickoff hanno pregiudicato il prosieguo dell'incontro ed obbligato a Panthers a stravolgere il loro game plan offensivo. Tuttavia si nota la mancanza di giocatori in grado di portare palla sulla terra, il che rende l'attacco di Carolina decisamente prevedibile d anche un rookie esperto come Weinke ha le sue belle difficolta' a sostenere il peso di tutta l'offense. NEW ORLEANS 13 - NEW YORK GIANTS 21 Ci sono volute ben 3 ore e mezzo e 25 penalita' (l'ultima delle quali decisiva) per decretare un vincitore al Giants stadium. I Giants ritornavano a New York per la prima volta dopo l'attentato dell'11 settembre scorso visibilmente emozionati, ed i Saints ritornavano in campo dopo ben 21 giorni di stop visibilmente arrugginiti. La partita era nervosa, equilibrata, ma i Giants sembravano avere una marcia in piu'. Ron Dayne sostituiva egregiamente Tiki Barber, infortunatosi nel secondo quarto, e fatturava la miglior prestazione in carriera con 111 yards in 19 portate ed un TD. I Saints tenevano palla ma concretizzavano poco, nonostante gli 80 giochi offensivi rispetto ai 51 dei Giants. Dopo un primo quarto senza segnature, i Giants allungavano il passo con un uno-due di Dayne e Barber, ma i Saints si facevano sotto con un field goal di Carney ad un secondo dal termine del primo tempo. Il terzo quarto non vedeva altre segnature, ed il quarto periodo si apriva con Aaron Brooks che trovava in end zone Willie Jackson per 12 yards, avvicinando i Saints sul 14-10. I Giants reagivano bene, ed uno dei soli nove passaggi completi di Kerry Collins trovava perfettamente Jurevicius nella cucitura delle due zone delle safeties, risultando in un TD di 46 yards per il 21-10. Ancora Carney porta sul 21-13 i Saints che, grazie ad una bella difesa, si ritrovano con la palla del pareggio a pochi minuti dalla fine. Brooks orchestrava un drive perfetto con la calma di un veterano, e si portava sulle 9 offensive con 15 secondi ancora da giocare. I primi tre downs erano infruttuosi, ma sul quarto Brooks trovava Jackson in end zone in quello che ai piu' sembra il TD del possibile pareggio (manca ancora la trasformazione da due). La pioggia di flag che si abbatte su Jacks on per interferenza offensiva manda in bestia il ricevitore di New Orleans ed in visibilio il pubblico della grande mela. Nonostante tutto i Saints hanno dimostrato di essere una buona squadra, in grado di mettere alle corde i vicecampioni del mondo uscenti, e forse le due settimane di stop forzato non hanno certamente giovato alla causa. Al momento Ricky Williams e compagni sembrano i piu' seri avversari divisionali dei Rams, ed i due scontri diretti saranno ovviamente fondamentali per il titolo divisionale. ATLANTA 34 - ARIZONA 14 L'ottima vittoria dei Falcons sui derelitti Cardinals e' totalmente rovinata dal nuovo infortunio a Jamal Anderson. Proprio quando oramai sembrava completamente recuperato, un brutto infortunio al ginocchio priva nuovamente Atlanta del suo runningback titolare, colui che tre anni fa li trascino' al Superbowl. La diagnosi precoce e' di quelle che non lasciano molte speranze: crociato anteriore del ginocchio sinistro andato e stagione finita. La cosa brutta, inoltre, e' che si e' infortunato il ginocchio sano. La partita era andata perfettamente, con i Falcons sempre in controllo ed un Chandler in gran spolvero, evidentemente pungolato dalla presenza di Michael Vick alle sue spalle che smania per soffiargli il posto da titolare. I Cardinals possono contare su un buon QB in Plummer, ma gli manca ancora la determinazione e la concentrazione nei momento topici della partita. Tre intercetti ed un sanguinoso fumble perso sono troppi da regalare ad una squadra come i Falcons. Anderson e' stato abbastanza ben sostituito da Maurice Smith, ma certamente Anderson e' un'altra cosa. Smith necessita quindi di una buona iniezione di fiducia e soprattutto deve riuscire ad elevare la sua qualita' di gioco per compensare la mancanza di Jamal. Il TD di Mathis ed i due FG di Feely (di cui uno da ben 55 yds) portavano i Falcons al riposo in vantaggio 13-0. Nel terzo quarto il TD di Pittman sembrava riaccendere qualche speranza nei Cardinals, ma un fumble perso da parte di Plummer riconsegnava la palla ad Atlanta che riallungava con un altro TD pass di Chandler per Mathis. Nel quarto periodo Smith segnava il suo primo TD in carriera con una orsa da una yard, ed un minuto dopo, riavuta la palla in seguito ad un intercetto, raddoppiava lo score con una ricezione da 79 yards per chiudere il conto. Era inutile lo sforzo finale di Plummer che culminava nel TD del 34-14 finale, ma che non dava mai l'impressione di impensierire i Falcons. ST.LOUIS 42 - MIAMI 10 La storia era contro i Rams: su otto incontri in regular season, i Rams avevano battuto i Dolphins una sola volta nel lontano 1976. Inoltre Miami non aveva mai perso da una squadra di St.Louis, avendo vinto tutte e cinque le partite contro i Cardinals, prima che questi si spostassero a Phoenix. Ma erano altri tempi, e soprattutto non giocavano Marshall Faulk e Kurt Warner (e perche' no, nemmeno London Fletcher). Il piano difensivo dei Dolphins era scontato: fermare Faulk, ma come gia' i 49ers settimana scorsa rinunciavano quasi del tutto ai blitz che tanto avevano messo in difficolta' l'offense di St.Louis nella prima giornata. Per Warner era quindi un gioco a ragazzi restarsene tranquillo dietro una linea d'attacco chi ha letteralmente dominato gli avversari, bersi un caffe', leggersi la pagina sportiva, ed aspettare tranquillamente che una delle sue cinque opzioni sui passaggi si liberasse del marcatore. I numeri parlano da soli: 24/31 per 328 yards e 4 TDs per un rating di 150.3. E Faulk? Ben controllato sulle corse, e' riuscito comunque a guadagnarsi le sue 88 yards in 19 portate, ma e' stato nelle flat che ha espresso il meglio di se', con 6 ricezioni per 72 yards che hanno spezzato le gambe alla difesa. I Rams hanno tenuto in mano il pallino dell'incontro praticamente dall'inizio, ed hanno rischiato qualcosina solo in occasione del pareggio dei Dolphins, propiziato pero' dalle solite stupidaggini difensive: due belle penalita' inutili hanno mantenuto vivo il drive avversario, e ben tre placcaggi mancati hanno permesso a Mc Knight di pareggiare il TD iniziale di "Mr.Clutch" Ricky Prohel. Da quel momento pero' e' stato un monologo blu e oro. Marshall Faulk riceve uno swing per 10 yards e porta i Rams sul 14-7 e, dopo un FG di Mare che taglia il vantaggio a 4 punti, combina con Warner per un gioco da circo. La palla e' sulla una yard dei Dolphins, quarto e goal con tre secondi sul cronometro. Warner rolla verso destra, un LB gli si aggrappa al braccio con cui sta lanciando ma il QB riesce lo stesso a scaricare un passaggio, prima di essere travolto da altri due difensori, ad un Faulk abbastanza marcato. Marshall fa una magia delle sue e riceve il pallone in TD mandando al riposo le squadre sul 21-10 St.Louis. Nel secondo tempo Miami esce praticamente dal campo, ed i Rams sono liberi di dilagare. Ancora Faulk, un bel passaggio su Holt e finalmente arriva anche il primo TD da professionista di Trung Canidate che, con la sua velocita', sorprende la secondaria dei Dolphins per il 42-10 finale. Che dire? La partita era attesa perche' rappresentava un test per entrambe le squadre e mentre i Rams possono dire di averlo passato in pieno (la difesa di Miami non e' proprio delle piu' scarse in circolazione) i Dolphins hanno dimostrato di non essere ancora pronti per i quartieri alti della NFL, mancando forse un po' in esperienza e determinazione. A St.Louis si respira la stessa aria di due stagioni or sono... sperando solo che quest'aria non dia troppo alla testa!!! NEW YORK JETS - SAN FRANCISCO Lo scoring summary parla di un grande Cortez che, con quattro field goals, porta a casa una vittoria importante per i suoi niners, in una gara dura e combattuta. Ma spesso bisogna andare oltre lo scoring summary e guardare le statistiche. Allora ci si accorgera' del grandissimo lavoro fatto sulla terra dalla coppia Hearst-Barlow, che ha guadagnato 178 delle 236 yards su corsa dei niners. Sembra di essere tornati indietro nel tempo a prima dell'avvento di Montana, quando un "certo" Wendell Tyler correva in lungo ed in largo per il campo sopperendo allo scarso gioco aereo dei californiani. Ma qui non si tratta di scarsezza del gioco aereo: Garcia e compagni hanno sfruttato al meglio quello che la difesa dei Jets gli ha concesso, correndo a piu' non posso e perforando il fronte a sette dei newyorchesi a piu' riprese. Con un gioco sulla terra cosi' redditizio e' ovvio che la palla in aria e' stata messamolto poco, ma quando Garcia e' andato alla ricerca dei suoi ricevitori li ha trovati molto piu' pronti di settimana scorsa. Solo 141 yards per lui, ma 16 passaggi completati su 20 sono comunque un ottimo bottino. E comunque l'unico TD di San Francisco e' venuto proprio da un lancio di 6 yards per Owens che, ad inizio secondo quarto, pareggiava il TD iniziale di Curtis Martin. Era tempo del Cortez-show, ed il kicker californiano, fresco campione XFL con i LA Extreme, non si faceva pregare due volte per sparare le sue bordate da vicino e da lontano. Quattro field goals da 19, 49, 35 e 39 yards, intervallati da un calcio di Hall a segno dalle 24 ed un altro bloccato dalle 50, fissavano il punteggio sul 19-10 con poco piu' di due minuti da giocare. I Jets, fino a quel momento abbastanza inconcludenti (Testaverde aveva completato solamente 3 passaggi in tutta la partita e Martin era stato ben controllato dalla difesa avversaria), costruivano un drive da manuale che li portava a segnare il 19-17 ancora con Martin a 50 secondi dal termine. Ma la stagione dei miracoli non dura in eterno, ed il successivo onside kick veniva calciato malissimo, praticamente tra le braccia di un avversario, e la partita si concludeva con la vittoria dei Niners. Una vittoria importantissima per gli uomini di Mariucci, che restano agganciati al treno Atlanta al secondo posto in division, pronti ad approfittare di qualsiasi passo falso possano commettere i capoclassifica, e ben determinati a giocarsi ogni chance per l'accesso quantomeno al wild card. Dell'attacco gia' si e' detto, ma onore e menzione speciale anche alla difesa. Testaverde non e' un cliente facile per una secondaria giovane ed inesperta quale quella dei niners, ma cornerbacks e safeties si sono comportati egregiamente, supportati anche da una buona linea di difesa che ha messo abbastanza pressione sul QB della grande mela. Infine buono il lavoro dei linebackers, che hanno contenuto ottimamente lo spauracchio Curtis Martin. |