PHILADELPHIA 20 - ARIZONA 21
Come lo vogliamo definire? L'upset della
giornata? O piuttosto il ritorno alla tradizione?
Delle tredici rimonte sinora riuscite nell'NFL al "Comeback Kid"
Jake Plummer, infatti, ben 5 (dati aggiornati) sono state celebrate a
spese degli Eagles. Il motivo?
Se in generale non è chiaro (almeno Plummer non lo ha mai detto...), in
questo caso invece è chiarissimo: con l'attenzione un po' troppo rivolta
allo scontro "al vertice" con i Giants in programma per Domenica
prossima, gli uomini di Andy Reid si sono bellamente dimenticati che ad
attenderli non c'era il turno di riposo, ma una partita in casa contro i
Cardinals (adesso 1-2) da vincere assolutamente.
E così sono stati ancora una volta beffati all'ultimo secondo.
Sotto 20 a 14 con 1:04 da giocare nell'ultimo quarto, il mai domo qb di
Arizona non si da per vinto e, a suon di (bellissimi) passaggi, trascina i
suoi fin sulle trentacinque yds degli Eagles: ma a 9 secondi dalla fine
siamo al quarto down e un fg non basta. Bisogna segnare una meta e da
quella distanza non rimane che affidarsi ancora una volta alle magie di
Plummer.
E Jake "the Snake" (18 su 32 per 238 yds due mete e un int.),
ancora una volta, non tradisce: vistosi braccato da un (feroce) manipolo
di avversari, finge il passaggio al solito Boston, guadagna un paio di
secondi e spara una palombella nei pressi della end zone. Qui, con un
gesto felino, il wr e returner Mary Tay Jenkins si libera del marcatore
(niente meno che il probowler Troy Vincent!) e fa suo il pallone della
vittoria. Facile no?
No, di solito no: ma durante tutta la partita una formazione (Philadelphia)
sulla carta (molto) superiore, ha mostrato una certa arrendevolezza:
Insomma, non ha dato il massimo: e questo nella NFL di oggi non se lo può
permettere quasi nessuno.
Questa mancanza di concentrazione, del resto, è emersa sin dall'inizio. I
Cardinals infatti (un pò come contro Denver: ma i Broncos poi si sono
ripresi alla grande!) passano immediatamente in vantaggio 14-0. Prima un
bel gioco della difesa: il de Vanden Bosch ritorna per 9 yds il fumble
provocato da un devastante sack del lb Fredrickson su Mc Nabb (è il primo
turnover provocato dai Cards quest'anno!); poi un td pass di 2 yds di
Plummer per il te Mackovicka .
Ma nel secondo quarto c'è (finalmente) la reazione degli Eagles. Due td
pass di McNabb (e chi se no?) per il nuovo asso Todd Pinkston e un fg di
Ackers ridanno il comando a Philly (17-14). Tuttavia, nonostante il
total-offense degli Eagles sia superiore agli avversari (440 yds contro
329, anche grazie all'ottima prestazione del rb di riserva Buckhalter, ben
oltre le 100yds) un solo fg in tutto secondo tempo non basta e finisce
come sappiamo.
Per Dave Mc Ginnis finalmente la gioia della prima vittoria da Capo
Allenatore, un modo giusto per caricarsi in vista della trasferta a
Chicago, contro i sorprendenti Bears.
Per Philadelphia (2-2) rimane l'amarezza di un'occasione persa (calo di
concentrazione, si è detto: e pensare che, per evitare distrazioni, coach
Reid non ha nemmeno informato i giocatori dell'attacco USA in
Afghanistan!): e la certezza che, come previsto, Domenica prossima ci sono
i Giants.
WASHINGTON
9 -
NEW YORK GIANTS 23
I Giants vincono ancora, ma certamente
non entusiasmano nessuno (hey, questo discorso mi pare di averlo già
sentito... diciamo l'anno scorso?). Del resto quando "l'eroe"
della partita è un rb di riserva (mancava Tiky Barber e anche Ron Dayne
è dovuto uscire quasi subito per un infortunio al collo) che ha corso la
bellezza di 90 yds in 20 portate ...beh, pensateci un attimo!
In realtà questa (bruttissima) partita (iniziata con 9 minuti di ritardo
per ascoltare in diretta l'annuncio dell'attacco dato dal Presidente Bush),
che è stata caratterizzata dai moltissimi errori commessi da entrambe le
formazioni (8 fumble, quattro intercetti) e dalla battaglia dei fg (finita
3 pari tra Andersen e Conway), è stata vinta dalla difesa di John Fox
(una delle migliori della lega), che non ha fatto molta fatica a
controllare il peggior attacco dell'NFL ( Whashington ha raccimolato 180
misere yds!).
Ma anche la prestazione dell'attacco della Grande Mela è stata così
opaca (unica meta il td pass da 1 yd di Collins, non certo in giornata di
grazia, per il te Dan Campbell!) che soltanto il secondo intercetto del
fuoriclasse cb Jason Sehorn (portato in meta dopo un ritorno da 34 yds a
2.57 dalla fine) ha dato la vittoria ai Giants.
In prospettiva, un campanello di allarme alla vigilia dello scontro con
gli arci-rivali di Philadelphia. Al punto che lo stesso Sehorn al termine
(per ragioni "politiche") si è sentito di dover fare la
seguente dichiarazione: "Non direi che l'attacco fosse in
difficoltà, perchè nel quarto periodo abbiamo tenuto la palla per 12
minuti. E comunque il nostro motto è che se abbiamo anche un solo punto
più degli avversari abbiamo vinto. Non segniamo molto, non siamo come i
Rams, è vero: ma comunque i Giants (3-1) sono in testa al girone".
E i Redskins (0-4)?: l'era Schotteneimer è appena iniziata (nel peggiore
dei modi), ma potrebbe finire molto presto: ultimi in attacco (Banks
sembra il solito "bidone") e in difesa (hanno perso anche Bruce
Smith, alla prima azione della partita!) hanno giocato comunque con
maggiore determinazione, ma questo non è servito a limitare gli errori e
ad evitare la quarta sconfitta in altrettante partite. Per quest'anno mi
sa che si dovranno accontentare di vincere le cosiddette "battaglie
tra poveri", come quella della settimana prossima: nel MN contro
Dallas.
OAKLAND 28 - DALLAS 21
Non fatevi ingannare dal risultato: non
è stata affatto una partita combattuta!
In realtà la vittoria dei Raiders (anche quest'anno formazione di
vertice, in lotta per i Playoffs) non è mai stata in discussione.
Dallas, che pure è riuscita nell'impresa di non commettere alcun turnover
(dopo averne commessi 13 in tre partite!), "giaceva" infatti sul
7-28 per verso la fine del terzo quarto e solo il (naturale) rilassamento
dei Californiani ha consentito ai Texani di riavvicinarsi.
Ma anche in queste (favorevoli) condizioni Dallas, per riuscire a segnare,
ha dovuto aprire la borsa dei trucchi: del resto, dopo essersi visto
bloccare i due primi fg, Dave Campo non aveva scelta e così ha deciso di
cambiare tattica, ordinando una finta che ha portato il K Seder in meta.
Le altre due segnature di Dallas vengono da due bei lanci del Qb Wright
(unica luce offensiva, perchè Emmit Smith è stato completamente zittito
dalla difesa dei Predoni): salito al posto del titolare (l'inesperto
Quincy Carter, uscito per infortunio), Wright ha pescato prima Joe
Galloway (sì, gioca proprio nei Cowboys!) con una bomba da 40 yds eppoi,
a tempo quasi scaduto, lo sconosciuto Dan Chiaverini . Dopo questa
discreta prestazione e stando alle voci degli "insiders",
l'attuale qb di riserva potrebbe presto soffiare il posto di titolare a
Carter: ha più leadership ed è abbastanza accurato sui passaggi lunghi.
Nonostante il record deprimente (0-4: non succedeva dall'89, anche quello
un anno di ricostruzione), Dallas ha comunque buone ragioni per sperare di
cogliere la prima vittoria Lunedì prossimo contro gli ancor più
derelitti Redskins che sono invece in una fase di "distruzione". |