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WEEK 5



CENTRAL DIVISION
by Alessandro Taraschi

 

MINNESOTA 31 - DETROIT 26

MINNEAPOLIS - Son tornati i vecchi tempi. Non vecchissimi a dir la verità. Non centrano gli anni di Happy Days e nemmeno quelli del grande Real. Domenica abbiamo rivisto all'opera i Vikings delle ultime stagioni. Quelli in grado di sommergere sotto una valanga di punti i loro avversari nei primi minuti, per poi lasciarli rientrare pian piano e soffrire sino all'ultimo. Sì perché Minnesota non ha più segnato dal minuto 35 in avanti. E come al solito in questo 2001 le difficoltà di creare qualcosa sul terreno hanno fatto la loro parte in questa siccità in grado di rivitalizzare i Lions. I Lions appunto. Non St. Louis! Detroit continua nella sua stagione-calvario, ritrovando un giocatore importante come Germane Crowell e ritornando a Charlie Batch in regia dal primo minuto. La difesa dei vichinghi fa il possibile per mettere a proprio agio gli ospiti ed anche se la coppia QB-WR fa intravedere buone cose (Batch ha sempre cercato Crowell come suo bersaglio principale quando è sceso in campo in questo scorcio di campionato) si attendono test più probanti per giudizi un minimo attendibili. Sicuramente non depongono a favore di Crowell gli erroracci commessi nel finale. Il mattatore dell'incontro, a scanso di equivoci, giocava dall'altra parte. Daunte Culppper oltre alle solite incombenze da QB (egregiamente svolte: 20-28 per 244 un TD e un intercetto) ha espletato anche quelle di runner (altrettanto bene: sette portate per 83yard e due segnature), dato che Michael Bennett ancora una volta ha dato buca. Ora: nessuno sa se è nato prima l'uovo o la gallina, ma un motivo ci dovrà pur essere se Bennett riceve così pochi palloni a partita. Non può essere solo una dimenticanza di Green che preferisce esporre il suo QB a colpi durissimi piuttosto che affidarsi alla prima chiamata del draft appositamente scelta. Un primo tempo eccellente per i Vikings che completavano l'opera nel terzo quarto incrementando il vantaggio sino al 31-6, con un big play da 47y di Carter (111y di ricezione e 127simo TD in carriera per lui). In precedenza per Minnesota avevano segnato lo stesso Culpepper, per due volte, e Travis Prentice, perforando le linea di Detroit dalla yard. Quindi il collasso ed il momento di Detroit. Da sette quarti i Lions non segnavano un TD, e vi erano riusciti solamente una volta in questa stagione. Le ricezioni di James Stewart, Germane Crowell e Johnnie Morton (quest'ultima convalidata dopo il challange chiamato dalla sideline bluargento) rimpinguavano il carniere di Charlie Batch (mai così bene in carriera: 31-41, 345 yard e 3 TD senza intercetti) ma non servivano alla conquista della prima W del 2001. Minnesota prende una boccata d'ossigeno, anche se davvero questi Lions sono poca cosa. La difesa resta preoccupante, Bennett non si sblocca e Moss sembra stranito. L'intercetto di Cuklpepper è nato proprio da un passaggio sfuggito a Moss in end zone. Insomma per Green c'è davvero poco di cui gioire.

 TENNESSEE 31 - TAMPA BAY 28 (ot) 

NASHVILLE - Ce l'abbiamo fatta! Ce l'abbiamo fatta! È arrivato! È arrivato! Macché bebè, il primo TD pass di Brad Johnson, atteso a Tampa quanto il Salvatore, è stato confezionato. Anzi di più. I passaggi da touch down sono stati ben tre. Peccato che alla fine l'abbiano spuntata i Tennessee Titans, che da quando si sono trasferiti all'Adelphia Coliseum non hanno mai perso contro team della Nfc (5-0). Per Tampa è un duro colpo. Green Bay prende il largo nella corsa al titolo divisionale. Brad Johnson però ha fatto del suo meglio per tenere i suoi in partita sino all'ultimo. In appena un minuto e 14 si è sciroppato 62 yard imbeccando Dave Moore per il TD del pari che ha spedito tutti all'over time. Nel supplementare invece è andata al contrario. Joe Nedney, che nel quarto periodo, dopo l'intercetto di Andre Dyson, aveva fallito dalle 48 il FG che avrebbe disintegrato il morale di Tony Dungy, ha segnato dalle 49 il calcio della vittoria. L'attacco di Tampa, ottenuto il primo possesso dell'overtime, non era riuscito ad essere incisivo quanto era stato nei minuti conclusivi dei regolamentari ed era stato costretto al punt. Durante l'incontro Tennessee ha sempre condotto e quando Johnson finalmente è riuscito ad arrivare in end zone per il "bebè" i Titans conducevano 17-7. Passati subito a condurre grazie al TD pass di McNair (da otto quarti non vi riusciva) per Kevin Dyson, i Titans erano stati riagguantati da una corsa di Warrick Dunn (ritornato nel backfield dopo l'infortunio). Quindi avevano preso il largo. Ritornati nel mirino con la primizia di Brad Johnson, Tennessee tornava a distanza di sicurezza grazie a Eddie George che con la sua corsa da 4 yard rimandava indietro i Bucs (28-14), prima dei concitatissimi minuti finali. A Tampa si spera nel risveglio di Brad Johnon per puntare in alto non si può prescindere dal suo braccio.

GREEN BAY 31 - BALTIMORE 23

GREEN BAY - Anno 2275, Hall of Fame Nfl. "Gentili signori volete seguirmi? Quello che potete ammirare ora è uno splendido quarterback, forse il migliore in circolazione in quegli anni. Nelle immagini dello schermo alla vostra destra lo vedete mentre si diletta a sezionare abilmnte sul suo terreno la difesa più devastante che la Nfl abbia mai conosciuto... Brett Favre, per chi non ricordasse il nome..." Eh sì, quello che nella quinta giornata Favre ha combinato a Ray Lewis e soci non è stato uno scherzetto da poco. Lanciare per 337 yard e tre TD completando addirittura 27 dei 34 passaggi tentati è un'impresa senza mezzi termini. Ma seda qualcuno bisognava aspettarsela quel qualcuno altri non poteva essere che Favre stesso al Lambeau Field (dove possiede un record niente male 62-11, migliore in casa di tutti i tempi!). Se poi ci aggiungete che nel pre partita il buon Brett era stato stuzzicato dalle parole di Brian Billick e Ray Lewis il gioco è fatto... "Credo di non dover dimostrare niente a nessuno ormai. Gioco in questa lega da un bel po' di anni e ritengo di essermi guadagnato il diritto di essere rispettato quanto basta" Più chiaro di così? A sfruttare la vena di Favre ci ha pensato Antonio Freeman. Il suo esordio in sordina lo aveva relegato nel dimenticatoio ed i tifosi, che per definizione hanno la memoria corta, lo avevano persino fischiato dopo una palla sfuggita malamente. La rivincita è arrivata dopo la gara leggendo il tabellino: nove ricezioni, 138 yard e un TD. Ma Freeman non è stato l'unico a raccogliere i passaggi di Favre. Studiando la partita di Chicago, i Packs si sono accorti di come la difesa che trionfò in gennaio faticasse più del solito se doveva contenere più ricevitori sparsi per il campo. Sicché sono nati nove diversi destinatari delle chicche lanciate da Brett. In una partita sola i Ravens hanno subito drive da TD di 59, 74, 80 e 82 yard quando in precedenza al massimo avevano concesso un drive da 33. Andati avanti 24-10 con una corsa ravvicinata di Ahman Green (ben contenuto per il resto del match), Green Bay ha affidato la chiusura alle salde mani di Bubba Franks, che con la sua ricezione da un paio di yard ha portato a 21 le lunghezze di vantaggio per i gialloverdi. Uscito Grbac, che aveva riportato una commozione cerebrale nella prima metà, con poco meno di sette minuti di gioco ancora a disposizione, Randall Cunningham ha guidato due drive vincenti conclusi da una corsa di Jason Brookins e da uno scramble dello stesso Cunningham. Ma non è servito Green Bay ha poi ricoperto il secondo tentativo consecutivo di on side kick (il primo era andato a buon fine dando il via libera a Cunnigham) ponendo fine alle ostilità. Nel solo primo tempo Favre aveva già portato i suoi sul 17-7 con 18-23, due TD pass e 198y di guadagno.
Nota a margine: secondo successo nella Nfl per Darren Sharper nella sfida fratricida che lo vede opposto al fratello più vecchio Jamie. Per la cronaca Darren ha raggiunto il pari, dal momento che ai tempi del college era stato Jamie ad infliggergli un secco due a zero negli scontri diretti.

CHICAGO 20 - ARIZONA 13 

CHICAGO - Uno, va bene. Due possono starci. Ma addirittura tre successi in fila, per i Bears sono davvero un bel colpo. Era sempre da quel santissimo 1995 infatti che a Chicago non si vincevano tre partite "in a row" come dicono gli americani. E quell'anno i Bears ebbero l'ultima stagione vincente che si ricordi. Fa uno strano effetto leggere la classifica della Nfc Central e vedere che dietro i Packers ci sono loro, abituèe dell'ultimo posto da troppi anni, gli orsacci della città del vento. Marchio di fabbrica ancora una volta la difesa. Una settimana fa era stato Urlacher ha riportare in end zone un fumble ricoperto, contro i Cards è toccato a R. W. McQuarters. Era il terzo quarto ed il pallone sfuggito a Michael Pittman (evidentemente debilitato dalla commozione cerebrale rimediata nel primo tempo), colpito duro da Mike Brown, è finito nelle grinfie di McQuarters, libero di scorrazzare per 69y senza la minima preoccupazione. L'unico che poteva fermarlo era Jake Plummer, ma il QB ha subito desistito. A 7 e 33 dal colpo di cannone si era quindi sul 20-6. Totale costruito sul TD da una yard di James Allen, esempio di come concretizzare un drive nato da un'ottima serie di passaggi. Jim Miller aveva completato i suoi primi otto passaggi con due perle da 17 e 25 yard indirizzate a Dez White e Marty Booker. La serie si è interrotta nel possesso successivo con un passaggio troppo corto diretto a Marcus Robinson ma raccolto da David Barrett. Il punteggio era stato arrotondato da due FG per parte di Bill Gramatica e Paul Edinger. Nel finale si è poi degnato di esser della partita anche Jake "the snake". Svegliatosi quando restavano sul cronometro poco meno di tre minuti ha tentato di ripetere la rimonta orchestrata ai danni di Philadelphia una settimana prima. Tentativo mancato per un soffio. Un drive da 99y e 13 giochi aveva mandato in meta Frank Sanders, la difesa aveva retto e restituito palla a Plummer. Una penalità impediva però al "serpente" di tentare il tutto per tutto. E Chicago è seconda, con lo champagne ancora in frigorifero.

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