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WEEK 4



CENTRAL DIVISION
by Alessandro Taraschi

 

  CHICAGO 31 - ATLANTA 3

Atlanta – Poco importa che mancasse Jamal Anderson. Poco importa che Chris Chandler abbia dovuto abbandonare la partita ad inizio secondo quarto per una commozione cerebrale. Poco importa che non ci fosse nemmeno Tony Martin. Quel che conta è che i Chicago Bears Sono 2-1, come non accadeva dal lontano 1995, ultimo Anno del Signore in cui si registra una stagione vincente per la città del vento.

DETROIT 0 - ST.LOUIS 35 

Pontiac - "Forza Red Wings". Gli annoiati e sfiduciati tifosi dei Detroit Lions hanno deciso di darsi all'hockey. Il coro che lunedì si è alzato dagli spalti del Silverdome è stato inequivocabile. A Detroit dei Lions non ne possono davvero più. 35-0. C'è poco da commentare. Dal 1993 Detroit non subiva l'onta di rimanere a zero, ma forse per questo 2001 sarà il caso di farci l'abitudine. St. Louis gioca come se contro avesse una squadra di high school, per fare allenamento. "Oggi si provano i passaggi!" deve aver detto ai suoi Martz. Ed il tema del giorno è stato chiaro da subito. Warner lancia, lancia, lancia. Marshall Faulk non ci si ricorda nemmeno chi sia. Forse anche lui se ne dimentica per un momento, quando perde il primo pallone da 502 portate a questa parte. Allora era il 1999. I primi punti sul tabellone della partita arrivano nei minuti finali del primo quarto. 80 yard di drive diluite in dieci giochi. Tutti passaggi, ovviamente. L'ultimo diretto ad Az-Zahir Hakim. Un flip di 5y che il ricevitore si premura di recapitare in end zone dopo una corsa di dieci yard. 
In una pausa del clinic sul passaggio a corto raggio, tenuto da Warner, nasce la seconda segnatura. In profondità il bersaglio è Torry Holt. Lancio di 36y a superare Ron Rice, per fare 14-0 appena trascorsi pochi minuti del secondo quarto. Più tardi nello stesso periodo è stato il cornerback Dre' Bly a scrivere la parola fine di una partita che forse non si era mai potuta fregiare di un inizio. Ty Detmer parte dalle 16 favorevoli, ma si fa pizzicare da Bly, a conclusione di un buon drive. Le successive 93 yard che dividono Dre' dalla meta si esauriscono in un batter di ciglia. Non serve a nulla nemmeno l'avvicendamento Detmer-Batch. Anche l'ex-titolare si avvicina ma non conclude. Per tre volte i Lions entrati nelle 30 dei Rams si sono fatti scippare il pallone. La quarta ed ultima frazione di gioco risulta una mera passerella per St. Louis che segna altre due volte con Conwell e Faulk. Conwell con una ricezione da una yard (ma và!) e Faulk, che presumibilmente tonerà al lavoro la prossima settimana, con una corsa da 6. Nella città dei motori si spera che i Red Wings non deludano, e che al prossimo draft sia disponibile un QB decente...

TAMPA BAY 14 - GREEN BAY 14 

Tampa Bay - L'ha spuntata Warren Sapp. La sfida tra i nemiciamici della Nfl questa volta ha arriso al difensore con le treccine di Tampa Bay. Ma non crediate che Favre non ci abbia provato. Per due volte il biondo QB ha cercato disperatamente di servire i suoi compagni in end zone negli ultimi istanti disponibili. Inutilmente. I suoi passaggi sono caduti incompleti in entrambi i casi ed i Packers hanno perso la loro imbattibilità proprio nel derby delle baie. Brett Favre ha vissuto una giornata costellata da più ombre che luci. Dei tre intercetti lanciati dal numero 4 uno è addiritturastato riportato in meta, dopo una fuga di 93 yard, da Shelton Quarles. L'unico vero lampo di classe è arrivato in un momento critico per Green Bay. Intercettato al primo lancio dell'incontro da Donnie Abraham, Favre è stato sorpreso da Quarles nel successivo drive. Al terzo tentativo però, come detto, il lampo. Pressato da Warren Sapp e Simeon Rice, il QB col carattere del LB ha lasciato partire un lob perfetto per Bill Schroeder che, superata la safety eric Vnce, ha perfezionato il passaggio più lungo della stagione per il TD del pareggio. Il vantaggio è arrivato subito dopo col piazzato dalle 35 di Ryan Longwell. Un vantaggio destinato a non durare, presto vanificato dal drive vincente più lungo nella storia dei Bucs. 95 yard terminate con lo sfondamento da 39 lunghezze di Mike Alstott, chiamato a sostituire in ogni down l'infortunato Warrick Dunn. Fondamentali per la buona riuscita della storica operazione due blocchi di Keyshawn Johnson, che hanno spianato la strada al fullback di Tony Dungy. Quindi il tentato miracolo di Favre, che, partendo dalle proprie 16 yard, è arrivato sino all 11 dei Bucs senza riuscire ad andare fino in fondo. Sfida dunque a Sapp che più di una volta ha colpito il suo QB prediletto senza però collezionare alcun sack. Sull'altro fronte ancora zero TD pass per Brad Johnson, ma fin che si vince va tutto bene, tanto KJ fa bene anche il TE!

MINNESOTA 15 - NEW ORLEANS 28 

Il primo TD stagionale di Randy Moss è arrivato, ma non è servito a granché. Minnesota colleziona la terza sconfitta in quattro partite ed ora per Dennis Green tutto si fa molto, molto complicato. Ai New Orleans Saints deve essere apparso sin troppo semplice sbarazzarsi di chi un anno fa li aveva eliminati dalla corsa al Superbowl. Consegnata la palla ripetutamente nelle salde mani di Ricky Williams, ci ha pensato l'uomo treccina "inferiore" a tartassare la difesa gialloviola. 136 yard di corsa, un touch down e cinque ricezioni per 42 yard. Al resto hanno pensato il piede di John Carney, a segno anche dalle 50 nel drive di apertura dei Saints, e la difesa. I Vikings sono stati costretti a penalità per "delay of the game" e "intentional grouding", sintomo evidente della pressione esercitata dal fronte difensivo nero-oro. E proprio da una giocata difensivaè nata l'azione più importante dell'incontro. Il TD da 52 yard di Cris Carter sembrava già cosa fatta, ma a tre yard dalla goal line Kevin Mathis ha compiuto il miracolo. Da dietro, intuendo l'impossibilità di fermare Carter in tempo, è andato direttamente sul pallone, strappandolo all'esperto ricevitore vichingo. L'ovale è rimbalzato in end zone, dove Sammy Knight l'ha ricoperto per un touchback letale per le speranze vichinghe. 
Ma non è tutto. Nel terzo periodo Darren Howart concretizzava il forcing su Culpepper provocando un fumble che Chris Oldham non si limitava a controllare ma riportava in meta dalle 38y. A rimettere i Vikings in corsa non è servito nemmeno l'ennesimo TD di questo inizio campionato di Byron Chamberlain, un passaggio da 19y di Daunte Culpepper che il TE ha controllato egregiamente.
Le delusioni di questi Vikings edizione 2001 hanno comunque una radice precisa. Senza gioco di corsa non si va da nessuna parte, i Vikings non hanno un gioco di corsa, i Vikings non vanno da nessuna parte. Chiaro come l'acqua di sorgente. Michael Bennett ha deluso ancora (non che gli siano stati concessi molti palloni per la verità) e non sembra pronto per sostenere il peso di un attacco Nfl. Senza i suoi miglioramenti però non si apre il campo per i passaggi e così non si evitano le sconfitte. Per costruire un buon futuro si passa da Michael Bennett, nessun dubbio.

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