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Preview AFC - NFC / FORUM / Week: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 |
WEEK 1
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GREEN BAY 28 - DETROIT 6 Green Bay - I Green Bay Packers alzano la voce. Due spettacolari big play firmati Brett Favre, Bill Schroeder e Ahman Green stendono definitivamente prima ancora del riposo i Lions di un Charlie Batch che definire pasticcione equivale a fargli un complimento. Il West Coast offense di coach Marty Mornhinweg è lungi dall'essere digerito da Batch al primo approccio con questo tipo d'attacco, fatto di rapide scelte e timing preciso. Ne è dimostrazione l'intercetto lanciato poco prima dell'intervallo. Dalle 5 yard di Green Bay Batch sbaglia un passaggio di tocco indirizzato a Herman Moore, ne approfitta Darren Sharper (9 intercetti l'anno scorso). Il risultato resta in cassaforte. A mettercelo erano stati tre touch down nel volgere di un quarto, il secondo. Un errore di Terry Fair, che liscia il placcaggio, spiana la strdada alla prima fuga di Green in end zone, 31 yard. 7-0. Diventa 14-0 quando Schroeder batte Todd Lyght e riceve da Favre un passaggio di 23 yard. Sono 21 nel momento in cui Green sbuca dalla linea di scrimmage e s'invola per il TD più lungo della sua carriera, 83 yard e tanti saluti ai Lions. I calci di Jason Hanson sono poca cosa e il 21-6 con cui si chiude la prima metà di gara non fa presagire nulla di buono per Detroit nella ripresa. Il terzo quarto vede ancora Favre protagonista. Otto completi su dieci, i due passaggi incompleti entrambi droppati. Tra gli otto passaggi anche il tocco da una yard che Bubba Franks riceve per fissare sul 28-6 il risultato finale. Un Favre eccelente dunque, alla fine per lui 22 su 28 (ma ben quattro drop dei ricevitori) 260 yard e nessun intercetto, che sembra intenzionato a dar battaglia ai Bucs per il titolo divisionale. Per Green Bay inoltre la possibilità di migliorare notevolmente non appena Green si registrerà. Tre fumble, di cui uno perso, e due passaggi sfuggiti sono eccessivi nella stessa giornata. Ma se per Green, reduce da un infortunio, sono luci ed ombre per Detroit son solo ombre. Già detto di Disastro Batch poco o nulla ha portato alla causa James Stewart. Qualche attenuante per la difesa che vedeva i DB decimati dalle pesantissime assenze di Bryant Westbrook, Ron Rice e Kurt Schulz. Ancora fuori Germane Crowell, il ginocchio non gli da pace, e vedere Batch lanciare così non gli farà di certo abbreviare i tempi di recupero. TAMPA BAY 6 - DALLAS 10 Irving - Vincere e non convincere. Sì, è certamente meglio che deludere e perdere, ma per chi parte con ambiziosi progetti non è un gran inizio. Dallas nella Nfl è ormai considerata meno del due di coppe quando briscola è bastoni, quindi era lecito pensare che alla prima di campionato i Tampa Bay Buccaneers rinforzatisi in attacco con l'arrivo di Brad Johnson e con l'ennesimo nuovo allenatore di reparto (terzo negli ultimi tre anni) potessero fare un sol boccone dei derelitti texani. Così, come avrete capito, non è stato, e la partita ha seguito un canovaccio non certo nuovo per i tifosi della Florida. A vincere per l'ennesima volta è stata la difesa che ha non ha concesso nulla all'attacco di Emmitt Smith e soci. Figurarsi che problemi possa aver avuto Warren Sapp a contenere il rookie con la stella Quincy Carter. Già in bambola per conto suo il giovane QB non ha potuto molto contro una delle migliori secondarie della lega. Dallas però grazie ai problemi vecchi come il mondo dei Bucs ha condotto a lungo. Solo nel quarto periodo infatti Brad Johnson correndo lui stesso in end zone per una yard ha sbloccato un 6-3 (Tampa era passata in vantaggio con Gramatica) che rischiava di rompere sul nascere il delicato giocattolo a disposizione di Tony Dungy. Ma il nuovo distributore di passaggi col numero 14 si è fatto sentire. Tampa ha mantenuto il possesso dell'ovale per gran parte del match con lunghi drive, muovendo con disinvoltura la catena a differenza di quanto accadeva l'anno passato. La mancata finalizzazione delle azioni può per il momento essere addebitata alla scarsa vena di Warrick Dunn (contro i Cowboys l'anno scorso corse per 210 yard) e alla botta che, dopo il drive che ha portato al 3-0, ha limitato notevolmente Keyshawn Johnson, nonché alla nuova difesa di Dallas che gioca guardacaso in modo simile ai Bucs. Per il momento. Visto che se anziché Dallas ci fosse stata un'altra formazione i bucanieri avrebbero avuto seri problemi nel portare a casa la doppiavù. Per tre volte nei minuti finali Carter ha sprecato l'occasione buona per portare in vantaggio i suoi. Due incompleti abbondanti e a 1:47 dal termine l'intercetto spedito tra le braccia di John Lynch che ha chiuso definitivamente la partita. Da Tampa ci si aspetta di più, è arrivato il momento di giocare qualche carico, aspettando le ultime mani per sfoderare le briscole altrimenti per Dungy potrebbe non esserci un altro mazzo. CAROLINA 24 - MINNESOTA 13 Minneapolis - Peggio di così i Vikings non potevano cominciare. Kick off e... nemmeno il tempo di lasciar svanire nell'aria il boato dello sparo dello starter che già Carolina aveva segnato i primi sette punti della stagione. Steve Smith si beve il campo e come d'incanto dopo una prestagione esaltante i Vikings ripiombano nell'incubo che li aveva avvolti nel Championship game di gennaio contro i Giants. E la partita che Minnesota ha giocato con i Panthers, specialmente la prima metà (i primi quattro possessi sono stati un fumble, due punt e un intercetto), ha proprio ricordato l'ultima imbarazzante prestazione che i offerto gialloviola avevano nella passata stagione. Un Daunte Culpepper irriconoscibile, smarrito, incapace di trovare Moss (una sola ricezione per il numero 84), l'assenza - ma questa era preventivata - di un RB del valore di Robert Smith, la solita inesistente difesa. Basta un rookie non più giovanissimo come Chris Weinke a mettere in crisi una secondaria lontana dal potersi definire accettabile se si hanno progetti di gloria. Il passaggio di 16 yard che il vincitore dell'ultimo Heisman Trophy completa in collaborazione con Muhsin Muhammad porta definitivamente in vantaggio i Panthers a 2:53 dalla fine del terzo periodo. La vittoria acquista un margine di sicurezza quando a poco meno di dieci minuti dalla fine lo stesso Weinke corre in end zone partendo da una yard. L'ultima occasione di rientrare in partita l'ha dilapidata Culpepper facendosi sfuggire un fumble, terminato in touchback, quando restavano 3:34 sul cronometro. I turnover (3 intercetti) hanno condannato i Vikings alla prima sconfitta nella partita d'apertura dal 1995 ad oggi. L'unico sprazzo è arrivato con il TD di Cris Carter, imbeccato da Culpepper che ha portato avanti Minnesota per la prima volta nel corso dell'incontro. Il conseguente errore nella trasformazione, il calcio di Gary Anderson è stato bloccato da Sean Gilbert, avrebbe dovuto essere un monito per la squadra di Green. Invece... Un pessimo esordio per iniziare una stagione che tutti a Minneapolis vorrebbero dedicare a Korey Stringer. BALTIMORE 17 - CHICAGO 17 Baltimore - Sulla carta era una missione impossibile e alla fine così è stato. Chicago non poteva davvero fare di più contro i campioni in carica. Un attacco senza una precisa fisionomia con un quarterback non all'altezza del ruolo di titolare nella Nfl non poteva nemmeno sognare di impensierire la difesa più quotata del pianeta. E pensare che l'ultimo a correre più di cento yard contro la superdefense fu proprio James Allen, che questa settimana non è andato molto in là, raccogliendo appena 43 yard in 21 portate. Chicago è rimasta in partita finché Elvis Grbac non ha ingranato. Il primo TD infatti arriva solo dopo quasi tre quarti di gioco, quando il neo regista di coach Brian Billick ha pescato Sam Gash per sette punti che hanno ufficialmente condannato i Bears. Il raddoppio (ci scuserete ma il termine mutuato dal calcio con Baltimore ci sta!) è stato firmato da Terry Allen, per nulla entusiasmante ma capace di sfondare la goal line defense di Chicago per portare il risultato sul 17-6. Shane Matthews ha comunque voluto mettere il suo zampino nella segnatura che ha completato il tabellino. Un suo lancio, con soli 5 minuti e 24 da giocare, prima che Allen corresse in end zone, era stato intercettato da Ray Lewis dopo una deviazione di Jamie Sharper e riportato per 21 yard. Ed è stato uno dei due intercetti lanciati da Matthews negli ultimi sei minuti. Per i tifosi degli Orsi non sembrano esserci buone nuove in vista nemmeno per questa stagione e finchè non scoveranno un QB degno di tal etichetta sarà difficile costruire un progetto vincente. NEXT WEEK Green Bay cercherà di confermare l'ottima prestazione casalinga a New York contro i Giants, i cui defensive back costituiranno un test sicuramente più probante per Favre. Detroit cercherà di rifarsi in casa contro Dallas, e non poteva esserci avversario migliore per nutrire speranze di immediata riscossa. Minnesota giocherà il Monday Night contro i campioni di Baltimore in un interessantissima sfida attacco Vikes-difesa Ravens, e in quello che avrebbe potuto essere il Superbowl dello scorso anno. Certo che se Minny ha faticato contro Weinke un poco più che ordinato Grbac potrebbe bastare a spazzare via Carter&Co. Complicazioni in vista anche per i Bucs che se hanno sudato le più classiche delle sette camicie a segnare contro Dallas figurarsi contro la difesa degli Eagles, che a gennaio li cacciò fuori dalla corsa all'anello. Per la prima al Soldier Field i Bears riceveranno i rinati Jaguars del rinato Brunell. Non il massimo ma poteva andar peggio. |