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WEEK 4

 

La giornata vista da Matteo Gandini

  • La citazione cinematografica viene fin troppo facile. "Remember the Titans" era il titolo originale di "Il sapore della vittoria", lo splendido film sul mondo del football interpretato da Denzel Washington. Vi ricordate i Titans? La squadra che ha chiuso la scorsa stagione con la difesa numero 1 in assoluto della lega e che aveva creato con i Ravens una delle rivalità più interessanti degli ultimi anni? Be', le cose sono cambiate; domenica Tennessee ha perso la terza gara stagionale, per 26-7 contro i Ravens, che oltre a fornire la solita notevolissima prestazione difensiva hanno fatto vedere ottime cose anche in attacco, e sono sembrati veramente una macchina perfetta. Le ottime prove di Terry Allen e Elvis Grbac hanno permesso alla squadra allenata da Brian Billick di guadagnare ben 460 yards, affermandosi come principale favorita per il titolo dopo 4 settimane di gioco; il ritorno di Steve McNair non è bastato ai Titans per risolvere i loro problemi, causati soprattutto da una difesa molto indebolita rispetto a quella della scorsa stagione, ma anche il QB è sembrato in grado di infastidire gli avversari solo con le sue gambe e non con il braccio. Per Jeff Fisher non sarà facile raddrizzare la situazione, e di certo le cose non miglioreranno finche Eddie George non tornerà quello di una volta.

  • L'altra super-potenza di questa parte iniziale di stagione, St.Louis, ha risposto chiudendo nei primi minuti il Monday Night contro i Lions, vinto 35-0; per i Rams si è trattato di un test poco significativo, contro quella che probabilmente è la peggior squadra della lega, ma la squadra di Mike Martz è rimasta comunque l'unica ancora imbattuta.

  • I Packers escono a testa alta dalla sconfitta contro i Buccaneers, 14-10; Brett Favre si sta probabilmente ancora mangiando le mani per i 3 intercetti, in particolare quello riportato in end-zone da Sherlton Quarles che è costato la gara a Green Bay, e senza i suoi errori la squadra allenata da Mike Sherman avrebbe vinto con comodità la sfida con i rivali divisionali. Tampa Bay sta ritrovando la difesa che l'aveva portata molto in alto nelle ultime stagioni, ma se vuole rendersi veramente pericolosa deve essere meno conservativa in attacco, e mettere Brad Johnson in condizioni di condurre con successo il reparto offensivo. Dall'altra parte, occhio a Kabeer Gbaja-Biamila, giovane end dei Packers; dietro a questo nome quasi impronunciabile si nasconde uno dei migliori giovani talenti della lega fra gli uomini di linea difensiva.

  • Forse selezionare Tim Couch con la prima scelta assoluta nello stesso draft che ha poi prodotto QB del calibro di Donovan McNabb o Daunte Culpepper non è stato poi un errore così grosso; alla sua terza stagione nella lega l'ex stella di Kentucky si trova finalmente con una squadra degna di essere considerata tale, e la rinascita dei Browns è continuata con il successo 20-16 contro i Chargers, nel derby fra le due più grosse sorprese della stagione. Cleveland deve ancora giocare entrambe le sfide contro le grandi della division, Baltimore e Tennessee(grandi, o ex grandi), ma i Browns sembrano addirittura pronti per contendere per un posto nei playoffs; buona parte del credito va a Butch Davis, che ha puntato su una difesa solidissima per la ricostruzione della squadra, e il lavoro da lui svolto sta dando ottimi risultati.

  • Non c'è niente da fare, i Vikings proprio non riescono ad uscire dalla loro crisi. Sembrava che la vittoria della scorsa settimana su Tampa Bay potesse essere una base da cui ripartire, ma Minnesota è tornata a giocare male, ed è stata battuta dai Saints 28-15. Più volte abbiamo detto che la causa principale del brutto momento è il ritiro di Robert Smith, che ha tolto equilibrio all'attacco, ma adesso sembra che anche le altre stelle giochino distratti o con poca convinzione, vero Cris Carter? Esemplificativa è l'azione in cui Kevin Mathis ha strappato la palla dalle mani del ricevitore dei Vikings, che sembrava diretto in end-zone per un facile TD; per fortuna che domenica prossima al Metrodome arrivano i Lions...

  • La sorpresa più grossa della settimana è il successo dei Cardinals sugli Eagles 21-10; Philadelphia ha preso sotto gamba gli avversari di Arizona, e la testa dei giocatori in maglia verde era già sulla sfida con i Giants del 22 ottobre. Jake Plummer ha risolto la gara con la sua grande abilità, che purtroppo per i suoi esce però raramente, e quasi sempre contro gli Eagles; la tendenza dovrà cambiare, e "the Snake" dovrà essere più costante se i Cardinals puntano in alto.

  • I Giants, invece, non sono caduti nella stessa trappola degli Eagles, e hanno sconfitto i deboli Redskins 23-9 nella gara precedente al big match contro i Rams; merito di Jim Fassell, che ha saputo tenere la sua squadra concentrata.

  • Occhio ai Bears: sono l'unica squadra ad aver battuto i Ravens, e nel successo 31-3 sui Falcons hanno fornito una prova difensiva dominante, tenendo a bada senza problemi i 2 QB di Atlanta. Il middle linebacker Brian Urlacher guida un reparto fra i più dominanti della lega, e l'attacco guidato da Jim Miller è uno dei più sottovalutati della NFL.

  • Che sia già finito il periodo di ricostruzione dei 49ers? San Francisco ha ottenuto un importante successo divisionale, il primo contro il suo ex coach George Seifert, sconfiggendo Carolina 24-14. Jeff Garcia, Terrell Owens e Garrison Hearst non sono Young, Watters e Rice, ma l'attacco di Steve Mariucci sta facendo vedere ottime cose, e in particolare il RB sta sorprendendo tutti con il suo ritorno al successo dopo i tempi bui.

  • I Broncos si sono rimessi in carreggiata con il successo 20-6 sui Chiefs, nella partita della vita del cornerback Deltha O'Neill, che ha intercettato 4 palloni; Rod Smith e Mike Anderson si sono comportati più che bene, ma a Denver rimane il problema di un secondo ricevitore che sappia sostituire Ed McCaffrey, visto che Eddie Kennison è stato praticamente inesistente, e il giovane Kevin Kasper si è fatto male alla caviglia. Dove sei, Shannon Sharpe...

  • Anche Miami è ritornata al successo dopo la debacle contro i Rams; i Dolphins hanno battuto New England 30-10 e hanno probabilmente ritrovato un po' di fiducia in se stessi. A proposito di ritorni, bentornati sulla terra, Patriots! Una settimana dopo la scioccante vittoria contro Indianapolis, la gara di domenica ha dimostrato che Tom Brady non è proprio al livello di Drew Bledsoe, e che tempi duri aspettano gli uomini di Bill Belichick, finche il titolare non sarà di ritorno dal suo infortunio; il problema è che per Bledsoe si parla ancora di almeno sei settimane di stop.

  • Anche se non ha un talento fuori dal comune, Trent Dilfer è un vincente, e lo ha dimostrato ancora una volta portando i Seahawks al successo per 24-15 sui Jaguars, dopo l'infortunio del titolare Matt Hasselbach; l'attacco di Seattle è sembrato molto più efficace con l'ex QB dei Ravens al comando, ed è probabile che della stessa opinione sia Mike Holmgren, che ha dichiarato nel dopo gara che l'idea di promuovere Dilfer titolare non è fuori discussione.

  • Discorso simile per i Cowboys: dall'infortunio di Quincy Carter in poi, Dallas ha cominciato a carburare con Anthony Wright in campo e ha addirittura rischiato di mettere a segno il colpaccio contro i Raiders; Oakland si è un po' rilassata dopo aver preso un grosso vantaggio nella fase iniziale della gara, ma la differenza fra le due squadre è molto più ampia di quanto il punteggio, 28-21, indicherebbe.

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