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WEEK 2

 

La seconda giornata vista da Matteo Gandini

In una giornata che sarà ricordata più che altro come la prima dopo i terribili attentati di martedì 11, il match più interessante era quello di Miami fra Dolphins e Raiders, e le attese sono state ampiamente rispettate. 
La chiave della partita è stata la capacità della difesa di Dave Wannstedt di annullare il tandem di ricevitori più prolifico nella storia della lega, Tim Brown e Jerry Rice, tenuti rispettivamente a 3 e una ricezione; nel primo tempo sono stati i passaggi a Charlie Garner a ferire in profondità i padroni di casa, ma dopo l'intervallo i Dolphins hanno rinforzato la copertura sull'ex 49er, e per Gannon e compagni muovere la palla è stato molto più difficile. Jay Fiedler ha superato a pieni voti un altro esame non facile, guidando i suoi per 80 yards in 101 secondi nel drive decisivo per il successo 18-15, con un'esecuzione del "two-minute-drill" che ha riportato i tifosi di Miami indietro di qualche anno, quando alla guida della squadra c'era un certo Dan Marino, particolarmente abile in questo tipo di situazioni. Gli esami non finiscono mai...domenica prossima ad attendere i Dolphins ci sono i Rams, anche loro imbattuti.
A proposito di St.Louis, la vittoria contro San Francisco, 30-26, è stata la seconda di fila su un campo difficile per gli uomini di Mike Martz, e anche questa è stata molto combattuta; i Niners mostrano comunque parecchi segni di miglioramento, e se non fosse stato per gli innumerevoli palloni lasciati cadere dai ricevitori in maglia rossa, saremmo qui a parlare di sorpresa.
Sorpresa? Le più grosse della settimana sono arrivate ai danni dei campioni in carica di Baltimore, sconfitti 21-10 da Cincinnati, e di Minnesota, battuta 17-10 da Chicago. In entrambi i casi la colpa delle debacle è da attribuire in buona parte alla mancanza di un gioco sulle corse; lo scorso anno i Ravens basavano il loro attacco sulla costanza di Jamaal Lewis, e ora, senza il loro RB titolare, sono costretti a lanciare la palla molto più spesso, anche per i piccoli guadagni che nel 2000 erano una certezza con le corse di Lewis. Il risultato si è visto domenica, con Elvis Grbac costretto a lanciare ben 63 volte, e Baltimore sconfitta per la prima volta dallo scorso 29 ottobre. Simile il discorso per i Vikings, al secondo stop consecutivo dopo aver dominato tutti nelle gare di pre-stagione, per quanto queste possano valere; la vita senza Robert Smith è più dura di quanto Dennis Green pensasse e il peso di tutto l'attacco è un po' troppo per le spalle pur solide di Daunte Culpepper. Randy Moss e Cris Carter, a cui le difese possono dedicare molte più attenzioni con l'assenza di Smith, sono stati limitati a 6 ricezioni in due, e i Bears, che hanno trovato un nuovo leader in Jim Miller, hanno vinto la prima gara stagionale.
Un problema simile potrebbero averlo i Jaguars senza Fred Taylor, ma per ora Stacey Mack ha dimostrato di essere un più che valido sostituto, guidando i suoi al successo 13-6 sui Titans con 80 yards su corsa; quello che ha più impressionato è stata la difesa di Jacksonville che, più volte criticata per essere "morbida", ha dato segni di cominciare ad adattarsi al gioco "fisico" della AFC Central. Per Tennessee è arrivata a sorpresa la seconda sconfitta in 2 gare, e i Titans hanno dimostrato di soffrire la mancanza della marcia in più fornita da Steve McNair, con Neil O'Donnell incapace di guidare con efficacia per due volte il drive del possibile pareggio.
Al contrario dei Vikings, l'attacco dei Seahawks è sempre più un monologo di Ricky Watters, e alla difesa di Philadelphia è bastato contenere l'ex Eagle per tenere Seattle fuori dalla end zone per la seconda settimana di fila e vincere 27-3; Donovan McNabb sembra aver trovato un bersaglio ideale in James Thrash, e Philly dà l'idea di essere di molto sopra a tutti nella debolina NFC East.
Se i Chargers fossero nello stesso raggruppamento degli Eagles, per esempio, di sicuro lotterebbero per il titolo divisionale; invece, pur avendo l'ex general manager di Buffalo John Butler assemblato un gruppo capace di contendere per i playoffs, nella difficile AFC West San Diego avrà vita 
dura. Inoltre, anche se la difesa dei Cowboys non è certo nell'elite, con le 90 yards guadagnate nella vittoria 32-21 dei suoi Ladainian Tomlinson si conferma il principale candidato per il titolo di rookie dell'anno.
Se Matt Millen avesse previsto un inizio così ci avrebbe pensato 1000 volte prima di lasciare l'accogliente cabina di commento del network FOX per lo scomodo posto di general manager dei Lions; fuori Charlie Batch dopo i 2 intercetti della prima giornata, dentro Ty Detmer che per ben 7 volte ha regalato la palla agli avversari nella gara persa 24-14 contro Cleveland, che tra l'altro l'aveva tagliato quest'anno durante il camp di allenamento. Adesso il coach Marty Mornhinweg si trova in una situazione poco invidiabile, perché l'alternanza fra i due QB non fa certo bene al morale della squadra, e c'è bisogno di prendere una decisione definitiva prima che sia troppo tardi; sembra comunque che lo staff dei Lions voglia dare ancora qualche chance a Detmer.
Spinte dal desiderio di dare alla loro città qualcosa per cui festeggiare, le squadre newyorchesi hanno vinto due gare su campi non facili ma contro due squadre tutto sommato piuttosto deboli; i Chiefs, sconfitti 13-3 dai Giants nella bolgia dell'Arrowhead Stadium, sono in pratica senza ricevitori, dopo gli infortuni a Derrick Alexander e "Snoop" Minnis, e i Patriots, battuti 10-3 dai Jets, hanno confermato che il loro attacco è in pratica inesistente; le cose, tra l'altro, rischiano di peggiorare con l'assenza nelle prossime gare di Drew Bledsoe, finito in ospedale dopo essere stato colpito più volte duramente dalla difesa del coach Herman Edwards.
Per un tempo i tifosi dei Broncos hanno cominciato a preoccuparsi per l'assenza di Terrell Davis e Ed McCaffrey, ma poi nella ripresa Denver, che contro Arizona si è trovata sotto 10-0, ha ritrovato un ispiratissimo Brian Griese, e ha dominato i Cardinals, 38-17; col senno di poi Mike Shanahan ha fatto bene a tenere tutti e 3 i RB gemelli, visto che adesso sia Olandis Gary che Mike Anderson (il primo più dotato del secondo) gli serviranno non poco per il resto della stagione.
Brett Favre ha confermato di essere tornato quello dei tempi d'oro, grazie anche all'ottima forma del RB Ahman Green, e i Packers hanno tenuto a zero i Redskins, che nella prima settimana avevano segnato solo 3 punti contro San Diego; la schiacciante vittoria di Green Bay per 37-0 potrebbe cominciare a dare adito a discussioni sulla solidità della panchina di Marty Schottenheimer, visto che il padrone degli Skins Daniel Snyder non è certo noto per la sua pazienza.
L'attacco dei Colts, già in passato a dir poco esplosivo, è ora ancora più pericoloso con la crescita di Jermoe Pathon, diventato complemento ideale per Marvin Harrison; domenica per Buffalo, sconfitta 42-26, non c'è stato niente da fare, ma se Indianapolis vuole arrivare fino in fondo deve rinforzare la sua difesa sulle corse, che fino ad ora è stata il suo punto debole.
Infine, diamo il benvenuto ufficiale nell'NFL alla prima scelta assoluta dello scorso draft, Michael Vick, che ha lanciato il suo primo completo e corso per il suo primo TD in carriera, entrando per alcuni giochi al posto del titolare dei Falcons Chris Chandler, nella vittoria di Atlanta 24-16 su Carolina; il talento di Vick non si discute, ma l'alternanza con Chandler è un'arma a doppio taglio, che può sì dare problemi alle difese avversarie, ma anche provocare malumori di spogliatoio appena i risultati non saranno ottimali come quelli di domenica.

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