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WEEK 6



EAST DIVISION
by Mauro Rizzotto

 

BUFFALO 13 - JACKSONVILLE 10

E alla fine è arrivata anche l'ora dei Bills. Ultimi della AFC East anche i ragazzi di coach Williams sono finalmente riusciti a schiodare lo zero dalla classifica ed ad ottenere la prima vittoria dell'anno. Che non sarà magari arrivata dove ci si poteva aspettare (non tra le fredde e confortevoli mura del Ralph Wilson Stadium, ma in trasferta, al caldo della Florida) ma è certo arrivata grazie all'unico giocatore che poteva portarla, e che tutti aspettavano: Rob Johnson.
"È la prima volta quest'anno che gli ho visto la spavalderia nello sguardo. Parlava molto di più, non so se fosse perché era qui (Johnson era il backup di Mark Brunell ai Jaguars prima che fosse scambiato con i Bills ndr), o per che altro, ma ha giocato molto più sicuro in sé di quanto avesse fatto nelle altre partite" ha commentato Eric Moulds, l'uomo che più di ogni altro deve augurarsi che Johnson ritrovi la vena. Il quarterback di Buffalo ha chiuso la partita con un score in cui spicca un ottimo 23/30, con 238 yards ed un touchdown, quello lanciato nel bel mezzo del terzo quarto appunto ad Eric Moulds. Oltre a ciò ha anche corso per 5 volte, guadagnando 22 yards, che non sono poi chissà che ma comunque segno di una tranquillità e di una fiducia forse in via di recupero.
Il suo merito principale, infatti, è stato quello di fare girare bene la squadra, soprattutto nei drives che hanno portato alle segnature: uno di 12 giochi e 67 yds nel secondo quarto per il primo calcio di Arians, uno di 9 giochi e 63 yds per il passaggio a Moulds, e soprattutto quello finale, 10 giochi e 48 yds in meno di tre minuti per il field goal della vittoria ad un minuto dalla fine. Alla fine i suoi passaggi sono risultati distribuiti tra quasi tutti i suoi bersagli: 4 per il WR Moulds, 7 per il FB Centers, 5 per il TE Riemersma, 5 per il RB Travis Henry. Insomma, quasi una festa, du cui il beneficiari è stato anche Gregg Williams, che si è visto servire la sua prima vittoria da head coach ed il pallone della vittoria dalle mani del suo quarterback. "Gregg ha avuto il pallone della gara. Voleva darla a me, ma gli ho detto: 'Io ho vinto già altre partite, tienila tu'".
Una iniezione di fiducia quanto mai opportuna per i Bills in questo momento. Si sapeva che l'anno sarebbe stato duro, ed in un certo senso gli ultimi posti della AFC East potevano anche essere pronosticati. Ma domenica prossima arriva lo scontro più atteso da tutti: una gita attraverso il continente per affrontare i fantasmi del passato: i Chargers di Wiley e Holececk, dell'ex-GM John Butler ma, soprattutto, di Doug Flutie.

  NEW YORK JETS 14 - ST. LOUIS 34

215 yards ed un touchdown per Kurt Warner. 195, con 2 TD per Trung Canidate. I Rams sono 6-0, seconda squadra della storia NFL ad iniziare per tre anni di seguito la stagione con sei vittorie di fila e nessuna sconfitta. E cosa potevano fare i Jets, contro questo insieme di arieti? Beh, perlomeno, potevano provarci.
È in effetti difficile dire quanto questo risultato dipenda dal fatto che i Jets non ci hanno provato con convinzione o quanto sia dovuto al fatto che i Rams si sono rivelato squadra di un'altra categoria. Ma il risultato, purtroppo, non cambia molto, e chi è uscito dallo stadio lo ha fatto con l'impressione di aver assistito ad una partita tra una squadra di football ed un gruppo di giocatori con la stessa maglia.
Vinny Testaverde non ha mai dato l'impressione di essere entrato in partita: ha chiuso con 9/13 per 74 yards, un touchdown per Anthony Becht ed un intercetto, riportato in end zone da Aeneas Williams. Ma soprattutto Chad Pennington, che lo ha sostituito nel 4° quarto, ha chiuso con uno score praticamente identico ma senza intercetto: 9/14 per 68 yards ed un touchdown per Anthony Becht.
Nel running game Curtis Martin ha retto un tempo: 14 portate per 63 yds nella prima metà gara, solo 2 corse nella seconda. E nessun altro è riuscito a prenderne il posto: solo 34 yards per Jordan, la miseria di 13 per il fullback Anderson; nessuno di essi, in realtà, è stato molto aiutato dalla linea offensiva, che si è distinta solo per le penalità accumulate. E il passing game non è andato meglio. Il migliore è stato il TE Becht, ma a parte i 2 TD si è fermato a 35 yds. Chrebet è dovuto uscire per infortunio per la seconda settimana di fila, ed uscito lui l'unica arma efficace dei jets, Laveranue Coles, è stata immediatamente ridotta al silenzio dalla difesa dei Rams, che gli ha concesso una sola ricezione.
La difesa si è mantenuta sugli standard di una difesa che incontra l'attacco dei Rams: la stretta sopravvivenza, ed anche meno. Quasi nulla la linea, con Abraham ed Ellis tenuti ad un solo tackle a testa; il solo Jones attivo tra i linebackers; qualche segno di vita dalla secondaria all'inizio della gara, soprattutto con Mickens, ma poi, non appena i rams hanno cominciato ad aprire la scatola dei loro giochi d'attacco, è stata notte fonda per tutti. Alla fine lo spettacolo di Victor Green e Mo Lewis trascinati in end zone da Canidate nel suo secondo touchdown non è certo stato un bel vedere per i tifosi biancoverdi. Che si augurano che sia stato solo un episodio, e che dalla prossima gara contro i Panthers si ritorni a vedere almeno la grinta che solo la settimana scorsa aveva permesso di umiliare Miami.

INDIANAPOLIS 17 - NEW ENGLAND 38

Dopo 22 anni, Walter "Sweetness" Payton non è più solo. La sua memorabile performance del 21 ottobre 1979 contro i Vikings, in cui segnò correndo, ricevendo e passando, è stata replicata. Da David Patten.
David chi?? Ma sì, David Patten, quello che gioca a New England... I Patriots? Sì, giocavano contro i Colts ed hanno stravinto... Contro i Colts??? Sì, ad Indianapolis... Fuori casa????
Insomma, è andata così. Contro tutti i pronostici, e contro la logica. Quella stessa logica che vorrebbe che una tra le squadre più zeppe di talento di tutta la lega, tra le favorite assolute per un posto nel Superbowl, che gioca in casa contro una squadra che è priva del suo uomo guida, che gioca con un quarterback rookie, un running back scarto di un'altra squadra non eccelsa, senza il suo ricevitore di maggiore talento, con problemi di infortuni assortiti eccetera eccetera, insomma si è capito il concetto... ecco, insomma, la squadra A deve vincere contro la squadra B. e invece, siccome è bello che le cose vadano ogni tanto contro la logica, i Patriots hanno sbancato Indianapolis, e lo hanno fatto pure alla grande.
E per far risaltare quanto "alla grande" lo abbiano fatto, ecco le cifre dell'attacco dei padroni di casa: Peyton Manning ha chiuso 22/34 per 335 yds, 1 TD e nessun intercetto; Edgerrin James ha corso 30 volte per 143 yards; Harrison ha preso 8 palloni per 157 yards ed 1 TD. Numeri di assoluto rilievo, che rendono ancora più difficile spiegare come mai i Colts abbiano beccato 20 punti di scarto. Né gli errori da soli (2 fumbles per James, 1 per Manning) servono a farlo. Allora, tanto per evitare di dare tutte le colpe alla difesa (che pure qualcuna ne ha, avendo incassato 38 punti, con uomini come Macklin costantemente bruciati da tutte le parti) o a coach Jim Mora (che sicuramente ne ha, e lo ha ammesso, anche se a fine partita non serve a molto), archiviamo l'argomento Colts-Patriots ricordando l'impressionante punteggio finale nella serie per quest'anno: Colts 30, Patriots 82.
E parliamo di lui. Non di Tom Brady, che ha portato a casa la sua terza vittoria su quattro partite chiudendo 16/20 per 202 yds e 3 TD. Stavolta nel New England non è lui quello di cui tutti parlano, ma è un ragazzo che fino a cinque anni fa lavorava a casa, nel South Carolina, caricando camion di caffè per 8 dollari all'ora. Ed ora è l'eroe, l'uomo che ha affiancato Walter Payton nel libro dei record e che è di colpo diventato il più ricercato da giornali, televisioni e da tutti i giocatori di fantasy football che cercano rinforzi in attacco.
David Patten ha segnato il suo primo touchdown all'inizio della gara, nel primo drive d'attacco dei Patriots, segnando con una corsa da 29 yards dopo una doppia reverse ottimamente eseguita. Ha segnato il suo secondo touchdown a metà del secondo quarto, chiudendo in end zone un passaggio di 91 yards, la più lunga azione dalla linea di scrimmage nella storia dei Pats. E poi, sul successivo drive d'attacco, ha preso uno screen pass da Brady e tra la sorpresa generale, ha lanciato una bomba da 60 yards per Troy Brown in end zone, fissando il punteggio a quel punto su un virtuale ma incredibile "David Patten 21 - Indianapolis Colts 3". E all'inizio del quarto quarto ha anche catturato un passaggino da 6 yards di Brady per il suo quarto touchdown della giornata. "Ogni volta che toccavo la palla, riuscivo a far succedere qualcosa" ha raccontato a fine partita. Chapeau.

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