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Preview AFC - NFC / FORUM / Week: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 |
WEEK 4
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NEW ENGLAND 10 - MIAMI 30 "Dovevamo dimostrare qualcosa a noi stessi e a tutti quanti qui nella lega" ha affermato Lamar Smith alla fine della partita, pesto e dolorante nello spogliatoio di Miami. Perché la debacle di St. Louis aveva lasciato un segno abbastanza profondo nella squadra, e la vittoria contro gli eterni rivali del Massachussets è stata quello che ci voleva, anche per il modo in cui è maturata: come ha ammesso l'ex Bryan Cox, "Ci hanno preso a calci". Lamar Smith, si diceva. Eccolo: 144 yards, su 29 portate, 1 TD, la sua prima partita dell'anno sopra le 100 yards. È stato il migliore alleato della difesa di Miami, dal momento che grazie alle sue portate i Dolphins hanno controllato il gioco per più di 36 minuti, imponendo una gara estremamente fisica, nella quale la difesa stessa si è poi trovata a suo agio. I Pats sono stati tenuti a sole 150 yards di cui 69 su passaggi, ed hanno avuto in pratica un solo drive chiuso con una segnatura, visto che il touchdown iniziale di Antonwain Smith è arrivato dopo un drive di appena due giochi e 46 secondi. Originato (ehm...) dal tristemente abituale intercetto lanciato da Jay Fiedler (un lancio, quantomeno azzardato, per Gadsden in una triple coverage). Allo stesso Fiedler, però, va anche riconosciuto il merito, come già succeduto in passato, di non lasciarsi smontare da questi episodi: al di là del suo score modesto in aria (11/21 per sole 87 yds) ha corso per 37 yds, conquistando 4 primi downs. Contribuendo così alle 209 yards conquistate dal running game di Miami, un record da sette anni a questa parte nel Sud della Florida. I ragazzi di Bill Belichick, semplicemente, non sono riusciti a tenere il passo. Ciò non è nemmeno troppo sorprendente, in effetti, considerando che al timone c'era un ragazzo alla sua seconda partita NFL. Tom Brady, ancora in campo al posto di Bledsoe, ha comuqnue quasi pareggiato lo score di Fiedler (12/24 per 86 yds), ma a differenza del suo "collega" non è mai riuscito a guidare la squadra, tranne che nel già ricordato drive concluso con un calcio di Vinatieri. Ed un suo errore sull'ultimo snap del terzo quarto ha causato il fumble che Jason Taylor ha poi ricoperto in end zone. "Ma è stato solo uno degli almeno 20 giochi che avremmo dovuto fare molto meglio di come abbiamo fatto" ha poi detto il giovane qb, che tra le altre cose ha dovuto subire anche 4 sacks da parte della linea difensiva di Miami. Teoria poi confermata anche da coach Belichick: "Abbiamo sprecato troppe opportunità, ed abbiamo gettato via troppi punti. Siamo così generosi...". BUFFALO 36 - NEW YORK JETS 42 Era iniziata in un modo quantomeno inusuale: palla ai Bills per il kickoff, che calciano un onside kick, e lo recuperano. Poi, però, nei primi 3 minuti e 47 secondi, Buffalo ha giocato 5 snap offensivi, New York ne ha giocati 6 ed è andata sopra 14-0. In effetti possiamo anche ridurla ad una considerazione semplice: era una partita che i Jets dovevano vincere. Dopo la mezza figuraccia della settimana prima contro i Niners, con una difesa inesistente, una sconfitta contro i Bills, i poveri, strapazzati e sempre sconfitti Bills, sarebbe stata una mazzata. Ed ora, con questa vittoria, si trovano 2-2 ed attendono in casa i Dolphins, quegli stessi Dolphins che li distanziano di una sola partita e contro i quali non perdono più una partita ormai da molto tempo. È stata la difesa la vera protagonista della gara. Le motivazioni dei difensori biancoverdi erano alle stelle, dopo le montagne di tackles mancati contro San Francisco, ed il risultato si è visto: i Bills sono stati sbatacchiati qua e là, hanno perso 5 palloni ed un quarterback, Abraham e Lewis hanno segnato due touchdowns e nel conto finale sono entrati anche tre sacks e due intercetti. L'attacco, dall'altro lato, non è stato scoppiettante come ci si può aspettare visti i 42 punti sul tabellone, ma ha comunque collezionato 335 yards. Testaverde è stato solido, con 15-25 e 173 yds, 2 TD e nessun errore grave, Curtis Martin ha chiuso a 135 yds con due segnature, e tra i ricevitori il migliore è stato Coles, anche se i passaggi in end zone sono arrivati nelle mani del TE Becht e del FB Anderson. E Buffalo? Beh, i Bills, ora, sono 0-4, e la consolazione di aver messo 36 punti a referto non vale molto, se confrontata con la mole di errori commessi, soprattutto in termini di fumbles. È stato un fumble di Rob Johnson (sebbene provocato dalla spaventoso tackle di Mo Lewis, che dopo aver mandato Bledsoe all'ospedale ora ha neutralizzato anche il qb di Buffalo) a consentire ad Abraham di segnare il 21-6 prima della fine del primo quarto. È stato un fumble di Sammy Morris nel primo drive a consentire poi a Martin la possibilità del 7-0. È stato un fumble forzato da Farrior e raccolto da Lewis a portare alla fine del terzo quarto i Jets sopra di 20 punti ed a chiudere in pratica la gara. I due TD finali di Larry Centers sono serviti a poco, se non ad impreziosire lo score finale di Alex Van Pelt (23/41, 268 yds, 3 TD e 1 int), eterno sostituto che non ha fatto rimpiangere l'infortunato Johnson, anzi. I Bills hanno molti problemi, ed il ripetere che il lavoro impostato è a lungo termine non consola molto i tifosi: anche se alla fine del primo tempo, con la squadra di casa sotto 28-15 e con una pioggia battente lo stadio era ancora colmo, durante l'ultimo minuto della partita c'erano 137 persone sugli spalti. E non sono gli unici a non vedere la conclusione delle partite: Rob Johnson non è riuscito a finire una gara per la decima volta su 22 tentativi. Non molto bello. |