N.Y. JETS 10 - NEW ENGLAND 3 
Non c'era molto spazio per il football, ieri, a Foxboro. I Jets hanno ricominciato in un clima che non poteva non essere diverso dal solito. Curtis Martin era tra quelli che caricavano i camion con il necessario per i soccorritori. Vinny Testaverde si è recato a confortare i soccorritori. Joe Andruzzi, guardia dei Patriots, ha tre fratelli pompieri, ed uno di essi era uscito dalla seconda torre un minuto prima che crollasse. Non poteva essere una partita normale.
Probabilmente non poteva essere neanche bella, ed infatti non lo è stata. Non si sa se perché molti dei giocatori in campo avevano ancora la testa altrove, o se perché nessuna delle due squadre poteva perdere per non iniziare la stagione 0-2, ma la partita non è stata certamente una di quelle da ricordare.
Alla fine anno vinto i Jets, forse la squadra con più frecce al proprio arco, probabilmente la più determinata, certamente quella che ha fatto meno errori. I Patriots infatti, sono tornati al loro solito copione pieno di occasioni sprecate, errori commessi e partite perse. Stavolta possono recriminare su tre palle perse nelle 10 yds dei Jets, due delle quali hanno poi portato 10 punti per gli avversari. Come se non bastasse, è arrivata anche la tremenda botta di Mo Lewis a Drew Bledsoe a circa 5 minuti dalla fine. Il qb dei Patriots è poi tornato in campo per il drive successivo, ma alla fine ha dovuto lasciare il campo a Tom Brady. È stato poi condotto in ospedale per accertamenti, e ne sono risultate delle lesioni interne non gravi, ma che lo costringeranno fuori dal campo per almeno due settimane. Una bruttissima botta per i Patriots che vengono ad essere privati del loro indiscusso leader ed uomo di punta, quand'anche non l'unico uomo pericoloso.
I Jets sono sopravvissuti solo grazie a Testaverde e Martin, gli unici due un minimo in vena. Il qb ha chiuso a 16/28 per 137 yds, il runner ha raggiunto le 100 yds (106, per l'esattezza) ed ha avuto il merito di segnare il TD della vittoria. Per il resto, nulla di particolarmente esaltante. Ma, come detto, non era una partita come le altre.
Herman Edwards, alla fine, ha preso il pallone della sua prima vittoria come capo allenatore NFL, ed ha detto di volerlo donare alla città di New York, portandolo al sindaco Giuliani, perché decida lui cosa farne. Come ha detto Vinny Testaverde: "Quello che abbiamo visto nelle ultime due settimane aveva a che fare con la vita o con la morte. Il football è una storia di vita. Credo che lo sport dovrebbe essere sempre così. È divertimento. È perché noi siamo felici".
OAKLAND 15 - MIAMI 18 
E, adesso, che dire di Jay Fiedler? Forse incredibile è la parola più adatta. Ieri, in una giornata partita con le lacrima agli occhi ed il groppo in gola, dopo la commemorazione per le vittime degli attentati, Jay Fiedler è stato lo specchio dei Dolphins per tutta la partita. Una partenza catastrofica, con uno splendido 0/6 iniziale, mentre i Raiders mettevano in mostra un attacco vario e pieno di armi, su cui svettava un Charlie Garner "unstoppable" quando schierato come ricevitore. Insomma, era solo grazie alla difesa che i Dolphins rimanevano in partita. Uno Zach Thomas monumentale era su ogni pallone (alla fine per lui saranno 18 tackles) e anche grazie a lui Oakland non trovava mai il varco giusto, accontentandosi di affidare alla gambona di Janikowski il compito di mettere punti sul tabellone.
Poi, circa a metà del secondo quarto, arrivava la prima svolta della partita, prospio dalla difesa: il primo (poi unico) sack su Gannon era come una scarica di adrenalina per tutti, ed anche l'attacco ne sentiva i benefici. La linea d'attacco cresceva, Lamar Smith continuava a sfondare spesso e volentieri (alla fine per lui, che voleva riscattare la non-prova degli scorsi playoffs, saranno 92 yds, più altre 20 in ricezione), il gioco di Fiedler acquistava spessore e Gadsden e McKnight venivano spesso chiamati in gioco, anche se quest'ultimo lasciava cadere qualche palla di troppo. La difesa non concedeva più quasi nulla ai raiders: Brown e soprattutto Rice venivano cancellati dal campo (alla fine solo 4 ricezioni tra tutti e due), Wheatley e Garner non sfondavano più ed anche Gannon non sembrava più lo stesso. Il tutto a sfociare nel TD di Fiedler ed in un punteggio che vedeva i Dolphins sopra 10-9 ben dentro all'ultimo quarto, con l'inerzia della partita in mano e la consapevolezza che sarebbe stato sufficiente evitare un big play.
Però ad un certo punto, è successo, e Jay Fiedler ha sparato il pallone dritto nella mani di Anthony Dorsett, che lo ha riportato in touchdown. 15-10 Raiders, visto che la conversione da due punti, affidata a Wheatley, non è andata.
Fine. Chiuso. Come al solito. Ci risiamo. Come l'anno scorso. A quel punto questi erano i pensieri di tutti, me compreso. Invece, anche se i Raiders avevano ripreso morale, i Dolphins sono calati all'improvviso, ma senza crollare; la difesa è riuscita a rimanere in partita e ad evitare il possibile tracollo e, a tre minuti dalla fine, Fiedler si è trovato nelle condizioni di poter ancora vincere una gara che aveva quasi buttato via quando Jon Gruden ha rinunciato ad un fg possibile per la gamba di Janikowski per calciare un punt.
E il finale è stato incredibile. Subito Fiedler ha rischiato grosso, quando sbagliando a scivolare ha rimediato una terrificante botta casco-a-casco che lo ha stordito non poco. Ma si è rialzato subito, schierandosi immediatamente dietro al suo centro e mostrando i pugni alzati ai compagni ed agli avversari, mentre la panchina chiamava un timeout prudenziale. Infine l'ultimo drive, partendo dalle proprie 20 yds, senza timeouts, e con meno di due minuti di tempo. Una serie di 4 passaggi su 4 completati con lanci quasi chirurgici, sempre sulla sideline, poi un 4°-e-3 chiuso con un passaggio da 9 yds per Ward ed a 27 secondi dalla fine Miami è sulle 9 yards. A quel punto tutto, tranne una sneak. Invece Fiedler prima corre per 7 yards, poi getta via la palla per fermare il tempo e, sul successivo snap, con 12 secondi rimasti sul cronometro, si getta in avanti per il touchdown della vittoria, poi convertito da due punti. I Raiders hanno il tempo solo per abbozzare il ritorno, ma è inutile. Dirà poi Fiedler: "Ho visto quel pezzetto di erba davanti a me, e sapevo che ce l'avrei fatta". Bravo Jay. Almeno per stasera, Miami è ai tuoi piedi.
BUFFALO 26 - INDIANAPOLIS 42 
87 punti in due partite.Forse la reincarnazione dei Rams campioni due anni fa sta ad Indianapolis. È vero che gli avversari incontrati finora non sono il massimo in tema di difese, ma le cifre dell'attacco dei Colts sono impressionanti. Prendiamo ad esempio Marvin Harrison. Ieri sera, per lui, 7 ricezioni per 146 yds: una media di più di 20 yds a ricezione. Più 3 TD. Prendiamo Edgerrin James: 111 yds di corsa e 48 in ricezione. Più 1 TD. E se qualcuno pensava che Manning non avesse abbastanza gente a cui lanciare o passare la palla, ecco servito Jerome Pathon. Ieri per lui 9 palloni, 168 yds ed un TD da 80 yds, il che rende l'infortunio alla prima scelta assoluta Reggie Wayne un po' meno "problema". Ammesso che prima lo fosse.
Forse sarà anche vero che le vere prove per i Colts sono altre, ma finchè il loro quarterback gioca così, i problemi sono degli avversari. Peyton ieri è arrivato a 421 yds, 19 in meno del suo career-high. Ha lanciato 4 TD, ne ha corso un altro: solo volendo essere pignoli possiamo ricordare che ha lanciato anche due intercetti. E il fatto che due intercetti diventino un "dettaglio" la dice lunga sulla prestazione di questa squadra: non sono molti quelli che in una partita sono riusciti ad avere il quarterback sopra le 400 yds, il runner sopra le 100 e 2 ricevitori sopra le 100; ai Colts era successo solo una volta, ed erano ancora a Baltimore...
In tutto ciò c'è anche un lato in qualche modo divertente: che la partita era iniziata 7-0 per Buffalo. Il secondo passaggio di Manning è stato infatti il primo dei due intercetti, e Nate Clements lo ha riportato in TD per 48 yds. Da lì in poi, però, quasi nulla ha più funzionato per i Bills.
Errori, errori, errori. I Bills sono la seconda squadra più giovane della lega,
e forse da questa partita hanno imparato contro chi si possono fare errori e chi invece non te li perdona. Alla fine della gara sono state 19 le penalità contro Buffalo, il che pareggia un poco invidiabile record della franchigia. Rob Johnson è stato poco più che discreto, concludendo con 257 yds e correndo per 63, miglior corridore della sua squadra. Il rookie Henry ha trovato il primo Td della carriera, ma per il resto si è fermato a 39 yds su 12 portate, e dietro di lui c'è stato il deserto. I migliori ricevitori sono stati Price e il sempre valido fullback Larry Centers. Eric Moulds si è fermato a 14 yds, ma è dovuto uscire anzitempo per infortunio. Della difesa meglio non parlare: l'infortunio e la conseguente perdita di Sam Cowart e l'attacco dei Colts sono duri da affrontare di seguito. Nota di merito, invece, per il kicker Arians, che non
sta facendo rimpiangere Steve Christie. Insomma, in questo che ormai è catalogato come un anno di transizione, qualche nota positiva c'è: per esempio che i Colts orami bisogna affrontarli solo un'altra volta, e sarà al freddo di casa. |