NFL.gif (2909 byte)NFL2K


NATIONAL FOOTBALL CONFERENCE
EAST DIVISION
by Carlo Mantovani

Download Calendario - Preview - 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17

  Dallas Cowboys 13 - New York Giants 17

Ogni Promessa (di Jim Fassel) è debito e così i Giants, contro un avversario non certo insuperabile, non si fanno sfuggire la ghiotta opportunità di aggiudicarsi playoffs e titolo divisionale. Una vittoria, a dire il vero, piuttosto sofferta. Approfittando dello "stato di torpore" del team della Grande Mela (Jet lag?), Dallas (5-11) si porta in vantaggio grazie a due fg del preciso Tim Seder e alla solita meta dell'intramontabile Emmit Smith (oggi, però, limitato a sole 46 yds). A 18 minuti dal termine, cioè verso la fine del terzo quarto e ancora sotto 13-0, finalmente suona la sveglia (!) e i Giants danno segni di vita. Ed è proprio il peggiore (fino a quel momento) in campo, il Qb Kerry Collins, ad iniziare lo stretching mattutino: con una bella parabola da 33 yds per il lunghissimo Amani Toomer, che riceve puntuale, in end zone. Dopo il caffè, la palla va nelle mani dell'unico mattatore dell'attacco, lo strabiliante Tiki " il fulmine" Barber: pitch al largo e per i difensori non c'è niente da fare, perché il n° 21 gira l'angolo a velocità supersonica e quando se ne accorgono l'arbitro ha già segnalato la meta. Nonostante la pochezza dell'attacco di New York per (molto) più di metà di partita sia stata (e non solo per i tifosi) veramente sconcertante e abbia fatto (ri-) nascere più di una perplessità sull'effettivo valore di questa squadra, tuttavia non si può negare (ma noi - personalmente- vorremmo farlo) che sia una caratteristica delle squadre vincenti quella di farcela anche quando si gioca male.  In ogni caso, detta come va detta, ci sembrerebbe un po' troppo se i Giants, come sembra profilarsi dopo l'incredibile sconfitta dei talentuosi ma sprovveduti Vikings , conquistassero addirittura il cd "home field advantage": privilegio che viene riconosciuto alla squadra con il miglior record di Conference.
E' vero, la difesa (cinque sacks oggi , due del formidabile dt Keith Hamilton) è ben organizzata e, come testimonia la recente nomina del lb Jesse Armstead al ProBowl, non priva di talento. Ma il confronto con le "Powerhouse" dell'NFL appare ancora improponibile e un simile bonus…francamente immeritato.
Non la pensano così, ovviamente, i giocatori di New York (11-4) che, per la settima volta fuori casa, si godono la vittoria: "E' vero, abbiamo giocato male per tre quarti - dice Toomer - ma poi abbiamo avuto ragione noi. E questa è l'unica cosa che conta, se si vuole diventare campioni".
Gongolante a dir poco coach Jim Fassel, che con la "sparata" del 22 Novembre ha rischiato la derisione e invece è diventato il vero artefice del successo divisionale:"Ci hanno creduto, hanno veramente creduto nella promessa che ho fatto: un fattore psicologico che è stato importantissimo".
Voglio dire: non è incredibile?
Pittsburgh Steelers 24 - Washington Redskins 3 
Breve commento (o forse lungo epitaffio?) per quella che a fine stagione verrà etichettata, inevitabilmente, "la delusione dell'anno": un'altra prestazione da retrocessione per i "poveri" (ma in realtà ricchissimi: è un film?) Washington Redskins, piallati dai gasatissimi Pittsburgh Steelers che, con il miraggio dei playoffs e (soprattutto) la consapevolezza che vincere l'ultima partita giocata al mitico "Three Rivers Stadium" significava entrare nella storia, hanno dato fondo a tutte le loro energie. In effetti la giornata stata memorabile per i tifosi, gratificati da una vittoria ottenuta triturando gli svogliati Redskins ( 7-9) che, dopo la sconfitta decisiva contro i Giants di due settimane fa, hanno dimostrato (tanto per usare la parola del momento), di non crederci più. Solo così (e forse con l'evidente superiorità delle squadre della AFC…) si può spiegare l'ennesima disfatta, che non favorirà di certo (conoscendo Dan Snyder) la candidatura di Terry Robiskie a Capo allenatore per il 2001. Del resto, però, i Redskins quest'anno non hanno mai veramente convinto e non è un caso se proprio su Huddle, alla fine di Settembre, dopo sole tre giornate e col record di 1-2, ci permettevamo di esprimere le nostre perplessità non solo sulle ambizioni di Superbowl, ma anche sulle speranze di playoffs di questa squadra. Gli infortuni in attacco, un Sanders in calo e, soprattutto, la scarsa sintonia tra proprietario e capo allenatore hanno giocato un ruolo importantissimo nella disgraziata stagione di Washington. L'epitaffio, alla fine, lo "scrive" il dt Dan Wilkinson: "Questa squadra è allo sbando. E' molto, molto triste: è come una valanga che continua a rotolare, diventando ogni secondo più grossa" .

Baltimore Ravens 13 - Arizona Cardinals 7

Purtroppo lo sciopero non arriva e allora vi commento, puntuale, questa nuova sconfitta degli Arizona Cardinals. La cosa eccitante, questa settimana, è che la sconfitta, casalinga, non è una disfatta ed è venuta ad opera di una delle migliori squadre NFL(11-4). Che stia cambiando qualcosa?
Chissà.
Per il momento abbiamo una sola certezza: la prestazione del qb avversario, incappato in una giornataccia, è stata letteralmente disastrosa. Trent Dilfer, rispolverando l'opacità dei "bei tempi", ha lanciato poco e male (12 su 22 per 70 yds, un intercetto in end zone e 4 sacks subiti!) e i Ravens, che quasi si addormentavano sul materasso dell'NFL, hanno faticato ad imporsi.
La partita ha avuto un andamento imprevisto e si è fatta strana quando Arizona è addirittura passata in vantaggio: è accaduto a metà del terzo quarto, grazie ad un preciso passaggio (una fly) di Plummer per il redivivo Frank Sanders, una volta uno dei ricevitori più temuti della Lega. La meta fissa il risultato sul punteggio /tipo Hockey) di 7-3. Ma la reazione degli ospiti, che a due settimane dai playoffs che si giocavano la credibilità, non ha tardato a venire. 
Due minuti dopo, infatti, un pallone del Qb dei Cardinals che era indirizzato al te Chris Gedney, finiva nelle ingorde mani del lb Jamie Sharper : bastavano tre azioni per consentire all'ottimo Jamal Lewis (126 yds!), candidato al premio di "Rookie of the Year", di entrare in meta con uno spettacolare tuffo da 1 yd.. La difesa dei Ravens, che si prepara a frantumare uno dei record meno pubblicizzati ma più significativi dell'NFL (punti concessi in una stagione: il primato appartiene ai mitici Bears dell'85), a questo punto saliva in cattedra e impediva ogni tentativo di rimonta: in particolare Ray Lewis schiaffeggiava il passaggio della disperazione (avete notato? Ogni settimana ce n'è uno!) di Plummer
Per coach Billick ritorna lo spauracchio della sterilità offensiva, che ha perseguitato Baltimore per tutto il mese di Ottobre e potrebbe pericolosamente riaffacciarsi alle soglie degli agognati playoffs.
Per i Cardinals(3-12), confortati dalla notizia che Mc Ginnis resterà per almeno altri quattro anni, la consapevolezza di aver giocato con più convinzione, ma anche la solita gragnola di gravissimi errori: tra fumble, calci sbagliati, drops e intercetti, alla fine sono ben 5 le occasioni fallite nella red zone!

<<Back