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Washington Redskins 7 - New York Giants 9 |
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Le statistiche non
sono tutto. Altrimenti i Redskins, cioè l'ottavo attacco e la terza
difesa dell'NFL, non avrebbero perso questa partita, decisiva nella corsa
ai playoffs. Ma anche i soldi, evidentemente, non sono tutto, altrimenti Norv Turner, allenatore della squadra più costosa della Lega, non sarebbe in attesa di sapere dal "dinamico " proprietario Daniel Snyder se, come sembra, sarà licenziato in tronco. Neppure il calore del pubblico amico ha potuto evitare che il gelo calasse, impietoso, sui volti di giocatori e dirigenti, che vedono allontanarsi le speranze di accedere alla post season, un traguardo che nelle previsioni estive era scontato. Domenica a Washington solo i Giants sorridevano e la soddisfazione maggiore era quella di coach Fassel che, difronte ai giornalisti newyorchesi, aveva coraggiosamente garantito la qualificazione ai playoffs. Se Fassel riuscirà a mantenere la promessa dovrà ringraziare soprattutto la difesa (la safety Sam Garnes e il lb Michael Barrow su tutti) che ha disputato una partita eccellente, letteralmente soffocando l'attacco avversario. Brad Johnson, al rientro dopo tre settimane di infortunio, è apparso in chiara difficoltà, completando meno della metà dei passaggi tentati, con due pesantissimi intercetti; rientrava anche Stephen Davis, ma la sua prova si è conclusa con sole 29 yds (!) all'attivo. "Il problema - spiegherà uno scioccato Norv Turner in conferenza stampa- è stata la nostra incapacità di bloccare in attacco: abbiamo faticato ad eseguire anche le cose più elementari". A dire il vero neppure l'attacco dei Giants (il punteggio parla chiaro!) ha fatto faville e anche i Redskins, in difesa hanno giocato alla grande, concedendo soltanto 3 field goals di Brad DaLuiso. |
Ma gli uomini della
Grande Mela hanno avuto più continuità nel corso della partita, e hanno
sempre mantenuto il comando: la loro posizione sul campo è stata migliore
di quella di Washington e qesto, alla fine ha fatto la differenza. Solo dopo il secondo intercetto di Brad Johnson, nelle fasi finali della partita, quando (per disperazione) Norv Turner ha mandato in campo Jeff George, la partita, improvvisamente, si è riaperta: il qb di riserva ha magistralmente condotto un drive di 97 yds concluso con un td pass da 5 yds per Irving Fryar. Negli ultimi due minuti i Redskins tornano in possesso della palla e, trascinati dai passaggi di George, sfiorano la vittoria: ma un completo per James Trash sul terzo down, che avrebbe dato un'ottima posizione di campo allo special team di Washington, viene riesaminato dagli arbitri e giudicato incompleto! E così nonno Murray (44 anni), che non ha più la gamba di un tempo, deve calciare dalle 49 e, per la seconda settimana consecutiva, la parabola è troppo corta. Solo un miracolo, adesso può salvare i Redskins (7-6) che, anche vincendo tutte le partite rimanenti, avrebbero comunque un tie-breaker sfavorevole rispetto ai rivali divisionali. Per gli i Giants (9-4) un a vittoria che vuole dire primato nel girone (e probabilmente playoffs) e dà una spinta emotiva fortissima all'intera squadra, finalmente capace di scrollarsi di dosso l'etichetta, fastidiosissima, di perdente. Ultim'ora: come volevasi dimostrare, Dan Snyder non ha resistito all'ennesima sconfitta casalinga e Lunedì pomeriggio ha comunicato a Norv Turner il licenziamento. Per le ultime tre partite la squadra sarà affidata a Terry Robiskie, sino a Domenica allenatore dei ricevitori. |
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Philadelphia Eagles 13 - Tennessee Titans 15 | ||
Tutti gli interrogativi sulle capacità e la freddezza di Al Del Greco, il trentottenne kicker dei Titans i cui (numerosi) errori erano costati a Tennessee due sconfitte nelle ultime tre settimane, hanno avuto risposta - e che risposta- Domenica, sul sintetico del Veteran Stadium: cinque suoi field goals, di cui l'ultimo a tempo scaduto, hanno infatti dato una vittoria importantissima alla rappresentante della American Conference. Si affrontavano due tra le migliori squadre dell'NFL, e il fatto di avere caratteristiche molto simili ( difese veloci e aggressive, qb "corsaioli") rendeva lo scontro ancora più interessante ed equilibrato. Gli uomini di Jeff Fisher, nonostante la trasferta su uno dei campi più difficili dell'intera Lega, sembrano più determinati e, grazie soprattutto alla potenza del fortissimo Eddie George (32 corse per 101 yds), mantengono il comando sino a 5 minuti dal termine. Ma ancora una volta, nel momento decisivo, emerge la stella di Donovan Mc Nabb (239 yds su passaggio e 37 su corsa per lui) che regala ai tifosi di Philadelphia emozioni fortissime: il qb con la maglia n° 5, infatti, indovina una bomba da 45 yds per il wr Todd Pinston e, subito dopo, entra finalmente in meta con una corsa da 2 yds che porta gli Eagles in vantaggio 13 a 12: niente male per un giocatore che, saccato per la quinta volta dalla tremenda pass rush degli ospiti, era dovuto uscire per farsi medicare! | Ma anche i Titans
(come vedete i parallelismi continuano) hanno un leader all'altezza della
situazione: Steve Mc Nair. Abituato a ben altre pressioni (vedi Superbowl)
e riavuta la palla a 1:43 dal termine, confeziona un drive magistrale che,
dopo quattro passaggi completati (due per Mason, due per Sanders), mette
Al Del Greco in condizioni di infilare dalle 50 yds il calcio
dell'incredibile vittoria. "Ho soltanto chiuso gli occhi e sentito il
pubblico zittirsi" dirà nel dopo-gara, il fenomenale de Jevone
Kearse. I Titans dimostrano ancora una volta la loro durezza e salgono a quota 10-3, mantenendo vive le speranze di aggiudicarsi il diritto di disputare in casa tutte (e potrebbero essere molte…) le partite di playoffs. Gli Eagles (9-5), che vedono loro malgrado interrompersi una striscia di quattro bellissime vittorie, non drammatizzano, anzi. Come sostiene con fierezza coach Reid:"Se c'erano dei dubbi sulla qualità della nostra squadra, oggi sono stati fugati. Abbiamo giocato alla pari con una squadra da Superbowl". |
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Tampa Bay Buccaneeers 27 - Dallas Cowboys 7 |
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Dopo 10 anni Emmit Smith tornava nella sua amata Florida e ci si aspettava una grande prestazione sulle corse: la prestazione non è mancata, peccato che, per l'ennesima volta, sia stata della squadra avversaria. Quest'anno, infatti, la difesa di Dallas contro le corse è stata un vero disastro, consentendo a ben tre corridori, unica nell'NFL(!), di superare le fatidiche 200 yds. E così, dopo Duce Staley e Charlie Garner, Domenica è toccato al funambolico Warrick Dunn la soddisfazione di abbattere quel muro: 210 belle yds (massimo in carriera, ovviamente). Ciliegina sulla torta? Normalmente i running-backs pendono il largo nel quarto periodo, quando la difesa, ormai fiaccata, comincia a cedere: ebbene, il n° 28 infila un "bel" corridoio e guadagna 70 yds (meta) sulla prima portata! Eppure Dallas non aveva mai perso negli otto incontri sino ad ora disputati contro i Bucs: ma la stagione è di quelle da dimenticare e un'altra pesante mazzata si è abbattuta sull'orgoglio t exano di Jerry Jones.Emmit Smith ha comunque avuto una discreta giornata segnando l'unico td dei Cowboys (corsa di 4 yds) e, grazie alle 80 yds guadagnate, avvicinandosi ancora di più al fenomenale record di Barry Sanders (10 anni consecutivi con almeno 1000 yds). | Una bella
prospettiva che però non sembra appagare il futuro Hall-of-famer:
"Certo è un traguardo importante, ma in questo momento (e qui debbo
usare una perifrasi…) non ci penso molto…su tredici partite ne abbiamo
vinte solo quattro!… il fatto è che facciamo troppi errori". In effetti Dallas ha commesso un numero di turnover impressionante (3 fumble e un'intercetto di Aikman) che ha facilitato il compito della squadra di Tony Dungy, sulla carta già molto più forte: basti pensare che i primi diciassette punti di Tampa sono tutti venuti dalle palle perse dai Cowboys. "E' dall'inizio dell'anno che mi sento frustrato - dice Troy "The Boy", che dopo l'intercetto è stato sostituito- e questa partita è lo specchio della nostra stagione!" Tampa (8-5) prosegue il suo prepotente cammino di risurrezione verso il Superbowl, mentre i Cowboys (4-9), che adesso sono sicuri di avere una stagione perdente, continuano a precipitare: però io ve l'avevo detto di chiamare i Pompieri! |
Cincinnati Bengals 24 - Arizona Cardinals 13 | ||
Ammetto che, mentre mi accingo -più brevemente possibile- a commentare questo "match", ancora spero in uno sciopero dei giornalisti…. Macchè, niente sciopero! E allora mi tocca parlarvi di una partita "importantissima": una trasferta di Arizona (conclusasi, ma guarda un po', con una sconfitta) contro i Cincinnati Bengals, nella quale era in palio il titolo, ambitissimo, di "squadra-materasso" dell'anno! E dopo il risultato, ormai è ufficiale: la squadra-materasso sono i Cardinals. Ancora una volta Jacke "The Snake" Plummer ce l'ha messa tutta per tentare la rimonta, ma gli avversari evidentemente si erano procurati il vaccino (che l'abbiano brevettato?) Sta di fatto che i due td pass (38 e 15 yds) per il formidabile David Boston non sono bastati. Sono bastate invece (ai Bengals) le 216 yds e un td corse dal magnifico Corey Dillon, per la seconda volta oltre le 200 yds in stagione: ha seminato il panico tra gli attoniti (intontiti?) difensori dell'Arizona, confermandosi l'unica vera luce della squadra. | Il suo omologo
Michael Pittman, invece, è piuttosto abbattuto (in piena linea
editoriale): "Va bene un a sconfitta, ma contro Cincinnati…voglio
dire, mi sembra veramente troppo!" Nella pochezza generale, i peggiori in campo per i Cards sono stati (sicuramente) il kicker Cary Blanchard, (che ha sbagliato un field goal e un pat) e il cornerback Corey Chavous (tre suoi falli hanno vanificato, rispettivamente, una meta su punt return da 72 yds e favorito la conversione di due terzi down su un drive decisivo degli avversari). In fine, che dire? A tre giornate dal termine entrambe le squadre (3-10) sono in grave crisi: ma almeno i Bengals si sono tolti una bella soddisfazione! |