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NATIONAL FOOTBALL CONFERENCE
EAST DIVISION
by Carlo Mantovani

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  Washington Redskins 33 - St. Louis Rams 20

Nell'appuntamento chiave della stagione, nella sfida del Monday Night contro i campioni del mondo, i Redskins giocano una gara praticamente perfetta e sorprendono i Rams, nelle previsioni superfavoriti. E a Washington, che veniva da due sconfitte consecutive (ma che non vinceva da tre per via della bye week), nessuno è più felice del proprietario Dan "the man" Snyder che ha visto tutti i suoi pezzi pregiati, acquistati a suon di miliardi nella offseason, siglare giochi fondamentali. Al Lunedì sera, dicono le statistiche (e i messaggi pubblicitari della ABC), la partita è sempre equilibrata: e in effetti anche stavolta sino al terzo quarto l'incontro si è svolto in perfetta parità. Ma nel momento decisivo, per una volta, non sono stati gli uomini di Mike Martz a piazzare i big plays. Sul punteggio di 20 a 19 Rams (la differenza si spiega col pat clamorosamente fallito da Eddie Murray, perfetto invece sui fg) i Redskins, guidati da un Jeff George finalmente positivo (2 td pass nel primo tempo) hanno guadagnato il vantaggio grazie al terzo lancio in meta (il più spettacolare) del loro qb (34 yds per "nonno" Fryar).
Sul kickoff successivo il capolavoro di Norv Turner: il kicker Scott Bentley, anche lui un nuovo arrivo, calcia un onside kick (!) cortissimo (dieci yds contate!) che lui stesso ricopre, tra gli attoniti giocatori dello specialteam avversario.
Questo, ragazzi, è il "turning point" della partita: un trick play che restituisce la palla ai Redskins e permette loro di salire a 28 a 10, dopo un altro fg di Eddie Murray.
Sul kickoff successivo (è una ripetizione voluta!) il returner dei Rams Tony "the pony" Horne esagera e che cosa accade? 
Sam Shade come un falco ricopre e palla di nuovo a Washington che capitalizza con un altro (questo è l'ultimo, vi giuro!) fg di Murray: 31 a 20. Se aggiungiamo i due punti della safety messa a segno poco dopo da Bruce "il truce" Smith (tre sacks per lui: non accadeva dal 96) otteniamo il punteggio finale, perché sull'ultima serie, nell'ultimo minuto di gara, Trent Green, anche oggi piuttosto in forma (2 td pass e oltre 300 yds), commette l'unico grave errore della giornata, lanciando proprio nelle mani del cb più forte di Washington, Champ Bailey, che riporta l'intercetto sino a metà campo. Tra i Redskins ottima prova di tutta la difesa, capace di saccare 6 volte Green e provocare due turnovers: oltre all'intercetto finale di Bailey da registrare, infatti, una perla di Deion Sanders - oggi non al meglio- che, scivolato mentre era in copertura, si rialza e insegue il ricevitore avversario, strappandogli la palla.
Inevitabile elogiare il front office, capace di trovare, dal cimitero dei kicker, un 44enne disoccupato, ma in perfetta forma: Eddie Murray.
Nelle file dei Rams, invece, incredibile il recupero di Marshall Faulk, sceso in campo dopo due sole settimane dall'artroscopia al ginocchio: corse decisive, ricezioni magnifiche, è stato lui, come sempre, il vero motore dei Rams. Purtroppo per loro, come ha dichiarato coach Martz alla fine: "Abbiamo commesso troppi errori: tre serie senza uno snap in attacco fiaccherebbero qualsiasi difesa".
E mentre Washington (7-4) resta in pista e si prepara al rush finale col morale alle stelle, nel Missouri (8-3) qualche preoccupazione sembra nascere: la concentrazione non è perfetta e partite difficilissime li aspettano nelle prossime settimane.
  Philadelphia Eagles 34 - Arizona Cardinals 9
All'inizio della stagione a Philadelphia si fissavano gli obiettivi da raggiungere: dopo aver vinto solo otto partite negli ultimi due anni, ci si impegnava (ovviamente) al miglioramento, con il "miraggio" dei playoffs.
Ebbene, dopo 12 giornate gli Eagles, approfittando della (nuova) battuta d'arresto dei Giants, sono in testa alla Division!
L'incontro (come, a dire il vero, ai Cards è capitato spesso quest'anno…) non ha avuto storia, risolvendosi nell'ottavo trionfo stagionale per gli uomini di Andy Reid e nel "solito" disastro per la squadra dell'Arizona. La chiave, come ammette con semplicità e rassegnazione coach Mc Ginnis, sta nel fatto che gli Eagles hanno giocato in difesa molto meglio di quanto i Cardinals abbiano fatto in attacco: in effetti Philadelphia ha veramente maltrattato l'attacco avversario, mettendo a segno otto sacks. Due dei quali sul povero Plummer, che ha dovuto abbandonare il campo. "Devi essere in grado di proteggere il tuo quarterback - spiega Mc Ginnis - devi essere capace di muovere la palla: altrimenti è finita".
Eppure Arizona era andata in vantaggio per prima: approfittando di due turnovers degli Eagles (un fumble e un intercetto) aveva insaccato un bel field goal con Cary Blanchard. Ma per una squadra che ha dimostrato di avere carattere da vendere, risolvendo situazioni molto più difficili di questa, riprendere le redini dell'incontro è stato un gioco da ragazzi: protagonista, ancora una volta è stato il fenomenale (se esagero, ditemelo) Donovan Mc Nabb. 
Il qb di Philadelphia, vero artefice dei successi sino ad ora ottenuti dagli Eagles, ha orchestrato la riscossa, prima consentendo all'emergente kicker David Ackers di impattare l'incontro eppoi, con una gestione del "two minutes offense" alla Joe Montana, pescando in end zone il fido te Jeff Thomason a 19 secondi dall'intervallo. Mc Nabb ha completato passaggi a 10 (!) diversi ricevitori, dimostrando di avere più di una qualità. E' preciso come pocket passer (25 su 34 per 217 yds, 1 td pass e 1 int.) e imprevedibile come scrambler: il drive di apertura del secondo tempo dura oltre 8 minuti e si conclude con una serpentina da 7 yds con cui il coloured qb aggira la difesa avversaria siglando il td del 17 a 3. Le altre mete di Philadelphia sono di Autry (corsa di 1 yd) e del lb Mike Caldwell che, con una vera prodezza, raccoglie e riporta in meta (dopo una corsa di 26 yds) un pallone fuori traiettoria lanciato dal qb di riserva dei Cards Dave Brown (che poi troverà David Boston con un td pass da 44 yds, l'unica meta di Arizona in giornata). La difesa degli Eagles, anche grazie alla pochezza degli avversari, ha fatto un figurone: su tutti hanno brillato il giovane talento lb Jeremiah Trotter (8 placcaggi e 2 saks), la safety Brian Dawkins (due bliz die 2 sacks per lui) e la star emergente della linea di difesa, guidata da Hough Douglas: la prima scelta Corey Simon (dt) che adesso, con 8 sacks e mezzo, è il migliore tra i rookies.
Per gli uomini di Andy Reid (8-4) la soddisfazione del miglior record dal '95. Cresce invece la frustrazione per la squadra dell'Arizona (3-8), che ormai non vedono più nulla davanti a sé, neppure i miraggi.

New York Giants 21 - Detroit Lions 21

Reduci da una prevedibile sconfitta casalinga contro i St. Louis Rams, campioni in carica, i Giants puntavano a rifarsi a spese dei Lions, arrivati a New York con il non impossibile record di 6-4. Ma per la seconda settimana consecutiva il pubblico di casa è rimasto deluso: non solo gli uomini di coach Fassel hanno perso, ma la sconfitta, a dispetto del punteggio finale che inganna, è stata davvero imbarazzante per la nettezza con cui è maturata. Basti pensare che all'inizio del terzo periodo il punteggio era già di 27 a zero (!) per Detroit. Le mete dei Giants, tutte di Kerry Collins (due td pass, uno per Campbell e l'altro per Jurevicious e una corsa dello stesso qb) , infatti, sono arrivate a risultato ormai acquisito e quindi hanno un significato meramente statistico. I Lions, invece, hanno preso subito il largo condotti dal bravo Charlie Batch, autore di tre td pass, tutti nel primo tempo di gioco. La chiave della partita sono state le conversioni di terzo down sulle quali Batch nei primi due quarti è stato quasi perfetto (5 su 6).  La difesa dei Giants non ha saputo opporsi, quest'oggi, allo strapotere dell'attacco avversario, padrone del campo: significativa, a proposito, è l'azione che ha condotto al td più spettacolare della partita, una accross per Jonny Morton nella quale il wr dei Lions si invola inseguito dal cb Jason Seahorn, che però deve desistere perché…gli cadono i pantaloni! Anche la difesa dei Lions, per la verità, ha fatto la sua parte, intimorendo gli avversari con placcaggi tremendi (specialmente quelli della safety ex-Bills Kurt Schultz, autore anche di un intercetto, il settimo della stagione): del resto questo è il reparto migliore della squadra ora allenata da Gary Moeller che, con un bel più 10 nelle palle recuperate, è la migliore della intera Conference.
Per i Giants (7-4) che cedono agli Eagles il primo posto nella division, forse la peggiore partita dell'anno e un'altra pericolosa battuta d'arresto. Per i Lions (7-4), invece, capaci anche di bloccare un punt, nuovo coach e nuova vita.
  Baltimore Ravens 27 - Dallas Cowboys 0
In una giornata decisiva per il bilancio stagionale, gli altalenanti Cowboys registrano una clamorosa disfatta.
A Baltimore, infatti, i Texani sentono il freddo e i Ravens gli rifilano un bel cappottone, il primo dai tempi bui del 1991, anno della ricostruzione da parte di Jimmy Johnson. Per la squadra del Maryland, invece, si tratta del quarto shutout della stagione, ad una sola lunghezza dal record all-time, detenuto (e ti pareva?)dalla "Steel Curtian", la mitica difesa dei Pittsburg Steelers del 1976. Strano destino quello di Billick: arrivato a Baltimore come mago dell'attacco, si ritrova un'offense inaffidabile e una difesa da primato!
Come afferma Troy Aikman, oggi disastroso (138 sole yds e tre intercetti!): "E' vero, la loro difesa è fantastica: ma credo che nessun attacco NFL, giocando bene, rimarrebbe a zero". E non si può certo dire che Dallas abbia giocato bene. 
Tra i Corvi del Maryland, invece, hanno brillato il rookie Jamal Lewis (per chi lo ha visto, un clone perfetto di Herschel Walker) al suo massimo in carriera (187 yds corse!), un ritrovato Trent Dilfer, autore di due td pass e, ovviamente, la migliore difesa NFL: da segnalare la prova di Ray Lewis (sette placcaggi e 1 intercetto) e l'intercetto n° 58 dell'all-pro Rod Woodson, che tra le sue vittime non aveva ancora avuto Troy the Boy. Morale: Dallas (4-7) annaspa, mentre Baltimore (8-4) continua la sua corsa verso la post season. A parte l'attacco in cui nemmeno Emmit Smith (48 yds) è risultato incisivo, il vero problema resta la difesa (la peggiore contro le corse), che oggi ha concesso 250 yds ai rb avversari: e non è la prima volta, dato che quest'anno contro i Cowboys già due rb (Garner di San Francisco e Duce Staley di Philly) avevano superato le 200 yds! 

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