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NATIONAL FOOTBALL CONFERENCE
EAST DIVISION
by Carlo Mantovani

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  Pittsburg Steelers 23 -(ot)- Philadelphia Eagles 26

Domenica a Pittsburg sembrava veramente che per gli Eagles, sotto di dieci punti nel quarto periodo e incapaci di muovere la palla contro una delle migliori difese della NFL, la partita fosse compromessa. E invece, ancora una volta, il qb Donovan Mc Nabb ha dimostrato di essere un vero leader, trascinando la sua squadra ad una sofferta ma bellissima vittoria in overtime contro i coriacei Acciaieri della Pennsilvanya, che venivano da 5 vittorie consecutive. Ma per Philadelphia qualcosa di speciale, in verità, si preannunciava. Nel secondo quarto, infatti, due episodi notevoli accadono in rapida successione: prima, con un passaggio di 2 yds verso il te Jeff Thomason, McNabb interrompe lo straordinario record della difesa di Pittsburg (5 partite senza subire una meta: il massimo negli ultimi 24 anni!); poco dopo, il poliedrico Brian MitchelI prenota un posto nella Hall of Fame: con un ritorno di 32 yds diventa il migliore di sempre nei kickoff return (chi ha tempo informi Washington...). Ma gli Steelers, oltretutto sul campo di casa, non ci stanno e, guidati dall'Autobus di turno, Jerome Bettis (7 yds run), aprono lo score. Ovviamente la difesa, provocata dall'attacco, non può essere da meno: è questo, forse, che pensa il lb Jay Porter che, raccolto un fumble del fb Pritchett, fugge indiavolato verso la end zone avversaria: meta da 32 yds.  Si arriva così negli ultimi due minuti e la squadra di casa, che conduce 23 a 13, sembra ormai padrona della partita: e invece il mai domo Mc Nabb, aiutato da qualche interferenza di troppo della secondaria giallonera, riduce il distacco a 3 punti quando trova il provvidenziale Mitchell (che quest'anno ha segnato in tutti i modi possibili) con un passaggio di 13 yds. Non c'è tempo e coach Reid ordina l'onside kick che, incredibile ma vero, viene ricoperto dallo special team delle Aquile: palla recuperata e trasformata da David Ackers, col tempo che andava a scadere, nel fg del pareggio.
Nei supplementari, ovviamente, l'inerzia è tutta dalla parte dei biancoverdi che, ancora condotti da Mc Nabb (55 passaggi tentati!), dimenticano l'amore fraterno e si portano in zona da fg: e dalle 42 è sempre Ackers, uno degli eroi di questa emozionante partita, a infilare il calcio della insperata vittoria.
Le Aquile (7-4) continuano a volare, mentre Pittsburg (5-5) perde un treno importante (gli rimane l'Autobus!) per la corsa ai playoffs nella durissima AFC Central.
  Dallas Cowboys 23 - Cincinnati Bengals 6

In un a partita orami senza molto significato, l'unico fattore è il pubblico e infatti la squadra di casa, oggi i Cowboys, vince facilmente. Non me ne vogliano i tifosi di Cincinnati, ma loro, non i Chargers, meriterebbero un bello zero nella casella delle vittorie: Dillon a parte, (un vero asso: 94 yds per lui) non è accettabile che una squadra professionistica sia incapace, per cinque settimane in fila, di accumulare almeno 100 yds su passaggio e - per sei (!)- di lanciare un td pass: e invece, ancora una volta, la prestazione di Akili Smith, qb al secondo anno, è stata esattamente al confine tra il penoso e il ridicolo (10 su 25 per ben 68 yds un intercetto, un fumble, e tre sacks subiti). Meglio allora parlare dei Cowboys, nei quali rientrava il mitico Troy Aikman che, in barba alle voci di ritiro, ha sfoderato una prestazione davvero brillante: 24 su 37 per 308 yds e un td pass (da 35 yds per l'emergente e velocissimo James McNight) .

Ma il gioco chiave dell'incontro, nella settimana delle finte di field goal, è stato, per l'appunto, una finta di fg: sul 10 a 6 nel terzo periodo, Dallas si prepara ad un facile tentativo dalle 18 yds, ma la palla va nelle mani del ventiseienne kickerTim Seder (un rookie) che, per la gioia dei tifosi e dei compagni, raggiunge, indisturbato (!) l'end zone avversaria. Grande soddisfazione del calciatore che aggiunge altri 3 fg e segna in totale 17 dei 23 punti messi sul tabellone dai Cowboys.
E così Dallas porta a quattro le vittorie stagionali, ma non risolve certo in questa occasione, il suo problema più grave: è la peggiore nell'importantissima statistica dei sack effettuati (soltanto 13!). Per i Bengals (2-8), o meglio, per Corey Dillon soltanto un consiglio: cambiare squadra!

NY Giants 21 - St. Louis Rams 38

Volete sapere se i Rams, dopo gli infortuni a Kurt Warner e Marshall Faulk , sono in declino? Meglio non chiederlo ai Giants, che Domenica, davanti all'esigente pubblico newyorchese, hanno perduto un'ottima occasione per dimostrare al mondo, finalmente, di poter vincere anche le partite difficili. La verità è che, come il famoso analista sportivo Tom Donahoe conferma, "i Rams non hanno perso un colpo sotto la guida di Trent Green, per il quale, del resto, questo attacco era stato disegnato". Neppure l'ottima difesa di NY (la settima dell'NFL), infatti, è riuscita a bloccare un attacco esplosivo, che segna la solita raffica di mete: all'intervallo i campioni del mondo conducevano gia 28 a 7 soprattutto grazie alla eccellente prestazione di Trent Green, che ha lanciato 4 td pass, come al solito democraticamente (cioè: non come i voti elettorali!) suddivisi tra i propri ricevitori e si è permesso il "lusso" di segnare anche su corsa (18 yds).

Collins, da parte sua, ha fatto il possibile organizzando il tentativo di rimonta con tre td pass (due per Ike Hilliard - il secondo dei quali propiziato da un intercetto del lb Ryan Philips- e uno per Tiky Barber). Purtroppo non è bastato, perché i Rams di Domenica hanno dimostrato di saper anche difendere e nel momento decisivo, quando i Giants sembravano ancora in corsa, la safety Keith Lyle strippa la palla dalle mani di Toomer:: il cb Mc Leon, come un falco, la raccoglie e la ritorna sino ad una yard dalla meta. 
E così, dopo le sconfitte subite contro Redskins e Titans, gli uomini di Jim Fassel incappano nell'ennesima delusione, stemperata però dal fatto (non marginale) che rimangono pur sempre in testa alla division (7-3), con mezza partita di vantaggio sugli Eagles.
  Minnesota Vikings 31 - Arizona Cardinals 14

Meglio per coach McGinnis essersi tolto la soddisfazione della prima vittoria da capo allenatore la settimana scorsa, perché i Vikings non avrebbero mai accettato di subire la terza sconfitta consecutiva, dopo essere stata 7-0. Al Metrodome, infatti, i padroni di casa hanno avuto buon gioco, letteralmente divorando i non certo irresistibili Cardinals: e la partita si è presto trasformata nel festival della statistica, con Robert Smith a farla da padrone, dato che proprio contro Arizona è riuscito (l'unico nella storia dei Vikes) a superare per il quarto anno consecutivo il muro delle 1000 yds su corsa. Anche per Chris Carter partita da ricordare: ha segnato infatti la sua centesima meta su ricezione con i colori di Minnesota. Curiosità: tredici di queste mete le hanno subite i Cardinals, evidentemente il suo avversario (si fa per dire!) preferito. 

E Arizona? Qualcosa ha fatto, ma sono gli individui ad emergere, non la squadra: come nel caso dell'esplosivo specialteamer Mary Tay Jenkins, autore (anche per lui, statistiche!) di un td su ritorno di Kickoff da 98 yds, il primo dai tempi (migliori...) del mitico Roy Green, nel '79 (!). Altro sforzo, putroppo solo individuale: nel primo quarto Aeneas Williams intercetta Culpepper e riporta l'ovale sino alle 14 yds di Minnesota, ma, causa penalità, l'attacco non concretizza. Buona prestazione anche per Michael Pittman, rb, che supera le 100yds all pur pose e segna l'altra meta, con un corsa da 1 yd.
1-2 il record per Mc-Ginnis, che non può certo sperare di migliorarlo contro squadre (almeno) da playoffs come i Vikings (8-2).

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