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NATIONAL FOOTBALL CONFERENCE
CENTRAL DIVISION
by Alessandro Taraschi

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  Detroit Lions 34 - New England Patriots 9

Era il lontano 1934. I Lions di Detroit per la prima volta scesero in campo nel Thanksgiving Day. Da allora non c'è stato tacchino in tavola senza i Lions in campo. Nelle ultime tre uscite di giovedì inoltre i Lions hanno anche sempre portato a casa una W tutt'altro che da buttar via. Nell'anno duemila potevano interrompere così felice tradizione? Assolutamente no. Charlie Batch ne ha fatto una questione d'onore. Non ha esitato a sacrificare il suo corpo per ottenere una vittoria che non equivale alla guerra ma ad una battaglia importante (mettete una Guadalcanal) sicuramente. I playoffs ora sono lì a portata di mano ed anche il titolo divisionale può tornare un obiettivo credibile. I dolori per il maggiore Charlie sono cominciati prestissimo. Sack e fumble sul finire del primo quarto fanno capire che non sarà un pomeriggio tanto tranquillo. Ma il peggio ha ancora da venire. Sotto grande pressione vede brillantemente libero in end zone David Sloan. Servito. Ma la grande pressione era davvero tale. Slade e Thomas non riescono a fermarsi e franano su Batch infortunandolo. Nessun problema. Di nuovo in campo si avventura in una corsa che lo porta sino ad una yard dalla meta e dritto dritto ad un altro colpo micidiale. Si continua. Ancora pressione. Ancora un uomo libero. Ancora servito. Ancora colpito e a terra Bacth. Tocca alla safety Milloy placcare duramente (e in ritardo, 15y di penalità) Charlie "l'eroe". Due giochi sulla sideline.  Il tempo di vedere Stewart, James Stewart, volare (ma proprio volare) in EZ. E quindi di nuovo in prima linea. Scramble. C'è spazio. Sino in fondo. TD, Charlie Batch. Altra terrificante punizione fisica. Ma la battaglia è vinta. Bryant Westbrook nel finale trova anche il tempo per sfinire il morale dei Patriots intercettando Bledsoe alla ricerca della via per la meta e mostrandogliela riportando il pallone per 101y. Da un'area di meta all'altra. Record di franchigia per i Lions. La prima frazione di gioco si era chiusa sul sei pari con due FG per parte di Adam Vinatieri e Jason Hanson. "Due settimane fa dopo la brutta vittoria contro Atlanta vi ho detto che sarebbero accadute ottime cose. Mi avete guardato tutti come se fossi impazzito per via della brutta performance in campo. Ora a due settimane di distanza vi rendete conto che avevo ragione." è sì maggiore Batch aveva ragione, ma ora la sua truppa è attesa da tre partite in trasferta in cui bisognerà dimostrare ancora una volta di valere i playoff. Minnesota, Green Bay e New York biancoverde sono ossi duri sul terreno amico. Lo sa bene il tuo colonnello, Gary Moeller "La squadra può ancora crescere, deve convincersi che può migliorare. Anche le squadre più forti devono crescere costantemente perchè in caso contrario il livello cala. E' quello che ripetiamo ai nostri ragazzi 'o si migliora o si peggiora non si rimane mai allo stesso livello'".
Minnesota Vikings 27 - Dallas Cowboys 15
Nel destino degli Smith evidentemente non possono mancare le stelle. Mr. Emmitt Smith una stella del football NFL lo è da tempo. Mr. Robert Smith ha bussato alla porta dell'Olimpo dei campioni più volte negli ultimi anni ma mai così prepotentemente come in questa stagione. Nel Giorno del Ringraziamento Emmitt di stelle ne deve aver viste parecchie dopo la botta rifilatagli da Ed McDaniel, che lo ha costretto ad uscire anticipatamente dal campo per una commozione cerebrale. Di sicuro altrettante ne studia e ne osserva Robert, grande appassionato ed esperto di astronomia. Alla fine grande partita per entrambi. L'uomo che di stelle ne porta addirittura due sul casco ha chiuso con cento yards di guadagno in soli tre quarti mentre colui che ormai è una superstar assoluta e che chissà quanto si è divertito a correre su un campo con una stella nel mezzo ne ha collezionate addirittura 149 di yards, impreziosite da un TD. Parlando delle stelle degli Smith però ci siamo dimenticati di lui. L'uomo che forse viene da un'altra galassia, la più luminosa delle stelle vichinghe. Randy Moss. Se Smith, Robert, ha costruito il primo vantaggio dei Vikings con uno spettacolare tuffo sopra il piloncino della end zone dei Cowboys, Randy ha deciso la partita. Con un'incredibile ricezione (da lui stesso definita come la più difficile della sua carriera) tra tre, TRE, DB di Dallas, nel drive che ha portato in meta Smith ed un terzo periodo da cineteca. Due TD. Il primo strabiliante. Ad una mano in salto. Fermando la palla che stava oltrepassando i limiti della EZ. Il tutto rimanendo con i piedi all'interno dell'area di meta. Il secondo alla. Randy Moss. Palla alta e profonda, dall'altra parte del filo risponde sempre lui. Pensare che Dallas era partita bene, convinta e precisa nell'esecuzione dei giochi. In vantaggio con un trepunti di Seder non riuscivano a capitalizzare nemmeno successivamente ed erano costretti a tentare altri due calci (uno fallito dalle 25). Quindi la ripresa. "Ci siamo dovuti adeguare al fondo del terreno bagnato ed alla strategia di Dallas. Eravamo sotto i riflettori, toccava a noi fare in modo che arrivasse la vittoria" testo e musica di Randy Moss. Costruito il TD di Smith è il momento di griffare qualche punto in proprio. Ma la collaborazione dell'uomo delle stelle, Mr. Robert, c'è e si vede. E sua la corsa da oltre 20y che spiana la strada al primo TD del duo Culpy-Randy. Con la bomba in EZ poi diventano 12 le mete del numero 84 dall'inizio della stagione a questa parte. Partita rapidamente consegnata alla storia anche perché la difesa è più attenta che mai e concede solo un TD a LeFleur quando ormai il garbage time è nel pieno della sua attività. I numeri confermano lo stato di forma eccezionale dei due giovani talenti viola. 15 su 22 per 205y e due TD per Culpepper. Sette ricezioni, due TD e 144 per il Boss di Minneapolis. "Abbiamo la situazione sotto controllo avendo il miglior record della NFC. Ma ci aspettano partite durissime con Detroit, St. Louis, Green Bay e Indianapolis, tutte franchigie che lottano per i playoffs." Dennis Green è ben conscio che per i Vikings sarà un dicembre davvero arduo e privo di regali nonostante il Natale. Di sicuro è gennaio l'obiettivo dei vichinghi. Per allora si spera di avere ancora così in forma Mr. Smith. Che possa essere Robert la stella cometa di cui i Vikings debbono seguire la scia per arrivare sino in fondo? E' presto per dirlo ma di certo lui, che ormai è una stella senza più dubbi, di astri se ne intende e non si lascerà sfuggire una cometa che potrebbe indirizzarlo verso la stella polare della sua carriera.

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