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BOZZARINI PROJECT

ENRICO BERTORELLO

Da un mio punto di vista

Buon giorno a tutti gli amici del Football,
dopo aver letto con enorme interesse l'analisi avanzata su queste pagine da alcuni colleghi, non posso astenermi dall'esporre il mio personale pensiero sull'argomento trattato.
Innanzitutto togliamoci dalla testa l'idea che il football in Italia stia morendo, perché altrimenti non arriveremo veramente da nessuna parte. Io per primo sono critico sulla nostra attuale situazione, ma odio piangermi addosso come anche sospirare pensando ai bei tempi passati ad assistere a Superbowl italiani pieni zeppi di tifosi.
Non si guarisce se non ci si crede ed è più facile cedere al male se non si reagisce. Questo mi hanno sempre insegnato fin da ragazzino. Ed ho sempre adottato questa filosofia in tutto ciò che ho fatto fino ad oggi.
Ho notato che solo 34 squadre compaiono nella lista delle Società convocate all'ultima riunione FIAF. Che molte di esse si trovano attualmente in una fase troppo embrionale per ritenerle solide e concrete. Che chissà quante tra quelle della lista abbandoneranno presto la casa madre per convolare a nozze con altra Federazione. Ma dobbiamo comunque lottare per un ideale. Per ritagliare il nostro spazio e svilupparci all'interno di un panorama sportivo ricco di problemi e di desolanti prospettive.
Sul CONI mi sono espresso più volte ed in varie sedi, ma non rinuncerò neppure in questa occasione a dichiarare la mia completa mal fiducia nei confronti di un vecchio organo tanto stantio quanto improduttivo ed allo sbando (sono fatti di questi giorni).
Sulla nascita di una seconda Federazione, la tanto criticata FIDAF, personalmente nutro forti riserve, ma ancora non sono convinto della situazione. Il sud Italia è quanto mai vivo e risponde benissimo al richiamo della nostra disciplina. I dirigenti delle Società sono molto attivi e lavorano benissimo, almeno quanto al centro/nord se non meglio. Ma malgrado tutto non riesco a condividere l'idea di voler così drasticamente recidere il cordone ombelicale con la vecchia FIAF, a scapito di tutto il movimento. Avrei anzi creato un fronte compatto tra Società diciamo malservite e mi sarei presentato a muso duro di fronte a chi di dovere lottando per avere il giusto spazio e magari costituendo una sorta di NWC del sud (ottimo esempio da seguire). Non condivido l'ingresso dei politicanti nel mondo sportivo, ma se questo è costume tendo ad adeguarmi. E se così deve essere li spremo all'inverosimile pur di ottenere qualcosa a beneficio del movimento. Non mi vedrei come sfruttato bensì come beneficiario di un servizio che un politico, tra le altre cose, dovrebbe garantire al cittadino. Resta però un problema di fondo, politica e sport non vanno d'accordo e non dovrebbero neppure frequentarsi, passi invece per quei personaggi, seppur politici, che folgorati sulla via di Damasco decidono di prodigarsi per il movimento sportivo mettendosi al servizio degli altri.
Sui campionati la mia riflessione sarà quanto mai stringata. Entro tre anni auspico una Prima Divisione per un football a 11 con tre americani, sarà l'elite del nostro football, Seconda Divisione per un football a 11 con un solo americano e Terza divisione sempre a 11 ma senza americani e con giocatori residenti in Italia da almeno 24 mesi. Europei liberi in Prima, Seconda e Terza divisione mentre gli oriundi oramai non esistono più. E' importante la barriera della residenza per la Terza Divisione. Per il momento, strada facendo, mi accontenterei di due Divisioni con le caratteristiche della Prima e Terza sopra descritte.
Ben vengano football a 5 e football a 8. Essi rappresentano una grande palestra per i giovani ed un'ottima soluzione per chi, malgrado l'età, stenta a separarsi da fango e palla ovale, ma devono essere organizzati a dovere e regolati da precise disposizioni federali. Devono avere costi contenuti e devono servire soprattutto come trampolino di lancio per la creazione di forti squadre a 11.
Ottimo il Flag Football soprattutto per entrare nelle scuole e per avviare con i giusti tempi i più piccoli ad una disciplina che presto diventerà di forte impatto per il loro fisico.
Darei gran risalto al Campionato Junior, lo farei iniziare in autunno inoltrato, lo renderei obbligatorio per tutte le squadre a 11 e fisserei la soglia dell'età in U21 senza fuori quota, fregandomene sinceramente di una tendenza europea che mai mi è venuta a chiedere che cosa io, in qualità di presidente, preferissi.
Certo, magari non mi fermerei lì, ed ipotizzando una grande crescita del nostro movimento prevederei a breve un piccolo campionato satellite di fivemen riservato per giocatori U17 senza fuori quota.
Quindi, ricapitolando :

- I DIVISIONE : Extracomunitari a numero chiuso, Europei liberi
- II DIVISIONE : Un solo extracomunitario, Europei liberi
- III DIVISIONE : Riservata ai soli giocatori residenti in Italia da almeno 24 mesi
- Football a 8 : Trampolino di lancio per il F11 (Medium Division)
- Football a 5 : Trampolino di lancio per il F8 (Small Division)
- Junior League U21 : Giocatori max 21enni (F08)
- Junior League U17 : Giocatori max 17enni (F05)
- Flag football : Versione Open e Junior (F5/F8)

Sui costi di iscrizione preferirei non pronunciarmi. Augurandomi come sempre che il buon senso del Consiglio Federale abbia la meglio su tutto e che le quote rappresentino sempre il minimo esigibile, tenendo in considerazione le effettive spese di gestione di una Federazione che, qualunque essa sia, deve vivere, crescere e migliorarsi continuamente.
Vorrei arbitri meno costosi e più qualificati. Vorrei non conoscerli per nome da quanto sono pochi e non essere autorizzato a criticarli a muso duro ogni volta che arbitrano male.
Ma su questo c'è tanto da lavorare, come su tutto il resto, e non ci resta che dare tutti una mano. Magari aiutando il CNA nel reclutamento di nuovi giudici di gara o smettendola di fare scene comico-pietose ogni volta che dalla side line neanche comprendiamo le loro chiamate.
Abbiamo bisogno di visibilità in televisione, ma non criptata. Dobbiamo riuscire a convincere le maggiori emittenti televisive private a trasmettere partite NFL o NCAA. Ma per far questo dobbiamo prima recuperare le forze perdute in questi anni e riconquistare un'immagine perduta da tempo.
Nel frattempo accontentiamoci di curare l'estetica delle nostre squadre, di giocare su campi in erba dotati di tribune e commentatore e di riuscire a trasmettere le nostre partite su emittenti locali ma pur sempre seguite. Ne gioverà al movimento, e servirà a mettere una parola buona per l'ingresso di sponsor sempre più rari e difficili da scovare.
Questo e tanto ancora bisognerebbe dire sul mondo che amiamo. Ma a poco servono le parole quando i fatti non si vedono. Quindi diamoci da fare ed affrontiamo uniti il nostro futuro, che non potrà che essere migliore.

Buon football a tutti,

Enrico Bertorello
(Presidente Red Jackets Sarzana)