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WILD CARD



by Carlo Mantovani

 

TAMPA BAY 9 - PHILADELPHIA 31 

Grazie ad una prestazione perfetta in tutte le fasi del gioco, gli Eagles stravincono al Veteran Stadium e mettono seriamente nei guai lo stimatissimo Tony Dungy.
Vi sembrerà strano, ma la notizia del giorno non è tanto la seconda nettissima e consecutiva affermazione di Philadelphia sui Bucs in una partita di playoffs (ricordate il 21-3 dell'anno scorso?), ma l'imminente licenziamento dell'unico allenatore vincente nella storia della franchigia della Florida.
Certo, in sei anni di "regno" Dungy (56-46) ha risollevato le sorti dei Bucs, ora uno dei team più rispettati e temuti della NFL: nonostante le premesse, però, i risultati, quelli veramente importanti che tutti si aspettavano, non sono mai arrivati. In compenso è arrivata la terza partita di playoffs consecutiva in cui la squadra non ha segnato neppure una meta: un fatto non poi così singolare per una squadra che ha cambiato tre offensive coordinators in tre anni! 
Come detto, quella degli Eagles è stata una grande vittoria del collettivo, ma non sarebbe difficile ottenere un larghissimo consenso eleggendo Donovan McNabb come MVP: il funambolico qb di Philadelphia (due td pass e 57 yds rushing!), infatti, ha letteralmente trascinato i compagni con lanci millimetrici e corse ubriacanti e dopo un quarto di gioco aveva già preso il controllo totale della partita. 
Delle 190 yds conquistate dagli Eagles nel primo tempo (conclusosi sul punteggio di 17-9), 161 sono frutto delle sue iniziative: con una corsa di 39 yds ha propiziato il fg iniziale di Akers; e nel secondo quarto ha pescato in meta prima il fido te Chad Lewis, poi il poliedrico rb Duce Staley. 
Mentre Tampa ha esaurito la sua (già scarsa) vena prima dell'intervallo, nel secondo tempo Philadelphia ha aumentato il distacco segnando altre due mete: una prepotente corsa di 25 yds del promettente rookie da Nebraska Correl Buckhalter e un intercetto ritornato per 59 yds dalla prontissima safety Moore. 
L'ottima prestazione di Mc Nabb è senz'altro frutto della sua straordinaria mobilità, che lo ha aiutato a sottrarsi alla pressione dei difensori avversari, ma anche della altrettanto valida esecuzione della linea d'attacco: ottima la protezione della tasca in fase di passaggio, efficaci i bloccaggi sul gioco di corsa.
Che dire dei Buccaneers? In attacco non gli è riuscito quasi nulla, anche perché l'unità difensiva degli Eagles, la seconda nell'NFL (nella classifica "vera", quella dei punti subiti: l'unica squadra NFL a non aver subito mai più di 21 punti!) è apparsa una devastante macchina da guerra: su tutti, mi hanno colpito le prestazioni degli all-pro Jeremiah Trotter, il solo a poter competere alla pari, per potenza e agilità, con il mitico Ray Lewis di Baltimore; e di Troy Vincent, un veterano che non ha perso il gusto dell'intercetto (spettacolare e decisivo quello che ha effettuato nell'angolo dell'end zone ai danni di Green). Nemmeno due fuoriclasse come il potentissimo runner Mike Alstott (limitato a sole 32 yds in 13 tentativi)e KS Johnson sono stati capaci di rovesciare una situazione pericolosamente simile a quella dell'anno precedente. Verso lo scadere del secondo quarto l'occasione più ghiotta per l'attacco guidato da Brad Johnson (pessimo, con 4 intercetti a carico): un bel lancio nel mezzo da 46 yds per KJ porta i Bucs sulle 12 degli Eagles con undici secondi da giocare, ma l'ennesima chiamata sbagliata (uno swing pass letto benissimo dagli avversari) ha costretto Tampa a ripiegare sul field goal. 
In difesa non è andata molto meglio, perché l'unico obiettivo importante (fermare McNabb) è andato completamente fallito (251 yds totali per il qb biancoverde). Un solo giocatore, il peraltro criticatissimo Simeon Rice, è apparso in grande forma: per lui due sack e diversi placcaggi sui corridori avversari. 
Insomma, quanto basta per alimentare le voci secondo cui non solo Tony Dungy verrebbe licenziato, ma il leggendario Bill "the Big Tuna" Parcell sarebbe già in città e avrebbe già deciso chi licenziare (tento il pronostico: Brad Johnson e l'offensive coordinator?). 
Nella città dell'amore fraterno, invece, è grande festa: il primo passo è stato fatto ed ora gli Eagles (12-5) sono pronti a volare al Soldier Field di Chicago (13-3) dove affronteranno i Bears di Brian Ulrlacher, ovvero la prima difesa NFL per punti subiti (solo 203).
Ma attenzione: con l'organico al completo e un Donovan Mc Nabb così ("Ha dimostrato grande calma e freddezza" afferma un felicissimo Andy Reid) le sorprese sono veramente dietro l'angolo!

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