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BALTIMORA 20 - MIAMI 3 |
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BALTIMORE GRBAC 6,5 – Non entusiasma. Lancia poco, e sbaglia poco, ma in fondo lo scorso anno cosa ha fatto Dilfer? ALLEN 7,5 – Trova sempre gli spazi che vuole nel cuore della difesa dei Dolphins ne nasce un partitone che nessuno si poteva aspettare prima del kick off. T. TAYLOR 7 – Sue le ricezioni più importanti. Va lungo e segna pure, si fa notare anche per una buona corsa che frutta il primo down nei pressi della red zone. Nel drive in cui riceve in end zone la maggior parte del campo se la beve lui stesso con due giochi. S. SHARPE 6,5 – Meno decisivo del solito ma sempre leader assoluto dell’attacco. Nei rari momenti di crisi, specialmente nel primo quarto si cerca il suo numero. STOCKLEY 6 – Nulla di trascendentale, ma è un giocatore sempre pronto al sacrificio e che l’attaco dovrebbe premiare con qualche pallone in più. Q. ISMAIL 5,5 – Poco presente non incide assolutamente sull’andamento della partita. BROOKINGS 7 – Anche lui nel mezzo fa quello che vuole e più di una volta rompe il placcaggio per chiudere il down e non far fermare la corsa dell’attacco. DEFENSE 7,5 – Un punto in meno perché contro c’erano dei Dolphins con un attacco veramente poco pericoloso. Ma questi quando arrivano i playoff sono come gli squali quando sentono l’odore del sangue. Assatanati. SPECIAL TEAM 5,5 –Troppo spazio nei ritorni per Brock Marion, e troppo poco per Jermaine Lewis. In più il palo di Stover. COACH BILLICK 7,5 – Un motivatore fuori da ogni logica. I Ravens sono carichi a puntino e lui vedendo che con le corse centrali si vince la partita non ha nemmeno il problema delle scelte. Aggiunge quel lancetto ogni tanto che rende la serata dei Dolphins un inferno. Attenzione al sorriso intravisto sulla sideline, anche se Pittsbugh è un altro paio di maniche. |
PALLA DEL MATCH: TERRY ALLEN La differenza con Jamal Lewis non s’è vista, ed è difficile immaginare un complimento migliore per un giocatore che non aveva mai fatto bene ai playoff e che questa stagione la doveva guardare in televisione. |
MIAMI FIEDLER 5,5 – Senza Chris Chambers mancano le marce alte che potrebbero creare qualche piccola crepa nel muro dei Ravens. Il coraggio non difetta nei suoi geni, e più di una volta si prende contatti terribili cercando di correre in prima persona, perciò mezzo punto in più non glielo si può negare, ma la sufficienza è un po’ più lontana di quel che sembra… L. SMITH 4 – Irriconoscibile, per favore spediteci la videocassetta della wild card dello scorso anno perché non possiamo credere che si tratti dello stesso giocatore. McNIGHT 5 – Resta l’unico bersaglio teoricamente primario a disposizione di Fiedler, ma alla fine non dimostra di meritarsi il ruolo, anzi. Tutta sua la colpa sull’intercetto di Baltimore. WARD 6 – Disperato appiglio in una serata davvero funesta per l’attacco. MINOR 5 – Non meglio di Lamar Smith, ma Minor è un rookie e da lui non ci si attendeva potesse vincere da solo la partita. Il fumble rende più netta l’insufficienza. DEFENSE 4 – La difesa di Miami sembra di burro al centro, dove Baltimore può fare il bello e il cattivo tempo. Concedono due drive da touch down da 90 e 99 yard, non sfruttando l’ottimo lavoro degli special team. Facile stabilire chi ha vinto la sfida tra i due super-reparti. Z. THOMAS 7,5 – Se la difesa tentenna non prendetevela con lui, tackle su tackle (14+8) ma non basta per limitare i Ravens. SPECIAL TEAM 7 – Ottima prestazione sui punt. Turk e soci riconsegnano la palla all’attacco di Baltimore in posizioni di campo sempre svantaggiose. Dall'altro lato della palla Marion fa le cose per bene dando a Fiedler posizioni di partenza più che discrete. TURK 7 – Piazza due punt al limite della end zone. Va a placcare Jermaine Lewis involato sulla linea laterale. Vede un compagno litigare e si tuffa contro un avversario grosso il triplo di lui. Stoico. COACH WANNSTEDT 5,5 – Non trova una soluzione per fermare Baltimore concedendogli di gestire il cronometro ed il campo a piacimento. In attacco pesa troppo l’assenza di Chris Chambers, unica vera possibilità di impensierire i Ravens, cui il gioco sul terreno può solo fare il solletico. |
SAN FRANCISCO 15 - GREEN BAY 25 |
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SAN
FRANCISCO GARCIA 6,5 – Varia bene il gioco, non potendo duettare col suo ricevitore preferito. Sull’intercetto di Williams sono più i meriti di McKenzie che i demeriti di Garcia… HEARST 5,5 – Non passa. I Packers sono attentissimi a non concedergli spazi per evitare che poi possano aprirsi pericolosi spiragli anche per il gioco aereo. OWENS 5 – Mai in partita. Quattro ricezioni per 40 yard per uno come lui sono davvero segno di una prova opaca. Ok, attirare attenzioni per creare spazio ai compagni, però… STREETS 7 – Si dimostra ricevitore dalle mani buone. La difesa però lo battezza per prendersi cura di Terrell Owens, questo è fuori discussione. Bravo lui a punirli quando Garcia lo chiama in causa. STOKES 6,5 – Idem come sopra, anche se i suoi spazi sono meno evidenti rispetto a quelli di Streets. JOHNSON 6,5 - Risponde bene alla necessità di Garcia di trovare bersagli alternativi per i suoi palloni. DEFENSE 6,5 – Concede pochissimo all’attacco di casa e forse gli arbitri gli negano due giocate (fumble fine terzo quarto e stop di Green prima della end zone) che avrebbero potuto cambiare l’inerzia della gara. Mezzo punto in meno per essersi fatti infilare troppo spesso nei terzi tentativi caldi. SPECIAL TEAM 5 – Perché sbaglia Cortez da tre, perché l’ultimo fumble chiude ogni discorso, perché combinano un quasi pasticcio su un ritorno di kick off, perché concedono a Rossum troppe yard. Ma bloccano un punto addizionale che avrebbe potuto costar davvero caro ai Packers e gli vale mezzo punto in più. COACH MARIUCCI 5,5 – Non trova il modo di coinvolgere la sua stella Terrell Owens, condizione imprescindibile se si voleva vincere al Lambeau Field. Peccato per alcune chiamate arbitrali che lo hanno fatto giustamente imbufalire ed avrebbero potuto incidere sul match. |
PALLA DEL MATCH: DIFESA DI GREEN BAY Gilbert Brown chiude le corse al centro. I linebacker limitano quelle verso l’esterno. I defensive back sbattono la porta in faccia a Owens e lo frustrano non concedendogli una ricezione sfuggita per un gran placcaggio e intercettando il suo QB proprio quando lo cerca sul profondo. L’intercetto di Williams grazie al passaggio di McKenzie resterà scolpito a lungo nella memoria del Lambeau Field. |
GREEN
BAY FAVRE 7,5 – Gioca a modo suo, senza travolgere i Niners ma trascinando Green Bay al successo. Non perde in casa da 31 partite se la temperatura si aggira intorno agli zero gradi… qualcosa di completamente irreale. GREEN 7,5 – Giornata in ufficio. Un touchdown discusso in capriola e la dimostrazione che è un giocatore coi fiocchi come dimostra la prova contro la buona difesa dei Niners. Sul sintetitco di St.Louis ci si aspetta molto da lui. FREEMAN 7,5 – Pensavate davvero che Favre potesse dimenticarsi di lui. Ha ancora le due migliori mani a disposizione del numero 4 in verde, non ci sono dubbi. BRADFORD 7,5 – Eccellenti le sue due ricezioni, ciliegina sulla torta il fumble ricoperto nei minuti finali, a St.Louis converrà rivolgersi a lui piuttosto che a Schroeder. SCHROEDER 5 – Disastroso. Perde i due palloni che Favre gli lancia sul profondo. L’anno prossimo non lo rivediamo da queste parti. FRANKS 6,5 – Una ricezione un touchtown. One shot, one kill. Come i migliori centravanti che si rispettino. Ma coi Rams ci sarà più bisogno di lui. DRIVER 6,5 – In rapporto è andato decisamente meglio di Schroeder cui potrebbe passar davanti già da domenica. DEFENSE 7,5 – Limitando Hearst e Owens anche Garcia non può far miracoli. La linea e i defensive back hanno fatto davvero gli straordinari, incredibile il numero di McKenzie per intercettare Garcia. Davvero una grande prova di forza. Domenica l’esame di maturità. SPECIAL TEAM 6,5 - Rossum orchestra un paio di buoni ritorni, e Bradford chiude la partita col fumble ricoperto. Peccato per il punto addizionale fallito che avrebbe potuto creare notevoli complicazioni a Green Bay. COACH SHERMAN 7,5 – Ingabbia a dovere le due opzioni principali di Mariucci ed è paziente in attacco dove aspetta che le sue star facciano il loro lavoro senza forzare alcun gioco. Bravo. |