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AMERICAN FOOTBALL CONFERENCE
EAST DIVISION
by Mauro Rizzotto

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Un commento globale si può fare subito: la division sembra rimasta una faccenda a tre. Patriots e Bills sono fuori o quasi fuori dai giochi, con demeriti variabili ma uguali e molti rimpianti. Tra Dolphins, Jets e Colts il maggior potenziale è senza dubbio a favore di questi ultimi, anche se gli altri due, e soprattutto i Jets, hanno dimostrato di potersela giocare. Decideranno gli scontri diretti che, curiosamente, devono praticamente ancora iniziare: delle 6 partite di questo mini-girone interno alla AFC East ne è stata giocata solo una (lo scorso Monday Night tra NY e Miami). Il gran ballo sta per cominciare.

  

20 23
I Jets ci avevano preso gusto, alle rimonte. Dopo l'impresa del Monday Night contro Miami, domenica ad Orchard Park erano ancora sotto all'intervallo 17-7. E sono arrivati a pareggiare 20-20 a 2:20 minuti dalla fine.
Poi Doug Flutie (18/35 per 253 yds alla fine) è rientrato in campo. Ed ha guidato un drive da 57 yards che ha portato Christie a calciare per la vittoria. Ed i kicker dei Bills, che di fg decisivi ne ha già vissuti parecchi (15 in tutta la carriera, tre solo quest'anno), non ha sbagliato, vincendo la partita e salvando le speranze di Buffalo di riuscire ad approdare alla post season.
I Jets, stavolta, hanno le loro scusanti e le loro colpe. Come scusa valga il fatto che i Bills sono una squadra difficile da prendere, che non molla mai, specialmente quando gioca in casa. 
Come colpe, però, ci sono le 4 palle perse (2 fumbles e 2 intercetti su Testaverde, che ha chiuso a 28/38 per 293 yds), tre delle quali hanno portato i Bills a mettere punti. La sconfitta comunque è un po' meno grave, perché li mantiene in testa alla classifica, seppure in coabitazione a tre. Certo, si poteva dare una spinta decisiva ai sempre pericolosi Bills ed eliminarli dalla corsa playoffs. Ma ormai è andata così.
Bottom line: prospettive diverse per le due squadre. I Bills sono teoricamente, a 4-4, ancora in corsa, ma il record divisionale di 1-3 ne limita molto le possibilità. Per i Jets (6-2), invece, questa è la prima sconfitta divisionale contro 4 vittorie. È, in effetti, una prospettiva un po' diversa...
30 18
Nella seconda giornata i Colts vincevano 21-0, poi hanno finito per perdere. Giocavano contro i Raiders, un più che possibile avversario nei playoffs, e pare che la lezione gli sia servita. Non per evitare di sedersi una volta sopra di parecchio, ma perlomeno per riuscire a portare a casa la partita.
Domenica sera alla fine del primo tempo Indy era sopra 23-0. Poi, un po' per merito dei Lions che hanno aumentato molto la pressione offensiva e difensiva, ma molto per loro demerito (alla fine 5 palle perse) i Colts hanno rischiato di gettare alle ortiche una gara che non avrebbero meritato di perdere, avendola dominata in tutte le voci statistiche. Le prestazioni individuali dei solisti dell'attacco Colts non hanno molta importanza. Ciò che rimane è la grande poliedricità di una squadra che quando ha attaccato ha sfruttato tutte le armi a sua disposizione (splendidi gli attacchi con la formazione a doppio TE), ma quando, nel secondo tempo, ha subito, è sembrata incapace per lungo tempo di ritrovarsi. Fino al TD finale di James che ha chiuso ogni discussione.
"Gli dei ci stavano sorridendo oggi" ha detto coach Mora "perché non si vincono molte partite con 5 palle perse. Non è stato molto efficiente da parte nostra. In effetti, fa abbastanza schifo. Diciamo che siamo stati molto fortunati". 
Bottom line: i Colts, pur con tutto il talento che possiedono, non hanno ancora sviluppato la capacità di assestare il colpo del ko. Per il momento può bastare così, anche se si rischia di complicarsi la vita per niente. Ma adesso che cominciano gli scontri diretti e poi nei playoffs, per andare avanti, bisognerà trovarlo.
28 20
Sembra che da questi Dolphins nessuno sappia più cosa aspettarsi. Ad inizio stagione ci sia spettava una stagione difficile, ed invece al giro di boa sono in testa alla division. All'intervallo dello scorso Monday Night ci si attendeva il completamento del massacro dei Jets, ed invece... sappiamo come è andata. Domenica, dopo averli visti sotto 17-0, ci si attendeva il definitivo crollo psicologico della squadra. Ed invece c'è stata la (sorprendente?) rimonta. Ed a guardare il tabellino continuano le sorprese. Perché tra gli eroi di giornata figura gente come Larry Izzo, stella dello special team chiamato a sostituire dell'infortunato Zach Thomas, o come Jeff Ogden, scartato dai Ravens e subito raccolto da Wannstedt, che con uno spettacolare ritorno di punt da 81 yards alla fine del 3° quarto ha portao lo score sul 28-17, ricaricato i delfini e forse spento le velleità di rimonta dei Packers. Che hanno comunque fatto la loro figura.  Poi Miami si è svegliata, con una rimonta lenta. Poco prima delll'intervallo è stato Fiedler (16/25 per 158 yds) a correre 1 yard in end zone; poi nel terzo quarto sono arrivati 21 punti: un passaggio da 15 yds per Gadsden (alla fine 5 ricezioni per 70 yds), una corsa di Smith (71 yds in totale per lui, su 20 portate) da 4 yds ed il già citato ritorno di Ogden. "Le partite durano 60 minuti. Tutti a Miami ora l'hanno capito" ha detto il DE Jason Taylor. Speriamo.
Bottom line: la vetta della classifica è stata riguadagnata, pur se in coabitazione. Adesso però comincia il difficile: 4 delle prossime 5 partite saranno in trasferta, ad iniziare dalla gita di domenica prossima al Silverdome, e quasi tutti gli scontri diretti. Da tifoso mi permetto un cauto pessimismo, ma non si può mai sapere... Con 2 TD di Levens hanno cercato subito la fuga in avanti, approfittando forse di uno stato di debolezza generale della difesa dei Dolphins, nonché dell'assenza di Thomas, la cui importanza sul running game è enorme.
9 6
La partita dei "ritorni", così può essere etichettato il Monday Night di questa giornata che ha visto scontrarsi 2 squadre al comando delle rispettive division. Ritorno come il PR di Derrick Mason, 69 yd per il 10 - 7 Titans. Ritorno come l'INT riportato in endzone da Samari Rolle con una volata da 80 yds in chiusura di 2° quarto, con il cronometro a 0. Ritorno come quello del TE Frank Wycheck, tagliato dai Redskins nel 1995 e voglioso di vendetta, consumatasi con l'unico TD offensivo della giornata dei Titans, 18 yd da Steve Mc Nair. Ritorno come quello di Eddie George: tutti si attendevano che il possente RB dovesse saltare almeno questa partita per l'infortunio della scorsa settimana mentre invece il prodotto di Ohio State ha chiuso con 71 yds in 22 portate. 
Infine, anche se non così significativo, il ritorno di Deion Sanders al ruolo di WR, dovuto all'infortunio di Irving Fryar. Con la vittoria, 7° consecutiva dopo la sconfitta alla 1° giornata sul campo dei Bills, i Titans hanno ora il miglior record della lega (a pari merito con leaders di altre division) e guardano con fiducia all'incontro che domenica li vedrà opposti, sul proprio campo, agli Steelers, in questo momento forse l'unico avversario di division ancora in grado di contrastare la loro leadership.

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