SERIE A 2004

 

Marines Lazio vs Giants Bolzano 36-28
(0-14, 7-14, 6-0, 23-0)

Marcatori: (GB) TD Greene 23 yds run (Gennaro kick), (GB) TD Greene 8 yds run (Gennaro kick), (ML) TD Cangelosi 7 yds pass da Fierli (Giannini kick), (GB) TD Greene 67 yds run (Ventura run), (GB) TD Greene 29 yds run, (ML) TD Lazzaro 1 yd run, (ML) TD Cangelosi 17 yds pass da Fierli (Pyear run), (ML) TD Cangelosi 23 yds pass da Fierli (Fierli run), (ML) TD Pyear 33 yds run (Giannini kick).

ROMA – Chi avrebbe mai scommesso su una vittoria dei Marines, sotto 28-7, a fine primo tempo? Probabilmente nessuno, neppure tra i più accaniti sostenitori dei laziali. Giants nettamente superiori e capaci di imporre, grazie al solito Greene, tutte le cadenze del match. Dall’altra parte qualche buona cosa di Pyear, ma scarso timing tra Fierli e i suoi ricevitori. Soprattutto linee ospiti a dettare legge. Ma un po’ la grande capacità di reagire dei romani e l’evidente calo fisico dei bolzanini, hanno contribuito a far girare la gara, fino al completamento di una rimonta che sembrava appunto impensabile.
Il match inizia con un 4° e 1 giocato dai Marines in maniera un po’ avventata sulle 29 difensive che permette ai Giants di aprire le marcature poco più tardi con una corsa di Greene di 23 yard. Tre e punt per i Marines e Greene di nuovo a segno, questa volta dalle 8. A inizio 2° quarto l’attacco di casa fa vedere qualcosa e si avvicina alla end zone, grazie anche a un paio di falli avversari. Fierli serve Cangelosi per il 7-14, ma è un fuoco di paglia, perché l’attacco dei Giants, pur stretto in un 3° e lunghissimo, trova ancora una volta le leve di Greene per un touchdown di 67 yard, davvero bello, ma con qualche responsabilità della difesa. Un fumble di Cangelosi poi regala un’altra palla a Greene, che fissa il 28-7 Giants del primo tempo. Negli ultimi secondi infatti i Marines non riescono a sfruttare una nuova opportunità sulle 10 d’attacco.
A inizio ripresa la strategia degli ospiti è chiara: consumare il cronometro. Tattica che ben riesce, anche perché il primo drive della ripresa dei Marines si chiude con un punt. Nell’azione però, ingenuità clamorosa di Gennaro, che colpisce, seppur in modo non particolarmente violento, il punter. Da un possibile 1° e dieci a favore, i Giants vedono gli avversari avvicinarsi sul 13-28 con una corsa centrale di Lazzaro, dopo una portata a lunga gittata di Pyear. Gli ospiti aprono con un punt l’ultimo quarto, mentre l’inerzia della gara sembra essersi ormai rovesciata. Cangelosi mette a segno il secondo sigillo personale e Pyear trasforma alla mano per il -7. Neppure Greene risulta più decisivo, mancando la chiusura di un 4° e 2 a metà campo. Si completa così la rimonta dei padroni di casa, che a 2’ dal termine vanno a segno ancora con Cangelosi e poi trasformano alla mano con Fierli per il vantaggio (29-28). Un altro 4° down diventa l’incredibile ultima spiaggia dei Giants, ma Greene non chiude. Pyear invece si invola per 33 yard sulla giocata successiva per il 36-28. Manca oltre un minuto alla fine e forse ci sarebbe il tempo per orchestrare un ultimo drive. Dopo il ritorno di kick off però, Ventura mette palla in aria per l’intercetto di La Corte.
MVP da dividere tra il Greene del primo tempo e il Cangelosi della ripresa. Arbitraggio che ha convinto: qualche chiamata come al solito ha scontentato entrambe le panchine, ma nel complesso la crew ha meritato oltre la sufficienza, anche per la capacità di rendere note, immediatamente e con precisione, le sue decisioni.

Antonio Maggiora

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