GLADIATORI ROMA vs MULI TRIESTE 14-10

Sotto il sole cocente di una afosa domenica romana, ti chiedi cosa ti spinga ad affrontare centinaia di chilometri in due giorni per inseguire i classici "ventidue energumeni che corrono dietro ad un pallone" (nel nostro caso ovale). Poi ti basta salire la breve rampa che porta al prato dello Stadio dei Marmi e tutto ti e' chiaro.
La splendida cornice delle statue in marmo bianco, il prato perfettamente rasato, le porte ad Y come nei campi veri, verniciate di giallo e con la regolamentare bandierina segnavento all'estremita', e la' in mezzo ci stanno loro: i Gladiatori. Per chi, come me, ha mosso i suoi primi passi nella defunta LIF di Beneck, i Gladiatori rappresentano un mito, ed il loro condottiero, quel Marcello Loprencipe che non vedro' mai fermo un attimo a riposare durante tutta la giornata, un idolo che riporta alla mente i tempi che furono, con tutta la carica di romanticismo e nostalgia che queste rievocazioni comportano.
Sul prato perfettamente segnato con tanto di hashmarks, si sta dando battaglia il futuro dei Gladiatori in una esibizione di flag football, e li' ti accorgi che questa non e' solo una rievocazione, ma e' il primo atto di un ritorno che si prevede in grande stile. La vecchia guardia gladiatoria e' schierata quasi al completo. Alcuni indossano addirittura le maglie originali delle stagioni LIF 1980-1981, ed alla loro vista i ricordi si moltiplicano e si accalcano nella mente fino quasi a stordirti. Sembra quasi di stare a Castelgiorgio, con le stesse facce e le stesse emozioni.
Il tempo di fare quattro chiacchiere e la manifestazione entra nel vivo. Dapprima alcune premiazioni di personaggi storici del football romano, e poi la partita vera e propria. Di fronte ci sono i Muli Trieste, non certo gli ultimi arrivati. Anche loro festeggiano una ricorrenza: dieci anni in meno dei Gladiatori, ma nel panorama italiano sono davvero poche le squadre che possono vantare venti anni di storia.
Nelle fila dei romani sono molti i giocatori ripescati chissa' da dove, ormai non piu' in attivita' da tempo ma gasati ed emozionati come fosse la loro prima partita, e vanno ad amalgamarsi bene con i giocatori che formano l'ossatura della squadra che riprendera' il campo a breve. I Muli sono affaticati dalla lunga trasferta ma, come loro carattere, battaglieri piu' che mai. E' una partita amichevole, per quanto possa esserlo una partita di football.
I Gladiatori cominciano subito in attacco, guidati in cabina di regia da Nick Eyde, il QB che quest'anno ha giocato negli Yankees Civitanova e che avrebbe dovuto guidare i Gladiatori nel campionato di Silver League sfumato all'ultimo momento. La ruggine di alcuni e lo scarso affiatamento si fa subito sentire. Dopo una corsa negativa, un incompleto ed un sack, Iacometti e' costretto al punt a ridosso della propria end zone. Penetrano in molti, ed il punt viene bloccato oltre la end line per una safety di Zannier. I Muli prendono il comando della partita grazie ad una ottima difesa, ma i Gladiatori stanno solo scaldando i motori.
La difesa giallorossa si stringe attorno ai due pilastri Capata e Cappannoli e chiarisce subito come stanno le cose: tre downs e solo cinque yards concesse. Anche i muli sono costretti al punt, ed anch'essi combinano un bel pasticcio. Lo snap e' alto e provoca un fumble, che viene ricoperto 27 yards piu' indietro rispetto alla scrimmage originale.
Partendo da una ottima situazione di campo i romani non si fanno pregare, e con due ottime portate di De Carlo violano la end zone triestina. La trasformazione di Cerratti viene bloccata e si resta cosi' sul 6-2.
I Muli cercano di rispondere al touchdown dei romani, ma la difesa capitolina sembra quella dei vecchi tempi, e costringe gli avversari al punt.
Rientra in campo l'attacco dei Gladiatori, e sembra davvero di essere dentro alla macchina del tempo. In cabina di regia c'e' Massimo Fierli, e dietro di lui ci sono Bobby Davis e Romano Cinelli. Non e' ancora il momento di affondare i colpi, pero'. Dopo una portata di Davis e la fine del primo quarto, Fierli si fa intercettare da Nordio il primo tentativo di passaggio, e solo la splendida rimonta di Fristachi, che placca il triestino con intervento plastico, impedisce ai Muli di riportarsi in vantaggio.
Con la palla sulle 25 yards offensive i Muli potrebbero capitalizzare, ma la difesa giallorossa fa un ottimo lavoro e riconsegna la palla al proprio attacco senza arretrare di un centimetro.
Ora e' il momento giusto: Fierli, Davis e Cinelli danno spettacolo, eseguendo la speed option alla perfezione. Un marchio di fabbrica, il loro. Finta su Davis e pitch a Cinelli, oppure palla a Davis nel buco, o ancora finta su Davis e keeper di Fierli: la difesa in maglia blu non riesce piu' a star dietro a questi tre furetti indiavolati. Arriva cosi' il touchdown di Cinelli, che si invola tutto solo in end zone dalle 15 mentre gli avversari si accentrano cercando il placcaggio su Bobby Davis autore di un'ottima finta. Ci guardiamo intorno per sincerarci di essere a Roma nel 2003 e non ad Ancona nel 1996, perche' le movenze di Cinelli, la corsa, la sua velocita' sembrano quelle di allora. 
Sulla trasformazione arriva anche il momento di gloria di Alessandro "Scocca" Scotellaro, che riceve con una mano sola il passaggio di Fierli, abbassa il casco ed entra di potenza in end zone. I Muli riprendono il gioco, ma sopraggiunge la fine del primo tempo. Le cifre parlano chiaro: il Total offense dei Muli e' di 5 yards, quello dei Gladiatori di 68.
Al rientro in campo per la seconda meta' di gioco, i Muli sembrano decisi a riportarsi sotto, e la difesa romana commette l'unico grosso errore si tutta la partita, lasciando Zingale correre da solo fino alla linea della una yard per un guadagno di 51 totali nell'azione. Da quella posizione il quarterback sneak e' un obbligo, e Kerstich mette a segno sei punti che portano il punteggio sul 14-8.
Cinelli e Fierli son leggermente infortunati (nulla di grave, comunque per loro) e quindi si rivede Eyde dietro al centro. Sara' forse che l'attacco dei Gladiatori patisce il primo drive di ogni meta', ma succede la stessa esatta sequenza di fatti gia' vista ad inizio partita. I Gladiatori sono obbligati al punt dalle proprie 13, ma Lonzar sfonda la linea offensiva e blocca nuovamente il punt di Iacometti per la seconda safety della giornata.
C'e' ancora tempo per un drive dei Muli, che si conclude con il punt di Nordio, che chiude anche il terzo quarto.
Nel quarto periodo si assiste ad un monologo dell'attacco capitolino. Il punt di Nordio sara' infatti l'ultima occasione concessa all'attacco triestino, perche' nell'ultimo periodo l'offense giallorossa entra in campo per uscirne solamente al fischio finale, e per giunta in ottima posizione per segnare: le cinque avversarie.
Finisce cosi' 14-10 per i Gladiatori. Sebbene il risultato di una partita di questo genere sia sempre secondario rispetto alla cornice ed alla manifestazione in se', e' fuori di dubbio che per i romani si tratta di una gran bella soddisfazione.
E' il momento delle premiazioni dei giocatori, ed e' anche il momento di cominciare a pensare al prossimo futuro della squadra. Le basi sono state gettate, il progetto sembra valido e soprattutto risultera' vincente l'idea di coinvolgere le "vecchie glorie", chi in questa squadra e' nato e per questa squadra ha giocato e combattuto.
Il campo si svuota lentamente, con i giocatori che indugiano piu' del solito nel rientrare negli spogliatoi. Per molti di loro la partita e' durata troppo poco, e' volata via troppo velocemente, e stanno chiaramente cercando di sfruttare fino all'ultimo la possibilita' di stare ancora una volta dentro all'arena. Una sola persona non indugia, ma corre a destra e a manca, instancabile, a smontare pezzo per pezzo cio' che aveva amorevolmente montato e preparato in precedenza. E' Marcello Loprencipe, il condottiero, il Gladiatore per eccellenza. C'e' una nuova stagione da preparare, una nuova squadra da accudire e far crescere.
In bocca al lupo Gladiatori. In bocca al lupo Marcello.

Massimo Foglio

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