Gladiatori Roma - Marines Ostia
Il derby dei poveri, recitava - purtroppo per il football - Repubblica di Domenica.
Ma non è stato così, pur se l'incontro non è stato certo avvincente. Si confrontavano i
Gladiatori (la voglia di non mollare di una franchigia blasonata) contro i Marines (la
voglia di sognare di una franchigia che era in crescita sino a poco tempo fa). Ambedue,
per diversi motivi, infarcite di prestiti e rinforzi che snaturavano l'identità di
squadra e la dicono lunga sull'incapacità di costruire qualcosa dall'interno. Ha vinto
comunque la realtà dei Gladiatori, che lo ha fatto potendosi permettere il lusso di
continui cali di attenzione concedendo agli avversari - dalla prima! azione per ritorno di
Sanità in TD vanificato da uno dei soliti falli inutili e comunque non influente
sull'azione stessa- continue grazie che se evitate si sarebbero tradotte in 3 o 4 TD di
più, e lasciando ai Marines l'onore delle armi allorquando hanno potuto segnare due TD
nel "garbage time" contro le seconde linee dei Gladiatori non certo motivate dal
livello dello scontro. In evidenza per i Gladiatori un grande Massimo Fierli, le due linee
di attacco e difesa, il RB (prestato anche nel finale alla difesa) Freddini, il WR Testi,
il gruppo dei Linebackers, mentre qualche ingenuità è stata commessa dal secondario che
ha regalato parecchie yards su pass interferences. Dei Marines purtroppo l'opacità del
gioco espresso e soprattutto la mancanza di una tensione competitiva (ben diversa dalla
grinta di cui certo sono dotati) non hanno permesso l'evidenziarsi dei talenti che
comunque possiedono.
Grazie a coach Malpassuti