LA STAMPA
La Gazzetta dello Sport, Sportal, Datasport, L'Eco di Bergamo, Alto Adige, Dolomiten, L'Unione Sarda, Il Tempo.

La Gazzetta dello Sport di lunedi 10 luglio

I Lions sognano la Champions League
 La finale è sabato (ore 20), sempre al Vigorelli, contro lo Stockolm Mean Machine

MILANO — Un tuffo collettivo nelle vasche del Parco divertimenti Aquatica (dopo i gavettoni d'acqua gelata sul campo al termine della partita) ha chiuso in modo festante e bagnato la sfida tra Lions Bergamo e Giants Bolzano.
L'incontro, che decideva sul sintetico del Vigorelli l'assegnazione del Superbowl numero 20, doveva essere una festa sul campo e fuori e così è stato. Gli animi si sono un po' surriscaldati solo nel secondo quarto, quando i Lions, innervositi dalla resistenza degli avversari, (20-20) sono incappati in un paio di sanzioni per comportamento antisportivo (due volte 15 yards di penalizzazione). In un momento di lenta ripresa di questa disciplina, dopo una pesante crisi economica che ha pesato anche sull'andamento dell'ultimo campionato (non si sono ripresentate squadre storiche e blasonate come i Frogs Legnano) la finalissima per il titolo doveva costituire un momento di rilancio fondamentale. Il pubblico, circa 2000 spettatori (con ingresso a pagamento), e lo spettacolo offerto dai contendenti sono stati all'altezza e anche l'organizzazione ha fatto la sua parte. «Sono passi lenti ma costanti verso l'uscita dal tunnel — ha commentato al termine della partita il commissario straordinario Fiaf, Hermes Rugalli — e sullo slancio dobbiamo ripartire. Particolarmente importante sarà l'incontro tra le società fissato per sabato 15 luglio al Palazzo delle federazioni del Coni, dove dovremo porre le basi per la nuova stagione e i prossimi campionati».
In una fresca serata milanese i Lions Bergamo hanno inanellato il quarto scudetto (terzo consecutivo, 1993,'98,'99 e 2000), con una prestazione superlativa del running back americano Tyrone Rush (13 corse per 311 yards, record assoluto del Superbowl e mvp della partita per il secondo anno di fila), travolgendo i generosi e per nulla intenzionati a vestire i panni (visto il divario tecnico) di vittima sacrificale, Giants Bolzano per 49-27 (27-27). Grande la prova fornita dal qb dei Lions, Dino Bucciol, e dal wide receiver Maurizio Barbotti, un veterano del football italiano. Tra i Giants, allenati dall'head coach Argeo Tisma, si sono distinti Reginal Greene, rb statunitense, il qb italo-americano Marcello Lio ed il wr americano Jerome Anderson.
Adesso i caschi d'oro bergamaschi attendono fiduciosi l'arrivo, sempre al Vigorelli, sabato 15 luglio (ore 20) degli svedesi dello Stockolm Mean Machine per la finale del campionato europeo (1ª edizione della Champions League). L'ambiente è carico e la presidentessa storica dei Lions, Ornella Pilenga, in campo alla fine per festeggiare il titolo coi suoi ragazzi, lo sottolinea. «Siamo felicissimi e ci giocheremo alla pari anche la Champions League. Ringrazio tutti i miei giocatori che si sono impegnati al massimo per raggiungere quest’importante risultato». Nel panorama del football italiano i Lions Bergamo dimostrano di essere vincenti anche sul piano delle scelte e degli investimenti. «Fortunatamente — ammette Ornella Pilenga — abbiamo il sostegno di buoni sponsor e cerchiamo di gestire al meglio il budget a disposizione ingaggiando ottimi giocatori stranieri e comunitari».

Marco Lottaroli 

Sportal.it

Finale, i "Lions" ruggiscono

I Lions vincono il terzo titolo consecutivo, sconfiggendo i Giants di Bolzano 49-27. Trascinati da un devastante Tyron Rush, gli orobici nella seconda parte del match. Il running back americano in 13 corse ha realizzato ben 311 yards, disintegrando il record di tutti i Superbowl.
Eppure l’inizio della finale è tutto di marca bolzanina. Il running back Reginald Greene riesce a frantumare la difesa avversaria e a firmare il vantaggio dei Giganti dopo una volata di 54 yards. La trasformazione di Diego Gennaro è una formalità. Subito dopo i caschi d’oro bergamaschi affondano sotto i colpi del ricevitore Usa Jerome Anderson, pescato col goniometro dal quarter back oriundo americano Mario Lio.

La partita, probabilmente, inizia qui per gli orobici, che cominciano a mettere in cattedra il carrarmato nero Rush che realizza i primi sei punti proprio allo scadere del primo quarto. Il sorpasso viene effettuato da Maurizio Barbotti, pescato da Dino Bucciol, con la trasformazione di La Fata. Ancora il Bolzano trova il vantaggio con il touch-down di Jerome Anderson, servito da Marcello Lio. Sono questi due atleti che tengono le redine tra le file dei blu. Il punteggio si fissa sul 20-20 prima del riposo con l’eterno Rush che si sciroppa 50 yard come se fosse in discesa.
Nella seconda parte gli altoatesini trovano il terzo e ultimo vantaggio della serata con un’azione travolgente Lio-Greene con una percussione alla mano. E’ l’ultimo sussulto vibrato dagli uomini dei Giganti che devono subire le unghiate e i morsi dei Leoni bergamaschi. I “bianchi” (nell’occasione) reagiscono immediatamente con il quarter back di riserva Sergio Aguilar, che dopo una corsa di 60 yards sancisce il pareggio. Per i Giants è la fine. Tyron Rush realizza il sorpassa, mentre il touch down di Mattiazzo pone il punto esclamativo alla sfida.

Marcatori
primo quarto: t.d. Greene tr. Gennaro (G); t.d. Anderson (G); t.d. Rush tr. La Fata (L).
secondo quarto: t.d. Barbotti tr. La Fata (L); t.d. Anderson tr. Gennaro (G); t.d. Rush tr. Gennaro; t.d. Aguilar tr. La Fata.
terzo quarto: t.d. Rush tr. Rocchetti (azione) (L); t.d. Rush tr. La Fata (L); t.d. Mattiazzo tr. La Fata.

Datasport.it

Football Americano : Il ruggito dei Lions
Il Superbowl disputatosi sabato sera a Milano ha messo in mostra una Bergamo eccezionale, che ha travolto i Giants Bolzano per 49-27

I Lions di Bergamo hanno travolto sabato i Giants Bolzano (27-49) aggiudicandosi così il Superbowl numero XX, la finale del campionato italiano di football americano, svoltasi al Vigorelli di Milano.
Una partita che, nel primo tempo, ha offerto uno spettacolo di grande football.
Il primo quarto di gioco si apriva con due ottimi drive dei bolzanini che si portavano avanti 13-0 con due mete di Greene e Anderson.
I Lions sembravano storditi ma prima Rush (ex runner di Washington e Green Bay nella NFL, MVP della gara con 311 yards in 11 corse e 4 mete) e poi Barbotti portavano Bergamo a condurre per 14-13.
Da li sino all’intervallo era poi un continuo botta e risposta tra i due attacchi.
A una nuova meta di Anderson rispondeva infatti di nuovo Rush (20-20), e i sette punti del Bolzanino Greene venivano subito pareggiati da Aguilar per Bergamo. Le due squadre andavano così al riposo sul 27-27.
Nel terzo quarto Bergamo sfrutta i troppi errori di Bolzano e piazza tre mete (due di Rush e una di Mattiazzo) che stroncano definitivamente le speranze dei Giants fissando il punteggio sul definitivo 27-49.
Per i Lions è il terzo scudetto consecutivo, quarto di sempre, e tra una settimana puntano al bis nella finale di Champions League.

L'Eco di Bergamo di lunedi 10 luglio

Lions, una corazzata mai stanca di vincere
Tre scudetti consecutivi, campioni d'Europa e sabato possono centrare il Grande Slam

Quando un'atleta o una squadra vincono tanto, il rischio di banalizzarne i successi è forte. Quando si parla degli Europizzi Lions Bergamo, invece, il pericolo non esiste perché ognuno di questi successi ha un sapore particolare. Lo scudetto di Telgate nel '93, perché fu il primo, il più sofferto, quello inseguito più a lungo. Quello di Catania '98, perché arrivò dopo quattro anni di traversie che avevano portato anche i Lions a dover cambiare provvisoriamente nome come punizione per aver aderito alla Lega Europea uscendo dal campionato italiano. Quello di Bolzano '99, perché fu la riscossa dopo la bruciante delusione dell'eliminazione dalla Champions League contro i Frogs.
Quello di sabato sera al Vigorelli, nel Superbowl numero XX, potrebbe essere giudicato meno importante degli altri perché lo scudetto per i Lions è ormai un'abitudine, e perché dopo aver finalmente conquistato il sospirato Eurobowl un altro scudetto in Italia era considerato praticamente una formalità.
Invece anche questo nuovo titolo ha il suo significato. Quello di dire che i Lions non si sono seduti sugli allori, non si sono stancati di vincere, hanno ancora una gran fame di successi come è giusto che sia dopo tanti anni di delusioni.
Delusioni dalle quali sono comunque sempre nate grandi soddisfazioni, perché poi, alla fine, la forza dei Lions è nel cuore e nella testa, più che nelle braccia e nelle gambe. È la loro storia che lo racconta.
Una storia che nella sua fase più recenti ruota attorno a due momenti, entrambi legati alle sfide con i tradizionali rivali dei Frogs. Il primo nel '98 al Superbowl di Catania, quando un punto addizionale di Carlo Magni negli ultimi secondi diede ai Lions una vittoria di fondamentale importanza: 29-28. Se i caschi oro avessero perso quel giorno, forse non sarebbe venuto neppure tutto il resto, perché sarebbe svanito il miraggio della partecipazione alla Champions League che convinse molti giocatori di primo piano a restare a Bergamo o a continuare a giocare, e diede alla società la forza di proseguire nei suoi sforzi per portare la squadra ai vertici europei.
Il secondo momento è quello della sconfitta dell'anno scorso nei quarti di Champions League. I Lions partirono come grandi favoriti, solo loro sanno come fecero a perdere. Ma quel giorno impararono sulla loro pelle una legge fondamentale dello sport: che nessun avversario è mai battuto prima di essere affrontato sul campo. È questo che ha permesso loro di arrivare sul tetto d'Europa quest'anno. Ed è questo che ha permesso loro di reagire sabato sera quando prima Greene (con una corsa da 54 yard) e poi Anderson (con una ricezione da 22 yard su lancio di Lio) hanno sorpreso la difesa mandando in orbita i Giants.
I Lions non si sono scomposti, hanno continuato a macinare il loro gioco e sono andati a segno prima con Rush (corsa di 20 yard) e poi con Barbotti (ricezione da 47 yard su lancio di Bucciol).
La partita a quel punto si è accesa: nuova prodezza di Anderson (ricezione da 10 yard su pass di Lio), nuova risposta di Rush (corsa da 52 yard). Giants di nuovo avanti con Greene (corsa da 5 yard), Lions di nuovo addosso con Aguilar (ricezione da 79 yard su pass di Bucciol) e tutti a riposo sul 27 pari.
A quel punto la partita, invece di ricominciare, è finita. Perché i Lions sono tornati in campo decisi a chiuderla e l'hanno chiusa: due corse di Rush da 30 e 58 yard e una di Mattiazzo da 4 yard, e tanti saluti.
A completare il punteggio le cinque trasformazioni da un punto di Lafata e quella da due punti di Piero Rocchetti, giusto per lasciare il sigillo di un bergamasco doc su una serata in cui sono saliti agli onori della cronaca e dei tabellini soprattutto gli stranieri.
Su tutti, intuile dirlo, il solito strepitoso Tyrone Rush, premiato con il titolo di Mvp (miglior giocatore) della serata: ha realizzato quattro touch down (record assoluto di tutti i Superbowl disputati fino ad oggi) e corso 311 yard, seminando il panico nella difesa altoatesina e l'entusiasmo fra i duemila spettatori presenti.
Saul Valenzuela è stato invece premiato con il Memorial Scandellari, riservato al miglior giocatore della linea di difesa nella finale: il messicano se l'è guadagnato a suon di sack, placcando per ben tre volte il quarterback avversario Marcello Lio.
È finito a Bergamo (ma già si sapeva prima del Superbowl, visto che il premio viene attribuito sulla base delle statistiche della partite della regular season) anche il Memorial Viganò, premio riservato al miglior kicker della Golden League: l'ha vinto Michele Morichi.
Come miglior giocatore italiano della finale è stato invece premiato Bernhard Mair, dei Giants, mentre il Trofeo disciplina-Memorial Zerbi-Camisi è stato consegnato alla società dei Dolphins Ancona.
La stagione dei Lions non è ancora finita: domenica sera infatti (sempre al Vigorelli, kickoff di inizio alle ore 20) i caschi oro affronteranno i Mean Machine di Stoccolma nella finale di Eurolega.
Gli scandinavi hanno vinto il girone Nord precedendo i danesi dell'Aarhus e i norvegesi dell'Oslo, mente i bergamaschi si sono aggiudicati il raggruppamento Sud davanti agli svizzeri del San Gallo e ai cechi del Praga.
Sulla carta ancora una volta la squadra allenata da Carlos Barocio parte con i favori del pronostico, anche solo per un raffronto indiretto. Gli svedesi, infatti, in Coppa Campioni sono stati eliminati da quegli stessi Blue Devils Amburgo contro i quali i Lions hanno poi trionfato in finale.
La squadra svedese rappresenta comunque complesso di ottimo livello, esponente oltre a tutto di un paese nel quale il football è disciplina molto più praticata e popolare di quanto non sia in Italia.
Ancora una volta, insomma, Rush e compagni dovranno dare il meglio di se stessi, ma in fondo la posta in palio giusitfica ogni sforzo.
Perché centrando anche questo nuovo traguardo i bergamaschi centrerebbero un exploit che sarebbe davvero difficile per chiunque ripetere.

Alto Adige di lunedi 10 luglio

Sfuma il sogno-scudetto dei Giants
I bolzanini partono bene ma poi vengono travolti dai Lions
FOOTBALL USA Altoatesini battuti 49-27 al Superbowl

MILANO. I "leoni" sbranano i "giganti" e conquistano il loro quarto scudetto. I Lions Bergamo sono proprio la bestia nera dei Giants Bolzano, usciti sconfitti dalla ventesima edizione del Superbowl, la finalissima del campionato italiano di football americano, svoltasi sul prestigioso sintetico del Vigorelli di Milano davanti a 2500 spettatori. L'anno scorso i Giants avevano perso il Superbowl a Bolzano, sempre per mano degli orobici (49-14).
Una sconfitta onorevole, quella dei bolzanini, battuti "solo" 49 a 27. Gli altoatesini, che sono scesi in campo motivati e aggressivi, hanno iniziato alla grande, terminando il primo quarto sul 13-0 ed andando al riposo sul 27-27. Ma gli altoatesini sono crollati sotto i colpi di Tyrone Rush e compagni negli ultimi due quarti. Più organizzati sotto il punto di vista tattico e comunque forti di un potenziale maggiore, gli orobici hanno pressato nel secondo tempo. Trascinatore dei Lions, l'ex runner dei Washington Redskins (National Football League) Tyrone Rush, ieri sera autore di ben quattro touchdown e capace di correre la bellezza di 311 yard con il pallone in mano, stabilendo così il record assoluto del campionato italiano. Al termine della partita Tyrone Rush è stato ovviamente premiato quale miglior giocatore del Superbowl. Nelle fila della squadra lombarda hanno brillato anche il messicano Sergio Aguillar (un touchdown anche per lui), il quarterback Dino Bucciol e l'espertissimo ricevitore Maurizio Barbotti (a sua volta a segno).
I Giants, guidati dal carismatico coach Argeo Tisma, hanno fatto registrare una buona prova complessiva. Al Vigorelli si sono battuti con particolare determinazione gli americani Reggie Greene e Jerome Anderson, che hanno messo a segno due touchdown a testa.

Dolomiten di lunedi 10 luglio

Giants-Märchen bleibt ein Traum
Bozner verlieren auch zweites Superbowl in Folge - 27:49 gegen Lions Bergamo

Mailand/Bozen (kus) - Auch im zweiten Anlauf haben sich dieGiants aus Bozen den Traum vom ersten Gewinn der italienischen Superbowl nicht erfüllen können. Superstar Tyron Rush sorgte vor 2500 Zuschauern für den Unterschied zu Gunsten des Titelverteidigers.
Und dabei hatten die Schützlinge von Argeo Tisma Bergamos Superstar mit NFL-Vergangenheit bei den Washington Redskins in der ersten Hälfte des Spiels gut im Griff. Die Talferstädter lagen nach dem ersten Viertel mit 13:0 in Front, nach dem zweiten stand es immerhin 27:27.
Doch nach der Pause war Rush wie verwandelt. Der running back erlief mit 311 Yards einen neuen Italienrekord und war damit hauptverantwortlich für den 49:27-Erfolg der Lions Bergamo, deren Budget dreimal so hoch wie jenes der Bozner "Giganten" ist.

L'Unione Sarda di lunedi 10 luglio

Football americano
Scudetto a Bergamo

Gli strafavoriti Lions Bergamo dovevano vincerlo, il ventesimo Superbowl, e alla fine lo hanno fatto per 49-27, ma i Giants Bolzano hanno offerto una resistenza eccezionale, iniziando la gara con un parziale positivo di 13-0 e chiudendo il secondo quarto sul 27-27. A Milano, sullo splendido campo del Vigorelli, davanti a 2.500 persone, i Lions si sono laureati campioni d’ Italia di football americano per la quarta volta nella loro storia, la terza consecutiva, soprattutto grazie alla prestazione straordinaria del runner statunitense Tyrone Rush.

Il Tempo di lunedi 10 luglio

Lions Bergamo basta un tempo per conservare il titolo italiano

di ANTONIO MAGGIORA VERGANO
MILANO - I Lions Bergamo hanno confermato il titolo di campioni d'Italia del football americano, battendo nel Superbowl XX 49-27 i Giants Bolzano. Partita vera solo per un tempo, con i Giants in vantaggio 13-0 dopo poche battute e in grado di chiudere comunque 27-27 il parziale. Nella ripresa l'incontenibile Rush (in inglese corsa!) ha battuto tutti i record del Superbowl e trascinato i Lions (in pratica con nove stranieri tra americani, oriundi e messicani) alla terza vittoria consecutiva. Una stagione quella 2000 che doveva essere del rilancio e che invece ha scontentato praticamente tutti. Esiste un ricorso che pende addirittura sul quarto di finale tra Cardinals Palermo e Dolphins Ancona, e questo non è neppure l'unico match che, per qualche motivo di carta bollata, non ha avuto svolgimento. La decisione di mischiare i due tornei (quello che permetteva di schierare gli stranieri e quello senza) ha sconvolto le classifiche e regalato strani playoff.

La Padania di mercoledì 12 luglio

Una magica lezione

di GUIDO COLOMBO
I Lions di Bergamo fanno un sol boccone anche dei Giants di Bolzano superandoli per 27-49 nella ventesima edizione del Superbowl, la finalissima del campionato nazionale di football americano svoltasi sabato 8 al "Vigorelli" di Milano, e si laureano così campioni d'Italia per la terza volta consecutiva, la quarta di sempre. Un fantastico bis che segue di poche settimane il trionfo nell' Eurobowl, la più prestigiosa manifestazione continentale di questo sport e che potrebbe essere ripetuto nuovamente sabato 15, sempre al "Vigorelli", nella finale di Champions League contro Stoccolma. Bolzano, alla sua seconda finale consecutiva, ha comunque dimostrato di non temere lo squadrone orobico, tenendogli anzi testa splendidamente per tutto il primo tempo, terminato sul 27-27. Nel primo quarto di gioco anzi i Bolzanini sono andati in meta ben due volte portandosi avanti per 13-0. Molti dei 2000 spettatori presenti (la pioggia ha infatti tenuto lontana molta gente) hanno quindi pensato che forse i pronostici, unanimi in favore dei Lions, potevano essere smentiti. L'attacco guidato da Dino Bucciol ha invece rimediato presto ad un avvio stentato, recuperando le due mete di svantaggio e rispondendo poi colpo su colpo alle seguenti segnature dei Giants. Nella terza frazione era invece l'attacco sud tirolese a calare di tono, commettendo alcune ingenuità che i bergamaschi, trascinati da un Rush strepitoso (311 yard, record del Superbowl, in sole 12 corse e 4 mete) piazzavano ben tre segnature che annichilivano gli avversari. I Lions hanno poi rastrellato i premi i premi al miglior giocatore (Rush)e al migliore in linea di difesa (Valenzuela). Bernhard Mair, unico tirolese DOC tra i bolzanini, è stato eletto invece miglior italiano della gara. 

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