Il futuro della |
Mi si consenta esprimere molto velocemente e, di
proposito, schematicamente la mia opinione personale, nonchè l'opinione della
A.S.e C. Corsari, non tanto sul tipo di campionati che si vogliono organizzare,
bensì sul metodo che dobbiamo utilizzare per trovare una soluzione al futuro
del football americano (f.a.) in Italia.
Siamo fuori dal CONI, questo vuol dire, soprattutto, che una federazione o
associazione di f.a. vale l'altra, nel senso che nessuna ha il riconoscimento
ufficiale dell'unico ente che è preposto per legge ad organizzare lo sport
agonistico in Italia.
Questa situazione, indirettamente, chiama tutto il movimento del f.a. italiano
ad una prova di maturità. Mi spiego meglio: se una federazione vale l'altra,
chiunque, nel momento in cui non gli stanno bene certe decisioni prese dalla
maggioranza delle società, può decidere di fondare una nuova associazione o
federazione di f.a., portandosi dietro quella minoranza di società in
disaccordo con la maggioranza. Questo processo, ipoteticamente, potrebbe
ripetersi altre volte nelle nuove associazioni o federazioni fondate.
Ma sarebbe utile e conveniente dividere il già piccolo movimento del f.a.
italiano ?
Mi pare logico che l'unica risposta possibile a questa domanda è NO !
L'unità del movimento è un valore importantissimo da salvaguardare, per ovvi
motivi; anzi, in questo momento, a mio avviso, è la cosa più importante.
Chi non fosse d'accordo, si informi su cosa è accaduto in quei paesi in cui
c'è stata una divisione del movimento del f.a. in due o più federazioni: il
disastro è stato quasi totale e dopo alcuni anni si è tornati ad un unico
movimento, ripartendo quasi da zero.
Allora, la prova di maturità a cui è chiamato l'intero movimento del f.a. in
Italia è proprio questa: capire che l'unità del movimento è un interesse
generale di gran lunga superiore ai piccoli e diversi interessi delle varie
società e, se tale interesse non sarà perseguito, vane saranno le
preoccupazioni per salvaguardare i singoli interessi, perchè il football vivrà
anni ancora più bui di quelli presenti.
Quindi la proposta di Alberto Di Dio andava fatta (e ancora può essere fatta),
non con singole chiamate telefoniche o singoli incontri, ma in altra sede, in
una riunione di tutte le società (perchè, p.es., non nella scorsa riunione di
Bergamo ? in cui le società hanno a maggioranza preso alcune decisioni), dove
ci si confronta e ci si azzuffa anche, ma dove alla fine tutto il movimento,
unito, decide sul da farsi (si resta in Fiaf/ si fonda una nuova federazione).
Chi invece presenta delle cose sostanzialmente già fatte chiedendo l'adesione,
si prende tutte le responsabilità di una eventuale divisione del movimento,
cosa gravissima. D'altronde, con una riunione di tutte le società, si
eviterebbero i "malintesi" del tipo di quello a cui si riferisce il
messaggio dei Briganti (ma, vi assicuro, non è il solo ... tanto da poter far
sorgere il sospetto che, fino ad ora, non ci sono adesioni alla federazione di
Di Dio, e dico solo di Di Dio perché Rende, nonostante quanto leggo nel
messaggio di Alberto, mi ha dichiarato al telefono che lui non è co-promotore
di tale progetto ma solo potenzialmente interessato; Mario, per favore, se ho
capito male, smentiscimi).
Allora, riuniamoci, tutti i presidenti o rappresentanti di società, parliamo
del futuro del f.a. in Italia, ognuno dica la sua e dopo decidiamo sul da farsi,
votando se rimanere in FIAF o se creare democraticamente un altro soggetto,
sperando che, in ogni caso, si resti uniti. A quando questa riunione ?
Alfonso Genchi
agenchi@yahoo.com