ITALIA -
AUSTRIA 0 -61
(0-7, 0-26, 0-21, 0-7)
Scoring Chart:
I° qtr Austria Rush, Kick Good
II° qtr Austria Rush, Kick Good
Austria Rush, Kick No Good
Austria Pass, Kick Good
Austria Pass, Kick No Good
III° qtr Austria Pass, Kick Good
Austria Pass, Kick Good
Austria Rush, Kick Good
IV° qtr Austria Rush, Kick Good
Crew arbitrale:
REFEREE Enzo Calandrelli (I)
EMPIRE Bernhard Lair (A)
LINE JUDGE Michail Ulicny (A)
LINESMEN Elvira Di Battista (I)
BACK JUDGE Fabio Mangiarulo (I)
E' stata una nazionale decisamente volenterosa quella vista allo Stadio Europa di Bolzano, ma la differenza tecnica e fisica ha giocato un ruolo
importantissimo visto che la nazionale austriaca ha dominato in tutto e per
tutto la partita, basta dare un'occhiata alle statistiche: 158 yds guadagnate su corsa contro un totale di -29 per il blue team, 210 yds di
guadagno su gioco aereo per gli austriaci con 12 completi su 15, nessun intercetto e 4 TDs (la maggior parte dei lanci rilasciati dalla sicura mano
del qb #16 Phillipp Jobstmann, Wien Vikings), che contrastano con i 4 completi su 25 ed un intercetto degli italiani, con un guadagno di 41 yds;
19 primi down realizzati dalla selezione bianco-rossa contro i 5 degli azzuri (2 dei quali arrivati in seguito a flags).
L'abissale differenza tra le statistiche delle 2 selezioni è spiegata da coach Francesco Angeli Busi
(offensive coordinator del Blue Team e Head coach dei Lions U20) con la grande differenza nella preparazione tecnica e tattica. Il roaster della
nazionale italiana, infatti, contava alcuni elementi al primo anno di gioco,
convocati per l'ovvia mancanza di personale con maggiore esperienza di pari
età. Non ultima la grande esperienza dei giocatori austriaci, dimostrata sul
campo con grandi giocate, soprattutto in difesa, che li hanno portati a schiacciare gli italiani per la maggior parte del tempo nella propria
red-zone, attuando un vero e proprio assedio alla linea d'attacco azzurra
che non ha saputo trattenere i blitz dei line-backers e gli stunts della
linea. Questa mancanza nella protezione del qb #13 Stefano Candela (Bergamo
Lions), ha infatti lasciato strada libera ai "feroci" difensori, che hanno
sackato il regista azzurro un'infinità di volte. Ma nonostante ciò, secondo
Coach Angeli Busi, la offense italiana si è comportata egregiamente, tentando di sfruttare i mezzi a disposizione nel migliore dei modi.
In effetti la nostra nazionale è riuscita, in qualche occasione, ad impensierire la difesa d'oltralpe, costantemente con le corse del rb #32
Andrea Ghislandi (Bergamo Lions) giocatore che ha dimostrato di avere coraggio e determinazione nonchè ottima tecnica sul campo e sicurezza nel
contatto con gli arcigni difensori austriaci, un positivo 5-32 per lui; ed
in un paio di occasioni con il gioco aereo, in particolare un trick-play con
lancio di Candela per il qb #16 Diego Sperandio (Torino Tigers), schierato
in posizione di slot, che a sua volta lancia per un ricevitore italiano,
liberissimo che, purtroppo, perde il catch. Ma in quell'occasione, sia la
selezione che l'esecuzione dello schema, sono state impeccabili.
La difesa azzura ha provato con tenacia a contenere la forza d'urto degli
austriaci i quali hanno avuto quasi sempre la meglio sia sui pass che sulle
corse. Devastanti nelle corse interne alla linea le movenze e la preparazione fisica del rb #25 Maximilian Neusser (Wien Vikings), che con un
totale di 11-44 e 2 TDs, è stato il portatore preferito dalla selezione
degli schemi di corsa, seguito a ruota dal full-back #43 Peter Hammer (Steelers) classe 1985 con un ottimo 5-24 con 2 TDs all'attivo.
L'offensive coordinator austriaco Pavlis Norbert ha scelto come schieramento
di base una spregiudicata one-back con 3 ricevitori che ha messo in difficoltà le giovani ed inesperte secondarie della nazionale italiana,
infatti 4 dei 9 TDs realizzati sono arrivati dal gioco aereo, 2 dei quali
ricevuti dal wr #82 Poncede Leon Mendoza (Graz Giants), sicuro sulle tracce
e nei tagli che ha corso il proprio secondo TD, dopo la ricezione, per ben
64 yds. Tra le file della defense azzurra, da segnalare la buona prestazione
del dl #91 Matteo Freri (Giants Bolzano) e del giovanissimo di casa Ventorre
il lb #45 Marco Ventorre (Duchi Ferrara).
Più che sufficiente la prestazione della crew arbitrale, attenta nelle segnalazioni e sicura sulle decisioni, mai contestata perchè giusta ed
imparziale. Hanno pesato parecchio, tra le penalità assegnate al Blue Team,
i numerosi delay of game, segno che gli schemi offensivi non erano stati
perfettamente metabolizzati dal personale, ma questa mancanza, non è direttamente imputabile ai giocatori, quanto, forse, alla mancanza di prova
nelle sessioni di allenamento, visto che gli incontri di ritiro della nazionale sono stati veramente pochi. In ogni caso, pochi i falli commessi
dal Blue Team che si è visto penalizzare un totale di 32 yds per 8 flags
lanciate sul terreno di gioco.
Punteggio certamente troppo punitivo sul piano morale per il blue team, che
dovrà lavorare parecchio in vista dei campionati europei di categoria, ma in
ogni caso ottimo banco di prova per migliorare le potenzialità dei singoli
che dovrebbero essere seguiti il più possibile dalle società di appartenenza, in modo da incrementare il bagaglio tecnico e tattico, parso
carente tra i giovani azzuri, al quale hanno saputo supplire con la tenacia
e la voglia di vincere ma che, ovviamente, non sarà sufficiente in vista di
un impegno internazionale così importante.
Carlo Maria Fabbrini
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