WILD CARDS |
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TIGERS -
MARINES 0-33 |
Il campionato 2000 dei Tigers finisce nel peggiore dei modi, sconfitti
senza attenuanti sul campo da una squadra che ha mostrato piu' carattere, piu' voglia di
vincere e che ha giocato a football dal primo all'ultimo down, e sconfitti soprattutto
fuori dal campo, dove non sono mancati purtroppo quei brutti episodi che non fanno
certamente onore al nostro sport. Ma andiamo con ordine. L'incontro si apre all'insegna
dell'equilibrio, con i Tigers che sopperiscono con il gioco aereo alle difficolta' che
riscontrano nell'avanzare palla a terra, grazie anche alla solita aggressiva difesa di
scuola romana, con blitz a go-go che non danno tempo al backfield torinese di ragionare.
A meta' del primo quarto la prima svolta dell'incontro: Pacelli piazza un sack devastante
su Gerbino e provoca un fumble prontamente recuperato da Muzzarelli. Il quarterback
torinese esce malconcio dallo scontro (un dente rotto) e non fara' piu' ritorno in campo.
Nell'azione immediatamente successiva i torinesi riescono a riprendersi il pallone, grazie
ad un sack su Brusco che provoca un altro fumble, ricoperto da Gargiulo. In cabina di
regia c'e' ora Fabio Cantini, un quarterback di ripiego, non certo di riserva, e si
ha subito la sensazione di come andranno a finire le cose. I primi snap sono incerti, e
denotano la mancanza (ovvia) di affiatamento tra QB e centro. Con le corse che non vanno,
dovrebbe essere il gioco aereo a salvare le tigri, ma con una difesa cosi' aggressiva di
fronte le cose sarebbero gia' difficili per Gerbino, figurarsi per Cantini, il cui impegno
e' piu' che ammirevole, comunque. La palla torna nelle mani degli ostiensi molto
rapidamente, ed altrettanto rapidamente Giuliano Gensini e Brusco portano l'attacco
laziale sulla linea dele otto yards, da dove il QB Canadese pesca Valerio Bozzarini per la
segnatura che sblocca l'incontro. Sul drive successivo Cantini cerca il ricevitore
profondo, ma trova Macciocca che lo intercetta: palla ancora ai Marines. Il secondo quarto
si apre con il raddoppio ostiense ad opera di Brusco, che porta la palla in end zone dopo
una corsa di tre yards. Anche in questo caso la trasformazione non va a buon fine ed il
punteggio si assesta sul 12-0. A questo punto succede il fattaccio. Con i Marines di nuovo
in attacco, volano colpi proibiti tra il Marine Cataffo e la Tigre Paolo Paschetto. Il
referee assegna un bel comportamento antisportivo per parte ed espelle i due giocatori.
Entrambi non sembrano gradire molto il provvedimento, soprattutto Cataffo, che sembra
piuttostro esagitato e deve essere trattenuto da un dirigente. Finalmente convinto ad
uscire dal campo, il giocatore di Ostia continua ad urlare la sua rabbia, sempre
trattenuto ed accompagnato dal dirigente dela sua societa'. In maniera davvero poco
intelligente il giocatore, per tornare negli spogliatoi, viene fatto passare prima vicino
al referee (all'indirizzo del quale vola qualche parola probabilmente non di
apprezzamento), e poi addirittura in mezzo alla panchina dei Tigers, dove il battibecco
con qualche giocatore avversario e' perlomeno scontato. Purtroppo il passo dalle parole ai
fatti e' molto breve, ed un gesto o una parola di troppo di qualcuno e' la scintilla che
accende la rissa. Il giocatore ostiense ha ovviamente la peggio, trovandosi aggredito da
buona parte della panchina torinese: calci, pugni, colpi di casco e chi piu' ne ha piu' ne
metta. Sembra l'inizio di una rissa generale, anche perche' la panchina Ostiense accorre
in massa in difesa del proprio giocatore, ma fortunatamente qualcuno con un po' di sale in
zucca c'e' ancora, sia tra i Tigers che tra i Marines, e con non poca fatica i due gruppi
di contendenti vengono separati. La partita viene sospesa per portare i soccorsi al
giocatore dei Marines rimasto a terra esanime, e restera' ferma per circa 15 minuti. Alla
ripresa del gioco i bollenti spiriti sembrano essersi placati, sebbene ci sia ancora
spazio per l'espulsione tanto stupida quanto inutile di Durigon, che non trova nient'altro
di meglio da fare che mettersi a passeggiare sul RB avversario proprio sotto gli occhi del
referee, oltre ad avere anche il coraggio di risentirsi per la decisione arbitrale. Poche
azioni dopo Brusco pesca Valerio Bozzarini in TD con un lancio da 45 yards, ma la
segnatura viene anullata per un ricevitore non eleggibile. Finisce cosi' il primo tempo,
con i Marines meritatamente in vantaggio per 12-0 ed i Tigers oramai allo sbando piu'
totale, incapaci di avanzare in attacco e con la linea di difesa, decimata dalle
espulsioni, impossibilitata ad opporsi agli attacchi dei laziali. Il secondo tempo inizia
bene per i torinesi. Un sack di Oggero provoca un altro fumble recuperato da Paolo
Rigazzi, ma purtroppo sara' un fuoco di paglia. L'attacco non muove palla se non quando
Cantini va in scramble, ma non e' certamente una tattica su cui si puo' fare affidamento.
La Corte intercetta Cantini per la seconda volta e porta il pallone sulle 25 avversarie,
da dove Fabio Brusco si inventa uno slalom tra i difensori torinesi per fissare il
punteggio sul 19-0 dopo la trasformazione di Ianniello. Non c'e' piu' partita, ormai.
Nonostante l'impegno e la determinazione della vecchia guardia torinese (Rigazzi,
Gertosio, Cassardo) la difesa neroarancio non riesce a contenere l'attacco ostiense che,
prima della fine, ha ancora tempo di segnare due TDs con Valerio Bozzarini (pass da 29
yards da Brusco) e Giacomo Gensini (corsa di tre yards) subentrato a Brusco nel finale. I
Marines avanzano alla fase di interleague dimostrando (finalmente sul campo) una
superiorita' netta ed indiscutibile. In attacco la velocita' di Giuliano Gensini e
l'affidabilita' dell'asse Brusco-Bozzarini hanno messo in seria difficolta' la
retroguardia torinese. In difesa, come gia' detto, l'aggressivita' del pacchetto
linea-linebackers ha lasciato pochissimo tempo al backfield torinese di pensare, sia che
si trattasse di trovare un buco in cui correre, sia che si trattasse di lanciare il
pallone. In casa Tigers e' invece arrivato il momento della ricostruzione. Le ottime basi
gettate con la scuola di fotball dovranno essere la linfa vitale per permettere a questo
team di rinascere, soprattutto ora che servira' un ricambio generazionale consistente. E
speriamo anche che i nuovi giocatori dei Tigers si dimostrino dei giocatori di football, e
non dei teppisti come quei quattro o cinque che si sono ben distinti nel parapiglia di
ieri, gettando fango su una societa' e su dei dirigenti che hanno fatto della lealta'
sportiva e dell'onore sul campo la loro base di partenza.
- Massimo Foglio -