Superbowl XXXIII
Elway for all the ages

Miami, Fla.
Qui, come nel resto del mondo, è il 31 Gennaio (!), ma tutti gli occhi del mondo footballistico (che schifo italianizzare i termini) sono Elwaypuntati sul Pro Player Stadium, dove tra breve si disputerà la partita più importante dell’anno, il XXXIII Superbowl: la finale, il sogno di ogni giocatore, l’estrema conclusione.

Si affrontano due squadre (ma va?) con elementi comuni e opposti destini.

La National Conference è rappresentata dagli Atlanta Falcons, a sorpresa vincitori prima della propria division (sai che fatica) e poi giustizieri dei favoritissimi Vikings in quel di Minnesota, dove l’attacco atomico dei cornuti ha deluso le aspettative, prima con Cunningham e poi con Gary Anderson, il kicker perfetto che ha fallito il calcio che avrebbe sicuramente mandato in finale la squadra di coach Green. Il coach dal cuore quadriplibypassato è Dan Reeves, gloriosa figura del football, prima da giocatore e poi da allenatore, guarda caso degli avversari Broncos.
E’ infatti Denver, campione in carica, la rappresentante dell’American Conference.
La squadra allenata dall’ottimo Mike Shanahananananan ha infatti dominato la stagione sfiorando la perfezione di 16 partite senzaDenver Defence sconfitte. Infatti, dopo 13 incontri, e con la prospettiva di giocarsi la perfect season a Miami (corsi e ricorsi storici, Miami è l’unica ad aver conluso la regular season imbattuta), i cavalloni hanno pensato bene di perdere contro i fortissimi Giants (sigh!) svuotando così di interesse la sfida contro i pettinatissimi Dolphins nella partita che sarebbe stata una delle più viste della storia.

Dopo questi due passi falsi (i Broncs hanno perso anche a Miami) la squadra si è ritrovata e nei playoffs ha annilichito con una difesa superlativa prima i Dolphins stessi e poi l’altra rivelazione, i New York Jets di coach Big Tuna Parcells.

Terrel DavisI Broncos sono una macchina così perfetta che diretti anche da un autista di tram corrispondente al nome di Bubby (sembra un cagnolino) Brister per diverse partite non hanno avuto problemi. Eroe dell’anno Terrell Davis, quarto giocatore della storia a correre oltre le 2000 yards in stagione.

Le due settimane precedenti il Superbowl, a differenza delle passate edizioni, sono state abbastanza noiose;Jason Elam hanno movimentato la situazione prima il tormentone Reeves-Elway-Shanahan che non sto a raccontarvi e poi la guerra di parole tra Ray "Mitch" Buchanan e Shannon "Lingualunga" Sharpe. Infine la sera prima dell’incontro Eugene Robinson (safety dei Falcons) non trova niente di meglio da fare che adescare una poliziotta travestita da prostituta: arrestato e rilasciato, giocherà la partita.
Ok, ora siamo all’inizio…prima l’esibizione di un nuovo gruppo emergente, i Kiss e poi l’inno americano cantato dalla sempreverde Cher, con cerimonia successiva del coin toss con molte hall of fame presenti.

GAME RECAP
Jamal AndersonAtlanta ha il primo possesso, a dire il vero ben giocato con Jamal a portare avanti la baracca, ma che frutta solo 3 punti, con il sempiterno Andersen dalle 32. Den 0 – Atl 3
Denver risponde in scioltezza con una bombarola di 41 del grande John a Rod Smith, poi un passaggio di 14 a Sharpe che paga le sue provocazioni prendendo una trambata micidiale che lo costringe a uscire dalla partita. Realizza sul gioco seguente Griffith da 1. Den 7 – Atl 3
Reeves chiama una sweep (un pazzo!) su un quarto tentativo e paga duramente la scelta perché Anderson viene fermato short. A segno successivamente Elam dalle 26. Den 10 – Atl 3

La svolta della partita è in arrivo, Atlanta arriva sino alle 8 ma è costretta al FG che incredibilmente viene fallito da Andersen. Sul gioco successivo, quasi in barba alla Fox, completamente in barba a Tele+ ed a noi incazzati davanti alla TV, Elway attacca la pennuta secondaria e pesca Rod Smith con un passaggino corto da 80 yds che "spiezza la partita in due". Den 17 – Atl 3
Atlanta accorcia con Andersen dalle 28. Den 17 – Atl 6

Ed McCaffeyAll’inizio del terzo quarto anche Elam emula il danese e va wide right dalle 38. Ne cicca un altro dalle 48, ma Chandler intanto si fa intercettare più e più volte. Poi Griffith penetra dalla yard e porta il parziale a Den 24 – Atl 6
Elway coglie l’attimo per una corsa di 3 yards per il suo TD personale Den 31 – Atl 6

Sul kickoff successivo la superfreccia Tim Dwight (niente male il bianco) si fa la bellezza di 104 yards in solitaria portando il punteggio sul Den 31 – Atl 13
Comincia la partita di Davis che macina yards fino al FG di Elam dalle 37. Den 34 – Atl 13
Dopo tre intercetti Chandler trova in end zone Mathis dalle 3 e fissa il punteggio finale in Den 34 – Atl 19

NOTES
MVP dell’incontro il numero 7 più famoso del Colorado, John "Big Jaw" Elway che probabilmente ha concluso una carriera mirabolante ed entusiasmante proprio con il trofeo più ambito. John Elway
Circola una battuta a casa mia (!)…sapete chi è stato che ha difeso meglio su Elway? Dan Reeves!
Davis ha corso per la settima volta consecutiva 100+ yards in un postseason game (record NFL)
In parecchi poi se ne sono dimenticati, ma un grandissimo merito va alla difesa capitanata da Romanowski, un simpaticone carismatico che ha veramente portato i Broncos in finale, anche quando l’attacco ha avuto qualche piccolo balbettìo

COMMENTO
E’ finita come da pronostico. Denver troppo più squadra e con un coaching staff di assoluto livello.
I Falcons pagano l’inesperienza, alcune scelte discutibili di coach Reeves e l’aver sottovalutato l’attacco aereo dei Broncos, concentrandosi su TD (che comunque li ha puniti lo stesso). E’ una squadra che può avere un futuro, a patto che Chandler rimanga in vita dietro la linea. I Broncos invece avranno il grosso dilemma di sostituire il loro QB e visto che non ce ne sono molti in giro disponibili, è prevedibile una stagione di transizione anche se su ottimi livelli. A meno che…..già, a meno che il pensiero di un three-peat non stimoli a tal punto Elway da convincerlo a tornare per un’altra stagione.

Rimane per me e per quelli della mia generazione la soddisfazione personale di aver visto giocare uno dei più grandi QB della storia di questo fantastico sport.

Da Miami (magari!) è tutto.

Marco Santini
Thansk to Trevor Atson for jpegs


07/06/01
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