Lo
scandalo EFAF |
Questo articolo nasce da una richiesta di
informazioni sulla situazione del sito Efaf.org fatta a Massimo Foglio (co-webmaster
del sito fino a due anni fa).
Chi provasse a collegarsi al sito internet dell'EFAF,
se ancora avesse qualche minimo interesse a farlo, dato lo scarso aggiornamento
di cui è stato oggetto nell'ultimo anno, invece di palle ovali, caschi e
paraspalle, si troverebbe di fronte ad avvenenti signorine con tutte le X e le O
al loro posto, ma che con il football (men che meno quello europeo) nulla hanno
a che fare.
Cos'e' successo? Forse che avendo fallito l'obiettivo di promuovere il
football in Europa l'Efaf stia tentando un'altra, più redditizia, strada, oppure
significa che poco a poco anche il football europeo sta andando a p....?
Al di là delle facili e scontate battute, la situazione europea è più
seria di quello che si potrebbe pensare.
Innanzitutto una premessa: tutto quanto segue con relativa ricostruzione
dei fatti, è frutto di alcuni scambi di e-mails con un paio di amici
appartenenti alle federazioni inglese (il quale mi ha anche passato una
comunicazione ufficiale del presidente federale che ricostruisce i fatti
dell'assemblea di Stoccolma) e svedese, per cui è possibile che i fatti siano
stati ricostruiti in un'ottica parziale e non obiettiva, ma credo che il quadro
generale sia abbastanza chiaro.
Per quanto riguarda il sito web la spiegazione è molto semplice: scaduti
i termini della registrazione del dominio efaf.org, esso è diventato nuovamente
disponibile a tutti, ed è stato acquistato da una di quelle società che, per
partire da subito con una clientela già acquisita, raccattano i domini che sono
stati lasciati liberi, li registra e li associa a dei siti porno, raccogliendo
così tutti coloro che credono di collegarsi ancora al vecchio sito.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo perchè si è giunti a questa
situazione e soprattutto cosa c'è dietro ad una semplice dismissione di un sito
web.
Anzi, di passi indietro bisognerebbe farne due, esattamente al 1999, alla World
Cup di Palermo ed ai mancati Europei di Svezia 1999. E' da lì
infatti che si possono intravedere le prime avvisaglie del declino EFAF. Alla
riunione della neonata Federazione Mondiale (l'IFAF), il finlandese Reijo
Ailasmaa, fino ad allora deus-ex-machina della federazione europea nel bene
e nel male, viene trombato alle elezioni per la presidenza IFAF, ed al suo posto
viene eletto il francese Frederic Paquet, grazie anche ai voti di Italia
e Spagna.
Ailasmaa incassa il colpo, ma alle sue spalle si vedono già le federazioni
tedesca ed austriaca scalpitare rivendicando un'improbabile paternità della
federazione mondiale da loro unilateralmente fondata (a loro dire) qualche anno
prima.
Nel mentre, la Svezia viene multata ed esclusa dalle manifestazioni
internazionali per la mancata organizzazione dei Campionati Europei del 1999, ed
all'Italia tocca a breve la stessa sorte per un presunto mancato pagamento della
quota di riaffiliazione Efaf 2000. Nel 2000, il tentativo di creare una sorta di
superlega europea (esperimento tentato con la Champions League) si
scontra con il fallimento delle squadre tedesche di maggior spessore (Hamburg e
Braunschweig su tutte), e con le difficoltà economiche dell'Efaf stessa che si
vede costretta a chiudere l'ufficio operativo di Lussemburgo.
E' l'inizio di una fase nebulosa e poco chiara. L'Efaf dichiara che i prossimi
campionati europei si sarebbero tenuti nel 2001, e fissa il calendario degli
incontri di qualificazione. L'Italia e la Svezia sono riammesse ma, sorpresa
sorpresa, l'Italia (che ricordiamo terza classificata agli ultimi europei di
Bolzano 1997 battendo la Gran Bretagna) dovrebbe giocare prima un turno di
qualificazione in Spagna e poi, in caso di vittoria, un'altro turno di
qualificazione in Gran Bretagna. Non solo quindi i terzi classificati debbono
giocare un turno in piu' degli altri, ma debbono giocarlo fuori casa e debbono
giocare il turno successivo in casa della nazionale battuta negli ultimi europei
giocati.
Il ragionamento sembrerebbe lineare ma, ancora sorpresa sorpresa, nell'estate
2000 (DOPO aver stilato il calendario di qualificazione agli europei 2001)
viene giocato un torneo a quattro che termina con la vittoria della Finlandia
sulla Germania e che l'Efaf decide, a posteriori, di considerare come
Campionato Europeo per nazioni 2000 in sostituzione dell'edizione 1999 non
disputata. Ecco quindi trovato il cavillo per non considerare più l'Italia
testa di serie e costringerla a giocare due partite (se va bene) fuori casa.
La situazione della FIAF la conosciamo tutti benissimo e, a mio parere con
molto buon senso, si preferisce evitare di spendere inutili soldi per farsi
prendere in giro dall'Efaf investendo gli stessi denari in un programma di
sviluppo del settore nazionali a scapito della partecipazione del Blue Team agli
Europei 2001. Mai decisione fu più avveduta, perchè in questo fantomatico
campionato europeo ne stanno succedendo di tutte e di più.
Nei primi mesi del 2001 si tiene a Stoccolma l'assemblea generale Efaf, e
qui succede il finimondo. A questa assemblea alcune federazioni arrivano
già con degli accordi preventivi, e l'agenda iniziale viene completamente
stravolta. Il primo punto prevede la presentazione e l'approvazione del rapporto
annuale del Tesoriere, ma la cosa pare non interessare la maggior parte dei
delegati, che aspettano soltanto che l'assemblea si sviluppi secondo gli accordi
extra-agenda. Non bisogna aspettare molto.
Il delegato austriaco propone che venga eletto il nuovo presidente federale, ed
avanza la candidatura di Robert Huber (presidente della federazione
tedesca). Non contenti, gli austriaci chiedono anche l'elezione di un nuovo
board. Solo due federazioni (Finlandia e Gran Bretagna) protestano per
questo modo di procedere assolutamente al di fuori di statuti e regolamenti, e
dichiarano che si asterranno da qualsiasi voto su questi argomenti.
Le restanti federazioni eleggono presidente Huber il quale, con abile mossa
degna del miglior presidente della Commissione di Vigilanza della RAI, estrae un
bigliettino con su scritti i nomi dei componenti del nuovo board Efaf.
Sta di fatto che, nonostante le proteste di Finlandia e Gran Bretagna,
l'elezione viene ratificata mentre la composizione del nuovo board Efaf viene
momentaneamente congelata.
In tutto questo bailamme, viene confermato Bill Bowsher come responsabile
delle Competizioni Europee (Eurobowl e Campionati Europei). Quello che il nuovo
board non si aspettava era l'espulsione della Germania dagli Europei 2001
per non aver rispettato alcuni termini di regolamento. La Germania si è
appellata, ma al momento nessuna decisione ufficiale sembra essere stata presa.
La comica è che i tedeschi hanno presentato appello proprio al vecchio Board,
quello che hanno ripetutamente dichiarato di non ritenere più valido e del
quale non riconoscono nè l'autorità nè le decisioni.
Ma non è finita qui, perchè nel mentre la Germania, in collaborazione
con il nuovo board, avrebbe (e qui si parte con i condizionali perchè nulla
c'è di confermato) convinto la Spagna (che avrebbe dovuto incontrare la Gran
Bretagna) che i britannici erano fuori dalla competizione perchè non avevano
riconosciuto l'autorità della "nuova" Efaf, e quindi avrebbero
direttamente giocato la semifinale con la Germania stessa (e l'estromissione
della Germania dagli Europei? Non si dovrebbe aspettare per lo meno la decisione
in merito all'appello?).
L'altra finalista sarebbe già automaticamente qualificata: la Finlandia.
E qui sorgono i dubbi: anche la Finlandia si era astenuta dal riconoscimento
dell'autorità del nuovo board, ed inoltre gli altri quarti di finale tra Svezia
ed Ucraina ed Austria e Finlandia che fine hanno fatto?!?
La partita è ancora aperta: riusciranno i tedeschi a vincere finalmente un
campionato europeo (se poi lo fanno senza mai giocare nemmeno una partita... che
importanza ha?!?).
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