Huddle Magazine
 

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WILD CARD
by Mauro Rizzotto

 

 

38-39

Se sabato era stata la giornata dei blowout, domenica e' stata quella delle rimonte, e per onorare al meglio la giornata San Francisco ha pensato bene di rimontare ben 24 punti in un quarto e cinque minuti, mettendo a segno la seconda maggior rimonta nella storia dei playoffs e la prima nella storia dei playoffs NFC.
Prima delle considerazioni, la fredda cronaca.
I Giants partivano subito a mille, con Shockey in grande evidenza (pure troppa quando, tornato in panchina, non trovava di meglio da fare che tirare dei cubetti di ghiaccio a dei tifosi avversari che lo beccavano) e soprattutto un Kerry Collins da paura, deciso a sfatare il tabu' 49ers che lo vedeva lanciare piu' del triplo di intercetti rispetto ai touchdown passes nelle sfide tra Giants e Niners. I Giants, dicevamo, avevano una partenza a razzo, ma arrivati nella red zone degli avversari un passaggio tippato da Ron Dayne veniva intercettato da Peterson, che riportava il pallone sulla 24 difensive. Da li', Owens trasformava un passaggio di tre yards di Garcia in un capolavoro da 76 yards, rompendo due placcaggi subito dopo la ricezione ed involandosi in touchdown e mandando il Candlestick Park in delirio.
I Giants nonsubivano il colpo, anzi, reagivano da grande squadra, e pareggiavano i conti abbastanza in fretta grazie al primo dei tre TD che Toomer riceveva da Collins. La strategia di Fassell di isolare i ricevitori Toomer con Plummer e Illiard con Rumph pagava grossi dividendi, e trasformava la partita dei due defensive backs cremisi-oro in un incubo per almeno tre quarti.
L'attacco di San Francisco era come bloccato, e tutto lasciava intendere che il td iniziale fosse solo un fuoco di paglia, una svista difensiva di New York, ed infatti i Giants si riprendevano il pallone e cominciavano a macinare yards anche con Tiki Barber, che finira' la partita ben oltre le 100 yards di corsa. All'inizio del secondo periodo Shockey raddoppiava con una ricezione da due yards, ma nel drive successivo Garcia cominciava a ritrovare i suoi ricevitori, ed appoggiava a Barlow la palla del 14-14.
A questo punto i Niners andavano completamente fuori di testa, ed i Giants ne approfittavano segnando due touchdowns in due minuti. Prima recuperavano un pallone sulle otto yards grazie ad un punt toccato ("muffed") da Williams, e da li' piazzavano il 21-14 grazie al secondo TD pass di Collins per Toomer. Poi Sehorn intercettava Garcia con una splendida azione, e Collins trovava Toomer ancora una volta in end zone per il TD che mandava le squadre al riposo sul 28-14.
Nel secondo tempo la musica sembrava non cambiare, ed i Giants estendevano ancora il vantaggio con una corsa di Tiki Barber ed un field goal di Bryant.
A questo punto mancavano 4:27 al termine del terzo periodo, ed i Giants conducevano per 38-14, e nessuno in tutto il mondo si sarebbe aspettato quello che stava per succedere.
I Giants decidevano di spegnere la luce, mentre i Niners decidevano che era il momento di mettersi a fare sul serio, aiutati in questo da un grandissimo motivatore come Owens, che si aggirava per la sideline a spronare i compagni (e forse anche chi non giocava...), ed appariva effettivamente l'unico convinto della rimonta.
La sua opera di convincimento pero' riusciva a smuovere qualcosa, perche' Garcia e compari cominciavano a giocare come non mai, arrivando in touchdown con Terrel Owens prima che il quarto finisse. Perso per perso, era l'ora di andare da due sempre e comunque, e Owens riceveva anche la trasformazione che portava il punteggio sul 38-22. I Giants erano groggy. Per la prima volta non facevano di meglio che un tre e fuori, e restituivano la palla ai niners in men che non si dica, aggiungendo anche 15 yards gratuite di penalita' al gia' cospicuo ritorno di punt dei Niners. E cosi' Garcia impiegava solamente 3 giochi per trovare il TD con una corsa personale da 14 yards. La puntuale trasformazione da due portava il punteggio sul 38-30 con tutto il quarto periodo da giocare, il Candlestick Park in visibilio e la rimonta li' a portata di mano. I Giants si scuotevano unpo', ma erano ancora costretti al punt, ma almeno restavano in campo quel tanto per dare un po' di tregua alla difesa, che infatti tornava in campo leggermente piu' tonica.
Garcia marciava di nuovo per tutto il campo, convertendo anche un quarto ed uno, ma alla fine la difesa di New York costringeva Mariucci ad accontentarsi di un field goal. Sul 38-33 i Giants arrivavano in raggio di field goal, ma uno snap orrendo rendeva impossibile il calcio, che infatti risultava ben largo sulla destra. Con tutto il momentum a proprio favore, i Niners operano finalmente il sorpasso grazie ad un passaggio di Garcia a Streets ad un minuto dal termine. La trasformazione da due stavolta fallisce, e questo sembra dare nuovo slancio ai Giants che, in un minuto e
con due timeouts, arrivano fin sulle 25 offensive con sei secondi sul cronometro. E qui succede l'irreparabile. Terzo down e sei secondi, field goal scontato. Lo snap e' piu' terribile del precedente, e l'holder Matt Allen tenta un'impossibile Hail Mary pass che un uomo di linea (schierato da ricevitore eleggibile) quasi riceve, se non fosse per una plateale interferenza di un difensore di San Francisco. Giants sulla una yards quindi? Macche'.  Un altro uomo di linea dei Giants commette una penalita' di ricevitore ineleggibile mentre, per quanto plateale, l'interferenza non viene chiamata, e le speranze dei Giants si infrangono su questa dannata flag, mentre i Niners si danno alla pazza gioia (e vorrei vedere!!!) per l'impresa compiuta.
A margine di questo finale, da segnalare alcuni episodi poco edificanti verificatisi in campo, e per i quali i Giants, piu' di tutti, debbono dolersi. Che Owens fosse un trash-talker di prima categoria e' oramai risaputo, ed anche all'interno della squadra non e' certo il piu' amato proprio per questo motivo. Ma questa volta Owens e' stato ampiamente superato prima da Shockey, che ha insultato tutto e tutti per tutta la partita, poi da Strahan, che ha irriso proprio Owens (ma ride bene chi ride ultimo, caro Strahan), ed infine da quel demente di defensive back di cui non ricordo nemmeno il nome (Williams?) che si e' fatto espellere per aver preso a pugni un avversario, dopo che aveva reagito malamente alle provocazioni di Owens mandando in fumo le 15 yards di penalita' che la sua squadra aveva conquistato.
Tornando al football giocato, Fassell, un altro prodotto della fabbrica di coaches la cui arroganza e' letale a loro stessi, ricordera' questa partita per un pezzo, e soprattutto forse cambiera' un po' strategia. Invece di bearsi dicendo al reporter a meta' tempo che avrebbero continuato ad attaccare sui lanci perche' funzionava troppo bene, forse potra' ripensare al fatto che se anche avesse fatto correre la palla quelle tre o quattro volte in piu' (mica tanto, poi...) forse i Niners non avrebbero piu' avuto il tempo a disposizione per l'ultimo passaggio decisivo.
Certo, con il senno di poi e' facile, ma la scelta di continuare a giocare drives veloci non ha certo aiutato la difesa dei Giants a riposarsi per il secondo tempo.
I Niners hanno fatto piu' di quello che gli era chiesto, e domenica a Tampa non sara' cosi' facile fare 39 punti, sebbene l'attacco di Tampa avra' i suoi problemi a farne 38. I Niners saranno ancora ipergasati da questa rimonta, e questa potrebbe essere la loro arma vincente.