Della vecchia NFC West rimangono il nome ed una delle rivalita' storiche della NFL: Rams- Niners. Partite Carolina, Atlanta e New Orleans, troviamo al loro posto Seattle ed Arizona, non proprio il meglio della scena NFC, sebbene i Seahawks siano un team in enorme progresso.
Per quest'anno la lotta per il titolo divisionale, ancor piu' importante dato il nuovo formato dei playoffs, sara' ancora un'affare tra Mariucci e Martz, e come gia' l'altr'anno si potrebbe concludere in volata, se non addirittura con lo scontro diretto dell'ultima di regular season.

ST. LOUIS RAMS [13-3]
Nonostante l'inopinata sconfitta del
Superbowl, i Rams sono ancora di gran lunga la squadra da battere, sebbene il gap con le altre squadre si stia assottigliando ed il periodo-finestra a disposizione di una franchigia in questi tempi di salary cap sia gia' oltre i tre anni standard.
La squadra non e' cambiata molto rispetto alla scorsa stagione, e le perdite determinate dalla free agency sono state quasi tutte egregiamente rimpiazzate. Via Hakim (terzo ricevitore dalle mani non proprio saldissime) e' arrivato Terrence Wilkins da Indianapolis, leggermente meno veloce ma altrettanto esplosivo negli special
teams. In difesa il vuoto lasciato da London Fletcher e' stato riempito dall'ex Bucs Jamie
Duncan, che dovrebbe garantire comunque un buon standard di qualita'. In ogni caso, una difesa che lo scorso anno ha cambiato 8/11 del personale e si e' comunque imposta come terza miglior difesa,
quest'anno non dovrebbe subire grossi scossoni, dato che oltre a Fletcher non ci sono stati grossissimi cambiamenti.
Il grosso punto interrogativo di questa squadra e' invece la linea offensiva, e specificatamente la posizione di tackle destro, vitale per la protezione di
Warner. Perso Tucker, Martz ha spostato da sinistra John St.Clair, una scelta del draft 2000 che ha finora giocato poco o niente. Unico starter a giocare praticamente tutta la
preseason, St.Clair non ha affatto ben impressionato, tanto che Martz e' dovuto correre ai ripari aggiustando alcuni schemi per dare al tackle anche l'assistenza del tight end. L'inizio di campionato sara' terribile per
St.Clair, costretto ad affrontare in rapida successione la "crème de la crème" dei pass
rushers, non ultimo il buon Strahan.
Questo piccolo problema, unito ad una schedule decisamente poco agevole, inducono la maggior parte dei critici a pronosticare una stagione vincente ma molto sofferta. Quel che e' certo e' che sara' fondamentale evitare turnovers ed infortuni, storicamente (ma non solo per i
Rams, ovviamente) due avversari davvero difficili da battere.
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SAN FRANCISCO 49ers [12-4]
I Niners sono in anticipo di un anno sulla loro rebuilding
schedule, ed ovviamente sono molto felici di esserlo. La stagione 2001 li ha sorprendentemente lanciati in orbita nonostante l'obiettivo playoffs fosse ancora abbastanza secondario nei piani di Mariucci e company. Con due runningback come Hearst e
Barlow, l'attacco dei Niners e' temibile sulle corse almeno quanto, se non di
piu', sui lanci, dove il trio Garcia-Stokes-Owens fa venire il mal di testa a molti defensive
coordinators, ed il sistema West Coast dei californiani e' quello meglio eseguito in tutta la lega. L'incognita sara' il rapporto tra Owens e
Mariucci, che ha portato il ricevitore quasi fuori dalla baia.
In difesa i Niners hanno aggiunto ad una delle migliori secondarie della lega uno dei migliori defensive backs usciti dal college, Mike
Rumph, e rimpiazzato Lance "Lingualunga" Schulters con Tony
"Hard-hitter" Parrish, mentre il pacchetto linea/linebackers da' abbastanza affidabilita' per il gioco di corsa, guidato dal veterano Derek
Smith, e per la pass-rush (con un quartetto da urlo formato da Young, Carter, Stubblefield ed
Engelberger).
Dopo sei sconfitte consecutive, a San Francisco pensano che sia oramai giunto il momento di riprendere in mano il pallino della rivalita' con i
Rams, il che vorrebbe anche dire titolo divisionale ed accesso ai playoffs dalla porta principale, il tutto sempre con l'anno di anticipo rispetto ai programmi di cui parlavamo poche righe piu' sopra. Certo, essere nella stessa division dei Rams e' pur sempre un handicap, di questi tempi, ma se non attraverso il titolo divisionale, i Niners dovrebbero essere in grado di arrivare ai playoffs come wild card team, visto che ben pochi saranno in grado di vincere 12 partite senza vincere la propria division (e questo vale anche, a parti invertite, per gli arieti, ovviamente). San Francisco avra' l'onore dell'esordio a New York in un inconsueto thursday night opener contro i vicecampioni 2000, e tutto lascia pensare che saranno scintille.
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SEATTLE SEAHAWKS [9-7]
Certo che capitare in una division con Rams e Niners non e' il massimo della vita per una franchigia in crescita che aveva in programma i playoffs proprio questa stagione, ma al tricheco piacciono le sfide, e solitamente le vince anche.
Quando Holmgren ha preso in mano i Seahawks la squadra valeva un decimo del valore attuale, ed i meriti di questa vertiginosa crescita sono tutti suoi. Nuovo stadio per una nuova
division, ma anche i necessari adattamenti per sopravvivere nella pass-happy NFC West. Oltre alla rivelazione Shaun
Alexander, ovviamente confermatissimo, l'attacco di Seattle potra' contare su una coppiua di giovani e talentuosi ricevitori: Darrell Jackson e Koren
Robinson. Resta solo il dubbio sulla bonta' della scelta del QB partente. Dilfer ha dalla sua i numeri, che sono indiscutibili, di 15 vittorie consecutive da starter, ma spesso i numeri nascondono la
realta', e la realta' in questo caso e' che Dilfer non e' un gran QB, e se Alexander puo' nascondere le sue mancanze nel gioco aereo, le intenzioni del tricheco di aprire il gioco sui lanci ci faranno vedere di che pasta e' fatto il QB campione del mondo con Baltimore nel 2000.
Per migliorare le cose in difesa Holmgren si e' affidato alla coppia di free agents veterani Eaton e Randle ed al giovane Kacyvenski che partita'
MLB, ma sara' la secondaria ad essere sotto pressione per almeno sei partite (gli scontri divisionali), dove Springs ed il veterano Doug Evans dovranno contrastare Terrel
Owens, David Boston e la batteria dei ricevitori in blu ed oro.
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ARIZONA CARDINALS [4-12]
I Cardinals sembrano una di quelle squadre provinciali del nostro campionato di calcio, che mettono in campo un sacco di giovani ogni anno e, dopo averli valorizzati, li rivendono per far quadrare il bilancio. Qui non ci sono acquisti e cessioni che fanno quadrare i bilanci come nel calcio, ma lo spogliatoio dei Cardinals sembra sempre l'atrio di una stazione, con masse di giocatori che vanno e che vengono, rendendo la franchigia di Phoenix una squadra perennemente votata al futuro che pero' non arriva mai. Una sicura prospettiva e' Jake
Plummer, che piano piano sta imparando a diventare un QB di calibro NFL, e lo scorso anno ha finalmente invertito la tendenza iniziale, lanciando piu' TD pass che intercetti. Un'ottimo aiuto arriva da una linea d'attacco molto solida, che opera una buona pass protection senza dimenticare di aprire dei buoni buchi per i
RBs. Andato Pittman, tocchera' finalmente a Thomas Jones portare palla nel backfield che vede nella mancanza di esperienza il proprio punto dolente. Nel gioco aereo, Plummer potra' contare sul veterano David Boston, che lo scorso anno ha avuto la sua miglior stagione di sempre, ma anche sul TE Freddie
Jones, che dovrebbe toogliere un po' di pressione dall'unico ricevitore valido dei Cardinals e dal running game.
Le note dolenti (e non poco), sono certamente in difesa, dove ad una linea che sembra incapace di mettere pressione ai QB avversari (non parliamo di mettergli le mani addosso: solo 19 sacks nel 2001), si contrappone un reparto linebackers poco sopra la
mediocrita', dove il solo McKinnon svetta sugli altri. Dovrebbe essere d'aiuto il rookie da NC State Levar
Fisher, se confermera' le grosse potenzialita' mostrate al college. Infine la secondaria: la firma di Duane Starks da' un po' di sicurezza in piu' ad un reparto dove la mancanza di Aeneas Williams si e' fatta sentire non poco, e dovrebbe cementare un reparto che ha in Kwamie Lassiter il suo leader.
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